Semplicemente Michael

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    Cap.12

    Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse
    E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse
    E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare
    E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire
    (T.Ferro)

    Un’altra notte quasi del tutto in bianco. Quella vacanza da Simona stava diventando un incubo per il suo riposo. Quello era quello che si stava prospettando a Chiara.
    Spense la luce, dopo essersi tolta il trucco e lavata i denti, nel piccolo bagno personale che aveva nella stanza e infilata sotto lenzuola.
    Era lì in attesa, non sapeva neppure lei di cosa in verità e oltretutto la colpa era sua. Sua che si era fidata di uno sconosciuto, che si aveva accettato d’incontrarlo di nascosto e al buio, che si era lasciata baciare, toccare, accarezzare ah quelle carezze! Quelle mani leggere ma capaci di portarla ai limiti già così, senza che avessero ancora raggiunto la sua intimità! E quella voce...non avrebbe più dimenticato quella voce, quella sensazione di malia, di torpore sensuale che si creava appena lui iniziava a parlarle.
    Si sentiva di nuovo tesa, umida fra le gambe e si maledì per l’ennesima volta quella notte, per essersi arrabbiata per essere andata via e averlo lasciato lì.
    Si girò su un fianco rannicchiando le gambe, voltando le spalle alla porta e al comodino dove il cellulare era spento come un chiaro messaggio muto a lui che le aveva messo sottosopra vita e cuore.
    Chiara capì che forse il sonno stava arrivando, che l’oblio di Morfeo la stava finalmente trascinando nella pace che lei desiderava quanto l’aria ma qualcosa di colpo, catturò la sua attenzione.
    Un piccolo leggero cigolio della porta, seguito dal leggero rumore del legno antico che suona sotto i passi di qualcuno che stava avanzando verso il suo letto. Non si mosse, restando pronta a gridare se necessario. Ma sentì una voce, la sua voce.
    “Non ti muovere, ti prego. Resta così”
    Le coperte dietro di lei si mossero appena, il suo letto stava accogliendo un altro corpo.
    “Non mi fare più nulla del genere...” le disse abbracciandola da dietro, le parole che diventavano un dolce caldo vento fra i capelli di Chiara
    “Non mi lasciare più così in quel modo…” e iniziò ad accarezzarla piano
    “Non tenere più spento il cellulare per evitare che io ti chiami…” e i suoi baci erano piccole perle di velluto sul collo di Chiara
    “Non mi far più fare niente del genere..soprattutto” le disse girandola piano verso di sé.
    La baciò come non aveva ancora mai fatto, la passione che Chiara pensava di aver sentito in lui, in biblioteca era solo la metà di quella che c’era in quel momento.
    L’uomo si mise sopra di lei, delicato e leggero come fosse davvero fatto di sogno, senza smettere di baciarla un solo istante, senza smettere di accarezzarla ovunque.
    Chiara si sentì spogliare ma senza fretta, con un languore che mal si accostava all’intensità dei baci che le dava. L’effetto era dirompente in lei, che una volta che fu completamente nuda, ubbidiente al cenno silenzioso dell’uomo, divaricò le gambe sotto di lui.
    Fu allora che si rese conto che lui era ancora vestito, che provò ad allungare le mani per sollevargli la maglietta di cotone che indossava.
    “No no no …ferma dove sei amore mio…” le disse di colpo lui, sottovoce, salendo con la mano per interrompere ciò che lei aveva iniziato
    “No dai ti prego…” lo supplicò Chiara
    “Shhh, stasera ci sei solo tu, io sono qui solo per te ok?”
    “Ma io...”
    “Shhh fai solo ciò che ti dico, dimmi solo ciò che ti chiedo”
    E mentre lo disse la sua mano ritornò sul corpo di Chiara a ricominciare il viaggio interrotto poco prima, giù verso quel luogo caldo e umido che pulsava sotto le dita del “misterioso Erik”
    Si abbandonò al suo tocco, che lento in piccoli cerchi la stava accarezzando, per poi di tanto in tanto scivolare quasi, in un movimento ancora più verso il basso.
    Lei non era certo un’educanda, anche prima di Edward aveva avuto le sue esperienze e alcune di esse si potevano a buon titolo definire “eccellenti”. Ma non quella di quella notte. Quella si stava dimostrando l’inizio di qualcosa che non poteva trovare né definizione né paragoni.
    Lui si era eccitato, lo sentiva dal respiro, dai baci umidi, dal turgore evidente che sembrava un grido d’aiuto per quanto forte e lei si chiedeva come lui potesse ancora resistere.
    Ma Chiara in quel momento fu strappata via dai pensieri, dai ragionamenti, lui aveva accelerato il ritmo delle dita, era entrato dentro di lei, portandola ad inarcare la schiena dalla sorpresa e dalla passione.
    In un gioco crudele che lui sembrava voler condurre, fu un altalenare di movimenti lenti e veloci, con le sue dita che entravano per poi uscire quasi subito, baci che arrivavano ai suoi seni e risalivano alle sue labbra.
    Ogni tanto le parlava:
    “Ti piace? Dimmelo amore mio…”
    E se lei non si diceva nulla, distratta da ciò che sentiva non all’orecchio ma fra le sue gambe, lui si fermava
    “Mi fermo? Se non ti piace allora mi fermo” costringendo Chiara, come un affamato cerca il pane a rispondere purché lui non smettesse ciò che stava facendo
    Quando lui fu riuscito a portarla dove doveva, bevve il suo grido rauco dalle labbra con un bacio, restando lì, con le dita dentro di lei, fino agli ultimi spasmi dell’orgasmo.
    Chiara lo sentì appoggiarsi sul letto, al suo fianco, disteso con il fiato corto e affrettato, ma non era capace di dire nulla, solo di pensare. Pensare che se quello era un antipasto, lei voleva fare indigestione, anche se voleva dire accettare le regole che lui metteva.
     
