AL DI LA' DEL BENE E DEL MALE

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  1. ‚ally
     
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    "Ve la faccio poco lunga:
    circa un anno fa, finendo di leggere il libro di Frank Cascio - Il mio amico Michael - ancora presa dall'emozione che alcune parti mi avevano provocato, mi resi conto di far fatica a staccarmene, ma soprattutto, che ne avrei voluto di più, ed essendo donna d'azione, mi organizzai per crearmi quel di più a modo mio.
    Ne vennero fuori tre capitoli, che feci leggere alla mia amica Pat, per un parere.
    Fu molto gentile, ma soprattutto mi disse che la cosa l'ispirava, e poiché avevo dei dubbi se andare avanti o no, un pò scoraggiata dalla mole di lavoro che si prospettava, le proposi di vedere se questa sua sensazione, si poteva tradurre in una collaborazione, forti del fatto che la traccia da seguire ce l'aveva fornita il Cascio. :patpat:

    E' stato l'inizio di un periodo per me molto importante, che mi ha permesso in primis di conoscere meglio, ed apprezzare, una persona che mi è diventata cara.
    Insieme abbiamo riso, condiviso molto più di una round robin, ci siamo arrabbiate, commosse, sostenute (certe volte le ho fatto due palle! :laught: ), ma quello che è più importante: ci siamo divertite!.....Come spero vi divertiate voi leggendola
    (pur con tutti i limiti che una round robin per forza di cose ha)


    Veramente io non volevo ancora iniziare a postarla.....le altre cose che ho scritto di solito erano già quasi complete quando l'ho fatto, ma Pat riesce ad essere molto convincente certe volte :sisi: .... e sinceramente non ne potevo più...... :oddio:


    Il prologo è nato da una mia idea, però poi per consentire a lei di agganciarsi col suo capitolo, è intervenuta modificando alcune cose, per cui in realtà è scritto a quattro mani, anche se lo posto io.



    Cominciamo? :--:








    AL DI LA' DEL BENE E DEL MALE








    Prologo



    Poteva bastare!

    Lo pensai un attimo prima di afferrare il volante e far sterzare bruscamente l'auto.
    John inchiodò con un tremendo stridio di pneumatici, al quale seguì un caos di urla e oggetti che cadevano, compreso il tonfo dei loro corpi atterrati sulla moquette della limo.

    Come era potuto arrivare a tanto?

    Era da un po' che me lo chiedevo, mentre assistevo impotente al suo declino.

    Non era stato sempre così, ed il ricordo della persona meravigliosa che avevo imparato ad amare, faceva ancora più male in questo squallido presente che ci umiliava tutti quanti.


    Rimasi un attimo immobile con lo sguardo fisso davanti a me, mentre cercavo di recuperare l'autocontrollo respirando profondamente, in lotta col cuore che ostinato, non la voleva smettere di battere all'impazzata;

    stava per accadere, lo sapevo, ancora pochi istanti e mi sarei trovata di fronte a quello che fino a quel momento avevo tentato di rimandare, appellandomi ad un'indulgenza che mi aveva solo resa complice della sua rovina.

    Non era stato sempre così......







    CAPITOLO PRIMO : "NEVERLAND"






    neverlandranch

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    Primavera 1993, Los Angeles - California.





    “Lou, Mike ti piacerà vedrai, è simpatico, e poi ha una sala giochi incredibile, un Luna Park, uno zoo privato e....”

    “...E ho capito Frank, me lo hai già detto un milione di volte.....ma quanto ci vuole ad arrivare?”

    “Un po'.....Neverland è molto fuori Los Angeles, vicina alle montagne”



    Era la prima volta che viaggiavamo da soli, io ed i miei cugini Frank ed Eddie, un piccolo drappello di famiglia Cascio che cominciava a muoversi nel mondo, ed eravamo talmente eccitati, non soltanto a causa della novità, ma anche grazie al luogo di destinazione che, per tre adolescenti come noi, rappresentava il non plus ultra dello sballo, a quei tempi.

