L'amore di una vita

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    Non so se si possa considerare una vera e propria fanfic, forse più una raccolta di OS, ma volevo che stessero tutte insieme, dato che i personaggi sono gli stessi (la coppia di cui io sono innamorata) ed anche l’ordine cronologico verrà rispettato…detto così sembra proprio una FF …
    Ero indecisa anche se postarla prima di averla terminata…i :ehm: n effetti per ora ha solo due capitoli :ehm: …ma mi impegno solennemente a scrivere la parola “The end” :look:


    Ogni riferimento a fatti o persone reali è frutto di fantasia.
    Per il contenuto di certi capitoli la lettura è consigliata esclusivamente ad un pubblico adulto.


    Prequel Baby love

    Capitoli



    1 Il piccolo incantatore 2 La città degli angeli 3 Infinito 4 Una meravigliosa quotidianità 5 Innocenza 6 Delusioni e successi 7 Adolescenza 8 Desideri e incomprensioni 9 Tabloid e rumors 10 Silenziosi tormenti 11 Progetti ed imposizioni 12 La Grande Mela 13 Studio 54 14 The Wiz 15 Nuove esperienze 16 Sopra una nuvola 17 Risveglio 18 Arrivederci...19 ...o addio? 20 Famiglia 21 Lo scorrere della vita 22 ...vieni a casa 23 Timori 24 Tocco 25 Selvaggia 26 Difficoltà 27 Scatti a sorpresa 28 Coming Out? 29 My Son 30 Depigmentazione 31 The Lady in My Life 32 Camminando sulla luna 33 Tortura 34 L'incidente35 Eaten Alive 36 Non era importante 37 Devastazione 38 Disperazione 39 Bad 40 Ti odio 41 Gravidanza 42 I just can’t stop lovin you 43 Incontro 44 Amanti 45 Dangerous 46 A Neverland 47 Accuse 48 Dipendenza 49 Disintossicazione 50 Sposami51 Divorzio 52 Adesso! 53 Voglio essere padre! 54 Prince 55 History 56 Natale a Neverland 57 Mi manchi 58 Il nuovo millennio 59 Una sognata normalità 60 Confusione 61 Terrore 62 Un angolo di serenità 63 Sull'orlo del baratro 64 Reazione 65 Ritorno 66 In sala di registrazione67 Rivelazioni 68 Lontananza 69 This is it 70 Il sogno



    L’amore di una vita




    Può un amore restare celato agli sguardi curiosi della gente?
    Può un amore oltrepassare le convenzioni sociali e sopravvivere immutato?
    Può un amore superare le insidie del tempo e durare in eterno?





    jpg



    1
    Il piccolo incantatore.



    Detroit 1969

    -Diana me lo devi! Non voglio sentir ragioni!
    Questi ragazzi sono importanti per me. Voglio portarli alle vette supreme!-


    Berry le stava chiedendo di conoscere, apprezzare, presentare, lanciare, vivere con cinque ragazzini?
    Il più vecchio da poco diciottenne ed il più piccolo ancora un bambino?
    Ma per chi l’aveva presa!?
    Tutta la faccenda puzzava di ricatto!

    Gli aveva da poco chiesto di essere lanciata come solista, era consapevole di essere brava, di avere talento ed il gruppo delle “Supremes” iniziava a “starle stretto”.
    Lui le aveva promesso il lancio dopo una notte di passione.

    Erano amanti da alcuni anni, lei era una donna molto ambiziosa ed anche tremendamente realista.
    Se il compromesso per una sfolgorante carriera doveva passare dal letto del capo andava bene.
    E così si era trovata tra le braccia di Berry da poco superati i vent’anni. Ovviamente non era innamorata di lui!

    A pensarci bene non si ricordava di essere mai stata innamorata, qualche cotta giovanile, tutte relazioni senza impegno.

    Le piacevano gli uomini…e molto!
    Adorava sentire un corpo muscoloso accanto a sé, sopra di sé, sotto di sé, dietro…
    Amava tutti quei muscoli tesi nello sforzo di soddisfarla.
    Era una cosa che la incantava guardare il corpo maschile, luccicante di sudore, muoversi ritmicamente nella penombra.
    In camera esigeva sempre uno specchio enorme.

    Il problema era il suo disincanto verso la vita che non le permetteva di cercare l’amore, che non la faceva credere in questo sentimento più volte cantato.

