Semplicemente Michael

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    Cap.7

    Chiara trattenne il fiato un paio di secondi, prima di rispondere quasi senza voce
    “Sì è molto bella anche se è strano vedersi dedicare una poesia del genere da chi non conosci né per nome né in volto”
    “Quello che ti ho scritto è ciò che sento, quello è ciò che sono. Ci fu un tempo in cui qualcuno disse all’amata -chiamami soltanto Amore, ed io sarò ribattezzato- Ora io lo dico a te” poi dopo un attimo di silenzio continuò “Ora tieni gli occhi chiusi per favore”
    “Ancora? Ti prego! Fammi vedere chi sei…” implorò Chiara
    “Chiara, fidati di me! Ancora non è il momento.”
    Lei ubbidì mentre lo sentì spostare le mani dal suo volto alla sua vita, gesto che quasi le impedì di respirare. Poi Chiara spezzò quel momento infinito di silenzio:
    “Deve essere follia tutto questo! Che tu mi possa amare senza conoscermi e io faccia lo stesso senza vedere il tuo volto!”
    “L’amore non è folle? Io ti conosco da quando ti ho vista la prima volta, tu conosci il mio volto dalle mie parole, ci scommetti? Come mi immagini?”
    “Oh mamma, come ti immagino? Con grandi occhi, scuri e dolci per esempio” se lui l’avesse vista, in quel momento, si sarebbe accorto di come era arrossita.
    “Ecco vedi che ho ragione? Io ho davvero gli occhi grandi e scuri!” le disse l’uomo
    Chiara si sentì afferrare le mani, delicatamente e poi sentì che tirandola leggermente lui la aiutava ad alzarsi dalla poltrona.
    Lei abbassò la testa, intimidita dal contatto delle loro mani e dalla vicinanza dei loro corpi, ma lui le sollevò il volto e le parlò ancora, piano, sussurrando:
    “Non avere paura di me Chiara, anche se non puoi vedermi. Non ti farei mai del male, sei così bella!”
    “Tu mi fai del male, invece! Lo fai nel momento stesso che impedisci ai miei occhi di perdersi nei tuoi”
    Lui non la lasciò proseguire, ma la baciò prendendole il viso con le mani, insinuando la sua lingua fra le sue labbra, senza preamboli, spinto solo dal desiderio che lei sentisse quanto la desiderava.
    Chiara non oppose nessuna resistenza, anzi, lo strinse a sé, ricambiando il bacio e socchiudendo le labbra in un tacito assenso, mentre tutto il suo corpo tremava.
    Per alcuni istanti restarono così, uniti dal bacio, accarezzandosi l’un l’altro e con il respiro che si faceva via via più affannoso.
    Poi lui si staccò da lei rimanendo ad ammirarla qualche secondo in quel buio a cui la sua vista si era ormai adattata, con Chiara che stava lì, la testa ancora protesa verso di lui, le labbra gonfie e umide per il bacio.
    “Chiara, hai ragione, sto commettendo un errore nel farti rimanere ad occhi chiusi, ma quando mi vedrai capirai subito tutto di me e del perché mi sono comportato così..” cercò di giustificarsi ancora una volta
    Chiara si chiese se allora davanti a lei c’era un altro Erik, isolato dal mondo per qualche deformità, ma la cosa non la turbò quanto l’incertezza per il loro futuro.
    “Mi ami ora, che è buio, che è notte, che mi incontri così, di nascosto. Ma domani? Cosa sarà di questo amore quando ci potremmo concedere anche il giorno, quando potremmo guardarci e conoscere veramente per quelli che siamo? Penserai le stesse cose di me? O svanirò dal tuo cuore come svanisce un sogno?” gli chiese Chiara
    “Hai ragione, sei nel mio cuore. Ma proprio perché sei lì non ti sarà permesso di svanire, appena farà giorno! Sono sicuro che quando potrò averti tutta per me, nulla potrà accadere di male a noi due, al nostro amore, a meno che, a meno che non sia tu a non volermi! Se fossi tu invece che rifiutassi tutto questo, una volta che potrai vedere chi sono? No aspetta! Non lo voglio neppure immaginare!” ma Chiara non poté vederlo mentre affondava il viso fra le mani
    “Per questo io voglio vedere chi sei! Prima che i nostri sentimenti diventino troppo profondi, prima che succeda l’irreparabile! Se io sono già nel tuo cuore, tu nel mio ci stai entrando, in punta di piedi, ed ogni volta mi lego di più a te, ogni volta è più difficile farti andare via! Ma ti rendi conto che io non ti conosco? Mio Dio, ti amo e non ti conosco…”
    “Mi ami? Tu mi ami!” l’uomo non riuscì a proseguire oltre, strinse a sé Chiara e la baciò. Finalmente ora era sicuro di quali erano i sentimenti della ragazza ma, ancora di più, proprio per quel motivo, si chiese per quanto sarebbe riuscito a restare nell’ombra, per quanto tempo la sua vita, fuori da quella biblioteca e da quella casa, lo avrebbe costretto a comportarsi in quel modo con Chiara.
    La dolce disperazione mista alla gioia di sapere che il suo sentimento era ricambiato intrise il bacio fra loro di nuove e intense sensazioni. Lui la strinse a sé, sostenendole la nuca con una mano, mentre sentì arrivare sulle loro labbra unite il gusto salato delle lacrime di Chiara ancora aggrappata alla sua t-shirt.
    L’allontanò da sé quel tanto che bastava per parlarle:
    “E ora perché piangi? Io vorrei solo vedere sorrisi sul tuo viso e invece vi trovo lacrime..”
    “Hai ragione, scusami. Ma credo che le mie siano lacrime di felicità” gli rispose mentre si asciugava il volto con il dorso della mano.
    “Porta pazienza ancora un po’ Chiara, puoi farlo per me? Come ti ho detto ci sono delle cose che devi sapere prima di vedere chi sono”
    “Ok, ok per me va bene se è questo che vuoi…Amore” gli rispose Chiara con il cuore che nuovamente aumentava i battiti mentre pronunciava quell’ultima parola e chiedendosi se davvero quell’uomo che poco prima l’aveva baciata sarebbe davvero stato il suo amore con la a maiuscola, il primo dopo Edward. E forse anche lei doveva dire qualcosa a lui, raccontare cosa era successo a lei e Edward.
    Lui non le lasciò dire nulla ma le diede un nuovo lungo languido e intenso bacio, mentre la sua mano scivolava lenta lungo il braccio di Chiara fino a raggiungerne il palmo, dove lasciò un pezzo di carta ripiegato.
    “Ehi cos’è questo?” domandò Chiara quando lui si staccò da lei nuovamente. Non ci fu risposta, Chiara aprì piano gli occhi e quando si fu abituata al buio vide che era nuovamente sola nella grande biblioteca della villa.