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  2. ornellamj
     
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    accidenti!!! ora sì che si ragiona!!! ora sì che il mistery-man ragiona!!!
    e spero proprio che non si fermi lì...all'antipasto!!! è affamato pure lui quanto lei se non di più!!! :asd:
    vai Chiara...mostragli ciò di cui sei capace per averlo alla tua mercè...deve cedere!! non farlo svanire dal tuo letto senza aver dato anche a lui l'antipasto di quello che, spero presto, sarà un pasto luculliano!!! :sbav:
    mamminasanta Andago....che capitolo.... :thud:
    non vedo l'ora di leggere il prossimo!!! :aaa: :ciau:
     
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  3. wonderfulMJ
     
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    A però ... ehmmm ehmmm ... il misterioso Erik si è ben riscattato :--: :--:
    Ed ora a chi il prossimo passo? E quale tipo di 'passo'? Che farà ora Chiara? :sisi:
    Ti aspettiamo cara Andago :occhiolino:
     
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  4. Elenajackson777
     
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    Wow,finalmente il misterioso "Erik" si è dato una mossa :sbav: :sbav: beata Chiara
    Bravissima Andago,attendo il continuo :occhiolino:
     
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    "mistery-man" mi piace!! ahahaha!!! Due capitolini va, così vi riprendete :vasca: :

    Cap.13

    Quando si svegliò, fu perché qualcuno bussava forte alla sua porta.
    Si mise a sedere sul letto, dove era sola e si chiese se avesse solo sognato, quello che era successo quella notte.
    “Chiara!!” Simona, evidentemente stufa di aspettare che l’amica le desse il permesso di entrare, spalancò la porta della camera, fiondandosi al suo interno.
    “Scusami, Simo, stavo dormendo profondamente e non ti ho sentita”
    “Mamma mia, pensavo ti sentissi male! Allora, ti decidi ad alzarti??” l’energia prorompente di Simona non era ben vista in quel momento da Chiara, che avrebbe preferito rimanere ad indugiare fra le lenzuola.
    Il rumore del cellulare che vibrava la scosse più di quello che aveva fatto Simona
    “Un messaggio!!! Te lo leggo io!” disse Simona, gettandosi sul cellulare di Chiara prima di lei
    “No, no Simona! Dammelo!”
    “Su dai...chi ti scrive a quest’ora?”
    “Sicuramente Er…Edward!” rispose Chiara, mascherando per un soffio la verità
    “Chi? Edward? Oh mio Dio allora vi sentite, vi cercate ancora!! Woow Chiara!”
    “No, non so perché mi scrive...” mentì sperando che non ci fosse scritto nulla di quanto accaduto quella notte
    “Senti senti senti: -Rivederti e stare con te, è quanto di più bello mi sia successo, in questi giorni. Spero di farlo ancora –posso rispondere io? Posso?” decisamente Simona stava esagerando!
    “No, non puoi! E’ rivolto a me quel messaggio e io sono quella che devo rispondere!”
    “Ok ok! Ma mi dirai cosa gli scrivi vero? Anzi fai una cosa: digli che ti raggiunga qui, nessuno saprà mai che vi vedete qui di nascosto!”
    “Senti, Simona, ora io vado a fare una doccia, poi facciamo colazione e poi andiamo giù in piscina ok? Edward può aspettare...” Chiara prese il cambio di biancheria e si chiuse la porta del bagno alle spalle, tenendo stretto il cellulare in mano.
    Finalmente sola, aprì l’acqua della doccia nel caso Simona fosse rimasta in camera ad aspettarla e velocemente si rilesse il messaggio per poi rispondere
    -Scusami rispondo ora…amica in camera – INVIO
    -Ecco chi era che urlava! Le hai raccontato di noi?? – INVIO
    -No, però mi ha preso il cell e ha letto il tuo sms – INVIO
    -E come lo hai spiegato? – INVIO
    -Le ho detto che il messaggio era del mio ex - INVIO
    -Preferisco essere l’attuale non l’ex! Soprattutto dopo stanotte! – INVIO
    -Sì però te ne sei andato... – INVIO
    -Ricordi? Per noi c’è la notte... – INVIO
    -Ok ora mi faccio davvero la doccia sennò Simona chi la sente poi? Sarò giù in piscina fra poco. Mi guarderai? – INVIO
    -Se guardo non sarò capace di lavorare per tutto il giorno, ma una sbirciatina forse la darò – INVIO
    -Ma che lavoro fai che non smetti neppure in vacanza? – INVIO
    -Vai a fare la doccia! A dopo! - INVIO
    -Agli ordini mio signore, come voi desiderate… - INVIO
    Attese una risposta, ma quando vide che non arrivava, si infilò nel getto caldo dell’acqua. Lasciò scorrere qualche minuto sul suo corpo quella carezza liquida, facendola cadere sulla sua fronte, tenendo la testa all’indietro e lasciando che l’avvolgesse come una coperta morbida.
    Poi s’insaponò, massaggiandosi piano ogni parte del corpo e quando l’acqua nuovamente scorrendo su di lei, portò via la schiuma densa che odorava di magnolia e orchidea, dalla sua bocca socchiusa uscì un suono, prima e una melodia subito dopo. Iniziò a cantare, trattenendosi per non alzare troppo la voce, mentre intonata replicava l’Alleluja che aveva sentito cantare ad Alexandra Burke ma che adorava fatta anche dai tanti artisti maschili che si erano cimentati.
    Con la canzone terminò anche la doccia, e mentre si avvolgeva nell’accappatoio, il cellulare poggiato sul marmo del lavandino vibrò per l’arrivo di un messaggio
    -“Ero solito vivere da solo prima di conoscerti” hai davvero una bella voce! ho i brividi – INVIO
    -Vuoi dire che mi hai sentito dalla tua stanza? Non mi sono accorta di urlare così tanto – INVIO
    -Infatti non stavi urlando, sono dovuto venire dietro la tua porta per sentirti – INVIO
    -Eri fuori dalla mia camera? – INVIO
    -No…molto buono anche il profumo del bagnoschiuma! – INVIO
    -Mi stai dicendo che eri fuori dal mio bagno? – INVIO
    -Non sai quanto è stato difficile non entrare... – INVIO
    -Beh a saperlo ti avrei aperto io la porta! – INVIO
    -A saperlo sarei dovuto entrare! – INVIO
    Poi il telefono squillò fra le mani di Chiara e il display la riportò alla realtà del momento.
    “Chiara, ci sei? E’ mezz’ora che sono a tavola per la colazione! Ho fame, muoviti!!” le gridò Simona
    “Ok Ok arrivo, sono pronta!”
    Si finì di preparare in fretta, uscì dalla stanza e passando davanti alla porta di Erik non riuscì a trattenersi dal bussare nel modo scherzoso, alla Roger Rabbit, che avevano convenuto e ridendo corse giù per le scale.

