LA SFINGE

Dream on, and dream until your dream comes true - (Aerosmith)

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  1. allorina
     
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    Pat :hug:
     
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    Scrivi molto bene complimenti !!!!! Ma la foto che hai usato per l'ultimo capitolo...gli occhi...non di Michael..... :oddio:
     
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  3. allorina
     
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    ahahahahahahah qualche dubbio lo avevo, ma ho ignorato
     
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    :oci:
     
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  5. allorina
     
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    Ele...... :oci: :kiss2:
     
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  6. *Blank*
     
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    Ally , qui tutto tace ... sto facendo l'albero di Natale tanto tra un'ora ho la poppata e sfrutto le ore in cui dorme ... sperando che stanotte mi fà riposare :argh: c'ho un sonno!!!!!
    Notte tesoro mio .... tvb e è inutile che commento il capitolo sarei ripetitiva .... Continua così che vai alla grande Big Mama!!! :kiss2:
     
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  7. allorina
     
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    Grazie Ele, anche tu sei grande, e lo penso veramente :kiss2: Buonanotte tesoro
    TVTB me too
     
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  8. *Catwoman*
     
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    Complimenti! Mi stai coinvolgendo sempre di più. La location è meravigliosa, non c'è che dire. Adoro la Costiera moltissimo e ci sono stata più volte. Nel 2006, anche in ferie ad Amalfi! Se sapevo!!! Mi sa che avrei fatto carte false per andare a Villa Savarese!
    Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!

    :hug:
     
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  9. Cinzia62
     
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    Bella bella bella!Vorrei un capitolo al giorno...si può?
    Grazie Ally. :clap:
     
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  10. Elena01
     
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    CITAZIONE
    La sua voce calda e modulata m'incantava, insieme a tutto il resto, ed averlo a fianco, percepire quasi il calore della sua pelle vicino alla mia, mi faceva desiderare di averne di più, desiderio che però bloccavo subito, riportando la mente alla razionalità ripetendomi che fra due giorni se ne sarebbe andato, e che attaccarmi troppo alla sua presenza avrebbe ingigantito il vuoto di lui.

    Ed ecco che anche la nostra Laura è caduta vittima del fascino irresistibile di Michael... del resto, come potrebbe essere altrimenti? :wub:
    Attendo sviluppi :love:
     
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  11. Holiday
     
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    Bel capitolo!
    Ally la tua storia mi incuriosisce sempre più!
    :love:
     
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  12. allorina
     
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    @ Laura (ma sei tu? :lol: ): grazie davvero, anch'io amo quei luoghi, sono di una poesia incredibile, e poi Capri è stupenda. Di solito ci vado in primavera, cercando di evitare il caos degli altri periodi dell'anno e così la posso vivere anche più intensamente.
    Michael nel 2006 ha soggiornato sulla Costiera 5 giorni, più o meno in quel periodo; io lo faccio rimanere qualche giorno in più (per ovvi motivi ;) )

    @Cinzia, grazie a te :wub: - i capitoli sono quasi tutti pronti, ma li devo correggere ed aggiustare ogni volta un pò, per cui mi occorrono sempre alcuni giorni per poterlo fare, ma ti assicuro che appena sono a posto li pubblico, sono io la prima a non volermela tirare troppo :)

    @Mari, potevamo dubitare del fascino di Mike? :lol:

    @Ilaria vero? Spero continui a piacerti, adesso cominciamo ad entrare nella storia vera e propria. Grazie di cuore :wub:

    Pat, Licia, Ele, Ale :hug: :kiss2: a tutte






    CAPITOLO QUARTO - AXEL


    axel3

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    Fu una serata veramente piacevole.
    Accanto a lui mi sentivo viva come non mi accadeva più da diverso tempo, nonostante fossi contenta dei traguardi raggiunti, della qualità della mia vita, dei rapporti che ero riuscita a costruire e che riempivano gran parte dei miei vuoti, adesso però mi rendevo conto che quello che stavo provando in sua presenza mi era sempre mancato....quel fremito, quell'aspettativa, quell'esaltazione....quel desiderio.....
    Allo stesso tempo aveva innescato anche una battaglia interna a me, fra ciò a cui mi sarei voluta lasciar andare, e quello che temevo mi sarebbe costato se lo avessi fatto, e tutto nel giro di poche ore, ore vissute con un'intensità emotiva tale, da far tremare la struttura che avevo costruito così faticosamente in quegli ultimi anni, e che mi aveva protetta fino ad allora.