    Cap. 8

    Arrabbiata? Sì lo era, quando Chiara chiuse la porta della camera dietro sé. Lui se ne era andato senza dirle neppure “Ciao” o “Buonanotte”. Sembrava un ladro che le rubava baci per poi lasciarla lì come una vittima inerte e indifesa.
    Si buttò sul letto, senza neppure ricordare di quel foglietto che ancora stringeva nella mano e quando ci pensò, lo aprì per leggere il nuovo messaggio. Spalancò gli occhi, sbatté più volte le palpebre per essere sicura di ciò che vedeva scritto:
    -Questo è il mio numero di cellulare, se vuoi chiamami. Potremmo parlare ancora un po’, e potremmo farlo senza dover aspettare di incontrarci in biblioteca.
    PS: eri splendida con quella sciarpa di seta rosa attorno le spalle sai? -
    Subito sotto, una serie di numeri fecero passare, in un lampo, qualsiasi possibile voglia di dormire a Chiara, se mai ne avesse avuta dopo quell’incontro.
    Se voleva? L’aveva stregata con Leroux e Tagore, l’aveva baciata, facendosi chiamare Amore come Romeo, addosso sentiva ancora il suo profumo che quasi la stordiva con le sue note orientali e ora le scriveva “se vuoi chiamami”?
    Si girò verso il piccolo tavolo da notte e prese in mano il cellulare incerta se chiamarlo subito o aspettare giusto un po’, quel tanto perché lui non capisse quanto lei fosse ansiosa di sentirlo. Poi si convinse che senza dubbio era lui che in camera, sveglio, era ansioso di sentire la sua voce, anche solo per poco, per cui doveva per forza chiamarlo.
    Compose il numero, poi avviò la chiamata e rimase ad ascoltare la sequenza di squilli: il primo, il secondo, il terzo..la segreteria telefonica!
    -Risponde il numero…lasciate un messaggio..ecc ecc- la sterile voce femminile automatica spense le sue speranze.
    Si infilò sotto le coperte, con la camicia da notte improvvisamente troppo leggera per toglierle di dosso i brividi e quel piccolo schermo del telefono che teneva davanti a sé, che guardava restare spento e muto. Un perfetto e moderno strumento di tortura ecco cos’era mentre con un tono minacciosa Chiara si rivolgeva all’oggetto inanimato: “suona, dai, muoviti! Chiama, accidenti a te, chiama-mi!”
    Si lasciò andare, affondando nei soffici cuscini, chiudendo gli occhi e maledicendo la pazzia che la pervadeva, la voglia che era diventata bisogno di parlare con quell’uomo.
    D’improvviso il cellulare vibrò, semi nascosto fra le coperte, in un punto impreciso dove lei lo aveva lasciato cadere. Pregando il cielo che non smettesse di squillare lo cercò, lo trovò e provando a controllare l’affanno che le era venuto, premette sul tasto “rispondi”
    “Pronto?” disse simulando una calma che non aveva
    “Chiara, scusami se non ho risposto poco fa” la felicità della ragazza fece un balzo verso il soffitto portando con sé il cuore
    “Oh fa nulla”
    “Non pensavo avresti chiamato subito ecco..ed ero andato a fare una doccia”
    “Ahh allora sono io che ti chiedo scusa, non volevo”
    “Non volevi cosa? Non volevi telefonare o non volevi farmi finire sotto l’acqua fredda per colpa di un paio di baci?” chiese lui, sornione
    “Ehm, forse devo chiederti scusa per entrambe le cose allora! No, davvero, volevo chiederti una cosa però se posso”
    “”Tu puoi tutto, Chiara, chiedimi ciò che vuoi” le rispose, sperando di non dover essere costretto a mentire
    “Tutto non è vero, dato che ti ho chiesto di vederti e mi hai detto di no, ma passiamo ad altro!”
    “Ancora? Sei terribile sai?” la interruppe lui per poi assumere un tono serio “Accadrà, Chiara, accadrà, lo voglio anch’io. Ma ora spara avanti, cosa vuoi chiedermi?”
    “Perché poco fa te ne sei andato così? Senza dire nulla?”
    “Perché se fossi rimasto ti avrei baciata ancora, e ancora! Probabilmente non avrei smesso di baciarti per ore, mentre le mie mani vagavano sul tuo corpo accarezzando ogni parte di te e….”
    “Ehii ok fermati!” Chiara intervenne
    “Che c’è? Che ho detto?”
    “Senti..tu la doccia fredda l’hai fatta io no, va bene?” e lui sentendo che stava ridendo non poté che fare altrettanto
    “Che bello sentirti ridere..” le sfuggì
    “Così mi imbarazzi” rispose l’uomo
    “Non più di quanto tu abbia fatto con me poco fa”
    “Telefonandoti?”
    “No! Dicendomi cosa mi avresti fatto in biblioteca!”
    “Ma è la verità quella!….Chiara?”
    “Sì dimmi”
    “Non vedo l’ora di farlo davvero quello che ti ho detto, sai?” la voce di nuovo languida, maledettamente profonda, sensuale e con tutto quello che serve per stroncare la lucidità ad una donna.
    “Oh” riuscì solo a rispondere Chiara, priva di qualsiasi risposta logica e sensata “Credo ora sia il caso di andare a dormire, si è fatto tardi”
    Lui colse il suo imbarazzo e si adeguò
    “Già, meglio dormirci sopra! Buonanotte Chiara, è stato bello parlare con te, anche se credo che ora andrò a farmi una nuova doccia gelata!”
    Quando chiuse la chiamata, Chiara stava ancora ridendo.
     
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    Permettetemi di fare una piccola pausa necessaria a farvi capire su cosa o meglio da cosa è stata ispirata questa FF, ossia "Il fantasma dell'Opera".
    In questa storia, la FF troverete riferimenti a due versioni di questo romanzo, quello originale di Leroux
    http://it.wikipedia.org/wiki/Il_fantasma_d...;Opera_(romanzo) e quello cinematografico di Schumacher http://it.wikipedia.org/wiki/Il_fantasma_d...pera_(film_2004) che a sua volta è ispirato dal musical di Webber.
    Le citazioni che troverete nella seconda parte, dal capitolo 24 sono prese dai testi del musical/film ma l'ispirazione iniziale è stata data dal romanzo, per certi aspetti di Erik in cui ho rivisto un pò di Michael:
    -il suo vivere nascosto dal mondo la vita privata e tormentata
    -l'infanzia "abusata"
    -"Personaggio dalle mille abilità"
    -" la sua voce può essere grave o acuta a suo piacimento"
    -"mentre compone possono passare molti giorni senza che lui dorma o tocchi cibo"
    e così via...senza contare che almeno nella trasposizione cinematografica, il Fantasma ha capo e volto ustionati.
    La FF non avrà però la traccia del romanzo nella storia di insegnamento della musica da parte del Fantasma/Michael verso la protagonista, che interagirà (lo vedrete come) comunque con il mondo della musica e di Michael.
     