    Cap.14

    Stesa sul lettino sotto il sole caldo di quell’estate, Chiara si sentiva finalmente appagata. Lontano dai suoi, con i loro litigi, insieme alla sua migliore amica e guardata a vista da un uomo che senza conoscerne il volto, le aveva già rapito cuore e testa.
    “Buongiorno bellezze!”
    Chiara si alzò dal lettino, abbassò gli occhiali scuri e puntò lo sguardo verso la voce maschile che le aveva salutate e si trovò davanti Edward che la guardava sorridendo.
    “E TU cosa ci fai qui?” disse Chiara cercando a tentoni il pareo per coprirsi
    “Come non sei contenta di vedermi?? Ho impiegato due ore per arrivare!”
    “Sì sono contenta, anzi no, anzi come accidenti hai fatto ad arrivare qui?”
    “Beh diciamo che qualcuno si è interessato e mi ha spiegato come stanno le cose”
    Chiara girò la testa verso dove, fino a qualche minuto prima Simona prendeva il sole insieme a lei. Il suo lettino era però vuoto, lasciato vacante in una ritirata strategica dall’amica che probabilmente stava osservando la scena da lontano.
    Ma Chiara era ancora più preoccupata per qualcun altro che stava facendo lo stesso, e lo sguardo salì verso la finestra dello sconosciuto.
    “Cosa guardi?” le chiese Edward guardando nella stessa direzione
    “Oh nulla Ed! Nulla di che! Senti Ed, io apprezzo davvero che tu sia venuto fin qui”
    “Ma non mi vuoi fra i piedi giusto? Eppure mi pareva di capire da Simona che provi ancora qualcosa per me. Mi ha detto che di notte dormi poco dopo quella festa dove ci siamo rivisti soprattutto”
    “Sì Ed, cioè no! Dormo male da sempre, ho molte cose in testa ultimamente”
    “Beh io sono qui! Ci sono io e non ci sono i tuoi! Qui possiamo stare insieme, nessuno lo saprà!”
    Ed si sedette sul lettino, vicino a Chiara e la prese fra le braccia, ma lei oppose una resistenza che lo fece desistere
    “Scusami Ed..ma..”
    “Hai ragione, perdonami, pretendo troppo. Diamoci del tempo ok? Piano piano le cose torneranno come prima”
    “Io non credo che sia una buona idea”
    “Tranquilla, mi sono preso quattro giorni di ferie per stare qui con te”
    “Cosa?? Cosa hai fatto?”
    “Sì lo so non sono molti, ma non potevo fare diversamente. Credimi, troverò il modo di averne degli altri più in là ok? Tu verrai qui con la scusa di venire da Simona e io ti raggiungerò!”
    “Oh mio Dio!”
    “Sì lo so è incredibile, non averci pensato prima! Hai davvero un’amica straordinaria!!”
    Chiara non disse più nulla, non aveva parole da aggiungere solo pensieri negativi e disperati, per Simona, per Ed, per il suo Erik e perché no, anche per sé stessa.
    “Ok porto i miei bagagli in camera e mi cambio, poi scendo da te ok? Per prima cosa una nuotata insieme è quello che ci vuole per festeggiare il momento, non credi?” carico di entusiasmo, Chiara osservò Edward girare su stesso e andare verso la villa, mentre due leggere lacrime le scivolavano sul viso.
    Non ebbe il tempo di pensare a nulla, il cellulare sul tavolino lì accanto inizio a trillare
    “Quello immagino sia il tuo ex…” la voce bassa di quello che lei chiamava Erik le arrivò senza che lei neppure avesse detto il <<pronto>> di rito.
    “Sì è lui”
    “Potevi dirmi che lo avevi invitato”
    “No, credimi io non ho fatto nulla. Basta Simona per creare casini”
    “Allora immagino che ora dovrò sfidarlo a duello...”
    “Sei molto gentile a provare a farmi ridere ma non sai come mi sento ora”
