Un bacio nella notte

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    RATING: rosso
    GENERE: sopranaturale
    PERSONAGGI:
    Michael
    Hod - Vampiro creato con il sangue degli Antichi (non esiste realmente)
    Dafne - Artista del Cirque du Soleil (non esiste realmente)
    Ilos - Come Dafne, suo tutore/mentore (non esiste realmente)

    Premessa: sono una fan della scrittrice A.Rice, in particolare della sua Saga dei Vampiri (Lestat & C.). La signora Rice però ha vietato la creazione di FF con i suoi personaggi e va rispettata la sua decisione. Ciò nonostante, non potevo non essere ispirata dai suoi libri per immaginare Michael in una avventura di quel genere.
    La prima cosa che mi venne in mente quando iniziai la stesura, furono questi brevi versi:


    Non morirò mai
    Ma mi trasformerò in una stella
    Quella che brilla di più
    Nella vastità di una notte nera
    Non morirò mai
    Ma viaggerò oltre il tempo
    Fino a scivolare lento
    Dentro ad una nuova esistenza.

    ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

    UN BACIO NELLA NOTTE

    Morto? Io morto? Per nulla, anzi!! Anche se in verità nel senso medico io sono un cadavere in effetti, un cadavere che cammina, pensa e parla. Ma non sono morto come voi credete e soprattutto non sono di sicuro morto quel 25 Giugno 2009…sono morto, fisicamente, molto prima, sono morto eppure vivo ancora: sono un vampiro, sono Michael il vampiro!



    CAP.1

    E’ inutile che usi il vostro tempo per farvi leggere ciò che sono stato. C’è una scrittrice che ha già fatto parlare il suo vampiro in un libro facendogli narrare tutta la sua vita, io non sono quel vampiro.
    Se voi siete miei fans e non potrebbe essere altrimenti se state leggendo queste righe, sapete già tutto di come e quando sono nato, di dove ho vissuto e di quello che ho fatto. Anzi no, non sapete tutto quello che ho fatto, perché so per certo che non sapevate fino a questo momento cosa io sono diventato né quando né come.
    Per questo sono qui a scrivere, servirà a me e a voi, credetemi.
    Dunque, da dove cominciare? Da chi mi ha fatto diventare chi sono? Beh sinceramente non ha molta importanza. Lo sapete bene da voi che serve un vampiro per creare un vampiro, quindi è stato così anche per me, non sono un’eccezione.
    Volete sapere come mi sento? Dipende se volete che io sia sincero fino in fondo, dipende se siete disposti a sopportare la mia sincerità. Sto bene, dan-na-ta-men-te bene, proprio come vedete star bene qualsiasi altro vampiro. Oh scusatemi, dimenticavo che voi non li potete riconoscere i vampiri, ciò che sapete su di noi lo sapete leggendo quelli che credete siano romanzi fantasiosi, ma che non sono che vere biografie.
    Vi ho stupito eh? Ammettetelo, non avreste mai creduto alla nostra esistenza, se io ora non fossi qui a dirvi che tutto questo è vero.
    Eppure mi avete visto un sacco di volte, con la mia pelle quasi trasparente, con i miei occhiali scuri e l’ombrello per ripararmi. Se state obiettando che i vampiri escono solo di notte, che temono il sole e che di me si è detto che soffro di vitiligine, vi devo ricordare proprio quel vampiro di cui molti di voi hanno letto, vissuto per secoli e che avendo in sé il sangue di un vampiro molto antico, non temeva molte delle cose di cui temevano altri vampiri.
    Ebbene, io ho avuto un sangue molto simile, a differenza sua però la mia pelle non muta colore, non sembra abbronzata, ma resta come era al momento della mia “morte”..sì ho effettivamente la vitiligine, non è una bugia e non è una conseguenza dell’essere diventato vampiro.

    Ho sempre avuto “fiuto” sapete? Fiuto per gli affari, fiuto per la musica giusta da lanciare sul mercato, fiuto per le innovazioni. Da quando sono vampiro però ho anche fiuto per le “prede” e vi prego di non fare quella faccia disgustata perché le prede non siete voi!
    Quello che intendo è che quando guardo una persona so esattamente chi ho davanti ora..percepisco i suoi pensieri, sento il battito del suo cuore fragile come fosse un’ala di farfalla e vedo se quel cuore è gentile o malvagio.
    Ci sono molti modi di essere vampiro, ottieni un qualcosa in più quando lo diventi e poi sta a te decidere cosa farne.
    Quando sono diventato ciò che sono, ero stanco e deluso del modo in cui vivevo, ero immobile come una preda in una tela di ragno e sembrava che nulla mi avrebbe strappato da quella situazione poi è successo, punto.
    Sono consapevole che a voi non basta che io dica “è successo, punto.” E allora datemi il tempo di organizzare un attimo le idee per farvi sentire al meglio le mie emozioni di quel momento, perché questo è ciò che voglio.
    Non voglio che voi siate semplici lettori, semplici spettatori, voglio che voi riviviate con me quella notte, che ci sia sulla vostra pelle lo stesso brivido di emozione e dolore che ho sentito io, che sentiate con me la morte che mi avvolge e che poi mi libera per darmi nuova linfa.
    Non c’è paura in tutto questo, no, state tranquilli. C’è magia, c’è l’eccezionale, c’è il sublime..nulla poteva essere più adatto per me, per Michael the King non trovate?
    Vi farò entrare nel mio mondo più vero e segreto, scendere lungo la scala della mia anima e vedrete cosa sono senza schermi, senza falsità e senza obiezioni. Ora sta a voi scegliere, leggetemi o chiudete queste pagine perché la giostra sta per partire e non si fermerà se non alla fine.
     
