Hotel Astoria

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    ANNO:Da giugno 2009 in poi
    RATING: Rosso
    GENERE: Erotico/Sentimentale

    TRAMA E PERSONAGGI

    Maria, 45 anni divorziata dal marito violento, un figlio di 25 che fa la sua vita. Dall’Italia emigra in Inghiltera dove il suo diploma e il suo curriculum le permettono di essere assunta in un raffinato hotel: l’Astoria. L’albergo è un punto d’appoggio per Scotland Yard che di nascosto vi porta i testimoni sotto protezione o personaggi che a vario titolo vanno protetti o devono cambiare identità.
    La svolta avviene quando in hotel arriva un anziano e buffo personaggio, coperto e protetto proprio da SY ma anche dall’FBI americano. Maria viene scelta per essere la sua cameriera personale….ma non immagina che avrà delle grosse sorprese!

    Cap.1

    Mi guardai allo specchio, sulla parete di fronte all’ufficio della Direzione dove stavo per entrare.
    Divisa immacolata, stirata, perfetta. Viso stanco, tirato e pallido. Tutto come il solito insomma.
    Bussai piano e quando udii “Avanti!” feci un grosso respiro a fondo ed entrai.
    Ci potevano essere due possibilità quando una cameriera dei piani come me veniva chiamata in Direzione: il licenziamento o l’arrivo di un nuovo “ospite speciale”.
    Trovare quel lavoro era stata la mia salvezza, cinque anni prima. Avevo appena divorziato da mio marito, che per anni non era stato il compagno della vita, il principe vestito di bianco, ma un aguzzino spietato e crudele che aveva riversato su di me tutto l’odio che un essere umano può immaginare.
    Ad un’ennesima scarica di botte, la mia faccia andò a finire contro il muro, rompendo il setto nasale e un dente ma ruppe anche la mia omertà. Di colpo mi resi conto che non potevo finire la mia vita in quel modo, pestata e lasciata a terra, in bagno o in cucina, in un lago di sangue. Lui non avrebbe smesso, per cui dovevo fare finire io quell’orrore.
    Lo denunciai, chiesi protezione e la ottenni. Non fu facile, i suoi avvocati tentarono in ogni modo di demolirmi, psicologicamente come lui aveva fatto fisicamente, ma ancora una volta, non mi arresi. E vinsi.
    Capii che non sarei mai stata bene con me stessa, che non avrei più avuto pace né serenità, tanto più quando lui, scontati quei pochi anni di prigione, avrebbe ricominciato a girare nello stesso paese dove vivevo anch’io. I suoi occhi sembrarono promettere le cose peggiori quando dopo la sentenza fu fatto alzare per essere condotto in prigione. Si voltò verso di me, in quel momento e mi disse poche semplici parole: “Ci vediamo quando esco, Maria”.
    Era quello che mi bastava per capire le sue intenzioni e per farmi decidere di andarmene da lì.
    Avevo vissuto alcuni mesi in una grossa città del Nord Italia, lavorando come cameriera in un bar. E fu lì, una sera, che riordinando i tavoli vidi quell’annuncio: un posto di cameriera ai piani in uno dei più grandi Hotel d’Inghilterra, l’Astoria. Si richiedeva conoscenza eccellente dell’inglese, discrezione assoluta, ottime referenze ecc ecc.
    Beh io quello che loro cercavano potevo darglielo. Mia madre era americana, di New York. Da ragazza avevo lavorato in un’ambasciata dopo il diploma alberghiero e quindi ritenevo di poter essere scelta per quel lavoro. Io ero fatta per quel lavoro.
    Nel giro di pochi giorni mi organizzai e partii per quella cittadina in riva al mare. Con uno dei tanti taxi storici arrivai all’Hotel e chiesi di parlare con il Direttore, Mr. James Wood. Furono sufficienti un’occhiata al curriculum e poche parole di routine per convincerlo ad assegnarmi il posto.
    Poi, grazie all’aiuto delle mie nuove colleghe trovai anche un alloggio adatto alle mie esigenze, piccolo ed economico, nel sotto scala di un palazzo a pochi metri dall’Hotel.
    Ed ora ero lì a cinque anni di distanza, pronta ad ascoltare cosa mi stava per dire Mr. Wood, in quella tarda mattinata di fine Giugno 2009.
     