    “No lo so molto bene invece. Ora devi scegliere. Fra me e lui. Non avrei dubbi fossi in te ma non vorrei essere al tuo posto. Comunque pensaci.”
    Non aggiunse altro, riagganciò lasciando Chiara ancora più sconvolta a raccogliere le sue cose per correre nella sua stanza.
    Era troppo. Tradita dall’amica, rimproverata dallo sconosciuto, assillata dall’ex e lei in mezzo a fare da perno della bilancia. Non ne aveva passate troppe forse? Perché ancora scelte dolorose da prendere? Perché tutto non poteva andare bene per una volta? Entrò in camera sbattendo la porta con tutta la forza che aveva. Se qualcuno doveva capire, avrebbe capito!
    Da quella stanza non uscì, né a pranzo né a cena, una cameriera premurosa le fece avere i pasti in stanza, senza chiedere nulla, e vi ritornò per ritirare i piatti quasi come li aveva portati, praticamente ancora pieni di cibo.
    Un paio di volte Simona bussò alla sua porta, ma non le rispose. Non aveva voglia di rispondere a lei e ai messaggi che le mandava. Aveva passato il segno, la loro amicizia rischiava grosso.
    Certo, lo aveva fatto con il cuore Simona, in fondo era colpa sua se non sapeva come stavano le cose. Se lei le avesse detto di chi erano veramente gli sms! Aver detto bugie a Simona non fece che acuire il suo disagio e il suo dolore.
    Ancora peggio che nelle altre notti, Chiara non chiuse occhio, ascoltando ogni rumore, anche lieve, con la speranza sempre che fosse Erik che veniva da lei o le lasciasse un biglietto sotto la porta.
    Non osava chiamarlo, non osava scrivergli, stava lì rannicchiata a letto ad osservare nella penombra, la porta con la speranza di vederla aprirsi per far entrare quell’uomo che non credeva d’amare tanto.
    All’alba si alzò, si fece la doccia e scese in giardino. Aveva un posto solo dove poteva stare bene: sotto il salice.
     
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  6. wonderfulMJ
     
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    CITAZIONE
    Certo, lo aveva fatto con il cuore Simona, in fondo era colpa sua se non sapeva come stavano le cose. Se lei le avesse detto di chi erano veramente gli sms! Aver detto bugie a Simona non fece che acuire il suo disagio e il suo dolore.

    Eh sì, la povera Simona pensava di averle fatto solo cosa gradita, come poteva lei sapere di Mistery-Man ??
    Non riesco ad immaginare cosa succederà ora :mmm:
    Grazie dei 2 capitolini Andago, però se da una parte ci siamo riprese, da un'altra comincia un nuovo dilemma ....
    :kiss2: .... :congra:
     
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  7. ornellamj
     
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    mannaggiaaaaaa!!!! Simona impicciona!! :argh:
    e non ho altro da aggiungere...sono arrabbiata.... :angry:
    ..........Edward tornatene a casa tua!!!! :botte: questo è territorio del nostro mistery-man!!!
    ..........uff....... <_<
    vabbè...spero che Chiara riesca e venirne fuori ed a riprendere al meglio i "contatti" col vero ed unico uomo della sua vita...e sappiamo tutte chi è, vero Andago? :--:
    aspetto sempre con ansia :aaa:
     
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  8. Elenajackson777
     
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    Oddio che situazione che si è venuta a creare,povera Chiara :( si trova in una situazione abbastanza difficile :sisi: e adesso come ne uscirà fuori? :umh: :look:
    Attendo il continuo,complimenti Andago.
     