    Frank ed Eddie c'erano già stati un paio di volte insieme agli zii, per cui si sentivano due veterani, mentre mi descrivevano tutte le cose meravigliose che da lì a poco mi avrebbero sommersa, cose impensabili per noi del New Jersey.




    Conoscevano Jackson fin da molto piccoli, ma solo da alcuni anni ne parlavano un po' più liberamente all'interno della cerchia famigliare, che comunque tendeva a proteggere la privacy di questo nuovo componente così atipico.
    A me non era ancora capitato d'imbattermici, benché fossi quasi coetanea di Frank e ci fossimo sempre frequentati abbastanza, avendo oltretutto temperamenti simili, ma chissà perché, quell'esperienza l'avevano vissuta in solitaria.


    Le cose erano cambiate dopo la morte di mia madre, avvenuta cinque mesi prima, a causa di una malattia che aveva avuto un decorso talmente fulmineo da lasciare me e mio padre annichiliti.
    Era stato l'intervento di zio Dominic e zia Connie ad aiutarci a reagire in qualche modo....
    Lo zio era entrato in società con mio padre Aldo nella conduzione del ristorante di famiglia, e zia Connie mi aveva presa sotto la sua ala protettiva, facendo conto che fossi il sesto figlio Cascio.

    E poi quell'invito.....non so quanto invogliato dallo zampino degli zii, ma accolto con un entusiasmo tale da parte dei miei cugini, che adesso non vedevo l'ora di arrivare, e conoscere questo “amico” così anomalo da sembrarmi perfino irreale.





    Ci lasciammo il caos di L.A. alle spalle, dirigendoci verso Santa Maria, la oltrepassammo e svoltammo a sinistra verso la valle di Santa Ynez.
    Di colpo il paesaggio divenne meno urbano, le strade più strette e rurali, assediate da lunghe staccionate oltre le quali mandrie al pascolo rendevano quei paesaggi dilatati e quasi immobili, in quell'aria frizzante mattutina.


    Ho sempre amato osservare tutto con attenzione, cercando di assorbire il più possibile l'energia contenuta nelle immagini che mi si presentavano davanti, anche se in quel caso, l'entusiasmo di Frank ed Eddie mi distoglieva di continuo da quella contemplazione, di quindicenne affamata di vita ed esperienze, nonostante tutto.
    Per i miei cugini, la distanza che separava L.A. dal ranch era solo una seccatura,
    per me, già da allora, era un momento quasi onirico, un corridoio fatato che collegava la realtà degli uomini comuni ad un mondo di magia, che col passare degli anni acquistò nuovi significati, quando capii che era “lui” la magia, e che le cose s'illuminavano e prendevano vita solo grazie al suo tocco, e che si sarebbero spente nel momento in cui, troppo ferito, si fosse arreso.



    Più ci dirigevamo verso l'interno, e più il paesaggio diventava montuoso, non perdendo però niente della dolcezza californiana.
    Impiegammo più di due ore per raggiungere il primo cancello d'ingresso al ranch,
    appena oltrepassato, l'autista comunicò i nostri nomi alla sorveglianza, che diede l'OK per proseguire verso il complesso abitativo che, con mia grande meraviglia si trovava ancora piuttosto lontano da lì, a circa un quarto d'ora di strada, attraverso vallate e prati delimitati da una cerchia di montagne piuttosto alte, coperte di vegetazione.