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  2. wonderfulMJ
     
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    CITAZIONE
    .... Ora sta a voi scegliere, leggetemi o chiudete queste pagine
    perché la giostra sta per partire e non si fermerà se non alla fine.

    Sicuramente un pò inquietante, sia questo primo capitolo che questa frase finale ...
    e sicuramente una FF insolita questa, Andago! Sei troppo forte!
    Dico la verità, personalmente, non mi piacciono i vampiri & simili,
    ma dovendo per forza sceglierne uno chi meglio del King?
    Aspetto il secondo capitolo, almeno l'inizio, poi se proprio proprio ... :what: :what: :what: .... :aaa:
    :occhiolino:
     
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    Allora metto il secondo...così mi dici come va...

    CAP.2

    Come dicevamo poco fa, era la preda in una tela di ragno. Il processo (sì quello finito nel 2005…)mi aveva svuotato psicologicamente e fisicamente, devastandomi l’anima e stavo cercando di raccogliere ogni frammento di me sparso dall’odio e dalla cupidigia che mi ero trovato ad affrontare.
    Se non avessi avuto voi, miei cari, e l’arte, la mia arte, ne sarei rimasto schiacciato, annientato. Ma così non fu. Chi aveva deciso di provare a togliermi di mezzo in questo modo subdolo e meschino aveva fallito, era la mia consolazione, la verità aveva trionfato.
    Ma fisicamente crollai come una statua di sabbia e la forza di un uragano è ciò che è più vicino come paragone alla sensazione che provai nei giorni successivi alla sentenza.
    La mia reazione, quella visibile a tutti, voi compresi, fu il mio isolamento: mi ritirai a casa mia con la mia famiglia senza farmi vedere agli eventi mondani che solitamente frequentavo.
    Quello che invece voi non avete visto fu l’effetto che ci fu sul mio riposo notturno, perché la mia insonnia che era già difficile da sopportare, peggiorò ulteriormente.
    Faticavo ad addormentarmi e quando lo facevo, vinto dalla stanchezza e da qualche farmaco, venivo assalito dagli incubi: mi rivedevo strattonato e insultato dai poliziotti, rinchiuso in una cella stretta e buia oppure assistevo impotente mentre i miei figli venivano portati via da una grossa auto scura.
    Quando vivevo ancora a Neverland, avevo un rifugio che mi dava la serenità necessaria e il mio vecchio e grosso albero che mi accoglieva protettivo fra i suoi rami…ma non era così dove abitavo dopo il processo e in quelle notti terribili, dopo essermi svegliato urlando tutto sudato, finivo per vagare per il giardino, aspettando di sentire calmare mente e cuore.
    Fu in una di quelle notti, mentre accarezzavo un bocciolo di rosa, che sentii d’improvviso una voce dietro di me che mi fece sobbalzare:
    “La rosa è così bella che è un peccato che resti chiusa col buio, tutti dovrebbero poterla ammirare, anche chi vive di notte…”
    Mi voltai verso il luogo da dove proveniva la voce, ma distinguevo solo una sagoma scura, immobile.
    “No, non deve avere paura, non serve che chiami la sicurezza. Non ho intenzione di farle del male.” La cosa mi sorprese ancora di più dato che l’oscura presenza aveva tradotto in parole i miei pensieri.
    “Chi sei?” chiesi in quel momento usando un tono confidenziale che non fu ricambiato
    “Per ora non ha importanza, chi io sia. Lei è una creatura straordinaria, lei è elegante e bellissimo…ma tremendamente sofferente e io non posso sopportare la sua sofferenza”
    “Cosa vuoi? Cosa vuole? Denaro? Gioielli? Una mia foto con autografo?”chiesi sarcastico
    La presenza scoppiò in una risata e riprese a parlare:
    “Lei non ha capito vero? Non sono io che ho bisogno di qualcosa da lei ma viceversa! Le donerò qualcosa che sarà sollievo al suo dolore, le donerò la potenza e la bellezza incorruttibile!”
    “E chi le dice che io voglia accettare tutto questo? Stò bene come sono, la ringrazio comunque”
    “NO! Lei mente, lo sappiamo entrambi. Lei vorrebbe tutte le cose che, nessuno se non io solo, le posso dare e le brama come fosse un affamato a digiuno da giorni!”
    “Quello di cui io ho bisogno non me la possono donare né i farmaci né i medici né un qualsiasi essere umano di questa Terra, incluso lei!” la mia voce si stava alzando, quella del mio interlocutore, ancora nascosto dal buio, rimaneva calma e bassa.
    “Chi le dice che io sia umano?” e questa risposta mi convinse che ero in presenza di un folle, probabilmente pericoloso ma lui proseguì
    “Le ho già detto mi pare che non le voglio far del male, perché dunque è spaventato? Se avessi voluto colpirla, non le avrei parlato, lo avrei fatto e basta, le pare?”
    “Sì.. credo di sì, ma non capisco ancora cosa vuole”
    “Voglio parlare con lei, farle capire delle cose, comprenderà cosa e perché su alcuni eventi accaduti e su quelli che devono ancora accadere”
    “Che altro può succedere? Tutto il male possibile sembra essersi accanito contro di me..”
    “Ohh come è pessimista e depresso! Per questo io sono qui, per darle la possibilità di scrollare di dosso questa patina negativa, per farla risplendere ancora e nuovamente ma più di prima, invincibile e perfetto!”
    “Andiamo, ma per favore, chi vuole imbrogliare? Adesso mi verrà a dire che è un medium, un mago, un astrologo o che altro? Io sono “the King of Pop” ricorda? Posso già avere ciò che voglio solo con il mio nome, ho centinaia di inediti pronti da buttare sul mercato e che mi fruttano milioni a palate! Se devo risplendere lo posso fare benissimo da solo, senza di lei!!”
    “Certo, ma c’è una cosa che io le posso dare e lei non ha…”
    “Come no! Cos’è? Un nuovo farmaco? Una droga? Non sono interessato grazie! Non ne voglio più di quelle schifezze, mi fanno solo stare peggio di prima!”
    Finii la frase e me lo ritrovai addosso, con un solo gesto mi aveva afferrato, inclinato la testa verso la spalla e scostato i miei capelli, avvicinandosi con la bocca al mio orecchio. Poi sussurrò:
    “L’immortalità…io ti donerò l’immortalità. Sarai perfetto, sarai bello, sarai potente e lo sarai per sempre!”
    Poi sentii una sorta di forte pizzicotto sul collo, poco sotto l’orecchio dove mi aveva parlato e ogni mio tentativo di staccarlo da me fu inutile.
    Rapidamente mi sentii sempre più debole, scivolavo verso un torpore e un’inedia mai provati, il giardino intorno a me divenne ancora più scuro di quanto fosse e tutto perdeva importanza.
    Stavo morendo, ne ero di colpo cosciente, incapace di reagire fra le braccia di quell’uomo, di quell’essere. Poi un pensiero solo mi attraversò la mente: cosa mi stava facendo? Mi aveva morso! Mi aveva morso nel collo, mi stava uccidendo con un morso…ero stato morso da un vampiro!! Stavo delirando, era ovvio, la morte per qualsiasi ragione e in qualsiasi modo mi stava portando via, la morte ovviamente era al causa del mio delirio. Quella era una allucinazione pre morte!
    Ero allibito, confuso e stupito di come era il fenomeno “morte”. Pensavo fosse una cosa rapida, una sorta di interruttore on-off, prima vivo.. dopo morto. Ma perché per me non era così? Come stavo morendo? Perché? Perché morire con un’allucinazione assurda come quella del morso di un vampiro? Io non li avevo neppure letti i libri sui vampiri!!
    Doveva essere un veleno, per forza, magari girando per il giardino mi ero ferito o punto senza accorgermi, magari un altro di quei ragni mostruosi che mi avevano già morso.
    Nulla però aveva importanza in quel momento: qualsiasi fosse la causa, io stavo morendo…anche se vedevo e sentivo un vampiro attaccato al mio collo, anche se era quell’essere demoniaco che mi strappava la vita, anche se era solo frutto della mia mente.. di sicuro c’era solo che stavo morendo.
     