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  9. ornellamj
     
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    .......niente capitolo oggi? :(
     
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    Scusatemi...imprevisto "tecnico" ma rimedio subito!!! :cin:

    Cap.15

    Si avvolse stretta nel caldo e spesso cardigan e si guardo' intorno intontita dall'insonnia e dalla stanchezza.
    Il leggero profumo dell'erba le solletico' le narici, poi le arivo' un odore diverso, di fiori rari e di spezie. Quell'odore lo conosceva e conosceva chi lo portava. Si irrigidi', quando senti' la sua mano poggiarsi sulla spalla, ma non si volto': Erik non avrebbe dovuto dirglielo ancora una volta, di non guardare.
    "Chiara..."
    "Buongiorno, gia' sveglio?" la voce tremava, chissa' se lui lo aveva notato
    "E tu?" le chiese di rimando Erik
    "Hmm, mai dormito, in realta'"
    "Idem" commento' lui. Chiara abbasso' la testa, le mani in grembo
    "Chiara ho sbagliato"
    "No, ti prego! Se c'e' chi ha sbagliato quella sono io"
    "Fammi spiegare, per favore. Ho sbagliato, perche' dovevo capire che persona splendida sei, dovevo capire che con te non ho bisogno di nascondermi, che non dovevo ferirti in quel modo"
    "Erik! Non sei tu quello che ha ferito! Se io non avessi raccontato bugie a Simona, lei non avrebbe chiamato Ed e ora non sarei qui a nascondermi fra questi rami con il rimorso di averlo fatto"
    "Edward se ne e' andato, Chiara..."
    Chiara smise per un attimo di respirare, lui prosegui':
    "Stanotte..lo ha fatto che ancora era buio...ho visto che saliva in auto e partiva"
    "Allora hai vinto il duello!" commento' Chiara ironica
    "Mi dispiace, Chiara, non sai quanto!"
    "Ti credo, ma almeno ora e' davvero finita e per certi aspetti e' un sollievo"
    Erik le appoggio' entrambi le mani sulle braccia e la sospinse perche' lei si alzasse dalla panchina.
    Chiara assecondo' il movimento, prestando attenzione a non girarsi' a non cercarlo con lo sguardo. Ma cio' che fece subito dopo Erik la stupi'oltre ogni modo. La fece voltare.
    "No! Non ho gli occhi chiusi, aspetta!" grido' Chiara
    Stava li', davanti a lui, in pieno giorno, doveva tenere le palpebre abbassate o lo avrebbe visto.
    "Guardami Chiara"
    Lei, quasi incredula, apri' piano gli occhi, ma con la testa bassa, come se lui fosse il sole pronto ad accecarla.
    " Erik io..."
    "Non Erik, Chiara. Michael, semplicemente Michael" la mano sollevo' piano il suo volto cosi' che lei potesse vederlo
    "Michael...Michael! Michael Jackson!"
    Lui le stava sorridendo, con uno dei sorrisi tra i piu' belli che lei avesse mai visto.
    "Beh, si' di cognome sono Jackson in effetti!"
    "Oh mamma!" mormoro' Chiara, lasciandosi nuovamente cadere sulla panchina.Le tremevano le ginocchia, le gambe, le mani....
    Lui si sedette vicino a lei prendendole le mani, che senti' gelide sotto le sue
    "Ora comprendi il tempo che ti ho chiesto? Il cercarti solo di notte?"
    "Si' ora e' tutto molto piu' chiaro.Ma come mai sei qui?"
    "Non sto' passando un periodo facile, il mio matrimonio e' fallito, nonostante tutto l'amore con cui era stato nutrito"
    "Ahh..mi spiace" disse Chiara
    "A me no...non piu'"
    Lei lo guardo' con aria interrogativa
    "Se non fosse accaduto, non avrei mai conosciuto te" e lo disse chinandosi un po' verso di lei, per poi, leggero e delicato, poggio' le sue labbra su quelle di Chiara.
    Per qualche attimo lei non reagi' poi allungo' le braccia per circondare il collo di Michael e lui lo interpreto' come un segnale. Il segnale che aspettava. Il bacio divenne profondo sensuale e audace.