    La mezzanotte era passata da un po', quando decidemmo di porre fine alla serata; ci alzammo per accomiatarci, ed a quel punto Michael propose di accompagnarci a casa, non avendo ancora voglia di andare a letto e desiderando fare due passi.

    Avrei ucciso Peter, quando con mio orrore lo sentii dire:

    “Michael, mi faresti un grande favore se accompagnassi Laura, perché io devo passare un attimo a casa di Paola a prendere delle planimetrie del suo relais, per vedere se riesco a tirar fuori lo spazio per un palco concertistico per la prossima stagione, e non posso rimandare a domani perché lei parte presto per Sorrento”.


    Cercai di sottrarmi in qualche modo con un:


    “Non occorre che ti disturbi, veramente....”

    Al che lui:

    “No no, lo faccio volentieri, e poi è l'occasione per vedere un po' di Capri by night”

    Ed il serpente:

    “Ok, allora noi andiamo, ci vediamo domani, grazie per la splendida serata”


    Paola ci abbracciò e baciò, promettendo che sarebbe tornata nel giro di un paio di giorni, quindi se ne andarono lasciandomi da sola con lui, che di colpo sembrava imbarazzato almeno quanto lo ero io.


    “Vogliamo andare?”

    “Come vuoi”

    “Ti dispiace aspettare solo un attimo mentre vado a prendere il cappotto?”

    “Fai pure con calma, ti aspetto qui”


    Tornò dopo alcuni minuti e notai che appariva un po' contrariato, benché sorridesse


    “Temo che la nostra passeggiata sarà meno solitaria del previsto.....Bill si è intestardito per accompagnarci, e quando fa così non molla....questo è uno dei problemi che capitano quando si assumono delle guardie del corpo troppo efficienti”


    Lui non poteva certo immaginare che sollievo fosse per me sapere che non saremmo stati da soli, ma l'espressione un po' imbronciata che gli si era dipinta sul volto mentre lo diceva, era talmente tenera, che istintivamente mi sarebbe venuto quasi da consolarlo.





    Era una bella notte serena di metà marzo, neppure troppo fredda; ancora in quel periodo dell'anno a quell'ora non c'era nessuno per le strade, ma Bill se ne volle accertare di persona, per cui, con noi due avanti, e lui e Steve a qualche metro di distanza, c'incamminammo tutti verso le rampe.


    “Mi piacerebbe mostrarti prima di tutto Villa S.Michele domani, anzi, non fosse stato così buio saremmo potuti scendere dalla scalinata fenicia che la costeggia e la collega a Capri”.

    “E' la villa di Axel Munthe, vero?”

    “Sì, e si può dire che l'abbia costruita completamente con le sue mani, facendosi aiutare da alcuni abitanti del luogo, ed utilizzando il terreno circostante la cappella medioevale di S.Michele”.

    “Paola mi ha detto che hai scritto una biografia molto ispirata su di lui”

    “Non so se sia ispirata o meno, ma lui mi piace moltissimo, sì”

    “Posso sapere perché?”

    “Vedi, tutto quello che ho scoperto, attraverso i suoi scritti, lo stile di vita, le scelte a volte anche difficili, la sua filosofia, me lo ha fatto apprezzare tantissimo....in verità credo di esserne un po' innamorata....”


    Mi guardò sorridendo


    “Allora devo invidiare Mr. Munthe”



    Il cuore mi fece una capriola e sperimentai il primo viso rosso dai tempi del liceo....meno male che era buio....
    Va beh, un po' di galanteria ci stava.....probabilmente lo avrebbe detto chiunque,
    sono quelle frasi un po' convenzionali quasi d'obbligo in certe circostanze....e così archiviai anche questo.

    “Peccato che però sia morto già da diversi anni”

    “Mi piacerebbe che me ne parlassi”

    “Se c'è tempo, lo farò molto volentieri”

    “Il tempo ce lo prendiamo”



    Era serio....così mi confondeva però.....


