Dirty Dancing

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    Per il contenuto della storia se ne sconsiglia la lettura ad un pubblico minorenne.
    Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è unicamente frutto di fantasia.




    Dirty dancing





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    Era sorprendentemente carico ed euforico.
    Il Re stava tornando e tornava per loro.
    La conferenza stampa a Londra aveva trovato ampi consensi tra i suoi fedelissimi fan ed i biglietti per assistere agli show erano andati a ruba.

    Micheal si sentiva molto eccitato per questo motivo e l’impegno fisico, che continuava già da qualche tempo, era giornaliero ed aveva già dato i suoi frutti. Il suo corpo era tornato tonico, i muscoli si erano rinvigoriti, anche se il suo aspetto era ancora snello.
    Aveva programmato con il suo amico Lou degli esercizi appositi per sviluppare armoniosamente la muscolatura senza appesantirla ed era soddisfatto del risultato, aveva cinquant’anni e si muoveva come un ragazzino, forse meglio perché aveva sulle spalle un bagaglio di esperienze che un giovane non possedeva.

    Il futuro show era già scritto nella sua mente, passo per passo tutti i suoi più grandi successi in una nuova scenografia e forse, se avesse trovato il coraggio, anche qualche sorpresa per le numerose donne presenti…

    L’idea aveva iniziato a frullargli in testa già da qualche anno, da quando aveva fatto un Photoshop con Albert Watson, si era trovato sul set un palo da lap dance ed il fotografo gli aveva proposto di ballare in libertà attorno a quello strumento.
    Lui era imbarazzato all’inizio, ma la musica, sua padrona, lo aveva condotto sulle sue note vincendo la naturale ritrosia e, portandolo per mano, gli aveva fatto ignorare le luci e gli scatti del set.
    Quella sezione fotografica non era mai stata pubblicata, così come tante altre, aveva deciso altrimenti e gli scatti erano gelosamente custoditi, ma doveva ammettere che si era divertito molto a giocare e ad immaginare la reazione del mondo a vedere Michael Jackson, il Re del Pop, Peter Pan, in quella ambigua situazione.

    E l’idea lo aveva accompagnato per tutti quegli anni, attraverso le gioie della sua vita, la crescita dei suoi figli ed i drammi, un processo per molestie che lo aveva quasi annientato, il conseguente abuso di farmaci, le scelte sbagliate…

    Ma ora tutto questo era dimenticato, il Re stava tornando più in forma che mai.

    Aveva deciso di abbandonare le inibizioni infantili, la maschera di “Peter Pan” già in parte compromessa per lasciar uscire l’uomo che sotto di essa era sempre stato celato.
    Solo le fan più accanite e maliziose avevano captato i suoi messaggi particolari rivolti al pubblico femminile.
    Certo lui nelle varie interviste televisive aveva sempre smentito tutto, ma non era in realtà una bugia, lui durante la danza faceva realmente l’amore, un amore virtuale con il suo pubblico.
    Nella vita reale, nei suoi rapporti interpersonali non era mai stato un ingenuo anche se la discrezione era d’obbligo.
    Aveva iniziato a “giocare”, come lo definiva lui, con le ragazze già da giovanissimo, anche se in effetti era vero che la prima donna che aveva posseduto era stata LisaMarie. Sì, tecnicamente era arrivato vergine al matrimonio, ma prima aveva “giocato” molto con tantissime donne, alcune anche occasionali, anche se non arrivavano mai al rapporto completo e quindi secondo il suo parere non era mai stato con una donna o almeno così preferiva considerarlo.
    Le sue esibizioni giovanili erano intrise di messaggi subliminali, quando sul palco del “Triumph tour” cantava:
    “And the way that I can't sleep at night
    Just proves what I go through.
    I'm crazy about you.”
    Mimando con la mano il gesto della masturbazione, intendeva proprio quello.
    Si ricordava quel tour come un inferno, ventidue o ventitre anni, non una donna fissa e tanta energia da spendere. Per tutta la durata degli show era stato tremendamente eccitato, nonostante tutte le “sedute calmanti” sia da solo che in coppia. Al sol pensiero si metteva ancora ora, a distanza di anni, a ridere della situazione.
    Un po’ si vergognava del suo stato sul palco ed allora sotto ai pantaloni di scena indossava una specie di costume contenitivo, che a poco serviva se non ad irritarlo ancor di più, soprattutto se immaginava gli sguardi delle donne puntati proprio lì!
    Gli anni erano passati e nei tour successivi aveva optato per dei Jeans meno rivelatori fino al 1997, quando avendo preso piena consapevolezza del suo corpo aveva abbandonato tutte le inibizioni ed indossato i “mitici gold pant” e null’altro sotto.
    Inutile dirlo le fan avevano ampiamente apprezzato i movimenti durante le esibizioni e lui si era divertito un mondo a scherzare e giocare con loro.
    Non era vero quello che aveva detto al rabbino qualche anno dopo, lui non si imbarazzava se le fan lo guardavano, anzi ne era talmente eccitato che il suo corpo reagiva anche in quel momento al solo pensiero.
    Non era una forma di esibizionismo, ma, almeno a suo parere, un contatto con il pubblico, uno scambio di sensazioni, loro lo facevano eccitare con l’ammirazione, le urla, gli sguardi e lui ricambiava con canzoni, balli, movimenti e sì, anche con l’eccitazione fisica che lo prendeva.