    Aveva iniziato la sua carriera con “Le Supremes” appena quindicenne ed era diventata una star. Fondamentale era stato il supporto della madre, mentre il padre, deluso dalla sua scelta, si era allontanato dalla sua vita.
    In fondo al suo cuore era rimasto un desiderio di stabilità, la voglia di avere una famiglia unita.
    Le persone che la attorniavano non le davano però questa sicurezza, così lei cercava di prendere quello che poteva da loro e non si faceva troppe domande.


    Un paio di settimane dopo Berry le aveva mostrato l’audizione dei ragazzi, fatta qualche tempo prima.

    Era una canzone di James Brown “I got a feeling”.

    L’attenzione di Diana fu subito attirata dal ragazzino che si esibiva molto bene con una facilità invidiabile ed un’espressività encomiabile.
    Berry aveva colpito nel segno, un’altra volta.
    E lei era decisa a supportarli, erano veramente bravi, soprattutto il piccoletto.

    I Jackson si sarebbero trasferiti in California dove la Motown intendeva aprire la nuova sede, dove lei avrebbe iniziato la sua carriera da solista, dove avrebbe lanciato i ragazzi nell’Olimpo, dove il cielo era azzurro, il clima mite, le palme ondeggiavano alla leggera brezza marina.

    Dove lei, ora, sperava di trovare la serenità.


    L’incontro con i ragazzi sarebbe avvenuto nella sua casa di Detroit per volere di Berry.
    Non capiva l’insistenza dell’uomo, forse voleva far loro assaggiare il lusso opulento che li circondava in modo da spronarli ad impegnarsi per raggiungere gli stessi obiettivi.
    Aveva invece subito intuito che tutta quella ricchezza ostentata, lei abitava in un palazzo completo di piscina coperta e campi da polo, avrebbe fatto presa sul padre dei ragazzi, Joe Jackson.
    Era anche il loro manager e quando le era stato presentato si era sentita spogliare dai suoi occhi avidi in tutti i sensi.

    Dopo una breve riunione per puntualizzare le ultime cose si recarono nel salone dove Diana avrebbe finalmente avuto modo di conoscere i ragazzi.

    I nomi dei più grandi le sfuggirono subito, erano dei bei giovanotti, ognuno con una caratteristica fisica e probabilmente una personalità diversa, avrebbero vissuto nella casa di Berry, poco distante dalla sua nuova villa a Beverly Hills.

    I due più piccoli, invece, sarebbero stati sotto la sua custodia, forse Gordy riteneva che avessero bisogno di una figura femminile vicino, dato che la madre sarebbe restata a Gary ancora per qualche mese.
    Marlon, il nome del più grande, era un ragazzino assolutamente ordinario, carino ed anche simpatico, le strinse la mano lasciandole una lieve traccia di sudore sul palmo e “biascicò” un “piacere, grazie” di convenienza.

    Diversa, notevolmente diversa, fu l’impressione che le lasciò il più giovane dei fratelli.
    Era fisicamente molto piccolo per la sua età, sapeva che aveva undici anni, anche se la Motown per esigenze di business l’avrebbe lanciato come un bambino di otto anni, indossava uno stretto maglioncino un po’ consunto ed un paio di jeans lisi sulle ginocchia, probabilmente entrambi ereditati dai fratelli.

    Le si avvicinò lentamente, scrutandola con due occhi grandi e scuri, poi, quando fu ad un passo da lei, il suo viso esplose trasformandosi completamente alla comparsa del più adorabile sorriso che la donna avesse mai visto.
    Una giostra di denti candidi spiccavano tra la pelle bruna, il sorriso contagiò gli occhi del bambino che in un attimo si animarono delle più stupende promesse di crescita.

    Il cuore di Diana mancò un battito quando la donna restò persa nella magia che le si presentava alla vista.
    Il battito riprese, accelerato, quando Michael, questo il nome del ragazzo, le prese la mano, ma invece di limitarsi a stringergliela come avevano fatto i fratelli, la sollevò delicatamente e se la portò alle labbra.
    Il contatto fu breve e morbido, una cosa molto dolce fatta da una persona così giovane.