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  5. ornellamj
     
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    bellissimi capitoli....romanticismo e sensualità allo stato puro... :barella:
    sto viaggiando con la mente e...col cuore.... :love: come vorrei essere Chiara... :cry:
    grazie Andago per farci sognare così... :wub:
    come sempre, aspetto impaziente :--:
     
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  6. wonderfulMJ
     
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    Sempre più belli i tuoi capitoli, Andago!
    Grazie per averci spiegato la tua ispirazione ad EriK
    per il Michael di questa FF; è interessante saperlo,
    ed è stupefacente rendersi conto come certe anime sensibili
    (e qui non parlo solo di Erik ma anche di altri Grandi personaggi storici),
    magari in tempi lontani l'uno dall'altra, sembrano avere percorsi simili e
    punti in comune quasi straordinariamente predestinati.
    Molto molto avvincente! :congra:
    Thanksss per la tua dedizione! :kiss:

    Edited by wonderfulMJ - 16/2/2014, 01:38
     
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  7. Elenajackson777
     
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    Non comment,sono sempre più stupendi questi tuoi capitoli,riesci sempre a sorprendermi,sei fantastica Andago,complimenti,attendo il continuo :love: :love:
     
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    Cap. 9

    La notte di Chiara fu popolata da un sogno dove però, l’uomo misterioso, nel momento culminante del momento di passione, veniva colpito da un raggio di sole sul viso, fino a quel momento rimasto nel buio, che lo polverizza in pochi istanti fra le braccia della donna che sta amando.
    Un secondo, alquanto bizzarro, iniziato allo stesso modo, proseguì con tutte le sfumature della passione più intensa ma appena lei poggiò lo sguardo sul volto di colui che la stringeva a sé, ciò che vide era un’autentica maschera di sangue.
    Quando finalmente si alzò dal letto, esausta più che riposata, Chiara si promise di non chiedersi più chi potesse essere l’uomo che l’aveva baciata, quanto meno per preservare il suo sonno.
    Scese in giardino, dopo aver infilato un paio di jeans, strappati in piccoli tagli lungo tutta la lunghezza delle gambe, e un morbido maglione nero dallo scollo a V.
    L’alba, era solo l’alba, si disse, troppo presto per una colazione, troppo tardi ormai per ritornare a letto, troppo presto per mandare un sms a lui, troppo tardi per pensare che sia ancora sveglio ad aspettarlo.
    D’istinto mise la mano alla tasca posteriore dei jeans dove solitamente era solita tenere il cellulare, ma senza trovarlo, dimenticato forse sopra il letto in camera. Chiara decise di rientrare in casa, avrebbe letto ancora qualche pagina di Tagore, magari, aspettando che si risvegliasse la villa con i suoi occupanti e riprendesse la vita.
    Trovò il cellulare lì dove immaginava di averlo lasciato, lo trovò con lo schermo che le segnalava un messaggio non letto, segno che la sera prima, troppo coinvolta dalla situazione che stava vivendo, non si era accorta dell’arrivo.
    Aprì il menù, di seguito la cartella messaggi e poi gli sms dove quello che era evidenziato era un nome che non c’era nella sua rubrica: la lunga serie di numeri però le erano ben noti e l’orario, solo pochi minuti prima, le provocò un tuffo al cuore.
    -Buongiorno! Pensavo di illuminare la mia giornata guardando l’alba e ho scoperto te, in giardino, illuminata da una luce rosata e il mio giorno ora è perfetto – INVIO
    Rispose veloce:
    -Che fai già sveglio? La doccia non ti è servita? – INVIO
    Un nuovo messaggio non si fece attendere
    -Stavo salutando il nuovo giorno prima di iniziare a meditare. No comment sul discorso doccia – INVIO
    -Woow tu mediti? Sei più misterioso di quanto potessi mai immaginare –INVIO
    -No, in realtà sono un uomo semplice, ma il tipo di vita che ho non mi permette di essere ciò che sono - INVIO
    -Se ti può consolare, neppure io posso – INVIO
    -Sai cosa sto pensando? Come farò ad aspettare che arrivi stanotte – INVIO
    -Perché cosa devi fare stanotte? – INVIO chiese ironica Chiara
    -Stanotte ho un incontro speciale..da 3 docce consecutive ;) – INVIO
    -Ahh! In attesa però io scendo a far colazione. Ti busso sulla porta passando.. – INVIO
    -Oh sì..e fallo come facevano in Roger Rabbit! Adoro i cartoni.. – INVIO
    -In quello però il coniglio usciva dal nascondiglio, otterrò lo stesso risultato? – INVIO
    -Ehi, non allargarti troppo ragazza! Buona colazione! – INVIO
    Come preannunciato, Chiara passando bussò ma nessuno aprì la porta.