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  4. wonderfulMJ
     
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    Caspiterina! Devo ammetterlo: non son riuscita a staccare gli occhi se non a fine capitolo! :sisi:
    Sai proprio come essere avvincente Andago, niente da dire!
    Poi il Michael prima-durante e post processo2005, per me, è assolutamente doloroso per come
    posso immaginarlo nella sofferenza più profonda, terribilmente ingiusta in quanto così abilmente falsata
    da individui senza scrupoli nè morale, agli occhi di un mondo superficiale e avido di brutture.
    E tu così ben lo descrivi nella sua rinnovata insonnia, nei suoi incubi ...
    Bè cara Andago, a questo punto, aspetto il terzo capitolo!
    O almeno l'inizio ..... :sisi: :sisi: :occhiolino: :occhiolino:
     
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  5. ornellamj
     
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    eccoti alla velocità della luce con una nuova ff e....accidenti....un Michael vampiro non me lo aspettavo proprio.... :o: :blink:
    non amo questo tipo di storie, ma questa non me la posso perdere!!! ^_^
    certo che sei davvero versatile come scrittrice...e molto brava! :)
    inutile dirti che aspetto il seguito :occhiolino: :congra:
     
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    Grazie ragazzuole...sì in effetti è inusuale come scelta ma mi piaceva l'idea di un Michael diverso...
     
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  7. Elenajackson777
     
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    Ed eccomi qui,ci sono anch'io.Wow un inizio ff davvero stupendo,molto avvincente,intrigante,bravissima Andago :congra: attendo il continuo :occhiolino:
     
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    Grazie! Vi posto due capitoli, in sostanza è necessario perchè sono legati fra loro e vi faranno conoscere meglio il nuovo amico di Michael: il vampiro.

