Tell me I'm not dreaming

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    aka Francina_84


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    Tell me I'm not dreaming




    Questo posto ha dell'incredibile! Manca solo che arrivi un coniglio col panciotto che dice di essere in ritardo. Non mi stupirei.
    Quel cancello là fuori era arrugginito, il giardino, se così si può chiamare, era una giungla di erbacce.
    Mi sono addentrata facendomi strada tra l'erba alta, quasi impaurita dalle lunghe ombre di quegli alberi che alla luce della luna erano scuri e quasi minacciosi.
    Il portone era chiuso. Ho fatto il giro della casa, e ho trovato una porticina sul retro. Quando sono entrata mi sono ritrovata in una cucina, e la prima cosa che ho notato era la polvere che copriva tutto.
    Nulla fuori posto: i mestoli appesi, piatti e pentole sulle mensole. Chi abitava qui doveva essere parecchio ordinato. Ma sicuramente aveva lasciato la casa da molto tempo.

    Continuando a guardarmi intorno sono uscita dalla cucina e mi sono ritrovata dove sono ora.
    Un salone enorme.
    Soffitto molto alto, in travi di legno scuro. Pareti color crema, almeno per quello che si vede, perché sono coperte con parecchi quadri, alcuni molto grandi, altri più piccoli, ma quasi tutti raffiguranti re, cavalieri e giardini immensi e poco definiti, come in foto fuori fuoco.
    Il pavimento è a scacchi bianchi e neri, e l'arredamento consiste in un tavolo molto lungo, alto poco meno di me, stranamente senza nessuna sedia intorno, e un divano piazzato davanti ad un caminetto.
    La cosa strana è che qui non c'è polvere. E il fuoco è acceso.
    Ok, adesso ho quasi paura. Stringo istintivamente nei pugni il mio.. Grembiule? Ma come diavolo mi sono vestita? Guardando verso il basso non posso non notare le scarpe rosa con calzino bianco di pizzo a vista. Devo essere impazzita.
    Scuoto la testa e mentre alzo di nuovo lo sguardo trovo un paio di occhioni scuri che mi fissano.

    «Ciao!»

    «Ciao.. Chi sei?»

    Non riconosco la mia voce. Lui mi guarda perplesso. Poi sorride.

    «Dovresti saperlo.. Ti va di giocare con me?»

    Dovrei saperlo? Avrà sì e no nove anni, ed è alto come me. Quindi ho nove anni anche io? Questo spiegherebbe i vestiti e le scarpe che ho addosso. E quindi anche il tavolo non era fuori misura, ero io ad essere piccola.

    «Allora? Ti va?»

    Sta ancora aspettando una risposta. Lo guardo perplessa, a questo punto non mi lascia dire niente, mi prende solo la mano.

    «Dai vieni!»

    Lo seguo, e noto com'è vestito lui. È scalzo, ha un paio di pantaloni a zampa blu con dei grandi fiori bianchi, e una camicia arancione con il colletto a punta. Inoltre i suoi capelli sono una massa fitta di ricci scuri, sembrano fatti di cotone.

    «A cosa vuoi giocare?», gli chiedo, mentre arriviamo in un altro salone.

    «Giochiamo a nascondino! Mettiti li e conta fino a 10», e mi indica la parete di fronte a noi.

    Mi avvicino e coprendomi gli occhi con l'avambraccio inizio a contare.

    «Non imbrogliare!» mi ammonisce, e lo sento correre via mentre si nasconde chissà dove.

    «Dieci!»

    Mi volto e non c'è nessuno. La luce gialla dei lampadari è diversa ora, sembra essersi indebolita. Inizio a cercarlo. Mi avvicino al divano, guardo dietro, ma non c'è nessuno. Sotto il tavolo niente. Restano le tende. Mi avvicino senza farmi sentire, e dato che la stoffa è spessa, lui non mi può sicuramente vedere. Mi avvicino ad una di esse e la scosto piano, ma lui non è nemmeno lì.

    Una voce arriva da una stanza qui vicino.

    «Michael!»

    Si sentono altre voci, poi una musica, e un bambino che canta.

    Oh baby give me one more chance
    won't you please let me
    back to your heart
    Oh darling I was blind to let you go..


    Arriva ovattata, e mi sembra di ricordarla.

    Michael...

    Una mano si poggia sulla mia spalla. Mi volto di scatto e mi ritrovo davanti un ragazzo alto, dal fisico asciutto, con dei lunghi riccioli neri sciolti sulle spalle, e qualche ciocca che gli cade sulla fronte.
    Non sono più una bambina ora, non ho più il grembiule ma un paio di jeans e una semplice maglietta rossa. E al posto delle scarpe rosa ho un paio di Converse.