    Con l'approssimarci alla dimora padronale il paesaggio divenne ancora più curato, arricchendosi di fontane, laghetti artificiali, prati pieni di fiori e sculture in bronzo, raffiguranti bambini intenti a giocare.
    Credevo fossimo arrivati, quando ad un certo punto passammo davanti ad una strana costruzione leggermente in salita, davanti alla quale, un enorme orologio posizionato in mezzo a delle aiuole, sembrava sottolineare l'importanza del tempo....solo più tardi avrei compreso che in realtà Michael intendeva tutto l'opposto, e cioè che la dimensione temporale finiva lì.....da quel punto in poi il tempo era una dimensione sospesa, esisteva solo il tempo dell'essere...il tempo del bambino interiore, che osserva la magia dove gli altri non vedono più niente...il “suo” tempo, da proteggere dai pirati e da chi non crede più nelle fate.....



    Mentre l'auto oltrepassava l'edificio senza fermarsi, i miei cugini mi spiegarono che in realtà si trattava di una vera e propria stazione ferroviaria, fatta costruire dal nostro ospite, che aveva avuto la geniale ed eccentrica idea di far attraversare la proprietà da un treno panoramico, che i miei due ciceroni descrissero con tanto e tale entusiasmo, da non farmi vedere l'ora di poterci salire, per immergermi ancora di più in quell'avventura, non immaginando neppure lontanamente quali altre avventure ben più emozionanti, nel bene e nel male, mi sarei trovata a dover vivere da quel momento in poi a fianco a lui.




    La costruzione in stile Tudor immersa nel verde, mi affascinò dal primo momento, e benché non rispecchiasse già fin d'allora i miei gusti architettonici, era però talmente “giusta” in quel contesto, che non avrei potuto immaginarvi niente di diverso, e sapere da Frank che il suo amico aveva progettato tutto quel luogo da solo, interpellando artisti ed artigiani, ma occupandosi personalmente del restauro e di ogni dettaglio, mi fece desiderare di conoscerlo davvero, intimamente, perché una tale visionarietà, che traspariva da ogni particolare, non poteva essere scaturita da un animo comune, ma per forza doveva essere figlia di una mente speciale, una mente “a colori”....come un arcobaleno.




    Scendemmo dalla limo all'inizio del vialetto che conduceva all'abitazione, e venni subito avvolta dalla musica che risuonava un po' ovunque nel ranch, diffusa da altoparlanti nascosti fra i rami o camuffati fra le rocce, e la cosa mi piacque,
    mi piacque quel senso di armonia che si respirava, una specie di abbraccio materno, e Dio sa quanto ne avevo bisogno a quei tempi.


    Pochi gradini conducevano all'interno dell'abitazione dove, sulla porta, fummo accolti dal maggiordomo Gail, un signore corpulento dall'aria gioviale che ci fece strada attraverso alcuni saloni stracolmi di oggetti:
    statue, quadri, soprammobili, giocattoli....il tutto mischiato in un disordine ordinato davvero originale.
    Quindi attraversammo un vestibolo ed un corridoio che sbucò in una sala da pranzo, e qui un tavolo che a quei tempi mi sembrò enorme, ci attendeva già apparecchiato per tre....


    Mi voltai verso Frank, che mi restituì un'occhiata perplessa, ma subito Gail ci spiegò che Mr.Jackson doveva ancora rientrare da un viaggio, e che ci avrebbe raggiunti nel primo pomeriggio, si scusava per non essere lì in quel momento, ma aveva avvertito del nostro arrivo e tutti erano a nostra completa disposizione.



    Il pranzo fu buonissimo e, passato il primo momento di timidezza, ci sentimmo subito a nostro agio, così coccolati ed accuditi dal personale di casa, che doveva essere stato addestrato ad avere a che fare con visitatori teen agers, visto il modo giocoso che avevano tutti di relazionarsi con noi, e che ci fece sentire subito parte integrante di quella splendida realtà.... poi comunque avevamo anche l'età, in cui il poco passato che hai alle spalle non ti condiziona più di tanto, per cui è facile vivere nel presente, nel qui ed ora, in maniera spontanea e senza troppi pregiudizi.....
    è facile cogliere l'attimo, e devo dire che tutto quello che ci circondava sembrava essere stato messo lì apposta per spingerci a farlo, anche se all'apparenza poteva parere casuale, creando suggestioni che stimolavano ancora di più la nostra fantasia, già molto sollecitata.