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  2. ornellamj
     
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    CITAZIONE
    Ed ora ero lì a cinque anni di distanza, pronta ad ascoltare cosa mi stava per dire Mr. Wood, in quella tarda mattinata di fine Giugno 2009.

    .....anch'io sono pronta ad ascoltare Mr. Wood....e ad iniziare a sognare.... :love:

    aspetto trepidante :aaa:
     
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  3. Elenajackson777
     
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    Come primo capitolo mi piace molto,è molto interessante ed intrigante,attenderò di leggere il continuo :love: :love:
     
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    Grazie ragazze!! I miei sono capitoli corti e già pronti per cui sarò abbastanza rapida nel postare...ok?
     
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    Insegui i tuoi sogni ovunque essi si trovino

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    Che nella sorpresa!
    Una bellissima FF con un inizio strepitoso.
    Abbracci, Pat
     
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    Grazie Pat! :love:
     
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  7. wonderfulMJ
     
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    Eccomi qui, prontissima a seguirti anch' io!
    Mi piace l'inizio, promette bene e a me piace tantissimo sognare!
    Ti aspettiamo tutte Andago! :yeah:

    Edited by wonderfulMJ - 12/1/2014, 23:02
     
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    Grazie mille!!!
    Altro capitoletto? Ma sì va!! :tunz:

    Cap.2

    “Si accomodi, Maria, prego!” mi invitò Mr. Wood indicandomi la sedia in pelle davanti alla sua scrivania.
    In quell’ufficio ero entrata poche volte, ma tutto mostrava la sobria eleganza inglese che si estendeva a tutto l’albergo.
    L’Hotel Astoria vantava più di centocinquant’anni di attività e aveva visto soggiornare le più importanti figure del panorama mondiale.
    Il posto di duchi conti e nobili vari che vi transitavano ormai era stato occupato dai nuovi ricchi, star del cinema, calciatori e modelle di alto livello.
    “No grazie, preferisco restare in piedi se non le dispiace” risposi convinta che sedersi davanti ad un superiore annullava troppo in fretta le distanze tra i ruoli e non era quello che io volevo, nel modo più assoluto, tanto meno davanti ad un uomo.
    La mia vicenda personale mi aveva fatto classificare, ahimè, tutto il genere maschile umano abbassandolo al livello di esseri dotati di pochi scrupoli, in cerca perenne di carne femminile a scopo lussuria.
    Per quanto corretto e professionale Mr.Wood non faceva eccezione, per me.
    “Come desidera, signora. Il motivo per cui l’ho mandata a chiamare non è dei più semplici da spiegare.
    Come lei sa ormai da qualche tempo, l’Hotel Astoria, grazie alla sua fama di alto profilo, può permettersi di essere un valido aiuto anche in cose di estrema delicatezza, quali i casi speciali che a volte Scotland Yard si trova ad affrontare. In questo albergo vengono ospitati a vario titolo, uomini e donne che vengono seguiti, protetti o “custoditi” diciamo così, da questo nostro servizio di polizia.
    Ho scelto lei, Maria, perché quello che stiamo per fare è sì un servizio a Scotland Yard, ma anche all’FBI e lei sola può essere in grado, per esperienza e maturità, di gestire ed aiutarmi in un compito tanto delicato.”
    “La ringrazio, Mr.Wood della sua fiducia ma mi permetta di dire che non capisco come io possa esserle così utile”
    “Ebbene, stanotte arriverà da noi un ospite che resterà qui a tempo indefinito. Questo signore, di cui non sono autorizzato a dirle il vero nome, sarà da noi chiamato con il nome di Mr. Milton e avrà a sua disposizione tutto il settimo piano e inoltre deve avere la sua totale disponibilità nei servizi di camera per tutto il tempo che resterà con noi. Ciò significa che lei, Maria, avrà una stanza di servizio sullo stesso piano con tutto ciò che le occorre e resterà sveglia finchè il signor Milton sarà sveglio e si potrà coricare una volta che il signor Milton le avrà dato il permesso, dopo essersi coricato a sua volta. E’ tutto chiaro? Ha domande?”
    Domande? Dentro me la testa aveva iniziato a frullare una serie interminabile di informazioni e ipotesi, ottenendo alla fine solo un minestrone confuso di concetti.
    “Ehm…si Mr Wood. Ecco…mi chiedevo..quanti anni ha questo signore? Mi permetterebbe già di capire a grandi linee quali potrebbero essere le sue abitudini, di cosa potrebbe avere maggiormente bisogno.”
    “Maria, lo vedrà lei stessa quando entrerà in servizio per Mr Milton. Si attenga scrupolosamente a ciò che lui le chiederà, osservando nel contempo il protocollo di sicurezza che ha creato per noi Scotland Yard”
    “Ah già..il protocollo…sì sì va bene”
    Non era la prima volta che mi occupavo di questi ospiti particolari, il protocollo era una serie barbosa di indicazioni, divieti e obblighi che interessavano tutto il personale dell’albergo dopo che era iniziata questa strana collaborazione con la polizia.
    La cosa che, invece era del tutto nuova, era il mistero particolarmente fitto che avvolgeva Mr.Milton. Nessuna informazione su chi fosse e sul perché veniva portato da noi. Un intero piano, l’ultimo, a sua disposizione, eliporto sul tetto incluso, e per finire, una cameriera, io, a sua totale disposizione.
    La cosa mi incuriosì non poco, ed ebbi tempo per riflettere sulla cosa tutto il resto della giornata, dato che mi fu dato il permesso di andare al mio appartamento a raccogliere un po’ di cose che mi potevano servire per la mia “reclusione” al settimo piano con Mr Milton e a riposare qualche ora per iniziare il mio servizio perfettamente efficiente appena l’ospite fosse arrivato nel cuore della notte.
    E fantasticai non poco, mentre mi preparavo un borsone di cose da portare, sul mio nuovo “padrone”: se era sotto protezione FBI allora aveva un ruolo di spicco in qualche vicenda altamente pericolosa…magari era un agente segreto che si era infiltrato ed era stato smascherato! L’idea mi solleticò ancora di più la fantasia che mi portò nella suite di un Mr. Milton con l’aspetto di un Pierce Brosnan appena uscito dalla doccia e avvolto ai fianchi da un candido asciugamano.
    “Piccola stupida sciocca sognatrice!” mi ritrovai a sgridarmi ad alta voce.
    Infilai le ultime cose nella borsetta, uscii e chiusi la porta a chiave, chiedendomi quando mai “James Bond” Milton mi avrebbe permesso di riaprirla e di ritornare alla mia vita normale.
     