    “Comunque amo tantissimo anche Diefenbach e Tiberio per gli stessi motivi.....dovrei parlarti anche di loro”

    Rise passandosi una mano davanti alla bocca in modo molto carino

    “Ti dirò la verità: non avevo previsto così tanti rivali....ma come si dice: “l'avversario va conosciuto”, no?”


    E secondo viso rosso dai tempi del liceo....
    Ma ci stava provando?
    Talmente diretto da togliere il fiato,
    o forse ero io che lo stavo interpretando male....
    sì, sicuramente stava scherzando, sorrisi e sorvolai.


    “Ok, lo hai voluto tu.....però fermami quando ne hai abbastanza.”

    “Ahahahahahahah mi ricorda qualcosa”

    “Cosa?”


    Mi guardò un po' perplesso


    “No no niente, scusa, comincia pure, ti ascolto”



    In quel momento mi sembrò davvero affascinante, avvolto nel cappotto di cashmere nero col bavero leggermente rialzato che lo faceva sembrare anche più imponente, e tutto concentrato su di me;
    era incredibile “sentirlo” così tanto conoscendolo così poco....ma non mi volli soffermare su questa emozione così impegnativa, così mi rifugiai nel mondo che mi aveva sempre protetta, e che stavolta doveva proteggermi da lui.


    “Axel Munthe, ultimo di tre figli, nacque in una cittadina vicina a Stoccolma il 31 ottobre del 1857. Il padre, un farmacista, era molto severo, al limite della violenza, mentre la madre dall'altra parte impose ai figli una rigida educazione religiosa;
    comunque va detto che entrambi i genitori nutrivano un grande amore per l'arte in genere e per la musica ed il canto in particolare, che riuscirono a trasmettere ai figli, cosicché Axel si scoprì dotato di un grande talento letterario e musicale, (infatti oltre ad essere uno scrittore di successo, era anche un baritono piuttosto quotato, nonché un ottimo pianista).
    Profondamente ribelle, orgoglioso ed insofferente alla figura paterna, cercò di staccarsene molto giovane, e approfittando dell'occasione offerta da una malattia ai polmoni, che lo aveva portato nel sud della Francia per curarsi, decise in seguito di completare i suoi studi di medicina alla Sorbonne, laureandosi in tempo record (a 23 anni fu il più giovane laureato di Francia, riconosciuto come un enfant prodige)......”


    A questo punto Michael fece una cosa alla quale non ero preparata: mi prese per mano, ed il mio cuore accelerò i battiti.
    Sottrarmi a lui mi era impossibile, oltre al fatto che non volevo si sentisse rifiutato per un gesto che avvertivo soprattutto come una richiesta/offerta di affetto ed amicizia, allo stesso tempo mi rendevo conto di avere desiderato dal primo momento che lo facesse, e la gioia che provai era inesprimibile.
    La sua mano morbida e calda che conteneva la mia, riusciva a trasmettermi più di quello che ero in grado al momento di analizzare, per cui cercai di distrarmi da questo, e recuperare l'equilibrio che lui stava mettendo a dura prova, riconcentrandomi sul racconto, anche se, con mio orrore, le prime parole mi uscirono un po' incerte


    “Si laureò con una tesi sulle emorragie dell'utero al momento del parto, tesi che suscitò grande scalpore per le affermazioni in certi casi ritenute spregiudicate dai colleghi, che lo accusarono di arroganza, per voler andare oltre le convinzioni ed i metodi adottati fino a quel momento, ed accettati spesso supinamente dai più; ma Axel non si accontentava di ciò che era “tradizione”, si considerava un ricercatore, e non ammetteva di poter essere ostacolato nel tentativo di guardare oltre e sperimentare nuove possibilità.
    Comunque la sua superiorità si manifestò in modo indiscutibile, per cui pur attaccandolo e cercando di metterlo in cattiva luce in varie occasioni, non poterono fermarlo.