    Cap.16

    "Chiaraaaaa!" la voce squillante di Simona li raggiunse da lontano mentre ancora erano abbracciati e parlavano sottovoce. Il tempo era scivolato via in fretta e l'alba aveva lasciato il posto ad un sole gia' caldo.
    "Chiara, lei non deve sapere chi sono, non deve sapere nulla di noi, non ancora ok?" le sussurro' frettoloso Michael allontanandosi in fretta dal lato opposto a dove stava arrivando Simona.
    "Accidenti, Chiara mi stavo preoccupando..da quanto tempo sei qui?"
    "Hmm da da..un po'"
    "Che succede? Stai bene?"
    "Si avevo solo caldo ecco!" rispose arrossendo"Vado a farmi una doccia e mi vesto per la colazione" era il solo modo per togliersi in fretta da quella che era decisamente una situazione scomoda.
    Sali' in fretta le scale, per fermarsi solo davanti alla porta di Michael. Sorrise, pensando all'uomo che dentro a quella stanza le aveva provocato l'emozione piu' forte della sua vita.
    Strinse le labbra per un istante, poi la lingua seatto' per un momento fra i denti a sottolineare l'idea che le era balenata in testa.
    Alzo' la mano chiusa a pugno, attese un attimo e poi busso', nel loro "codice segreto" -Ammazza la vecchiaaaa..- ma non riusci' a finire la sequenza che la porta si apri' in un lampo e lei fu trascinata dentro, tirata per il braccio.
    Prima che potesse dire qualcosa, si senti' spingere contro il muro, mentre la porta veniva sbattuta e chiusa a chiave.
    Chiara mise a fuoco l'autore del gesto l'unico che aveva in mente, cosi' vicino al suo volto, al suo corpo.
    "Speravo tu lo facessi" le disse Michael
    "Facessi cosa?"
    "Speravo tu salissi qui a bussare"
    "Ed io speravo che tu aprissi" gli rispose Chiara
    "E ora cosa speri Chiara?" le chiese lui mentre la stava accarezzando piano sui fianchi e sulle braccia
    "Vediamo..avrei in effetti qualche desiderio, ma non vedo geni della lampada qui dentro"
    "Ti sbagli, sai? Tu prova e chiedere e vedrai!"
    "Attento signor Jackson, potrei chiedere molto.." lo stuzzico' Chiara
    "Ok allora rischiero' . Faro' qualsiasi cosa mi chiederai" fece un passo indietro allargando appena le braccia
    Chiara lo guardo', prima il volto, poi scese giu' collo spalle, torace e giu' piu' giu' fin dove c'era evidente l'attrazione che Michael provava per lei, sotto la tela tesa dei pantaloni. Avverti' un morso quasi doloroso fra le gambe.
    "Che c'e'? Qualcosa non va? Su, dimmi i tuoi desideri" era serio, scherzosamente, serio
    "Voglio..voglio che mi stringi, mi baci, mi tocchi fino a farmi perdere il fiato" disse Chiara, vinta dal desiderio incontrollabile
    "Il tuo primo desiderio, principessa Chiara, sta per essere esaudito, con molto molto piacere"