    Lo guardo con attenzione, e lui schiude le labbra in un sorriso meraviglioso. Ma la cosa che però attira di più la mia attenzione sono gli occhi, che sembrano le stesse pozze d'acqua scura del bambino con cui giocavo fino a poco fa.

    Ma non può essere lui, quel bambino aveva la pelle molto più scura. Eppure gli occhi non mentono.

    «Michael..?»

    «Sì»

    Mi viene da piangere e non capisco il motivo. È così meraviglioso. Non è semplice bellezza, è come se la sua anima trasparisse con tutta la sua luce da quegli occhi, così belli che i miei si riempiono di lacrime che non riesco a trattenere.
    Lui si avvicina di più a me, e mi stringe in un abbraccio.

    «Non piangere, ti prego.»

    La sua voce è soffice, ed ha un incredibile potere calmante. Eppure l'ho già sentita...

    Le lacrime smettono di scendere e le mie guance si asciugano, mentre lui ancora mi stringe in quell'abbraccio rassicurante. Ed è come se fosse già accaduto. Quell'abbraccio l'ho già sentito, anche se non riesco a ricordare quando.
    Non so per quanto tempo siamo rimasti così, è stato come se mi fossi addormentata, e solo quando ho sentito il suo petto sobbalzare in un singhiozzo ho alzato lo sguardo.

    Ora quel ragazzo non c'è più, c'è un uomo con i capelli lisci e neri, la pelle quasi trasparente, guarda verso il basso mentre una lacrima cade dalle sue ciglia rigandogli la guancia.

    Perché mai un angelo dovrebbe piangere?

    Gliela asciugo col pollice, e alza lo sguardo verso di me. Quegli occhi, sono sempre gli stessi, quelli del bambino che voleva giocare, quelli del ragazzo che mi abbracciava poco fa, solo che ora sono coperti da un velo di tristezza, e lucidi di lacrime.

    «Grazie»

    «Per cosa?»

    «Perché ci sei sempre stata.»

    Lo guardo con aria interrogativa, ma lui aggiunge, come per darmi un indizio in più, «E anche io per te, solo che non lo sapevamo.»

    Ancora non riesco a capire, ma quegli occhi, con quella luce che continua a mostrarsi fiera nonostante l'amarezza, nonostante tutti gli sguardi cattivi che ha dovuto sostenere, io li ho già visti. Gli occhi non mentono.

    «Ora devo andare»

    No, per favore, non ora..

    «Avrai tanto da scoprire e capire... Me ne vado, ma sarò sempre qui. Così come ci sono sempre stato.»



    --------------------------

    Stavo mettendo ordine in un po' di file nel pc, e ho trovato queste righe che avevo scritto tempo fa... Sono parte di un sogno che avevo fatto, e che ho poi sviluppato in questa one shot.
    Ho pensato di condividerla con voi, con chi ha immaginato mille Michael diversi e li ha condivisi, e con chi aveva sete di quelle storie per mantenere vivo un ricordo e crearne di nuovi, in questo posto che porto sempre nel cuore nonostante adesso lo stia frequentando molto poco.

    Avevo tanto da scoprire su di lui, e ci sono arrivata quando Michael purtroppo non c'era già più. Questo racconto è una metafora di come la sua voce e la sua musica mi abbiano accompagnata da sempre, con quelle canzoni sentite alla radio senza sapere che si trattasse di Michael Jackson. E quando me ne sono interessata e ho iniziato a "studiare", la mia memoria musicale ha tirato fuori dai cassetti ciò che aveva registrato: tante canzoni le avevo già sentite mille volte, e mi erano piaciute, inconsapevole di chi fosse il proprietario di quella voce. Lui è sempre stato lì, ma forse non ero ancora pronta a capire chi fosse veramente.

    Avrei voluto darvi da leggere qualcosa di più allegro, ma tant'è. Ho riletto questa cosa e mi ha assalita la nostalgia, spero di non avervi intristite troppo. :--:
     
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  2. ( StreetWalker ‚
     
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    Non hai affatto rattristato perché lo hai fatto rivivere
     
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    Grazie per il bellissimo sogno, ci hai fatto un grande regalo
     
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  4. Flower.7
     
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    Un sogno veramente fantastico... grazie per averlo condiviso con noi.
    E' così per tutte noi, più o meno: Michael sarà sempre al nostro fianco
     
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    aka Francina_84


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    Grazie ragazze :love:
     
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4 replies since 7/8/2014, 12:49   305 views
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