    Dopo il pudding alla vaniglia, Gail ci disse che potevamo uscire nel parco e sentirci liberi di divertirci al Luna park, o visitare lo zoo,
    quindi chiamò Chris per accompagnarci, dandoci appuntamento per l'ora di merenda.




    Non ci potevo credere.....era la prima volta che vedevo tante attrazioni tutte insieme, abituata com'ero alle scarse giostre che si fermavano per una settimana nella nostra cittadina, una volta all'anno.
    Lì c'era tutto e di più, ed era completamente a nostra disposizione.

    Facemmo un giro sulle giostre che preferivamo, riproponendoci di tornare a visitarle di nuovo al ritorno di quel fantastico tour che mi stava ubriacando di gioia,
    poi da lì passammo a visitare lo zoo, e mi colpì tanto come gli animali sembrassero perfettamente ambientati e tranquilli; era evidente che per compensare una mancanza di vera libertà, ricevessero comunque molta attenzione ed amore, infatti un addetto ci spiegò che alcuni di loro provenivano da circhi e laboratori di sperimentazione, e da altre situazioni nelle quali avevano subito violenze, e fu curioso per me, notare un certo orgoglio nelle sue parole, mentre ci spiegava di come il suo “boss” li avesse sottratti a quelle realtà, ospitandoli nel ranch, ma ancora più curioso fu lo scoprirmi grata dell'affetto che trapelava, e la cosa mi apparve anche un po' assurda....stavo diventando protettiva nei confronti di un perfetto sconosciuto, solo perché attraverso ciò che era riuscito a creare mi aveva stupita ed affascinata, avvolgendomi nel suo incantesimo.....


    Pazzesco!


    Lo devo aver pensato ad alta voce, perché mentre allungavo una zolletta di zucchero ad un pony, mi sentii apostrofare da una voce delicata e un po' timida, dai toni però gioiosi


    “Cos'è pazzesco?”


    Mi voltai di scatto, trovandomi davanti un ragazzo strano, con due grandi occhi ridenti, incorniciati da lunghi riccioli neri che spuntavano da sotto un borsalino, anche questo nero, e non feci in tempo a riprendermi dalla meraviglia, che lo strano ragazzo fu assalito dai miei cugini, che lo sommersero vocianti, facendolo ridere a garganella come un bambino, e potei solo trovare ancora più pazzesco che quello fosse il famigerato Michael, in adozione affettiva alla famiglia Cascio....carino però!



    “Michael, lei è Lou, nostra cugina, te ne avevamo parlato, ricordi?”

    “Oh, sì, piacere Lou, io sono Michael...”



    Ma non avevano detto che doveva avere intorno ai 35 anni? O forse avevo capito male...boh....
    Presi la mano che mi stava tendendo tutto sorridente, riconfermando dentro di me quanto fosse carino, quando Frank mi ghiacciò con la sua affermazione....



    “L'abbiamo portata perché non è la solita femmina pallosa, vedrai, lei è diversa, è come noi, alla fine non ti sembrerà neppure più una ragazza”



    Dio, l'avrei strozzato!
    E poi mi sarei sotterrata, davanti al sorrisino ironico e malizioso che vidi balenare su quelle labbra fantastiche, un secondo prima che mi fissasse negli occhi, alzando un sopracciglio in modo sarcastico, come per dire:


    Ho i miei dubbi


    E non mi balenò neppure che potesse trattarsi di un complimento,
    non so perché, ma a quei tempi la presi come una sfida....come un suo tacito commento alla prima parte della frase di mio cugino, e non come un apprezzamento sulla seconda parte....ero ancora ingenua, ed il vero significato l'ho capito molto tempo dopo, e forse anche lui.....ma lì per lì, la interpretai in questo modo, e siccome ho sempre accolto le sfide, risposi tacendo, alzando a mia volta il sopracciglio


    Vuoi scommettere, bello?


