"Daddy"

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    Ogni riferimento a fatti o persone realmente esistite è frutto di fantasia.


    "Daddy"








    Il ritmico rumore della sedia a dondolo si armonizzava con la dolce melodia che usciva dalle casse acustiche.
    Un brano di musica classica diffuso a basso volume riempiva l’aria della stanza di serenità.

    L’uomo stringeva dolcemente a sé il fagottino addormentato che teneva tra le braccia.
    La voce dolce e gentile sussurrava parole d’amore al piccolo, mentre le grandi mani lo sorreggevano protettive vegliando i suoi sogni innocenti.

    Era notte fonda a Neverland e l’uomo era stanco, il neonato aveva pianto molto quella sera, forse disturbato da qualche doloretto, ma lui aveva voluto occuparsene personalmente nonostante lo stuolo di tate assunte appositamente.
    Loro a volte si lamentavano di sentirsi inutili, ma l’uomo voleva sempre stare do solo con quel figlio tanto, forse troppo, atteso.
    Ci sarebbe stato spazio per le donne più avanti quando il tour sarebbe iniziato di nuovo ed il suo tempo libero drasticamente ridotto.
    Il solo pensiero lo rattristava, avrebbe voluto che quella notte si potesse prolungare all’infinito: la musica, la sedia a dondolo, il piccolo corpicino caldo che ora dormiva beato, con le labbra che ogni tanto si contraevano in una suzione immaginaria ed i pugnetti chiusi.

    Il ritmico movimento della sedia continuò, mentre gli occhi dell’uomo si chiudevano stanchi…

    ****

    Un, due, tre,
    lo uccideremo,
    un, due, tre,
    in una scura cassa lo metteremo,
    un, due, tre,
    lo sotterreremo,
    un, due, tre,
    niente funerale gli faremo,
    un, due, tre,
    ora tocca a te…


    Clach.
    La serratura scattò ed il robusto uomo di colore infilò la chiave nella tasca dei pantaloni, sfilandosi poi lentamente la cinta che li sorreggeva.
    -Ora ti insegnerò qualche cosa…chi credi di essere? Tu mi devi obbedienza!-
    L’imponente figura ora incombeva sul ragazzo dagli occhi grandi, spalancati, atterriti.

    Il padre, Joe come obbligava i figli a chiamarlo, infilò le grosse mani nel casco afro del giovane sbattendolo poi rudemente contro il muro.
    Un tavolino si rovesciò provocando la rottura di alcuni oggetti di vetro che erano posti sopra ad esso.
    Dalla porta chiusa provenne un concitato rumore di passi claudicanti, un bussare sommesso di mani, una voce gentile che implorava l’uomo di lasciar stare il ragazzo, di far attenzione…L’improvviso pianto di una bambina spezzò all’istante la voce della madre che ruppe anch’essa in singhiozzi.


    Un, due, tre,
    lo uccideremo,
    un, due, tre,
    in una scura cassa lo metteremo,
    un, due, tre,
    lo sotterreremo,
    un, due, tre,
    niente funerale gli faremo,
    un, due, tre,
    ora tocca a te…


    L’uomo restò insensibile alle implorazioni e alle lacrime, non aveva intenzione di uccidere nessuno, tantomeno il proprio figlio con il quale aveva sempre avuto un rapporto conflittuale. La caparbietà e determinazione, nonché lo smisurato talento, del giovane lo mettevano sempre a disagio e nella sua limitatezza non trovava altro modo di reagire che questo.
    L’autorità paterna andava rispettata a qualunque costo e la disciplina tenuta in modo inflessibile!
    Per fortuna quel figlio meritava raramente una punizione, ma il suo comportamento durante quei momenti lo faceva davvero imbestialire ed a volte temeva lui stesso di perdere il controllo, di andare oltre il lecito.

    Un, due, tre,
    lo uccideremo,
    un, due, tre,
    in una scura cassa lo metteremo,
    un, due, tre,
    lo sotterreremo,
    un, due, tre,
    niente funerale gli faremo,
    un, due, tre,
    ora tocca a te…


    La testa del ragazzo si voltò piano verso l’uomo che era rimasto in attesa dietro di lui con la cinghia in mano.
    Joe vide il volto del figlio rigato di lacrime ed anche questa volta, come le precedenti e le successive, restò per un attimo spiazzato. Non sopportava l’estrema, per lui, sensibilità del ragazzo, doveva diventare un uomo, un uomo che non piangeva per le avversità della vita, soprattutto un uomo che non dimostrava al mondo la propria fragilità!
    -Cazzo! Che hai da piangere, donnetta! Ora ti insegno io a comportarti da vero uomo!-

