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monsiter.
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DISCLAIMER: I fatti narrati e i personaggi del racconto sono solo frutto della mia fantasia. Non detengo diritti sulla loro immagine, e tutto ciò che è scritto è a solo scopo di puro svago.
RATING : G (per tutti)
IL DONO
Il mio nome è Felicia.
Sono nata il 6 ottobre 1988 in un paese alla periferia di Sibiu, in Romania.
Sono l'ultima di sei figli arrivati uno dietro l'altro come i chicchi di un grappolo d'uva.
La mia mamma si chiama Ecaterina, è una donna molto bella anche se appesantita dalle gravidanze e dal lavoro nei campi. Mio papà si chiama Jacob, ha solo 35 anni benchè ne dimostri molti di più. La mia è una famiglia numerosa e rumorosa, con noi vivono la nonna materna, due cani, e una quantità non precisata di gatti.
Il mio è un nome portafortuna. Adoro il mio nome.
I primi anni della mia infanzia sono stati gioiosi, ero la più piccola, vezzeggiata da tutti, e per me era un gioco occuparmi degli animali e fare tutti quei lavoretti che mi venivano affidati. Ricordo le lunghe giornate all'aperto, o in casa a tenere compagnia alla nonna, sembrava che in quella vecchia casa mancasse tutto, eppure c'era tutto quello che mi occorreva per essere felice.
Un brutto giorno il mio occhio destro ha cominciato a lacrimare e ad arrossarsi, gonfiandosi sempre di più man mano che passavano le settimane. Mi hanno portata da tutti i guaritori del paese, sopra il mio povero occhio sono stati applicati in ordine: spremuta di aglio, foglie di mais, sangue di mucca mescolato con la mia pipì, bianco d'uovo e grani di sale durante una notte di luna piena... ma malgrado la mia e la loro buona volontà, sembrava non cambiare nulla.
Ho cominciato a non riuscire più a dormire per il dolore, fino a quando mio padre, disperato, mi ha caricato sul carro per portarmi all'ospedale di Bucarest.
Avevo appena compiuto sei anni.
Mi ricordo che è stato eccitante, malgrado il dolore. Non andavamo mai da nessuna parte, ed era stato bello stare un pò sola con papà. Certo mi sarebbe piaciuto che venisse anche la mamma, o i miei fratelli, ma il lavoro da fare era sempre così tanto e allora eravamo partiti soli.
Mi hanno messo in una stanza davvero bella, tutta bianca con delle lenzuola morbidissime, non sapevo esistessero delle lenzuola così. Una camera molto grande, con tanti altri bambini nei loro letti. Alcuni erano lì con le loro famiglie, la maggior parte di loro era lì sola, come me. Papà ovviamente era tornato a casa, c'erano altri cinque figli a cui badare, oltre al resto della famiglia.
Mi hanno operata, ~tumore al bulbo oculare~... questo ho sentito dalle loro parole. E ora sono qui, con la testa piena di fasce, ad aspettare di tornare a casa come tutti gli altri bambini.
Un giorno, mi ricordo chiaramente, l'ospedale era in gran fermento per l'arrivo di qualcuno molto importante, Maicol Jecson, mi sembra che si chiamasse. Io non avevo la tivù nè la radio e non sapevo chi fosse, così come gli altri bambini, ma le infermiere si erano messe un pò più carine del solito, le loro labbra e gote erano colorate come se fossero state passate con succo di lampone. C'era un'eccitazione palpabile nelle lunghe corsie dell'ospedale.
Mi ricordo che quando è entrato nella stanza improvvisamente si è illuminato tutto, come se una luce accompagnasse la sua sola presenza. Aveva un buffo cappello nero, i capelli lunghi, ed un sorriso disarmante. Si è avvicinato a tutti i letti, e ad ogni bambino ha donato dei giocattoli, ha fatto qualche carezza e anche delle foto.
Quando è arrivato al mio letto, io non potevo quasi muovermi, una serie di tubi mi tenevano ferma, e mi sentivo molto debole, eppure ricordo distintamente il calore del suo sorriso, la lucentezza che irradiava dal suo sguardo e la tenerezza con cui si è preoccupato delle mie condizioni di salute.