    Cap.17


    Michael la baciò con la passione che ancora non aveva mai lasciato trasparire, mentre le mani la spogliavano delle poche cose che aveva addosso, lasciandole addosso solo il candido perizoma.
    Poi la afferrò appena sotto i glutei, alzandola perché solo la schiena di Chiara appoggiasse al muro dietro di lei.
    Prima che se ne rendesse conto, lei sentì le dita di Michael accarezzarla su quel piccolo fascio di nervi reso gonfio dall’eccitazione, massaggiarlo e scivolare verso il basso per entrare appena un poco dentro di lei.
    “Hmmm senti senti….” Le disse Michael
    “Beh che c’è?” rispose lei provocante
    “Mi sembra che qui c’è del lavoro per me!”
    “Lavoro? Ed io pensavo che questo fosse piacere per te”
    “Aspetta che abbia finito con te e poi mi dirai tu stessa di cosa si tratta”
    “Allora datti da fare, caro il mio Erik”
    “Ragazza, stai per assaporare le più perfette qualità del tuo fantasma, direttamente non da Paris ma da L.A.!”
    Michael la baciò nuovamente, con voracità, senza di smettere quello che faceva con le dita ma anzi, affondando più in profondità.
    Chiara aveva il respiro sempre più veloce e le gambe che tremavano scosse dal movimento ritmico che Michael ormai aveva impresso alle sue carezze.
    Fu in quel momento che lui si ritrasse, con grossa sorpresa di Chiara
    “Nooo non fermarti per favore, io stavo…”mugolò
    “Lo so, per questo l’ho fatto. Non voglio che tu te ne vada così tutto da sola, voglio dimostrarti quanto mi sento partecipe” le rispose mentre una mano le teneva scostato il perizoma e con l’altra mano si era già aperto velocemente i pantaloni.
    Con una sola spinta entrò in lei, strappandole un grido che prontamente attutì con un bacio. Attese qualche secondo fermo, completamente dentro di lei e quando sentì che era il momento, iniziò a muoversi piano.
    Chiara seguì i suoi movimenti, aiutata dalle spinte di Michael in un crescendo di sensazioni che presto travolse entrambi.
    Quando Michael le fece nuovamente poggiare i piedi per terra, si rese conto che le gambe non la reggevano e si lasciò scivolare sul morbido tappeto.
    Lui la guardò arrossata in volto e con la pelle umida, stare lì ad occhi chiusi, sorridente e beata. Si sedette accanto a lei, poggiandole una mano sulla coscia.
    “Ehi, tutto ok vero? Spero di non averti fatto troppo male prima. Forse dovevo avvisarti ma sai ero così preso…”
    Chiara aprì un occhio girando la testa verso di lui
    “Va..tutto..a ..meraviglia..Michael! Non c’è niente di cui scusarti anzi…credo sia stato il più bel sesso della mia vita!”
    Lui rise, posandole un bacio sulle labbra ancora turgide.
    “Ok ora, prima che qualcuno ti venga a cercare ti consiglio di correre in camera tua, farti una doccia e scendere come niente fosse successo!”
    “Ecco, è il “come niente fosse successo” che non so come ottenerlo” gli rispose Chiara alzandosi da terra
    Raccolse le sue cose e dopo una veloce sbirciata in corridoio per vedere che nessuno fosse in giro, fece ciò che lui le aveva detto, non prima di averlo salutato con un lungo bacio.
    Quando scese di sotto, si accorse che l’amica aveva notato qualcosa di strano in lei, ma la presenza delle cameriere evitò che dovesse dare una qualche spiegazione in quel momento.
    Momento che come temeva, giunse poco dopo, quando Simona la fece andare con una scusa in camera sua.
    “Allora? Devi dirmi qualcosa?”
    “Dovrei…ma non posso!” ribatté Chiara
    “Non puoi?? Ma se si vede lontano un miglio che hai l’adrenalina a mille, gli occhi che sfavillano! Ti manca solo una scritta lampeggiante in fronte con scritto SEX!”
    “Ok sì ho fatto sesso” ammise ridendo
    “E con chi? In questa casa non c’è nessuno…aspetta aspetta non dirmi che tornato di nascosto il tuo ex!”
    “No, non è tornato, per fortuna”
    “O mio Dio! Tu hai fatto sesso con la mummia! Quella cariatide che non esce mai dalla sua stanza!” disse Simona portandosi le mani al volto
    “Ho fatto sesso con lui, esatto ma non è una mummia!”
    “Mi stai dicendo che è giovane? Non ti credo, non starebbe chiuso lì dentro!”
    “Beh diciamo che non è nostro coetaneo e che resta in camera per poter lavorare con tranquillità!”
    “Ma dai smettila! Che lavoro farebbe scusa? Il tempo da dedicare a te però lo trova altro che lavoro!” rispose ridendo
    “Questo non posso dirtelo Simona mi spiace”
    “Ma io sono tua amica da una vita!Voglio il suo nome!”
    “Il suo nome? Ehm…Erick”
    “Ahh bel nome ed è anche bello lui oltre al suo nome?”
    “Sì è molto bello, Simona. Affascinante, romantico,passionale, simpatico, gentile…”
    “Quante qualità ha quest’uomo! Spero che me lo farai conoscere prima o poi!”
    “Lo spero anch’io ma non dipende da me”
    “Bene, allora in attesa di queste presentazioni, che dici se ci tuffiamo in piscina? Ho la vaga sensazione che tu abbia bisogno di rilassare più di un muscolo indolenzito”
    Scoppiarono a ridere insieme e una volta indossato il costume si tuffarono nell’acqua limpida dove rimasero per una buona parte della mattinata.
    Dalla finestra in alto, dalla solita camera, Michael le guardò nuotare e scherzare fra loro, ma soprattutto guardò quel corpo snello finalmente suo e fu avvolto dal desiderio di possederlo ancora.
     
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  11. wonderfulMJ
     
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    CITAZIONE
    "Non Erik, Chiara. Michael, semplicemente Michael" la mano sollevo' piano il suo volto cosi' che lei potesse vederlo
    "Michael...Michael! Michael Jackson!"
    Lui le stava sorridendo, con uno dei sorrisi tra i piu' belli che lei avesse mai visto.
    "Beh, si' di cognome sono Jackson in effetti!"
    "Oh mamma!" mormoro' Chiara, lasciandosi nuovamente cadere sulla panchina.Le tremevano le ginocchia, le gambe, le mani....

    Effettivamente come non capire Chiara ??? :barella: :barella: :barella:
    Wowww che capitoloni ... altro che 'mummia' !!!
    Hai rimediato alla grande Andago !!!!!!! Grazieeee :hug:
    :congra: :congra: :congra:
     
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  12. ornellamj
     
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    yeaahh!!! il mistery-man si è svelato e Chiara finalmente se lo è goduto come si deve!!! :barella:
    ma era solo il primo desiderio e se non sbaglio, glie ne restano ancora due... :umh: :love:
    bravissima Andago!!
    grazie per questi tre capitoli :kiss2: :congra:
     
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  13. Elenajackson777
     
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    Wow che capitoli :sbav: :barella: fortunata Chiara,che invidia,vorrei essere al suo posto :sisi:
    Bravissima Andago,attendo il continuo :occhiolino:
     