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  9. wonderfulMJ
     
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    Wow, se promette bene questa FF !!!
    Bello bello anche questo 2° capitolo,
    già non vedo l'ora di sognare con i prossimi!
    Spero presto, Andago. Thanksss! :congra:
     
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  10. ornellamj
     
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    ....Maria "reclusa" al settimo piano con Mr. Milton....molto intrigante.... :rolleyes:
    brava Andago, mi piace come scrivi. :congra:
    attendo il prossimo capitolo! :siga:
     
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  11. Elenajackson777
     
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    Concordo con ciò che hanno detto le altre,molto intrigante questo capitolo,bravissima Andago,attendo il prossimo :occhiolino:
     
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    Grazie ragazze :love: !!!

    CAP.3

    Mi fu assegnata una suite. Una vera suite di lusso, per di più, esattamente di fronte a quella di Mr.Milton.
    Ma la nota dolente fu che mi ribadirono il concetto che mi avrebbero anche portato i pasti in camera, così da non allontanarmi dal piano in nessuna circostanza e per nessun motivo, per tutta la durata del soggiorno del misterioso ospite.
    La cosa sembrava sempre più difficile ma mi augurai a quel punto che almeno fosse di breve durata e mi dedicai a sistemare le mie cose nella mia nuova temporanea dimora.
    All’una di notte, quando avevo terminato ormai l’ultimo controllo delle stanze del piano, in modo che fossero pronte per l’ospite e i suoi accompagnatori (questi personaggi infatti hanno sempre almeno due poliziotti di guardia), venne a bussare alla mia stanza il Direttore: l’elicottero stava arrivando.
    Salimmo la rampa di scale che ci portava alla porta d’accesso al terrazzo dove era predisposto l’eliporto e dopo pochi minuti, nel buio della notte vidi un elicottero, stranamente molto silenzioso, e tutto dipinto di nero, che si avvicinava a noi.
    Con la grazia di un etoile il mezzo si posò delicatamente sul tetto e spense i motori. Quando le eliche furono completamente ferme, per primo scese un uomo completamente vestito di scuro, uno degli agenti pensai, seguito da una seconda persona vestita allo stesso identico modo.
    Il primo dei due si voltò per pochi istanti verso me e il Direttore, ci fece un cenno col capo, poi aprì il portellone dell’elicottero. Non udii distintamente ciò che disse verso l’interno del mezzo, ma poco dopo una mano, affusolata e pallida, sporse per attaccarsi ad un maniglione esterno.
    “Che belle mani…” mi venne spontaneo pensare. Poi, a capo chino, uscì Mr. Milton, la cui mano avevo ammirato pochi attimi prima e rimasi sorpresa: avevo davanti a me uno slanciato signore anziano, dai capelli bianchi e con occhiali da vista sul naso, nulla a che vedere con il giovane e sexy “James Bond” che pensavo di incontrare.
    Quando fu completamente fuori dal mezzo, appoggiò a terra un elegante bastone scuro e con passo claudicante si avvicinò a noi.
    “Benone!” mi dissi “A quanto pare non farò la cameriera privata, ma la badante! Di questo uomo solo le mani hanno un aspetto gradevole…”Fatte le brevi e veloci presentazioni, a cui il signor Milton rispose solo con dei cenni del capo, rientrammo in Hotel.