Per un attimo mi è sembrato che stesse piangendo, ma devo essermi sbagliata, "I grandi non piangono." Prima di andare via mi ha fatto un regalo meraviglioso. Mi ha regalato un guanto bianco scintillante, se lo muovevo rifletteva tutte le luci della stanza, era magico!
Non volevo prenderlo, i miei genitori mi hanno insegnato a non accettare regali che non siano più che meritati, e glie l'ho detto : "Non posso".
Mi ha promesso: "Me lo riporterai quando verrai al mio concerto il prossimo giugno",
Allora ho accettato. Non avevo mai visto uno sguardo tanto dolce.
Ho pensato : "beh sarà pure *maicol jecson", ma forse più semplicemente è un angelo".
È stato un incontro davvero speciale, se n'è parlato per giorni. Per un periodo ho cominciato a stare meglio, e quando una domenica sono venuti i miei genitori a trovarmi non potevano credere al regalo che avevo ricevuto, sorridevano mentre raccontavo loro che secondo me mi era stato donato da un angelo.
Eppure mi sembrava che anche loro avessero gli occhi pieni di lacrime, forse erano commossi perchè finalmente stavamo un pò insieme. Mamma mi spostava le ciocche sudate dalla fronte mentre papà mi stringeva la mano tra le sue, forti e ruvide.
Sono passati pochi mesi. Sento le infermiere che si spostano intorno a me, e cercano di sfilarmi il mio prezioso dono mentre io protesto debolmente. Il medico confabula cose misteriose, e c'è un silenzio strano nella mia testa ovattata.
Il guanto, l'ho portato con me in quel luogo senza più lacrime, dove non mi potrà mai più essere portato via, nel cimitero di Sibiu.
Felicia, malgrado tutto.
Edited by monsiter - 3/2/2011, 14:48
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Bravissima, sul serio. Mi hai fatto davvero commuovere, più andavo avanti nella lettura più temevo il finale...
Vorrei quotare le frasi per me più belleCITAZIONEMi ricordo che quando è entrato nella stanza improvvisamente si è illuminato tutto, come se una luce accompagnasse la sua sola presenza.CITAZIONEeppure ricordo distintamente il calore del suo sorriso, la lucentezza che irradiava dal suo sguardo e la tenerezza con cui si è preoccupato delle mie condizioni di salute.CITAZIONEma forse più semplicemente è un angelo".
Chissà quanti bimbi avranno provato queste sensazioni...
Grazie.
A te per aver scritto questo racconto e a Michael che lo viveva nella realtà.
Un abbraccio..gif)
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“Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli
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Tante piccole luci hanno brillato più intensamente prima di spegnersi. Ad altri è stato concesso un ricordo tenero come un peluche da portarsi dietro per tutta la vita. Anche questo è stato Michael Jackson. Grazie per averlo raccontato così bene.
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°Alexandra°.
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CITAZIONEeppure ricordo distintamente il calore del suo sorriso, la lucentezza che irradiava dal suo sguardo e la tenerezza con cui si è preoccupato delle mie condizioni di salute.
Per un attimo mi è sembrato che stesse piangendo, ma devo essermi sbagliata, "I grandi non piangono."
Penso che quest'immagine sia rimasta impressa negli occhi e nei ricordi di chi quest'angelo col cappello e i riccioli neri l'ha visto veramente e in posti come gli ospedali e gli orfanotrofi,dove i bambini malati e soli vedono sempre camici e divise...be'...penso che lui sia stato visto davvero come una specie di creatura magica,speciale...
L'aura che avvolgeva Michael sprigionava luce e serenità.Il suo sorriso poi faceva tutto il resto.
E per quanto riguarda il pensiero di Felicia che "I grandi non piangono",forse anche questo è stato comune a tutti i bimbi che l'hanno conosciuto in quei posti tristi e grigi e sono sicura che dieci secondi dopo il primo sorriso di Michael,si siano ricreduti leggendo nei suoi occhi la loro stessa anima: semplicemente un bambino.Puro e spontaneo nei gesti,amorevole e gentile come "non sempre sono i grandi".