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    Chiara neppure nuotando riusciva a togliersi di dosso la piacevole sensazione che aveva provato fra le braccia di Michael.
    L’acqua che la sfiorava non le faceva che ricordare le carezze di quell’uomo e la voglia di correre in quella camera un’altra volta era come un canto di sirena per lei.
    Quando uscì dalla piscina e si avvolse nel grande e morbido asciugamano sdraiandosi sul lettino sentì il telefono vibrare sul tavolino accanto a lei avvisandola dell’sms.
    -Non sono riuscito a staccarmi dalla finestra. Ti guardavo nuotare e invidiavo l’acqua che poteva accarezzarti… - INVIO
    -Se non fosse che so che devo lasciarti lavorare qui non ci starei un minuto di più. Mi spiace di essere una distrazione per te – INVIO
    -Sei una magnifica distrazione. La mia creatività va a mille dopo il nostro “incontro” – INVIO
    -Grazie. Disposta ad incrementare ancora la tua creatività quando vuoi! – INVIO
    -Potrei diventare “Chiara-dipendente” sai? Ti potrei tenere nella tasca dei miei pantaloni – INVIO
    -Io saprei dove stare nei tuoi pantaloni e non di certo in tasca – INVIO
    -Ok stoop! Mi sto imbarazzando. Torno al lavoro – INVIO
    -Scusa non volevo…o forse sì? Mi farò perdonare. A più tardi – INVIO
    “State organizzando il prossimo incontro clandestino?” le chiese Simona strappando Chiara alla sua conversazione
    “Diciamo di sì” sorrise
    “E quando sarebbe se non sono indiscreta?”
    “Non credo prima di stanotte, deve lavorare” ribatté Chiara con un sospiro
    “Mai visto un uomo resistere alle grazie femminili così a lungo” ironizzò Simona
    “Beh lui deve farlo, ha un lavoro da finire entro una scadenza precisa, mi ha spiegato”
    “E queste cose te le ha dette prima o dopo che avete ehm, consumato?”
    “Sai che ti dico? Finché sono in vista, non credo lui riuscirà a resistere dal guardarmi dalla finestra. Che dici che ci facciamo un giro in centro?” svincolò Chiara
    “Sì è meglio! Magari aggiorni il tuo guardaroba intimo che dici?”
    Le due amiche così uscirono insieme per il resto della giornata e Michael con minor fatica si concesse anima e corpo a ciò che stava facendo.
    Realizzò quanto tempo era passato solo quando bussarono con la cena. Chiara non aveva mandato nessun sms e la cosa lo stupì non poco. Poi prese in mano il cellulare vide che c’erano almeno una decina di messaggi ma poiché aveva tolto gli avvisi non si era accorto che erano arrivati.
    -Chiara perdonami avevo tolto le suonerie e non mi sono accorto dei tuoi sms. – INVIO
    -Avevo immaginato fosse andata così, nessun problema. Sei riuscito a lavorare? – INVIO
    -Sì abbastanza. Però ora ho voglia di distrarmi..verrai da me più tardi? – INVIO
    -Certo… sarò la tua distrazione migliore – INVIO
    -Non vedo l’ora! Ti aspetto - INVIO
    Chiara cenò, con Simona a fianco, parlando sottovoce di quel paio di completi intimi che avevano acquistato insieme e che Chiara si era preoccupata di sciacquare subito nel suo bagno in camera così che fossero puliti e asciutti per la sera.
    “Allora a questo punto potrei anche sapere chi è Erik….” Azzardò Simona
    “Assolutamente no! Non prima almeno che lui mi dia il permesso di dirtelo. Se fosse così, domattina sarà la prima cosa che ti dico.” Rispose irremovibile Chiara
    “Ok ci conto eh? Sono così emozionata per te Chiara! Avevi bisogno di tutto questo, mi auguro solo che questa storia diventi importante e ti faccia felice”
    “Me lo auguro anch’io!”
    Quando salì in camera a prepararsi Chiara pensò a quanto poteva davvero diventare importante quella storia e scoprì di avere mille domande dentro sé. Non sarebbero rimasti da Simona per sempre, né lei né Michael.
    Cosa sarebbe successo a quel punto? La loro storia sarebbe finita lì? O avrebbe continuato e come potevano farlo? Michael avrebbe dichiarato al mondo intero la sua storia con lei? Non le sembrava possibile. Allora le sarebbe toccato un lungo periodo da “amante segreta”, fatta di incontri mordi e fuggi, di mille precauzioni per non essere vista dai paparazzi, di silenzi e segreti con tutti quelli che la conoscevano.
    Una sottile e fredda ansia le salì dallo stomaco verso la testa, sembrò quasi volerla soffocare, finché non si impose di distogliere la mente da ogni pensiero negativo e godersi appieno ogni istante che poteva vivere con Michael.
    Si finì di vestire, la doccia con un bagnoschiuma al mughetto le lasciava addosso un delicato profumo che era certa Michael avrebbe gradito. Indossò una minigonna di jeans e una t-shirt corta ed aderente e chiedendosi se a Michael sarebbe piaciuta, uscì dalla sua camera per bussare alla sua porta.
    Quando Michael aprì, Chiara capì dalla sua espressione che qualcosa era cambiato.
    “Entra Chiara, dobbiamo parlare” l’invitò
    Chiara sentì che la paura e l’ansia provate poco prima stavano diventando realtà.
     
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  15. ornellamj
     
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    oh no...Andago...dimmi che non è vero...dimmi che Michael non ha le stesse ansie di Chiara...dimmi che Michael non ha intenzione di andarsene dalla villa e lasciare la sua musa ispiratrice.... :o:
    ti prego.... :cry: :noncela:
     
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137 replies since 11/2/2014, 12:34   1826 views
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