    Tra le risatine imbarazzanti dei fratelli, Michael con una sicurezza sorprendente le disse:

    -Sono incantato, Miss Ross.
    E’ un onore per me conoscerla e poter passare il resto della mia vita con lei!-


    Le risatine si accentuarono e coinvolsero anche gli uomini adulti presenti alla scena, ma non lei e neppure lui.
    Era come se entrambi si fossero riconosciuti al di là del tempo e dello spazio e restassero sospesi in una bolla di immobilità fatta solo di sguardi, ognuno perso negli occhi dell’altro, sorrisi splendenti, cuori martellanti, respiri superficiali…

    L’atmosfera idilliaca che li aveva circondati si spezzò bruscamente a causa di un ruvido colpo di tosse di Berry.
    Diana, per darsi un contegno, iniziò a lodare i ragazzi, quanto avesse apprezzato la loro audizione, la voglia che aveva di assumere un ruolo importante nel lancio della loro carriera, bla, bla, bla….
    Frasi fatte, ad uno sguardo attento anche banali, ma che lasciarono tutti i rappresentanti maschili presenti in sala a pendere dalle sue labbra color corallo.
    Tutti tranne uno, il piccolo incantatore che sorrideva guardandola inconsapevole delle proprie doti.

    Edited by patma - 31/1/2012, 11:52
     
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    Eccomi...
    Che emozione leggere qualcosa di tuo Pat!
    Già l'inizio mi è piaciuto da matti...

    Ci sono!

    :hug:
     
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  3. allorina
     
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    FANTASTICAAAAAAAA!!!!!!

    Che bella sorpresa mi hai fatto!!!!!!

    Sarà la FF del secolo, me lo sento!!!!! :coffee:

    Sono veramente felice che ti sia decisa a buttarti, ed anche lui....

    evvaiiiiiiiiii

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  4. maria graziamj
     
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    Molto bella Pat..mi piace :wub:
    Aspetto il seguito :kiss:
     
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  5. Holiday
     
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    Che bello Pat!
    Finalmente una tua ff a capitoli! :asd:
    Ti seguo anche io!
    Brava!
    :congra:
     
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  6. cinzia 62
     
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    Potrei mai mancare?????Diana e Michael...già so che mi piacerà da matti!Grazie Pat! :hug:
     
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    :omg: me veramente emozionata :wub: :wub: :wub:
    (in realtà ero emozionata anche a postarla nel topic nuove FF...ho riscritto tre volte la stessa parola )

    Veniamo alle cose serie

    Mara :kiss2: anche io mi sono emozionata nel leggere il tuo commento

    Ally :kiss2: chiedi al Michael della tua foto se è consenziente a far fuoco e fiamme con Diana? Grazie :wub: (peccato che abbiano rimosso i video che volevo io dal tubo, altrimenti li postavo tutti :lol: )

    Grazia :kiss2: il seguito :umh: probabilmente domani se riesco a copiarlo, ho fatto apposta capitoli brevi così sono incoraggiata a copiarli (una cosa noiosissima)

    Ilaria :kiss2: grazie :wub: sei la ragazza degli stupendi disegni d'arte, vero? Volevo provare a fare un disegno della coppia, se mi riesce lo metterò da qualche parte :sisi:

    Cinzia :kiss2: ti aspettavo :--: grazie e se tardo a postare dammi pure uno scossone, tipo quelli di messenger per intenderci :lol:


    Questo era il secondo capitolo
    Scusate ma dovete sorbirvi il mio umorismo del :gp:
    Quando sono emozionata divento più scema del solito :sisi:
     
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  8. allorina
     
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    acconsente, acconsente :fuck:


    CITAZIONE
    Questo era il secondo capitolo

    spiritosa....... <_< .....allora sbrigati a postare il terzo !


    Michael ha fretta di "crescere" (ed anche Jr) perché ha già qualche ideuzza in proposito.... :fuck2:

    michaeljackson5242

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  9. Elena01
     
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    Do una sbirciatina di corsa al forum e che cosa ci trovo? :lol: Una nuova FF a capitoli nella quale Pat si è finalmente decisa a cimentarsi? E per giunta una FF sulla coppia Diana-Michael
    Grazie Pat per la gradita sorpresa: mi metto anch'io in coda in attesa del seguito :wub: :kiss:
     
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  10. °Alexandra°
     
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    Ci sono :yep:
    Mi piace l'inizio,molto :sisi: promette bene e Pat...ti faccio gli auguri per questa nuova avventura.
    Grazie di aver finalmene sfornato qualcosa a capitoli ^_^ io sapevo che prima o poi l'avresti fatto :P

    Non ci sarò durante la prossima settimana e perciò non postare tanto -_- scheeeeeerzo...:asd: :an:
    Beh...poi fai tu eh.... XD
     
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    Mari :kiss2: grazie :wub: ...non potevo riempire il forum di Os

    Ale :kiss2: Grazie :wub: mi sa che non ti accontento...qualcosa ha fretta di crescere (sai come vanno queste cose)...