    Nella sala della colazione Chiara trovò Simona intenta a gustarsi un cornetto e non smise neppure quando vide entrare l’amica:
    “ ‘Giorno” le disse con la bocca semi piena
    “Ciao Simo! Caspita che appetito!”
    “Eh dobbiamo fare scorta, ragazza mia, stasera siamo invitate ad una festa e chissà che schifezze ci saranno”
    “Frena un attimo! Noi cosaa? Dov’è che andiamo?” chiese incredula “Guarda mi spiace ma io non vengo, non ce la faccio proprio!”
    “No tu DEVI venire, sei mia ospite proprio per respirare un po’, per divertirti e fare ciò che ti pare senza dover rendere conto ai tuoi, per dimenticare soprattutto l’odiosa faccenda di Edward”
    “Io non voglio dimenticare Edward!! E non è una odiosa faccenda ma una parte di me e sarà così per sempre!”
    “Ok scusa ho esagerato! Però potresti provare a venire, mi fai compagnia e magari ti distrai un po’…”
    “No scusami tu, in effetti per provare potrei anche venire e a che ora sarebbe? Come ci arriviamo alla festa?”
    “Alle 21 un po’ di gente si ritrova in centro, al Maxim, per bere qualcosa e poi si spostano in una villa di un tipo, a pochi chilometri da qui. Se non ti senti sicura di riuscire a restare ci possiamo far portare direttamente alla villa dal mio autista, ci aspetterà in auto fino al momento di tornare a casa”
    “Ok direi che l’autista è l’ideale per me, vorrei rientrare presto. Scusami torno fra poco, ehm..mi vado a lavare i denti”
    La scusa era banale, ma permise a Chiara di allontanarsi per mandare un sms al “suo Erik” come ormai lo aveva ribattezzato.
    -Problema: Simona mi ha strappato la promessa di accompagnarla ad una festa. Non rientro tardi, mi aspetterai? Ho una gran voglia di vederti quando torno – INVIO
    Come sempre la risposta arrivò veloce
    -Mandami un sms quando rientri. Gran voglia anch’io e non solo di vederti.. – INVIO
    La giornata passò fra i mille preparativi per la festa, fra cerette, smalti, piastre per capelli e trousse per il trucco.

    Edited by Andago - 16/2/2014, 15:07
     
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  9. wonderfulMJ
     
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    Qualcosa mi dice che la presenza di Chiara alla festa della villa
    sarà di breve durata ... sbaglio? :asd:
    A presto Andago e buona domenica a tutte. :ciau:
     
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  10. ornellamj
     
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    aaahhhaahah concordo con wonderfulMJ!! :smug: festa brevissima e credo anche noiosissima sarà quella di Chiara....condita da impazienza per il rientro che sarà sicuramente mooolto più coinvolgente della festa!!! :sbav:
    attendo... :aaa:
     
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  11. Elenajackson777
     
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    Concordo con le ragazze,anch'io penso che la partecipazione di Chiara a quella festa sarà molto breve e sicuramente si annoierà anche,chissà invece cosa gli aspetterà al suo rientro a casa e al suo ennesimo incontro con il "fantasma" :aaa: :sbav:
    attendo il continuo :occhiolino:
     
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    Iniziamo la settimana con un pò di...sana FF!!