    CAP 3

    “No, non succederà” la voce sembrava provenire da lontano, ma la sentivo chiara dentro la mia mente “Non morirai, non temere”
    L’abbraccio languidamente si sciolse e io mi ritrovai barcollante, nella stessa penombra dove era il vampiro, così vicino da sentirne il respiro.
    “Te l’ho già detto, non sono qui per questo, non ti ho scelto per questo”
    La debolezza non aveva intaccato la mia sagacia e la rabbia per ciò che avevo subito mi rese ancora più acido di quanto potessi essere mai stato, nel rispondergli:
    “Ah vero…forse allora perché ti piace il sapore del mio sangue? Com’è? Come un Cabernet o un Merlot?”
    “Ohhh “ sentii il mio interlocutore ridere sommessamente “Se tu fossi un vino saresti un Zinfandel, con intense note di pepe e cioccolata e ciliegia.. sì decisamente particolare e prezioso!”
    La sua inalterata compostezza nel superare le mie provocazioni mi stupì non poco.
    “Bene, allora il tuo bicchiere di prezioso…Zinfandel, si ritira in casa!” cercai si essere il più deciso e neutrale possibile nella voce ma era ovvio e palese che così non era e a “lui” non sfuggì.
    “Tornerò da te domani sera…”
    “Non credo che domani sera troverai il tuo bicchiere di vino rosso disponibile, te lo puoi scordare!” la sua insolenza mi irritava molto
    “Dicevo: tornerò da te domani sera. Non ho detto che anche domani sera berrò da te. E sappi che noi ci “nutriamo” col sangue ma non facciamo collezione di uomini come fossero bottiglie in una cantina!” sembrava quasi offeso dal paragone fatto poco prima
    “Buon per me allora se non avrai né fame né sete né qualsiasi cosa possa definire ciò che fai quando ti attacchi al collo della gente! Per quanto mi riguarda, poi, non ho così tanta voglia di parlare con te domani sera, né in nessuna altra sera.”
    “Vedrai che domani non vedrai l’ora di incontrarmi ancora….” E mentre lo diceva si mosse piano verso di me mentre io, d’istinto mi allontanavo.
    Così facendo prima io e poi lui, fummo illuminati dalla luce della luna e delle lampade sparse nel giardino. Rimasi paralizzato e immobile davanti a ciò che vidi a quel punto davanti a me.
    L’arcangelo è l’essere che più sembrava più avvicinarsi a colui che mi aveva parlato fino a quel momento: un volto perfetto, levigato e giovane ma da cui traspariva una maturità che solo un uomo di una certa età poteva avere.
    Le parole non riusciranno mai a far comprendere ciò che racchiude in sé un vampiro, nella sua bellezza marmorea, nell’illusoria perfezione vitale che sembra aver invaso un capolavoro di Bernini o Canova.
    Innamorato? No, non me ne innamorai, badate bene! Io ero stato eterosessuale fino ad allora e lo fui anche dopo!
    Ma quello che vedevo era un capolavoro, di Vita e Morte unite, una magnifica espressione di grazia, potenza e ogni altro canone estetico che si poteva voler cercare in lui.
    Era vero, aveva ragione, non potevo non volerlo rivedere dopo quella notte, era impossibile. E lui vide che io ne ero diventato cosciente e mi sorrise.
    “Bene. Credo che ora tu debba davvero rientrare e io pure. Si avvicina l’alba e per tutti e due è tempo di riposare” mi disse
    “Abbiamo qualcosa in comune allora…ehm, non so neppure il tuo nome, lo posso sapere?”
    “ Hod, Michael…”
    “Hod? Come…”
    “Sì, come l’Eternità nella Cabala, come la vittoria della vita sulla morte. Mia madre pensò che mi fosse di buon auspicio e dopo centinaia di anni devo dire che sembra che avesse proprio ragione, non credi?”
    “Direi che mai nome fu più perfetto!” e scoppiammo a ridere entrambi.
    Dopo i brevi saluti convenzionali, mi allontanai da lui, dirigendomi verso casa, ancora sorridendo dell’incontro più anomalo e bizzarro che avessi mai avuto fino a quel momento della mia vita.
    Quando mi voltai, cercando di guardare Hod una volta ancora, lui era sparito e io, incredulo, me ne rammaricai.
    Entrai in casa chiudendomi la porta alle spalle e attraversai l’atrio su cui si affacciava la sala di sorveglianza interna; vidi il capo dei bodyguard alzare il suo sguardo dai monitor, osservarmi un momento e spalancare lo sguardo su di me.
    “Mr. Jackson! Mio Dio come è pallido…cosa è successo? E’ ferito? Sta male?”
    Bloccai prontamente l’uomo che già si stava alzando, poggiando la sua mano destra sulla pulsantiera d’allarme.
    “Tutto bene, Jim, tutto bene. Sono molto stanco, non dormo molto in questi giorni e ora si vede anche sul viso, da quello che mi dici. Provo di nuovo a salire in camera a dormire, sperando di riuscire data l’ora. Avvisa tutti di questo per favore.”
    “Mi dispiace molto, Mr. Jackson, per la sua insonnia e non si preoccupi, nessuno la disturberà mentre riposa!”
    Sapevo che il mio desiderio sarebbe stato rispettato e mi ritirai nella mia camera passando prima per la cucina a prendere un bicchiere e il latte di mandorle. L’anemia dovuta al morso di Hod manifestava le prime conseguenze, con la sete intensa che mi stava invadendo e un capogiro che cominciava a farsi un po’ più intenso.
    Poco dopo, placata in parte la voglia di liquidi, steso a letto ripensai a ciò che avevo vissuto e a ciò che avrei scoperto dalla sera seguente su Hod e il suo mondo, che fino ad allora non credevo potesse esistere.
    Crogiolandomi in questi pensieri mi assopii e quando mi svegliai era già il primo pomeriggio. Mi alzai ancora leggermente stordito, gettandomi sotto la doccia nel tentativo di riprendere lucidità.
    Massaggiandomi la testa con lo shampoo, arrivai al collo, con le dita sfiorai i due minuscoli fori del morso di Hod e rabbrividii per la prima volta dalla sera precedente quando davanti allo specchio vidi il mio volto marcatamente pallido.
    La mia dieta avrebbe richiesto una variazione, pensai, fatta di più alimenti ricchi in ferro e vitamine e magari qualche integratore alimentare, ma tutto si sarebbe sistemato.
    Chiamai in cucina, dove la cuoca stava ancora lavorando, sistemando verdure e frutta e le chiesi di fare le modifiche necessarie al mio recupero sull’anemia.
    Poi scesi in studio accesi il mio pc e sulla riga di ricerca principale digitai una sola parola. Vampiro.
    Le ore successive le trascorsi così, mangiando dei sandwich davanti a post di forum, pagine enciclopediche e leggende metropolitane varie, con spezzoni di film più o meno celebri e stralci di romanzi di ogni epoca sul tema.
    Arrivò il tramonto, e io cominciai a sentirmi inquieto, poi arrivò l’ora di cena e lo stomaco era quasi chiuso dalla tensione, ma mi imposi di mangiare ciò che mi veniva servito.
    Oramai sapevo ogni cosa sui vampiri e sapevo bene che a quell’ora Hod era senza dubbio sveglio oltre al fatto che probabilmente in quel momento si stava “nutrendo” con il sangue di qualche malvagio criminale.
    Dovevo solo aspettare e lui sarebbe arrivato da me, silenzioso e veloce, la pelle leggermente intrisa del fluido rubato, lo sguardo magnetico e penetrante e un abisso di cose da insegnarmi.