    Per gli show in programma a Londra aveva incaricato un giovane costumista di aiutare il fedele Bush nella creazione di nuovi costumi con idee innovative.

    Aveva anche pensato ad una coreografia speciale per “Dirty Diana” e l’aveva già proposta ad Ortega, che ridendo aveva esclamato “Alla faccia di Peter Pan!”
    Lui si sarebbe esibito in un letto sormontato da un’impalcatura di ferro su cui una ballerina trapezista molto provocante avrebbe fatto una danza aerea.

    Ma la sua idea segreta era molto più spinta di quanto realmente avrebbe mostrato sul palco.
    Gli sarebbe piaciuto essere legato a quel letto con catene abbastanza lente, che gli permettessero i movimenti, soprattutto quelli del bacino, durante la sensuale danza che aveva in mente. Avrebbe indossato una camicia trasparente, forse anche doverosamente strappata, un paio di pantaloni neri aderenti e null’altro. Poco spazio all’immaginazione insomma. Forse se avesse osato una catena al collo in segno di sottomissione alla sua aguzzina, alla sua nuova “Dirty Diana”, che si muoveva seducente su di lui…

    Neppure questa soluzione lo soddisfaceva completamente, le fan vedendolo con un’altra donna sarebbero state gelose e come ultimo regalo lui avrebbe voluto poterle abbracciare singolarmente, stringerle, toccarle…cose in realtà impossibili da fare, se non attraverso la sua musica e la danza.

    Aveva già in mente una melodia adatta per loro, non ancora tradotta in note, quella sera intendeva provare nuovi passi di danza per poter tradurre la sua idea in qualcosa di tangibile.

    Scese nella sala da ballo personale, quella sera non sarebbe andato alle prove, c’era ancora qualche settimana prima dell’apertura degli show ed i ballerini lavoravano bene, ma lui aveva bisogno di provare i suoi passi speciali da solo.

    Accese due riflettori che illuminarono fiocamente il legno del pavimento, le telecamere che avrebbero ripreso la sua danza da varie angolazioni erano già in funzione. Si tolse la camicia ed ignorò lo stereo, avrebbe ballato al ritmo della sua melodia interiore e si avvicinò all’unico strumento che stonava in quella sala, un palo.
    Lo aveva fatto montare qualche giorno prima e da allora ogni volta che entrava nella sala si sentiva attratto da esso, ma fino a quella sera lo aveva volutamente ignorato per raccogliere le idee.
    Oggi si sentiva pronto.