    2
    La città degli angeli




    La vita in California era quanto di più bello potessero immaginare i cinque giovani provenienti dall’Indiana.
    Avevano lasciato a Gary maglioni, cappotti, sciarpe, berretti ed umiliazioni ed ora respiravano l’aria tiepida dell’inverno californiano a pieni polmoni. Un aria frizzante piena di promesse.

    Come da accordi i tre ragazzi più grandi avrebbero abitato da Gordy. I piccoli sarebbero stati da Diana, in una villa discreta in mezzo al verde, con piscina, idromassaggio, grandi vetrate, tappeti e cuscini sparsi un po’ dovunque, ma soprattutto quadri, statue, pennelli e cavalletti.

    Quel pomeriggio Michael fece il suo ingresso ufficiale nella vita di Diana con uno sguardo leggermente imbarazzato.

    Nelle settimane che lo separavano dall’evento, tale i Jackson consideravano il trasferimento in California, era stato vittima delle continue frecciatine dei fratelli che si divertivano a ricordare e riprodurre la sua presentazione alla Ross. Ricamando inoltre sul fatto ogni sorta di storie assurde, alcune non certamente ripetibili di fronte alla madre o alle sorelle.

    Finchè non aveva sentito le congetture fraterne personalmente Michael non era stato consapevole del proprio comportamento.
    Si ricordava l’emozione che lo aveva preso quando rispettosamente seduto sul divano attendeva l’arrivo di Miss Diana Ross, la donna più bella che secondo lui esistesse sulla terra, anzi la donna più bella che mai fosse stata creata da Geova…si era pentito subito di questo pensiero blasfemo e la sua mente era prontamente corsa alla disapprovazione che avrebbe visto comparire negli occhi degli anziani della “Sala del Regno” e soprattutto in quelli della madre se avessero potuto cogliere i suoi pensieri.

    Tutte queste elucubrazioni svanirono in un istante quando Lei apparve.

    Nella mente del giovane era tutt’ora stampata la sua figura snella, le lunghe gambe scoperte…solo una corta minigonna le copriva il bacino, un soffice maglioncino celava il seno e il colore richiamava quello delle labbra. Due meraviglie che avevano rubato la tinta ai coralli marini e la lucentezza alle perle. Gli occhi erano lievemente truccati ed i capelli, liberamente sciolti sulle spalle, formavano una nuvola…quanto avrebbe voluto infilare le dita nella massa di riccioli ribelli per poterne saggiare la consistenza, accarezzarli, aggrovigliarli, portarli al proprio volto per aspirarne il profumo…

    Ovviamente la parte cosciente della propria mente gli aveva impedito di far questo quando finalmente era giunto il suo turno.
    Aveva invece galantemente allungato una mano per presentarsi, questo lo ricordava bene, rammentava anche la frase di circostanza che si era impegnato ad imparare, ma qualcosa non aveva funzionato.
    Probabilmente la stessa parte cosciente era andata un attimo in vacanza “ciao, ciao, Michael, scappo quei due minuti in cui puoi dar libero sfogo alle tue emozioni, magari umiliandoti…”

    Ed era quello, almeno a detta dei fratelli, che aveva fatto alla perfezione.
    Ora lo chiamavano “Il gentleman”, “Il piccolo Lord” ed anche qualcos’altro di meno piacevole come “Il grande Fesso”.
    Non gli importavano particolarmente gli scherni, era come un gioco fra fratelli il loro, affibbiarsi nomignoli e riderne a crepapelle.
    Quello che temeva era la reazione della sua Musa, chiamava così Diana da quando l’aveva incontrata e nella sua giovane mente erano sbocciati testi, ritmo, musica di un’infinita serie di canzoni d’amore che avrebbe voluto cantarle al chiaro di Luna, su una spiaggia deserta, tenendole delicatamente la mano…

    La stessa mano che aveva baciato, di cui ricordava ancora perfettamente la morbidezza ed il profumo che aveva lasciato sulle sue labbra.
    Ricordava anche, con un sorriso, che non aveva bevuto né mangiato per un giorno nel timore di perderne la memoria ed infine si era arreso solo perché la sorella LaToya, anche lei partecipe del fatto, lo aveva minacciato di raccontarlo alla madre.