    Nello scendere le scale, però ebbi la seconda sorpresa della serata: mi trovavo in testa al gruppo, per cui arrivata alla fine della rampa mi venne spontaneo voltarmi e vidi che dietro di me c’era il Direttore, dietro a lui uno dei poliziotti, seguito da Mr. Milton e infine dall’altro poliziotto. Mr. Milton, però non scendeva le scale con la schiena curva né zoppicando, né tanto meno usando il bastone, ma con un ritmico passo cadenzato da giovane uomo.
    Distolsi subito lo sguardo, intimorita che la mia osservazione venisse notata e mi accinsi a mostrare agli ospiti le loro stanze.
    Concluse le formalità, il Direttore fece una telefonata e poco dopo il facchino dell’albergo apparve dalle porte spalancate dell’ascensore, con un carrello di borsoni e valigie che dovevano aver raggiunto l’Hotel con altri mezzi. Alcune di queste, non erano scure e anonime come le altre, ma erano eleganti valigie in pelle, firmate da uno stilista dell’alta moda e quelle furono portate nella stanza di Mr.Milton.
    Mentre accompagnavo anche i due poliziotti alle loro stanze, il Direttore fu richiamato alla Reception. Da quel momento la gestione del piano divenne mia e circa una mezz’ora dopo, mi fu concesso di ritirarmi nella mia stanza ma mi addormentai con molta fatica, sommersa da mille pensieri e ipotesi sullo strano personaggio.
    ------
    Qualcuno bussa alla mia porta, mi alzo assonnata e vado ad aprire..
    “Maria ti prego, nascondimi..mi vogliono uccidere!!” mi avvisa spaventato un Mr.Milton spingendomi da parte.
    Chiudo la porta a chiave e penso ad una rapida soluzione al grosso guaio in cui mi stò cacciando insieme al mio clandestino.
    “Cosa facciamo ora??” mi chiede sempre più spaventato
    “La finestra…fuori dalla finestra ci sono le scale anti incendio!” gli suggerisco
    “Ok andiamo!”mi risponde
    “Aspetti Mr.Milton..io…io ho le vertigini..io ho paura”
    E lui per tutta risposta mi prende la mano, mi attira a sé e mi bacia con passione
    “Ora hai ancora paura?” mi chiede guardandomi sornione
    “No, non più..” senza nemmeno rendermi conto di ciò che dico
    Lui mi bacia ancora, e poi mi lascia per sparire fuori dalla finestra. Quando arrivo al davanzale, non c’è nessuna traccia né della scala né di lui.
    Mi sveglio, madida di sudore, ma felice che sia stato solo un sogno.

    Edited by Andago - 12/1/2014, 19:15
     
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  13. wonderfulMJ
     
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    Suspance già dai sogni di Maria .. fantastico!! :)
    Bravissima!
    Come si fa a non chiederti di continuare presto presto ? :love:
     
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  14. ornellamj
     
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    e chi riuscirebbe a dormire col "misterioso" Mr. Milton nei paraggi? :P
    continua per favore!!! :aaa:
     
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  15. Elenajackson777
     
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    Bel capitolo e che sogno che si è fatta Maria,ancora non conosce la vera identità di Mr Milton e già sogna di essere baciata da lui? e brava Maria :asd: :asd: attendo il seguito :occhiolino:
     
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110 replies since 29/12/2013, 12:43   1707 views
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