    Oggi lo so che fra di noi tutto ebbe inizio da lì, con lui che mi ha sempre provocata, trattandomi come fossi stata un ragazzo, ed allo stesso tempo tentandomi a cedere alla mia femminilità, e con me che ostinatamente tenevo duro, nella convinzione che negare quell'aspetto fondamentale, significasse la sua considerazione e stima.





    *






    “Louuuuuuuuu piantala di scappare!!!! Si chiama autoscontro per un motivo.... Eddie, bloccali dall'altro lato!!!”

    “Swishhhhhhhh!!!! Ahahahahaha Frank, Mike mi ha chiesto di evitargli urti ed io obbedisco!”

    “Piccola, sei assunta!”



    Mi voltai verso di lui che rideva fino alla punta dei riccioli scuri, e non avrei saputo dire in quel momento fra noi due chi fosse stato il più piccolo.....forse lui.....
    No, veramente mancherei di obiettività affermando questo di allora....Mike poteva sembrare infantile, ma in realtà era al di là di certe categorie....lui faceva categoria a sé, e con noi ragazzi è sempre stato molto attento e premuroso, ed è per questo che i nostri genitori si sono fidati sempre ciecamente, ritenendolo affidabile,
    questo lo si percepiva a pelle, bastava avvicinarglisi senza pregiudizi però....

    Il fatto è che lui aveva un forte senso dell'incongruenza, riusciva a cogliere ogni più piccolo paradosso e vedere il lato comico in moltissime cose, questo perché era estremamente intelligente e sensibile, e in un mondo dove certe caratteristiche non sono poi così diffuse, è facile venire fraintesi.
    Personalmente ho sempre pensato che sarebbe stato un bravissimo insegnante di scuole materne o elementari....ce lo vedevo proprio....e mi faceva ridere quando invece affermava tutto serio, che da piccolo avrebbe voluto fare il camionista.....mamma mia che rischio abbiamo corso!





    Era uno spasso gimkanare sulla pista cercando di evitare i miei cugini che si erano coalizzati contro di noi, e mi divertivo un mare ad inventarmi traiettorie imprevedibili, sballottando Mike di qua e di là, facendolo gridare e ridere, mentre si reggeva il fedora con una mano.

    Era talmente gioioso e sprovveduto ai miei occhi di ragazzina, che credo di aver iniziato a sentirmi protettiva nei suoi confronti già da allora, e so che anche per Frank ed Eddie fu così.



    Scartai velocemente a destra, invertendo poi di colpo la traiettoria in modo da sottrarmi ai nostri inseguitori, che sbatterono violentemente l'uno contro l'altro, esplodendo in una sequela di imprecazioni coperte solo dalle grida di vittoria di Michael, che riuscivano a divertirmi ancora più di quella battaglia improvvisata.


    Da lì passammo alle catene, e volle restituirmi il favore, posizionandosi dietro di me, pronto a lanciarmi in alto, per prendere il fiocco appeso al gancio dell'antenna laterale alla giostra.


    Mi piaceva sentirlo dietro, attaccato con le mani alle mie catene e con i piedi puntati al seggiolino, tutto questo ci rendeva complici, ed era fantastico quando provava a lanciarmi calciando il mio sedile, e tornavo vertiginosamente verso di lui che mi afferrava quasi in un abbraccio, e in quel rientro avevo comunque il tempo di osservarne tutta la bellezza, con i capelli che sventolavano all'indietro, finalmente liberi, e lo sguardo acceso di gioia...
    e ci avrei passato la vita su quella giostra, a farmi lanciare in alto per poi riprecipitare fra le sue braccia calde....e naturalmente il fiocco lo prese Eddie.




    *




     
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    Sono emozionata e felice di leggere una vostra opera a quattro mani. Ho bevuto prologo e primo capitolo tutto d'un fiato....resto in attesa per molto altro *______*
    Grandi ragazze!!
     