    -Ragazzi, benvenuti! Appoggiate pure le valigie, sarete stanchi del viaggio, è tardi, le sistemerete domani-

    Michael seguiva incantato la bocca della donna, questa volta coperta da un rossetto dalla tonalità fuxia, che articolava quelle incomprensibili parole.
    Fu solo la spinta, poco aggraziata, del fratello che lo risvegliò dal torpore e gli fece mollare a terra l’unico borsone che possedeva, con all’interno i suoi “preziosi averi” che a dirla tutta stavano pure larghi nel contenitore.

    Si ricordava ancora con un pizzico di umiliazione la giornata di “shopping” all’ “Esercito della Salvezza” con la sorella Rebbie che misurava, provava, scartava, contrattava gli indumenti estivi che i fratelli avrebbero indossato nella famosa città degli angeli.


    L’angelo più bello della città stava ora salendo le scale per condurli alle loro stanze.

    Lo sguardo del ragazzino si fissò ipnotizzato sulle gambe della donna che alzandole alternativamente per fare gli scalini muovevano i sodi glutei.

    Sapeva perfettamente che non avrebbe dovuto guardarla in quel modo, ma il crescere con quattro fratelli maggiori era una fonte di “esperienza” unica, per non parlare degli spettacoli a cui aveva dovuto assistere nei locali in cui Joseph , così era obbligato a chiamare il padre, li portava.
    Ovviamente tutte cose a cui un bambino non avrebbe mai dovuto assistere e che lo avevano fatto crescere rapidamente.

    A Gary non aveva nessuna “fidanzatina”, anche se aveva scambiato un “segreto bacio d’amore” sulla guancia con la più bella della classe, ricevendone in cambio un sonoro ceffone, la ragazza a quanto pare non aveva apprezzato, ma lui era convinto che fra qualche anno si sarebbe mangiata quella mano!



    Diana, dopo aver mostrato a Marlon la stanza in cui avrebbe dormito, fece accomodare Michael nell’altra cameretta.

    -Michael, tu puoi dormire qua. Buonanotte!-

    Guardandolo gli indicò il letto, poi uscì piano chiudendo la porta dietro di sé.

    Il ragazzo restò un attimo smarrito, pensava che avrebbe diviso la stanza con il fratello. In verità non aveva mai dormito solo, in nessuna notte della sua breve vita. Ancor più vero era che non aveva mai avuto un letto tutto per sé!
    A casa divideva il suo materasso con Marlon da quando aveva tolto il pannolone, nello spazio sopra, era un triplo letto a castello, dormiva Jackie che faceva tremare ritmicamente la struttura nel cuore della notte, di tutte le notti per specificare! Al posto inferiore c’erano Tito che russava e Jermaine che parlava appassionatamente nel sonno! Marlon invece scalciava e non era insolito che lui si trovasse schiacciato contro il muro dai piedi del fratello. La madre aveva deciso di sistemarlo da quella parte quando, qualche anno prima, lo aveva fatto ruzzolare rovinosamente a terra.

    Non gli mancava la piccola casa di Gary, non gli mancavano gli angusti spazi, la fila al bagno…ma non era sicuro di voler dormire da solo…

    Una lacrima solitaria scivolò lenta sulla sua gota…

     
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  12. allorina
     
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    Che bello Pat!!!!

    ......e bello anche che ci sia stata Diana nella vita di Mike ( e che ci sia stata! :fuck: )

    Quell'ultima lacrima mi ha ispirato questa immagine che non fa tanto ridere..... rideremo la prossima volta.... :coffee:

    CITAZIONE
    [URL=http://imageshack.us/photo/my-images/708/michaeljackson200710313.jpg/][IMG]http://img708.imageshack.us/img708/9929/michaelja

    Grazie, bellissimo capitolo! :clap: :congra:

    GRRRRRRRRR ho fatto casino!!!!

    michaeljackson200710313

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    Ally non è che sei telepate??
    La risposta del perchè alla mia domanda l'avrai al prossimo capitolo :D
    Stamane ne ho sfornati due, perchè anche lui ha fretta di crescere per "approfondire la conoscenza di Diana", ma d'altronde questi primi capitoli sono "fondamentali".
     
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  14. allorina
     
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    ahahahaahahahah poi crescerà anche troppo! :D :rr:
     
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    Mai mettere un limite al meglio...
     
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