    Lui era prima di tutto un ginecologo, ma di fatto operò come medico generico per tutta la vita, usando gran parte delle somme ricavate dalla sua numerosa clientela altolocata, per opere di beneficenza, costruzione di orfanotrofi, ricoveri per i poveri, cliniche veterinarie, e prestando la sua opera gratuitamente alle persone che non potevano pagare.....

    …....Ti sto annoiando?”

    Mi piantò addosso i suoi occhi incredibili, che in quel momento mi sembrarono un po' appannati, come persi dietro a qualche ricordo doloroso;
    alzò le nostre mani intrecciate vicino al suo viso, abbassò le palpebre e mi depose un bacio leggero sul dorso....facendomi morire.....
    Quindi sospirò, e a voce bassissima:


    “No, anzi......mi sta interessando molto....continua ti prego”



    “La fretta di affermarsi come medico dell'alta società era dettata oltre che dall'ambizione e da una grande fiducia nelle proprie capacità professionali, anche dal bisogno di guadagnare subito abbastanza denaro per poter realizzare il sogno di acquistare una proprietà a Capri, della quale si era innamorato dopo una visita turistica all'età di diciannove anni, spinto dalla suggestione creata in lui dal romanzo di Gregorovius nel quale veniva descritta come una “sfinge sognante” e un “sarcofago antico” (immagini che si portò sempre dentro, fino al punto di porre una sfinge di granito rosa sul muro della cappella di S.Michele, che divenne emblema del suo palazzo).

    Ma la sua professione ebbe una svolta decisiva quando, trovandosi a dover curare un gran numero di nobildonne, che venivano da lui manifestando tutta una serie di sintomi che poi si rivelavano di natura psicologica, iniziò ad interessarsi a questa branca della medicina ancora agli albori.

    A quei tempi i trattamenti per le malattie mentali, ma anche per l'isteria, erano al limite della tortura, ed i rimedi ordinari più comuni prevedevano anche l'uso della morfina e della cocaina, due cose alle quali Munthe si opponeva con forza (le ammetteva solo per i malati terminali), affermando che il paziente aveva soprattutto bisogno di speranza, comprensione, affetto e distrazione, e quindi usava il suo carisma e la sua forte personalità per infondere in loro fiducia, e poterli guidare su un percorso di autoguarigione. Fra i suoi appunti ha lasciato scritto che non esiste una medicina più efficace della speranza.

    Naturalmente questi metodi si scontrarono con l'elite più conservatrice dell'epoca, e da più parti fu accusato delle cose più strane, fra cui il manipolare la volontà delle pazienti per scopi ambiziosi o sessuali, accuse dalle quali lui non cercò mai di difendersi, preferendo ignorarle e in molti casi giocarci in modo quasi provocatorio, ironizzando e cercando di buttarla sul ridicolo.

    Anche il fatto che accorresse sempre come volontario nei luoghi dove scoppiavano epidemie, a rischio anche della vita, da una parte gli fece guadagnare la fama di benefattore dell'umanità, ma dall'altra gli procurò l'accusa di essere solo un egocentrico, narcisista, che usava la sofferenza altrui per mettersi in evidenza”.



    Michael mi strinse più forte la mano, intrecciando le dita con le mie ed iniziando ad accarezzarmi il pollice col suo;
    per un attimo desiderai che mi abbracciasse....desiderai i suoi baci.....
    e poi desiderai non averlo mai conosciuto.
    Deglutii



    “Nel 1895 finalmente riuscì ad acquistare la proprietà di Capodimonte anacaprese che successivamente chiamò San Michele, in onore della cappella medievale che vi si trovava all'interno.
    Il suo sogno di sempre era quello di cercare di realizzare il suo ideale di bellezza e di armonia almeno all'interno di questo spazio protetto, ma aperto a tutti coloro che avessero bisogno del suo aiuto, o che volessero solo fermarsi un attimo in un luogo dove poter essere felici.
    Per questo motivo riempì la sua casa delle cose che amava di più: i più svariati animali (compresa una scimmia di nome Bill)”


    La cosa fece ridacchiare Michael


    “....oggetti di antiquariato e artigianato di pregio (amava ed ammirava quello che il genio della manualità umana era capace di creare), libri, musica, luce, spazi aperti, bambini, artisti........tanto da farla sempre più sembrare un bazaar”


    “E lo ami per tutto questo?”