    CAP 4

    Per farvi capire al meglio ciò che ho vissuto in quelle prime notti credo sia essenziale che io vi permetta di visualizzare al meglio, prima di tutto, la figura di Hod.
    Per quelli fra voi che sono lettori occasionali o assidui di romanzi sui vampiri, non sarà difficile capire di cosa parlo, per chi invece rifiuta di leggere un simile concentrato di decadenza gotica, sangue e violenza (perché, ammettiamolo, è così che lo vedete, un vampiro, voi “profani”) allora è necessario che ve lo descriva al meglio delle mie possibilità.
    Dovete pensare ad un giovane uomo, sulla soglia della maturità e nel pieno del suo vigore e che sarebbe certamente un toy-boy ideale come è di moda fra le giovani e ricche donne dell’alta società.
    Il mio nuovo affascinante amico possiede gambe lunghe e snelle, al pari mio, così come le nostre altezze non sono che diverse forse per un paio di centimetri, non di più.
    Le sue mani, sono lunghe affusolate e morbide, di pallido colore che si ravviva un poco dopo essersi nutrito, solitamente allo stesso modo acquistano anche calore.
    Come vi ho già detto, il suo volto non è privo di imperfezioni, ma tutto è attenuato dalla sua condizione di vampiro, e davvero sembra uno magnifico soggetto animato di uno di quei dipinti o affreschi che si possono ammirare in chiese e musei.
    Per essere più precisi, in realtà lui non è paragonabile a un flaccido fanciullo del quattrocento, mollemente adagiato su qualche divanetto in velluto, o etereo angioletto steso su inconsistenti nuvole pastello, ma alla voluttuosa eleganza di un damerino fra seicento e settecento, languido e seducente.
    Cominciate ora a vederlo? Sì sono sicuro di sì!
    Anche lui come me, ha lunghi capelli ricci, che arrivano alle spalle, ma i suoi posseggono un tono di colore più chiaro del mio, un castano scuro ravvivato da dorati riflessi che li fanno brillare alla luce artificiale notturna.
    I suoi occhi, per contro, sono straordinariamente chiari, di un celeste che solo la natura può creare, conferiscono così allo sguardo la potenza di ammaliare e catturare subito l’attenzione, senza molte possibilità di sfuggire ad esso.
    Non sono molto grandi i suoi occhi, sapete? Ma risplendono, brillano di una luce che io non ho mai potuto osservare in nessun uomo o donna che abbia incontrato.. e io ne ho incontrata di gente, che dite?
    Della bocca credo sia inutile parlare, dato che essa stessa non sfugge ai canoni più raffinati della bellezza, fatta eccezione che deve apparire terribile nell’eventualità che Hod ritragga le labbra per scoprire i piccoli denti acuminati, cosa poco probabile se non deve nutrirsi.
    Non posso pensare e credo mi darete ragione, che chi l’ha trasformato in vampiro lo abbia scelto casualmente. Lo deve aver osservato molto, per molte notti, girovagando con lui, stando ad una certa distanza, entrando dove lui entrava, in locande e case private, teatri o bordelli.
    Deve aver goduto della bellezza di Hod per giorni o forse settimane, prima di decidere che quel ragazzo sarebbe diventato un vampiro perfetto.
    Mi sono fatto promessa, dopo averlo incontrato la prima notte, di chiedere di più sulla sua vita mortale e su chi lo aveva fatto diventare ciò che era e questo è stato uno dei motivi per cui fremevo di impazienza la notte successiva, nell’attesa di incontrarlo ancora.
    Quando la notte era scesa ormai da qualche ora, valutai che era tempo di ritornare in giardino, Hod come dicevo, si era certamente già risvegliato e probabilmente anche nutrito di qualche malfattore, per uno strano canone di giustizia che vuole che i vampiri si nutrano per la gran parte di gente di malaffare, qualche anziano o derelitto, oppure animali.
    Nella seconda notte dopo l’incontro con Hod, quindi, io ero nuovamente accanto al cespuglio di rose in attesa di incontrarlo.
    “Non ho conosciuto mai un uomo più curioso di te, lo sai?”
    La sua voce mi arrivò, improvvisa alle spalle, facendomi ancora una volta sobbalzare.
    “Io invece non ho mai conosciuto nessuno che ha la capacità di spaventarmi con scherzi del genere, sai?”
    Risposi mentre mi voltavo verso Hod, che con mio grosso stupore, non era alle mie spalle, ma quasi un metro lontano da me, sotto uno dei grandi salici del giardino, semi nascosto dai rami cascanti, pieni di piccole foglie verde chiaro.
    “Piaciuto il trucchetto? Sembravo davvero alle tue spalle vero? Questa è una delle cose che imparerai, fra le tante!”
    “E a cosa può servire una cosa del genere? A giocare a nascondino?”
    “Vedo che sei in vena di battutine, stasera, Michael”
    “Sono abituato ad avere tutto sotto controllo e quando tu arrivi questa sensazione non c’è, anzi, sento l’esatto opposto!”
    “Ci farai caso solo per un po’, poi sarà normale. Vedi, i vampiri posseggono molte facoltà che agli uomini comuni sembrano paranormali ma che a noi servono molto, soprattutto quando dobbiamo nutrirci.”
    “Questa è una delle cose che voglio conoscere nei minimi dettagli!”
    “Ti spiegherò tutto, compreso chi ero quando non ero ancora un vampiro, chi e quando mi ha fatto diventare ciò che vedi!”
    “Allora tu mi hai letto nel pensiero! Sei dunque pure telep..come si dice cavolo!!” non avevo familiarità alcuna con i termini complessi del mondo paranormale
    “Telepatia: capacità di percepire i pensieri altrui e trasmettere i propri ad un altro individuo, di comunicare con esso senza usare la voce, in poche parole”
    “Ahh ok, interessante! E credo per voi vampiri anche questo molto utile, vero?”
    “Sì, in effetti, è una forma molto usata da noi per comunicare”
    La mia conoscenza, la mia istruzione sul mondo dei vampiri era iniziata. Non ero spaventato, ma affascinato da tutto quello che stavo imparando e sempre più convinto che Hod era un ottimo maestro.
    “Senti, Hod, credo che sia superfluo restare a parlare qui in piedi in giardino. Che ne dici di entrare in casa? Possiamo andare nel mio studio, a porte chiuse, dove nessuno mi disturba..ci disturba”
    “Certo! Per me va più che bene. Fammi strada, per favore. Io ti seguo”
    Pochi istanti dopo, chiusi le porte dello studio alle mie spalle, mentre Hod si accomodava su una delle poltrone e gli agenti di sicurezza incuriositi, parlavano fra loro dello strano e pallido ospite che aveva attraversato in silenzio insieme a me, l’atrio.
     
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  9. ornellamj
     
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    ohhh ma allora Hod lo possono vedere anche i comuni mortali e non solo Michael...interessante.... :suspect:
    sono curiosa pure io sulla sua vita mortale e su cosa pensa di "farne" di Mike.... :look:
    attendo... :aaa:

    p.s.: scrivi in modo stupendo...complimenti davvero!!! :smack:
     
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  10. wonderfulMJ
     
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    BRRRRRRRRRRRR...ividi nella notte ! :what: :what: :what:

    BRRRRRRRRRRRRava Andago! :thud:
     
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  11. Elenajackson777
     
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    Belli,bellissimi,stupendi questi due capitoli,Hod dalla descrizione di Michael sembra proprio un gran bel vampiro :sisi: :sisi: complimenti Andago,scrivi divinamente,attendo il continuo :occhiolino:
     
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    Io posto...così non si perde il filo della storia, che dite? :siga:

    CAP.5

    Osservai Hod lasciarsi cadere sulla poltrona di un velluto di seta beige dorato, dalla trama damascata.
    Era elegante nei movimenti come pochi uomini sanno esserlo nella nostra epoca e altrettanto lo era nel completo grigio azzurro, in lino, che indossava.
    “Allora cosa vuoi sapere Michael? Sono qui per questo stasera. Devo e voglio rispondere ad ogni domanda che assilla quella tua mente turbata.”
    “In effetti qualche domanda la dovrei fare!”
    “Prego, ti ascolto….” Era accondiscendente, sorrideva appena ma i suoi occhi chiari luccicavano di curiosità
    “Bene! Prima di tutto: io non sono già un vampiro vero?”
    Hod rise piano, coprendosi la bocca con la mano, forse a nascondere i denti aguzzi? O per una sorta di antica civetteria?
    “No, no! Non lo sei ancora! Non avrei potuto farlo ieri notte! Il mio sangue è antico e potente, tu saresti impazzito dopo un cambiamento così violento! Devo dare modo al tuo corpo di abituarsi.”
    “Ahhh ok” in realtà non ero così sicuro di voler fare quel cambiamento, Hod sembrava invece convinto del contrario. Ora a cose fatte, devo riconoscere che è stata un’ottima scelta.
    “E poi ogni notte mi dovrò nutrire? Dovrò farlo uccidendo uomini o animali?”
    “No neppure questo è corretto. Il fatto che io ti doni questo sangue, antico, ti consentirà di aver bisogno di nutrirti molto meno spesso, lo vedrai. Per quanto riguarda come, beh, ti posso dire che ci sono alcune cliniche e ospedali che ci aiutano con delle “donazioni”, se così si può dire. A volte ci sono depositi di sangue in esubero, non è come bere da un essere umano o da un’animale, è come mangiare un piatto scondito o non caldo…mi comprendi?”
    “Sì, credo di sì.” Stavo scoprendo cose sempre più e sempre più aumentava la mia curiosità
    “E tutto quello che ho letto su capacità ESP dei vampiri, sul dormire di giorno, su come farvi morire per sempre? Cosa c’è di vero?” (N.d.R: Extra-sensory perception - percezione extrasensoriale)
    “Dunque..è vero per gli ESP, falso per dormire di giorno se il sangue è antico, ma è un po’ come l’insonnia, sul morire per sempre il discorso è complesso, e parleremo in un altro momento…”
    “Ok come preferisci. Ancora una cosa posso? Cosa mi accadrà ora? Che idee hai in mente? Se io per esempio non volessi diventare un vampiro?”
    “Non hai scelta, Michael non più! Ma lo diventerai solo quando sarai convinto e certo. Ti dirò di più: mi supplicherai di diventarlo, lo bramerai così tanto che ti sembrerà di non aver desiderato nulla in confronto nella vita! Neppure una donna ti avrà mai fatto provare nulla del genere, te lo posso garantire”
    “Donne? Che ne sai di cosa io abbia mai desiderato? La mia fede religiosa mi portava ad evitare i rapporti con le donne, eppure io non facevo altro che pensare a loro, una in particolare poi l’ho sposata per poterla avere fra le braccia senza violare gli insegnamenti che mia madre mi aveva dato”
    “Strano modo definire il sesso con i termini “averla fra le braccia”, Michael. Devi prima di tutto imparare a chiamare le cose con il loro nome sai? Avevi una gran voglia di sc….”lo interruppi. La sola parola pronunciata in quel modo, mi dava i brividi
    “Ti prego Hod!! Non posso e non voglio considerare i miei rapporti con le donne in quei termini! Ridurre tutto ad un atto animalesco non è giusto!”
    “V I T A Michael! Quella è vita, è passione, è emozione…come lo è la danza, la musica! Tu dovresti conoscerlo molto bene questo concetto! Ti ho visto ballare, davanti a milioni di donne. Ti muovi come se tu facessi sesso con ognuna di loro, una per una. Le spogli guardandole, ti addossi a loro e le fai tue nello spazio di una canzone! Ci sono donne, davanti a te, sotto quel palco, che svengono, che piangono, che hanno un orgasmo Michael!”
    “Sì so molto bene cosa accade davanti a me!” quando mi faceva la predica non lo sopportavo
    “E sai una cosa Michael? Ci sono anche uomini che provano la stessa cosa delle donne, mentre ti guardano ballare e muoverti! Quello che intendo che hai una grande potere in te e lo stai soffocando!”
    Rimase zitto qualche istante guardando la mia reazione, poi continuò