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  3. ‚ally
     
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    Ale..... :00:
     
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  4. Sharon Jackson
     
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    Letto il prologo e il Primo Capitolo siete bravissime. Attendo con immensa gioia il prossimo
     
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    Mi avete in pugno, ragazze :wub:
    Continuate, continuate!!! Come inizio è bellissimo... è cattura!
    :kiss2:
     
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  6. Elenajackson777
     
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    Questa volta come lettrice avete anche me :) il prologo e il primo capitolo mi sono molto piaciuti,mi avete incuriosita,complimenti Ally e Patma siete bravissime,attenderò il continuo :smack:
     
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    Ahahah grazie ragazze...di che non me lo chiedete dato che i primi capitoli sono di Ally, che ha avuto un'ottima idea e beh io l'ho aiutata a svilupparla, quindi...

    Ecco io volevo ringraziare lei, primo per aver avuto fiducia nelle mie pazzie...vedrete in seguito (LOL)...secondo per essere una persona tanto adorabile...terzo per aver finalmente iniziato a postare :laught: , no davvero io sono una persona che si getta nella mischia senza riflettere (mi ha fatto bene conoscerti Ally...ora rifletto quei tre secondi :patpat: ) quarto lo dirò quando mi viene in mente.

    Oh una chicca...quando Ally mi passa la mano vado sempre "nel panico" OMG ora che scrivo!...ma Cascio ci aiuta sempre...dite che gli dobbiamo i diritti d'autore? :look: :mmm: cioè quello è italiano se capita sul forum fa una strage :what: , scherzo Frank! So che sei una cima :--:


    Ok grazie a tutte per seguirci in questa avventura (che si prospetta lunghissima)...Ally quando posti... :laught: :laught: :laught:


    Edited by patma - 8/10/2012, 09:23
     
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  8. ‚ally
     
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    Pat.......mi sto ricredendo......non so se è stata poi un'idea così buona coinvolgerti......SEISTRESSANTEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!! :argh:

    No, scherzo.....mi ci voleva qualcuno che mi facesse dare un po' una :aaa:


    Grazie ragazze! :hug: :wub:
     
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  9. Elena01
     
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    Bellissimo questo inizio!!!!!!!! :wub: :wub: :wub: Del resto la classe non è acqua, e la si può sentire già dalle prime righe... e fantastica anche l'idea di prendere spunto dal libro di Frank (che ho apprezzato tanto anch'io, come ben sapete?... che dire? Non vedo l'ora di leggere il seguito... e grazie di questo bel regalo che ci avete voluto fare! :kiss2:
     
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  10. Holiday
     
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    Ragazze, ci sono anche io! Come potevo mancare!? :P
    Questo inizio mi ha già catturata!!!
    Continuate, continuate, continuate...non ci fate aspettare troppo. :asd:
     
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    Bellissimo inizio, e bellissima idea! Anche io sono rimasta colpita da quel libro e leggerndo la vostra RR mi sembrerà di guardare un "dietro le quinte" di cui Frank ha omesso di parlare
    :00:
     
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  12. maria graziamj
     
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    L'inizio mi è molto piaciuto....mi piace come scrivete e sono felice che abbiate deciso di condividere insieme questa avventura :love: vi aspetto con un nuovo capitolo...bravissime ragazzeoregonian_congratulations

    PS.Volevo mettere il commento sotto spoiler...ma con questo pc non riesco... :ehm: va bene lo stesso vero? :umh: :asd:
     
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  13. maria graziamj
     
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    :botte: postare please :lol: :kiss2:
     
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  14.  
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    :lol: :lol: :lol:

    Grazie... :love:


    Ally...
     
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  15. Michael Reale
     
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    Santo Cielo mi piace un sacco! :D
     
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681 replies since 7/10/2012, 21:13   11955 views
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