Sono certa anche che poi l'hanno amato e mai più dimenticato.
Simo mi hai fatto commuovere
Complimenti anche per aver saputo descrivere una morte ingiusta con parole delicate ed eleganti...
Un bacio enorme
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Elena01.
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Cosa c'è di più profondamente ingiusto della sofferenza di un bambino? E' talmente inaccettabile, che il solo pensiero risulta devastante. E cosa c'è di più nobile e ammirevole del tentativo di veder rispuntare un sorriso sul faccino di un bimbo che soffre? Non esiste niente a questo mondo di più bello del sorriso di un bambino.
Grazie a Michael per quello che è stato, e grazie a te per avercelo ricordato con questo racconto delicato e struggente come una carezza 
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Ylenia Jackson 94.
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Stupenda, magica, meravigliosa, commuovente, dolce.. non so quale aggettivo usare per descriverla!
Mi sono immaginata tutto.... e la parte finale concordo con le parole di ale, l'hai saputa finire con armonia e delicatezza, al contrario del triste finale che lascia angosciati.
Mi ricorda una storia vera che è successa ad un bambino a cui Michael ha regalato una giacca e il guanto, e ora questo bambino è morto e lo hanno sepolto con indosso la giacca e il guanto...CITAZIONEHo pensato : "beh sarà pure *maicol jecson", ma forse più semplicemente è un angelo".
Speechless
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»Lillian.
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E' la prima volta che leggo una FF di questo tipo, e devo dire che mi ha colpito tantissimo!
Hai saputo scrivere questa storia facendo parlare questa bambina,ma nello stesso tempo hai reso la lettura molto scorrevole e magica!CITAZIONEPer un attimo mi è sembrato che stesse piangendo, ma devo essermi sbagliata, "I grandi non piangono."
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eppure ricordo distintamente il calore del suo sorriso, la lucentezza che irradiava dal suo sguardo e la tenerezza con cui si è preoccupato delle mie condizioni di salute.
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CITAZIONEMi ricorda una storia vera che è successa ad un bambino a cui Michael ha regalato una giacca e il guanto, e ora questo bambino è morto e lo hanno sepolto con indosso la giacca e il guanto...
Anche io ho pensato la stessa cosa quando ho letto del guanto che ha regalato a Felicia.
Bella intensa e commovente questa one shot Simo...
non posso che farti i complimenti ed essere felice perché Michael ci ha lasciato tanto di cui parlare e scrivere. Siamo tutte qui per questo e tu lo fai in modo eccellente
Grazie. -
LSButterfly.
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Mi hai fatta piangere sai...sono sbottata in ufficio....ho dovuto ingoiare le lacrime a forza......grazie. 
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V e l e n o.
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Io l'ho letta oggi pomeriggio, ripromettendomi di commentarti più tardi con calma.
Saranno passate si e no 3-4 ore, ma ancora non mi va via dalla testa e sento l'irrefrenabile bisogno di dirti quanto profondamente tu mi abbia toccata.
E' emozione allo stato puro e tu sei stata immensa nell'aver saputo tirarla fuori per passarla a noi.
Grazie
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°RobyMJ°.
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è triste davvero triste e commuovente, non riesco proprio a trattenere le lacrime, sei riuscita a trasmettermi molto con la tua storia ed io non so come ringraziarti... davvero GRAZIE! . -
cinzia 62.
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Simo!Hanno già detto tutto loro.Cosa potrei dirti di più?Solo un animo sensibile come il tuo poteva scrivere una storia così bella.Anche se mi hai fatto piangere...GRAZIE!
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Holiday.
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Simo, mi sono emozionata e commossa.
Sei riuscita a descrivere un evento così tragico molto delicatamente.
Sei stata molto, molto brava!
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Brava Simona mi hai fatto commuovere ,complimenti
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Simo...
Grazie per questa meraviglia
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