    Cap.10

    Alcune ore dopo un anonimo salone di una villa di periferia accolse Chiara come ospite fra una cinquantina di ospiti.
    Musica soft, finger food, ragazze tutte vestite con lo stesso stile, accanto a ragazzi altrettanto poco originali, sulla soglia della banalità. Ne aveva vissute centinaia di feste come quelle, centinaia di persone come quelle, appunto tutte uguali e tutte noiose.
    “Ciao Chiara!” la voce alle sue spalle la fece sobbalzare e un po’ del liquido arancione nel bicchiere (le avevano giurato essere un cocktail analcolico) si versò sul pavimento.
    Chiara si voltò con l’intento di individuare colui che l’aveva fatto fare quel disastro ma rimase senza parole quando vide che era Edward..il suo Edward..il quasi-suo in verità, ormai.
    “Edward, ciao..che ci fai qui?” chiese con un calore che le stava invadendo il viso togliendole quasi il respiro.
    “Sono in città per affari , ospite di un mio amico che stasera mi ha trascinato a questa festa..e tu?”
    “Anch’io..no scusa, intendo che anch’io sono ospite di un’amica che poi mi ha portata qui alla festa”
    “Beh allora sono in debito con questa tua amica, grazie a lei ti rivedo..”
    “Già..e come stai? Cioè, vedo che stai bene, fisicamente, ma la tua vita..come va?”
    “Ti confesso che non è stato facile, dopo che tu, dopo che ci siamo lasciati. Rompere con te per colpa dei tuoi, non è stata la conclusione che avrei mai immaginato per la nostra storia”
    “Già! E poi?” ripensare a quei giorni le faceva ancora sentire dei brividi gelidi nello stomaco, meglio parlare di altro, andare oltre
    “E poi ho ripreso in mano la mia vita, il mio lavoro…e tu invece?”
    “Io sono per qualche settimana in vacanza, diciamo così. Sto cercando di metabolizzare quello che ci è successo, poi tornerò a lavorare anch’io. Con mio padre, nella sua azienda e sinceramente vorrei evitare ma..!”
    “Se fosse davvero così, avresti scelto me e non lui! Non gli avresti permesso di rovinare la nostra storia!” rispose secco Edward
    “Sì scusami…commento inopportuno”
    “Già..” disse Edward facendo il verso a Chiara e lei sorrise appena, mentre seguiva Edward verso un divano libero che lui le aveva appena indicato con un gesto elegante della mano.
    “Ci tengo a dirti, Chiara, che non te ne faccio una colpa di quanto ci è successo”
    “Non mi pareva, da quanto mi hai appena detto poco fa” ribadì lei
    “Mi spiace ma non ho resistito, quando hai detto quella cosa sul lavoro con tuo padre..”
    “No, ripeto, scusami tu per il commento fuori luogo, ho parlato senza pensare”
    Da quel momento in poi la conversazione di Edward e Chiara rimase su binari neutrali infarcita di sorrisi e smorfie, come due amici che si parlano seduti al tavolo di un pub.
    Simona li osservò da lontano, per tutto il tempo, rivolgendo risposte distratte a chi le parlava: guardò Edward, che spesso si toccava il colletto della camicia, quasi come un tic nervoso, mentre Chiara non faceva che accarezzarsi le cosce, lisciando la stoffa che le ricopriva.
    Indubbiamente l’attrazione fra loro era ancora forte, entrambi si sforzavano di contenerla ma i segnali del legame che li aveva uniti c’erano ancora.
    Chiara era davvero bella quella sera ma Edward quanto meno affascinante, Simona ne osservò ogni dettaglio fisico, facendo scivolare lo sguardo indisturbata fino alla zona più intima dell’uomo, ben evidente sotto al pantalone dal taglio un po’ attillato.
    A dispetto di quanto lei pensava, Chiara a mezzanotte si alzò dal divano, Simona la vide parlare fitto ad un orecchio di Edward e poi abbracciarlo. Subito dopo, Chiara si diresse verso l’amica, che incredula, la stava fissando.
    “Andiamo?” le chiese Chiara
    “Ma come?Hai qui l’uomo che ami, lo rivedi dopo mesi di pianti e dolore e ora lo molli per tornare a casa?” rispose incredula Simona
    “L’uomo che HO AMATO casomai, Simo..al massimo ora si può definire un buon amico”
    “Davvero? Sei sicura?” chiese Simona, alzando un sopracciglio.
    “Sì sono sicura” taglio corto Chiara e fatto un cenno con la mano ad Edward, uscì dalla porta.