    Chiuse gli occhi e la immaginò.
    Lei, bella, la pelle scura, magra ma con le curve ai punti giusti.
    Era appoggiata morbidamente al palo, un succinto abito che le disegnava perfettamente il corpo, gli alti tacchi le slanciavano ancor di più la figura. I neri capelli come una nuvola profumata appoggiati sulle spalle, gli occhi appena visibili tra le lunghe ciglia socchiuse, la bocca leggermente aperta a lasciar intravedere i denti candidi, le labbra luccicavano invitanti, piene, morbide…
    Il seno si alzava ed abbassava al ritmo del respiro già affannoso…

    Lo stava aspettando, lo guardava invitante come a domandargli di unirsi a lei, di perdersi con lei nell’estasi della danza, un ballo al di là del lecito, un ballo proibito, un lasciarsi trasportare dalle più istintive sensazioni, dalle più animalesche passioni, dalla lussuria più sfrenata…

    Le si avvicinò lento, un passo, due, tre…i piedi che quasi sembravano solo sfiorare il suolo, le anche che impercettibilmente si muovevano seguendo un sensuale ritmo interno, il labbro inferiore stretto tra i denti, gli occhi abbassati quasi con noncuranza verso quell’immaginaria figura che lo aspettava appoggiata al palo metallico.

    Tac
    Pausa
    Tac
    Le dita intente a scandire un ideale ritmo che dal suo cuore pulsava circolando sotto la pelle, fermandosi poi alle estremità: i piedi che lenti ed inesorabili lo facevano avanzare, le dita che decodificavano il ritmo tribale sotto forma di suono, la pelle che rabbrividiva leggermente ed il pene che al riparo della tuta indossata iniziava a ridestarsi.

    Dalla gola gli uscì un suono gutturale, simile al ringhio di un grosso felino.
    Lentamente Michael, arrivato al palo, si appoggiò ad esso.

    Un sospiro d’attesa, le mani ora appoggiate con i palmi sul proprio torace, le lunghe dita spalancate, un lento e sensuale muoverle verso il basso in una struggente carezza per raggiungere quel bisogno che ora stava diventando il fulcro delle sue sensazioni.

    La carezza venne interrotta improvvisamente, bruscamente prima di arrivare alla meta, i fianchi si mossero in un lento ondeggiare, il respiro trattenuto a forza fu espulso in un gemito, le mani risalirono rapidamente e si fermarono esitanti sul petto, dove le dita si mossero insistenti e scherzose sui sensibili capezzoli.

    La pelle era ricoperta da un leggero velo di sudore, una goccia scivolò lentamente sulla tempia, la mano svelta risalì ad intercettarla, passando poi sulla bocca con il dorso, come per asciugare immaginarie secrezioni, la lingua veloce uscì a riportare umidità a quelle rosee labbra.
    Un dito entrò dispettoso nella cavità aiutato dalla lingua ripetendo le mosse fatte infinite volte con l’intimità delle amanti.

    Gli occhi si spalancarono e guardarono fissi ed un po’ appannati nella telecamera principale.

    Improvvisamente Michael si girò, dando la schiena alle riprese, il tonico sedere e le gambe spalancate attraverso il palo.
    Lentamente le ginocchia si piegarono permettendo agli arti di flettersi, i piedi ben puntati al suolo permisero all’uomo una sensuale discesa lungo quel palo, avatar dell’amante.
    I muscoli delle cosce e dei glutei tesi allo spasimo, poi la risalita in un lento ondeggiare, la testa inarcata all’indietro, i riccioli ondeggianti sulle spalle, le mani avvinghiate ora all’asta di ferro.

    La voce un sussurro roco, gemiti ed esclamazioni soffocate.

    Improvvisamente scivolò da un lato all’altro e ad ogni passaggio la crescente durezza sfregava delicatamente contro la donna immaginata.

    Un altro gemito soffocato, un distinguersi di parole…siii…così…

    Ora Michael era nuovamente di fronte alla telecamera, le mani che impugnavano lo scollo a “v” della T-shirt lacerandola lentamente, ma inesorabilmente. Ancora uno strattone e si liberò, i brandelli dell’indumento gettati a terra e calpestati con noncuranza.
    Il torace esile, ma con i muscoli ben delineati era già in primo piano, i piccoli capezzoli eretti in cerca di attenzione a testimoniare la crescente eccitazione.