    “Ti sei seppellito da solo, Michael, dopo quel processo e stai gettando via qualcosa di cui milioni di persone si nutrivano: la tua arte! Tu sei vita per loro Michael, sei energia, se tu stai lontano dal palco non farai che uccidere milioni di persone che ti amano per quello che dai loro ogni volta che balli, che canti e che ti muovi!”
    Ero cosciente del dolore che provocavo ai miei fans, in quel periodo di ritiro, ma non avevo la forza per tornare a cantare e ballare, come potevo donarla a loro? Non sarebbe svenuto nessuno, se avessi fatto un concerto in quei mesi terribili.. quello era sicuro.
    “Io sono qui per questo” Continuò Hod “Ti donerò l’immortalità, la forza eterna, la potenza creatrice della vita che può solo emergere in questa morte fisica. E loro.. loro saranno tuoi per sempre, più di prima e meglio di prima!”
    Perfino la pelle diafana di Hod si era leggermente arrossata sulle guance, per l’eccitazione del momento.
    Non avevo mai considerato l’idea che facevo del “sesso” con i miei fans durante i concerti, la cosa mi creava un certo imbarazzo, ma ne ero io stesso eccitato, lo confesso.
    Guardai Hod, mentre mi affioravano tutte le scene più importanti della mia vita, i primi concerti, piccolissimo, lo stupore che provai quando mio padre ci disse di chiamarlo Joe e le punizioni che facevano più male all’anima che al fisico.
    Vidi le ore in sala prove, la libertà che sentivo ogni volta che facevo muovere il mio corpo seguendo solo il ritmo della musica, che provenisse da un Hi-Fi o dalla mia testa.
    Riprovavo l’emozione di stringere nella mia mano la mano di tutte quelle donne che nella mia vita erano state amiche e confidenti, che non osavo baciare per paura di offendere il mio Dio ma che avrei spogliato e amato per notti intere, se solo avessi avuto il coraggio di ripudiare la mia Fede, cosa che non feci per molti anni.
    E poi i miei figli. Solo miei, di nessun altro. Non importava come erano nati, il mondo non doveva interessarsi a quello, non lo avrei mai permesso. Loro sono il mio capolavoro, ciò che ho generato, ciò che amerò fino alla fine dei miei giorni e che non mi potrà mai essere tolto dall’anima.
    Vidi il palco, sentii le vibrazioni sotto i piedi della musica, sentii il ritmo della batteria fondersi con il battito del mio cuore, sentii nella testa l’urlo acuto di tutti coloro che erano lì, a vedermi, ad osannarmi, ad amarmi.
    E sentii il dolore. Il dolore delle ferite subite per colpa della cupidigia di coloro di cui mi ero fidato, il dolore di tutte le volte che mi ero fatto male, alle prove o in concerto, il dolore quando non avevo potuto aiutare qualche bambino, malato, affamato o in pericolo.
    Sentivo il dolore del mondo, lo sentivo dentro in profondità, nelle mie viscere, come un bisturi che ogni volta tagliava una parte di me, portandola via per sempre.
    Se fossi diventato immortale e potente come Hod aveva detto, tutto questo non ci sarebbe stato più!
    Potevo fare ogni cosa, salvare bambini, fare concerti, far capire al mondo una volta per sempre chi ero e cosa volevo.
    Non c’era altro modo: sapevo con certezza che dovevo diventare un vampiro, un immortale. Mi alzai dalla mia poltrona di scatto, arrivando davanti ad Hod quasi con un salto.
    Misi le mani sulla camicia che indossavo, cominciando velocemente a far uscire uno per uno i bottoni dalle loro asole, fino a aprirla completamente.
    “Fallo! ORA! Voglio diventare come te, devo diventare come te!” dissi ad Hod
    “Oh mio Dio! Mi stupisci sempre più Michael! Mai visto uno con una tale velocità di decisione e tanta convinzione!! Io ci penserei ancora un attimo, fossi in te!” era ovvio che la sua era una provocazione, bella e buona. Io però, non avevo tempo, non ne volevo avere di tempo, né per riflettere né per decidere, lo avevo già fatto.
    “Hod, fallo! Se non lo fai tu, partirò stanotte stessa per cercare un tuo simile che lo faccia!”
    Mi guardò, aprendo un poco di più i suoi occhi cerulei, poi si alzò, annullando la poca distanza che ci separava.
    “No, non serve. Sei pronto a farlo, ora. Sei davvero pronto!” Mi sorrise e poi spalancò le sue braccia ad accogliermi per l’ultima volta come mortale.
     