    -Sono tornata – INVIO
    -Lo so..ho sentito l’auto nel cortile – INVIO
    -Abbiamo fatto un po’ tardi..forse - INVIO
    -Mai troppo per la voglia che ho di vederti – INVIO
    -Davvero? Non preferisci magari dormire? – INVIO
    -Solo se questo è quello che vuoi tu – INVIO
    -No, io no. Allora scendo e passando busso alla tua porta come il solito ok? – INVIO
    -Non serve sono già giù ad aspettarti – INVIO
    -Ma..e se non fossi scesa? – INVIO
    -Non lo avresti fatto mai..ancora stai lì? Muoviti! – INVIO

    Chiara cercò di muoversi silenziosa, lungo il corridoio, non voleva assolutamente che Simona la seguisse, preoccupata da qualche rumore e con la stessa cautela aprì piano la porta della biblioteca.
    Nel buio consueto, il “suo Erik” non c’era, poi un sms ruppe quel silenzioso vuoto.
    -Siediti come sempre sulla poltrona, ad occhi chiusi – INVIO
    -Accidenti ma cosa sei, un fantasma per caso? - INVIO
    -No, sono molto terreno, lo scoprirai fra poco quanto – INVIO
    -Così mi fai paura, forse è meglio se me ne vado – INVIO
    -Chiara, fai come ti ho detto, fidati – INVIO
    Come sempre Chiara ubbidì, vinta dalla persuasione dell’uomo, si sedette sulla poltrona di velluto rosso, abbandonando indietro la testa, ad occhi chiusi.
    Pochi istanti dopo, un leggero fruscio arrivò alle sue spalle, seguito da un leggero, morbido bacio che si appoggiò sulle sue labbra e subito dopo un secondo bacio, più deciso. Era arrivato. Finalmente.



    Cap.11

    “Ciao etereo Amore, mio Erik” gli disse Chiara mentre lui continuando ad accarezzarle il volto con una mano, si spostò di fronte a lei, per farla alzare da dov’era.
    “Ciao…” le rispose in un momento di respiro fra un bacio e l’altro, stringendola appena a sé
    Le allungò le braccia, per accarezzarlo piano, sentendo la seta dei suoi capelli corti sulla nuca.
    “Allora, chi era quello che ti ha tenuta così tanto lontana da me stasera?”
    “E tu come fai a sapere questa cosa?” chiese Chiara irrigidendosi leggermente
    “Lo so e basta..”
    “Come: lo sai e basta?” chiese fra il curioso e il dubbioso
    “E’ un’altra delle cose che con il tempo ti spiegherò, ora voglio sapere cosa hai fatto a quella festa”
    L’uomo si sedette al posto di Chiara sulla poltrona, facendola sedere sulle sue gambe, come fa Babbo Natale quando si prepara ad ascoltare i desideri di una bambina.
    “C’era anche il mio ex alla festa..” iniziò a raccontare lei
    “Il tuo ex? E com’è che è diventato il tuo ex?”
    “Ecco io esco da una situazione un po’ complicata..per questo sono ospite di Simona” gli rispose
    “Capisco, io sono qui per lo stesso motivo!” le disse l’uomo
    “Vedi, a quanto pare i miei credono di vivere ancora nel Settecento, quando erano i genitori che decidevano per il matrimonio della figlia. E lui..diciamo che non è stato giudicato adatto a me”
    “Ma tu non ti sei ribellata?” glielo chiese in tono pacato, continuando ad accarezzarle lentamente la schiena
    “Oh sì, ma vedi, nessuno la spunta con mio padre!” rispose Chiara, appoggiando la sua testa su quella di lui
    “Perché ancora non ha conosciuto me! Parlami di lui ”