    Un dito risalì rapido alla bocca e la lingua imitò il movimento fatto pochi secondi prima, dentro e fuori un paio di volte per poi scendere a giocare con un capezzolo bisognoso di attenzioni, l’uomo si girò e premette il compagno contro il freddo del palo in cerca di sensazioni sconvolgenti.

    Il respiro ora affannoso, gli occhi chiusi, persi nel proprio sogno, la testa flessa, come ad ascoltare un’arcana melodia interiore.

    Tutti i movimenti e sensazioni erano adesso incentrati verso il raggiungimento del proprio bisogno, le mani veloci scostarono la cintura della tuta e la abbassarono.

    La lingua tornò ad inumidire le labbra dischiuse da un respiro pesante, gli unici suoni udibili nella stanza erano i suoi gemiti, ma nella testa di Michael un’esplosione di note si rincorrevano in un’armonica melodia.

    Ora il suo sesso svettava libero dall’elastico della tuta abbassato, una mano esperta lo impugnava, mentre l’altra tornò alla bocca in cerca di umidità, per poi scendere alla punta del membro dove incontrò una solitaria perla d’eccitazione. Svelto il pollice impastò delicatamente le secrezioni in una dolce tortura.
    L’altra mano si mosse su e giù, imitando il ritmo tenuto dalle tante amanti che lo avevano soddisfatto, scese ad accarezzare dolcemente i testicoli contratti in due globi duri, desiderosi di liberare il seme in essi contenuto.

    Non era ancora il momento.

    Qualche passo e Michael fu di fronte allo specchio, gli occhi aperti, lo sguardo offuscato, intento a scrutare la figura che intravedeva nella penombra.

    La donna della visione era ancora vestita, appoggiata al palo, lentamente si abbassò, si chinò, si mise in ginocchio e fluidamente si avvicinò a lui, al suo bisogno che svettava in cerca d’attenzione.
    La rossa bocca si appoggiò languidamente alla punta, la lingua tracciò disegni immaginari lungo la pelle bollente, i morbidi ricci della donna trattenuti da una sua mano per dargli una completa visione di quell’umido piacere.
    La mano dell’uomo si poggiò sul capo di lei per imprimerle un suo ritmo, per assecondare il bisogno pressante.

    La mano lavorava freneticamente sulla carne pulsante, il ritmo delle carezze in vertiginoso aumento, dalla bocca gli uscirono gemiti acuti, sospiri pesanti, incoerenti parole sussurrate prime e poi gridate con forza.

    Tutto il corpo lavorava ora al soddisfacimento dell’impellente necessità, le anche ruotavano in una danza erotica che aveva ipnotizzato uno stuolo di fan in passato, il sudore ricopriva lo snello corpo, le mani sempre più rapide, dai lombi partirono i primi impulsi contrattili.

    Il pene, ingrossato e congestionato, era ricoperto da un chiaro liquido preorgasmico e continuamente stimolato dalle mani e dalle dita che veloci scivolavano sulla punta sensibile.

    Il bisogno di liberarsi era pressante e l’uomo desiderava assecondarlo, ancora uno o due movimenti veloci ed un liquido perlaceo e biancastro spruzzò lo specchio della sala una, due, tre volte.
    Un gemito prolungato accompagnò l’eiaculazione.

    Michael si appoggiò stancamente alla fredda e liscia superficie con la fronte, aprì gli occhi ed osservò distrattamente l’immagine riflessa.
    Un uomo giovane, nero, bello gli sorrise furbescamente di rimando e poi scoppiò in una risata divertita.

    Si ricompose sempre ridendo, spense le telecamere e tolse la registrazione, con un panno umido asportò dalla liscia superficie dello specchio le tracce del suo piacere che colavano pigre.

    La notte era scesa da un po’, Michael davanti allo schermo del PC osservava sorridendo le immagini registrate poco prima. Sarebbe stato un bel video di sicuro, le riprese erano ottime, ed anche la sua esibizione, a quel pensiero gli sfuggì un’altra risata. Di sicuro le fan sarebbero impazzite…ma forse avrebbe dovuto ancora lavorare sulla colonna sonora…gemiti e sospiri andavano benissimo, ma forse un testo sarebbe stato utile.