    Un, due, tre,
    lo uccideremo,
    un, due, tre,
    in una scura cassa lo metteremo,
    un, due, tre,
    lo sotterreremo,
    un, due, tre,
    niente funerale gli faremo,
    un, due, tre,
    ora tocca a te…


    Al giovane sembrò di rivivere un copione già rappresentato troppe volte.
    L’uomo, ora furente, tenendolo fermo per i capelli gli strappò la magli che indossava ed alzò la mano…

    Fshhh zack

    Una…due…tre…

    Il dolore fisico al momento non era percepito dal ragazzo, a cui per ora bruciava immensamente solo l’umiliazione.
    La sera, nel buio della camera che condivideva con alcuni fratelli, sarebbe arrivato anche quello, lento, strisciante dapprima e poi sempre più intenso, come un monito per ricordargli le regole della vita.

    Un, due, tre,
    lo uccideremo,
    un, due, tre,
    in una scura cassa lo metteremo,
    un, due, tre,
    lo sotterreremo,
    un, due, tre,
    niente funerale gli faremo,
    un, due, tre,
    ora tocca a te…


    *****

    Lacrime inconsce scendevano sul volto dell’uomo ora adulto.
    Un viso diverso da quello del giovane al quale venivano periodicamente ricordate le “regole di vita” in modo brutale.
    La faccia era più magra, il naso molto più affilato, i capelli costretti da sostanze chimiche in riccioli morbidi, il colore drasticamente cambiato a causa di una malattia che, ironia della sorte, era stata ereditata proprio da quell’uomo che non aveva mai potuto chiamare “daddy”, da cui bambino ricercava affetto, ricevendone in cambio solo umiliazioni.
    Quanto avrebbe voluto essere stretto da quelle forti braccia, messo sulle robuste spalle per poter vedere il mondo protetto da tutto e tutti.
    Aveva anelato tante volte la sua attenzione, restandone deluso sistematicamente…

    I sensi dell’uomo percepirono un lieve vagito, il neonato si era svegliato.
    Svelte le gambe inconsciamente iniziarono ad imprimere il ritmico dondolio alla sedia, avanti ed indietro, avanti ed indietro…
    Le grandi mani accarezzarono dolcemente la testina del piccolo, ed un rumore tubante uscì dalla gola dell’uomo.
    Una parte della sua mente si accorse del volto rigato di lacrime e del naso gocciolante, inspirò a fondo per ovviare a quella situazione e velocemente si passò la manica della T-shirt sul viso.

    Il piccolo cullato dalle amorevoli braccia del padre si riaddormentò, nelle orecchie una dolce voce che gli sussurrava:
    -Ti amo, Prince.
    Sei la cosa più preziosa che io abbia mai avuto, il mio tesoro.
    Ti amo, te lo ripeterò sempre ogni istante della mia vita.-

    Gli occhi dell’uomo stanchi si chiusero ancora una volta, sognando ora un fagottino caldo, odoroso di talco, al quale avrebbe insegnato a chiamarlo “daddy”…

    SPOILER (click to view)
    La cantilena è frutto di invenzione, ho cercato di ispirarmi per essa alle filastrocche a volte sadiche che i bambini a volte fanno.Volevo esprimere il disagio di un bambino di fronte ad un'ingiustizia.
    Ho volutamente tenuto un tono distaccato (uomo-ragazzo...) nello scrivere.
    Spero che le onomatopee siano esatte.








     
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  2. °Alexandra°
     
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    :cry: Pat ho i brividi.
    E' stupenda.Non so che dire,davvero...Ho la pelle d'oca.
    Quel flashback di Michael e il ritorno alla realtà,a quel futuro tanto sognato che è poi divenuto presente,beh...mi fanno pensare tante cose e con queste anche le ingiustissime,umilianti,strazianti accuse di pedofilia.
    Secondo me qua dentro hai descritto l'essenza di Michael e il suo senso di paternità è così palpabile che commuove.
    Grazie :**:

    CITAZIONE
    SPOILER (click to view)
    La cantilena è frutto di invenzione, ho cercato di ispirarmi per essa alle filastrocche a volte sadiche che i bambini a volte fanno.Volevo esprimere il disagio di un bambino di fronte ad un'ingiustizia.
    Ho volutamente tenuto un tono distaccato (uomo-ragazzo...) nello scrivere.
    Spero che le onomatopee siano esatte.

    SPOILER (click to view)
    Molto efficace,non c'è che dire,Pat.
    Mi sembrava quasi di sentire Michael e i fratelli canticchiarla.
    Una volta Michael parlò di qualcosa come degli scambi di battute tra fratelli ai tempi delle violenze di Joe nei loro confronti.Mi sembra che Janet c'entri anche qualcosina...Dicevano di volerlo vedere dentro una bara.Se ricordo bene eh? :D
     
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    Una volta Michael parlò di qualcosa come degli scambi di battute tra fratelli ai tempi delle violenze di Joe nei loro confronti.Mi sembra che Janet c'entri anche qualcosina...Dicevano di volerlo vedere dentro una bara.Se ricordo bene eh?