    “Beh è un inglese, laureato con ottimi voti, ma nessuna posizione nella scala sociale ancora abbastanza alta per..” ma fu interrotta
    “Intendevo parlami di tuo padre, non del tuo ex”
    “Ohhh. Mio padre discende da un’antica famiglia imparentata con non ricordo quale regnante, laurea con il massimo dei voti ad Oxford, attività passata di generazione in generazione, matrimonio di convenienza con la più bella e facoltosa ragazza sulla piazza. Poi sono nata io, femmina, quindi nessun erede maschio, ma solo il grosso inconveniente come lo chiama lui, di trovarmi un partito degno della mia condizione e della mia dote”
    “Hai ragione, davvero un uomo d’altri tempi. Mi piace.”
    “Ti piace?? Sei impazzito?”
    “No, affatto. E’ stimolante una situazione di questo genere. Una sfida per chiunque decidesse di avere a che fare con te” lo disse ridendo piano
    “Io non ci trovo nulla di stimolante, né di divertente..” lui rideva ma a lei veniva da piangere
    “Ora però ho qualcosa di più stimolante sulle mie ginocchia” le disse languido
    “E di divertente no?” chiese Chiara provocatoria
    “No, divertente non è il termine giusto”
    “Ah no? E quale sarebbe il termine giusto?”
    “Vediamo un po’: eccitante, sensuale..” le disse lui iniziando a baciarla sul collo in ogni centimetro possibile
    Chiara si girò verso di lui, mettendosi a cavalcioni e avvicinando più che poteva il bacino a quello dell’uomo. La lampante, netta reazione dell’uomo non si fece attendere, mentre lui si solleva verso la ragazza, lei sentì l’erezione premerle contro, rivelandole quanto fosse dotato.
    Quello che si scatenò in quel momento fu un turbine di carezze e baci, sempre più focosi, sospiri e mugolii che a stento restavano poco udibili dentro le mura di quella stanza.
    “Senti, lì c’è un divano, non potremmo?” chiese Chiara
    “No non possiamo” si sentì rispondere
    “Come scusa?” di colpo distolta dalla passione credeva di aver capito male
    “Non è il solo tuo padre ad essere un uomo d’altri tempi..”
    “Vorresti dire che non andremo oltre a tutto questo?”
    “No, sto dicendo proprio il contrario, Chiara” le rispose l’uomo che ancora lei non aveva mai visto in volto
    “Scusami, continuo a non capire”
    “Questa cosa la faremo secondo le regole di tuo padre..che sono anche le mie!”
    “Non ci posso credere, ora ho due Matusalemme nella mia vita..non ce la posso fare!”
    “Matusalemme? Chiara, ho ricevuto un’educazione molto seria, da piccolo, basata su sani e profondi principi. Uno di questi è il rispetto per la donna che si ama.”
    “E con rispetto intendi niente sesso? Neppure se la donna che ami è consenziente e impaziente di farlo? Cosa c’è di non rispettoso nel sano sesso fatto fra due adulti che per di più si amano o sono attratti l’uno dall’altro?”
    “Non ho detto che noi non faremo del “sesso” come tu lo chiami, Chiara. Ti sto dicendo che lo faremo al momento giusto”
    “No! Eh no! Potrò vederti al momento giusto, potrò averti al momento giusto..ho già mio padre che mi ha costretto alle sue regole, ora lo fai anche tu? Mi rifiuto!” disse lei alzandosi
    Uscì dalla biblioteca, lasciando quell’uomo, i suoi misteri e i suoi principi a riflettere su quello che lei aveva appena detto.