    E poi avrebbe chiuso tutto nel computer, protetto da password.
    Sì, ottima esibizione, ma non commerciabile.
    Il mondo non era ancora pronto per certe cose e neppure lui!
    Le fan avrebbero dovuto accontentarsi di uno show classico…

    Un’altra risata esplose nel buio della notte.


    SPOILER (click to view)
    questa storia stava ammuffendo dal primo giorno del contest (troppo lunga per parteciparvi), mancava solo la parte finale e solo oggi ho trovato l'ispirazione per finirla (complici giorni particolari del mese :rotfl: ). Prendetelo come un racconto leggero, anche se alla luce dei fatti accaduti dopo di certo non lo è. Grazie a chi lascerà un commento.





     
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  2. °Alexandra°
     
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    Minchia :o: ma come avrei voluto ripulire lo specchio
    Brava Pat :congra:

    SPOILER (click to view)
    La verità? Ho dovuto mettere in pausa la voce di MJ perchè non riuscivo a concentrarmi :asd:
    Chissà perchè :barella:
     
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  3. Ylenia Jackson 94
     
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    OH-SANTISSIMO-CAZZO!!!
    in tutti i sensi!
    :bava: :barella: :barella: :bava:
    venderei l'anima al diavolo per vedere quella registrazione!!
    e pensare che in TII da copione, Michael doveva davvero essere legato al letto O.O
    ho sempre creduto che non sia l'indifeso bambino che vuole far credere.... :shifty: :shifty:
     
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  4. allorina
     
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    Mizzecaaaaaaa!!!!!
    Vorrei essere stata il palooooooooooooo!!!!!

    Pat, mi è piaciuta proprio tanto stupenda dall'inizio alla fine
    Complimenti! :clap:
     
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  5. Holiday
     
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    Oooohhhhhh....:shifty:
    Quelle foto, da sole, fanno scatenare la fantasia, ma con il tuo racconto, non riesco più ad organizzare la parole! :hehe:
    Brava!
     
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  6. Michael58AliasBlank
     
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    UFFA ....IO NON POSSO FARE L'AMORE ..FINO A TRE MESI ..AHAHAHAHAHAHAH!!! e ora non posso neanche più leggere ste cose !!! STO MALE!!! Fantastica , amorino! ti abbraccio forte forte!! :hug:
     
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  7. Sabry.7
     
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    :alcool:
     
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    Ale :kiss2: e con cosa avresti pulito lo specchio :--: . La voce dava una calda atmosfera.
    Yle :kiss2: magari un haker ci potrebbe aiutare :ehm:
    Allorina :kiss2: il palo fortunato, lo specchio, la telecamera, perfino lo straccio :asd:
    Ilaria :kiss2: fantastichiamo insieme :--:
    Eleonora :kiss2: alla prossima scriviamo NC 18 e donne incinte nel primo trimestre :D , ma pensa a quanti "spunti" avrai dopo :--:
    Sabri :kiss2:

    Un abbraccio a tutte voi, grazie :hug:
     
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  9. cinzia 62
     
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    Pat tu sei pericolosa,dico sul serio eh!Darei tutto per vedere quella registrazione...
    E poi Michael che si fa da solo per me è...
    Ommioddio! :bava:
     
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    Cinzia :kiss2: scateniamo la nostra fantasia...per la registrazione magari ci fosse (te l'immagini lui che si filma mentre fa sesso con qualcuna e poi compiaciuto, da bravo perfezionista riguarda il video per vedere la performance :look: fantasie a cuccia :patpat: )
     
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  11. allorina
     
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    Pat, QUESTO PALO!!!!!!!!
     
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    OOOOOHHHH...questo, chissà che avevo pensato scommetto un'esecuzione quotatissima. :kiss2:
     
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  13. ChiccaMJ
     
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    porca pupazza :barella:

    non ho altro da aggiungere vostro onore :thud:
     
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    Chicca :kiss2: grazie...ma è vecchissima questa storia si vede che il palo (in tutti i sensi) era passato inosservato
     
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  15. ChiccaMJ
     
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    eh cavolo, non l'avevo mica letta, e meno male che l'ho fatto
     
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20 replies since 8/5/2011, 21:22   537 views
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