    Sembrava anche a me, ma non ho trovato riferimenti.

    Sono io che ti ringrazio. :kiss2:
     
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  4. monsiter
     
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    BELLISSIMA Patrizia.... grandiosa, direi.
    Mi è piaciuto molto il tono distaccato che hai usato, e la cantilena ripetuta... dolce e violenta insieme (che poi ho scoperto essere frutto della tua fantasia, per cui ancora più apprezzabile).
    Ho pianto, rivivendo l'emotività di quel ragazzino, e poi l'emozione ... il riscatto di potersi concedere un'altra chance con Prince, il suo bambino.
    Tagliente, raffinata, azzeccatissima :hug:
    Grazie per avercela regalata
     
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  5. Beat it 81
     
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    Pat, meravigliosa, mi sono commossa.........e quel flashback di Michael bambino ha fatto così male.......Bravissima...
     
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    Pat... brividi e pelle d'oca anche io :**:
    Così realmente cruda e, allo stesso tempo, infinitamente dolce e delicata nella descrizione dell'atteggiamento di Michael con il bambino.
    Si sente tanto Lui a mio parere :**:

    Scritta molto bene poi.
    Complimenti, stupenda!
     
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  7. Ylenia Jackson 94
     
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    Mi sono venuti i brividi.....
    certe volte cerco di immaginare quei brutti momenti, ma mi rendo conto di non poter mai immaginare quello che Michael ha passato per mano di quell'uomo!
    Grazie Pat per questa tua creazione.... :**:
     
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  8. Elena01
     
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    Molto, molto bella Pat!
    Malinconica, toccante, e anche cruda al punto giusto; quel tanto che serve per far riflettere e sentire la situazione, udire quella nenia nella mente ...
    Ti faccio i miei complimenti più sinceri :hug: Davvero notevole :wub:
     
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  9. Ray of light*
     
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    Pat, dolce e struggente al punto giusto questa shot; il fatto di inserire una filastrocca inventata mi è piaciuto moltissimo e il finale poi...brividi :**:
    La possibilità di ricominciare daccapo con Prince, la libertà che concede ai suoi figli di chiamarlo Daddy,forse l'appellativo più dolce del mondo detto da loro e il dolore che prova Michael per non aver potuto chiamare così suo padre...
    Bellissima, grazie :kiss2:
     
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    Simo, Beat it (scusa ma non mi viene il tuo nome :ehm: :cry:),Gabri, yle, Marina, Ludo...mi fate veramente commuovere :wub: .
    E' nata di getto ieri mattina, una mezz'oretta ed era sul foglio, poi un'ora di ricerca sul web per una cantilena, finchè mi sono decisa a far da me. Non sarà in rima, ma quello che volevo comunicare vedo che è stato recepito, grazie a voi.
    :kiss2: :kiss2: :kiss2: :kiss2: :kiss2: :kiss2:
     
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  11. Holiday
     
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    Bellissima Pat!
    Amara, triste, tormentata e pungente, ma ho intravisto anche amore, tenerezza e speranza.
    Grazie per averla condivisa con noi.
     
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    Bella Pat,ti rinnovo i complimenti per il modo di scrivere e non solo,credo che le tue shot siano sempre molto significative e colpiscano nel segno ;)
    Anche con questa ci sei riuscita! :hug:
     
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    “Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli

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    Nonostante l'argomento rendesse difficile qualsiasi forma di tenerezza, tu hai saputo infilarcela, in quel dolcissimo abbraccio finale.

    Molto azzecata la cantilena in stile Freddy Krueger..
     
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    Ilaria :kiss2: grazie a te
    Ale :kiss2: dici che ho una buona mira? Il problema (?) è che non rifletto mai prima di scrivere. Sono parole spontaneamente accostate :wub:
    Anna :kiss2: sai che forse hai ragione! Il mitico Freddy (ho visto il film una sola volta e ho avuto paura di dormire per settimane). C'era una cantilena :mmm: una cosa ai limiti del sadismo per allontanare le paure :mmm:

    Grazie a tutte :kiss2:
     
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    “Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli

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    Anna sai che forse hai ragione! Il mitico Freddy (ho visto il film una sola volta e ho avuto paura di dormire per settimane). C'era una cantilena una cosa ai limiti del sadismo per allontanare le paure

    Infatti... e che tu abbia usato quell'atmosfera non mi sembra affatto casuale. :)
     
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27 replies since 6/5/2011, 10:20   308 views
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