    Edited by Andago - 17/2/2014, 21:53
     
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  13. wonderfulMJ
     
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    CITAZIONE
    “No! Eh no! Potrò vederti al momento giusto, potrò averti al momento giusto..ho già mio padre che mi ha costretto alle sue regole, ora lo fai anche tu? Mi rifiuto!” disse lei alzandosi
    Uscì dalla biblioteca, lasciando quell’uomo, i suoi misteri e i suoi principi a riflettere su quello che lei aveva appena detto.

    :laught: .. caspiterina, che caratterino tosto la nostra Chiara!!!
    E adesso come la mettiamo etereo-Erik? :umh: Son proprio curiosa di sapere il proseguio!
    Grazie Andago per averci fatto iniziare la settimana con questi 2 bei capitoli di .. sana FF :love:
     
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  14. ornellamj
     
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    ...non ci posso credere...finalmente arrivano al momento clou e lui che fa? tira fuori la storia dei suoi principi...dell'uomo d'altri tempi... :what: :argh:
    e tutta la voglia che aveva di averla fra le braccia???? :mmm:

    CITAZIONE
    “Senti, lì c’è un divano, non potremmo?” chiese Chiara
    “No non possiamo” si sentì rispondere

    ed io che già mi immaginavo la volesse lì, sulla poltrona...
    brava Chiara! lascialo lì a ragionare... :asd:

    Andago, grazie anche da parte mia per l'inizio di settimana con sane ff!! :kiss2:

    p.s.: certo che però...ci stai facendo morire.... :noncela: :P
     
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  15. Elenajackson777
     
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    Io concordo con le ragazze,mi immaginavo che quella sarebbe stata la notte perfetta per farlo e invece lui si rifiuta? :what: complimenti a Chiara ha fatto bene a lasciarlo li da solo con i suoi pensieri.
    Bravissima Andago,attendo il continuo :occhiolino:
     
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137 replies since 11/2/2014, 12:34   1826 views
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