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  13. wonderfulMJ
     
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    Sei davvero molto brava Andago, lo hanno già scritto tutte e te lo ripeto stra-convinta anche io;
    ma sebbene tutto sia così avvincente, io proprio non ce LO vedo in questo 'ruolo'...
    sorry sorry sorry :bow: :bow:
    Perdono! Spero tanto che tu non te la prenda se sono stata sincera.

    Ma ........ ma cosa vedono i miei occhietti?
    Già il titolo mi ha conquistato! <semplicemente Michael> :yeah: :yeah:
    Appena posso mi tuffo nella tua nuova FF. Thanksssssss :love:
    :kiss: :kiss:
     
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    CITAZIONE (wonderfulMJ @ 11/2/2014, 18:28) 
    Sei davvero molto brava Andago, lo hanno già scritto tutte e te lo ripeto stra-convinta anche io;
    ma sebbene tutto sia così avvincente, io proprio non ce LO vedo in questo 'ruolo'...
    sorry sorry sorry :bow: :bow:
    Perdono! Spero tanto che tu non te la prenda se sono stata sincera.

    Ma ........ ma cosa vedono i miei occhietti?
    Già il titolo mi ha conquistato! <semplicemente Michael> :yeah: :yeah:
    Appena posso mi tuffo nella tua nuova FF. Thanksssssss :love:
    :kiss: :kiss:

    No offesa? ma scherzi? Ecco hai già visto l'altra FF. L'ho messa apposta perchè comprendo che è uno "stile" che può non piacere questo! Spero di cuore tu possa trovare piacevole l'altra, sennò, fammi sapere...tranquillamente perchè appunto non m'offendo!!
     
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  15. ornellamj
     
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    CITAZIONE
    “Hod, fallo! Se non lo fai tu, partirò stanotte stessa per cercare un tuo simile che lo faccia!”
    Mi guardò, aprendo un poco di più i suoi occhi cerulei, poi si alzò, annullando la poca distanza che ci separava.
    “No, non serve. Sei pronto a farlo, ora. Sei davvero pronto!” Mi sorrise e poi spalancò le sue braccia ad accogliermi per l’ultima volta come mortale.

    certo che mette i brividi questo passaggio... :ph34r:
    ma anche leggere di Michael che ripensa alle fasi della sua vita mette i brividi...brividi diversi...di dolore e gioia...e di amore compassionevole... :cry:
    ...continua presto per favore.... :)
     
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68 replies since 8/2/2014, 09:02   765 views
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