    “Tutto questo lo rende il mio uomo ideale.....”


    Sorrise enigmatico


    “Michael siamo arrivati.....io abito qui”


    “Oh, di già.......E' bello qui”


    “Sì, è molto bello, veramente è la casa di un mio amico che adesso abita negli Stati Uniti, me l'ha lasciata per tutto il tempo che vorrò rimanere. E' stato molto caro”

    “Quanto “caro”?......Oh scusa, non volevo dire quello che ho detto.....no, veramente volevo dirlo”


    Non potei impedirmi di ridere


    “Non è un segreto , in realtà mi è stato “molto caro” un po' di tempo fa.......adesso è solo un buon amico.
    Beh, grazie della serata, sono stata bene..... senti, non t'invito ad entrare perché è molto tardi, tanto ci vediamo domani”

    “Sono io che devo ringraziare te, per tutto....anche per avermi tolto un peso dal cuore”

    Sorrise gettandomi nel caos più totale, per un attimo ebbi anche la sensazione che stesse per baciarmi, ma glissai tale possibilità sciogliendo la mano dalla sua e sventolandola in un “ciao ciao” un po' vigliacco, preparandomi ad una ritirata strategica

    “Laura scusa, se non è troppo, potrei chiederti il numero di cellulare? Sai, in caso d'imprevisti......”

    Senza riflettere cercai un biglietto da visita nella borsa e glielo diedi, iniziando a retrocedere piano

    “Mi lasci così?”

    “?”

    Non feci in tempo a realizzare, che mi sentii prendere per i gomiti ed attirare contro il suo petto, in un abbraccio intimo e talmente dolce che mi proiettò nell'universo.
    Mi premé una mano dietro la nuca, poggiando il mento fra i miei capelli e stringendomi più forte contro di sé; il suo profumo come una droga mi stava annebbiando il cervello, e chiusi gli occhi, perdendomi in lui.

    Fu un attimo, immediatamente ricordai che non eravamo soli e che probabilmente stavamo dando spettacolo, mi staccai e con la coda dell'occhio vidi Bill e Steve che si erano voltati di spalle, all'apparenza molto presi dall'osservazione di una pianta di limoni....certo che erano addestratissimi a tutto.....
    Alzai una mano poggiandogliela sul petto per allontanarlo da me, sperando capisse che la serata finiva lì;
    retrocesse sorridendo, sollevando entrambe le mani a significare che il messaggio era arrivato, quindi mi salutò gettandomi un bacio sulla punta delle dita, ed andò a recuperare i suoi due ricercatori botanici.

    Come entrai in casa mi poggiai contro lo stipite della porta, schiacciata da tutte le emozioni che si erano sommate in quelle poche ore vissute a fianco a lui.....
    stava accadendo troppo in fretta, era una vertigine, un uragano, e mi stava strappando dalle ancore che così faticosamente avevo gettato per non andare alla deriva in tutti quegli anni....avevo paura ed allo stesso tempo mi sentivo esaltata da tutto questo....
    Mi feci un promemoria del fatto che fra pochi giorni lui sarebbe tornato alla sua vita, della quale non facevo parte, ed io sarei tornata alla mia tranquillità: chiusa la parentesi.
    In quel momento sentii arrivare un messaggio al cellulare, frugai un po' frenetica nella borsa e lessi:

    Buonanotte Laura … mi manchi già

    Il cuore mi andò a tremila e la gioia esplose nel petto, mi abbracciai cullandomi tutta sorridente come una scema e capii che anche lui mi mancava già...cazzo!


    Buonanotte Michael


    Invio


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  13. keepthefaith
     
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    bellissimooooooooooooooooooo!!!! complimenti scrivi in un modo strepitoo l astori ami prende tantissimo...e mi piace questo michael intraprendente...aspetto il seguito un bacio
     
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  14. allorina
     
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    Oh, grazie Keep, sono felice di trovarti qui
    un abbraccione :hug: :kiss2:
     
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  15. ChiccaMJ
     
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    Ti seguo e mi piace tantissimo :love:
     
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258 replies since 9/12/2011, 16:34   5934 views
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