Tate nel paese delle meraviglie

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    Ogni riferimento a persone o fatti reali è opera di fantasia.



    Tate nel paese delle meraviglie



    Bashir era da poco uscito e Michael ripensava a quanto gli aveva detto quella sera.
    Avevano parlato dei suoi amori e Michael credeva di essere riuscito a rispondere egregiamente, rivelando qualcosa e nascondendo molto altro.
    Ora però sperava che quando Tate avesse visto l’intervista non si arrabbiasse troppo.
    Sorrise, Tate , la ragazza anzi la donna più pazza che avesse mai conosciuto nella sua vita…

    Riandò con il pensiero a quegli anni spensierati in cui lui era il leader dei Jackson5…

    Aveva conosciuto la ragazza, allora dodicenne, ad una festa sulla barca dell’amico Paul. Lei era già famosa avendo vinto un Oscar con un celebre film.
    Oltre che famosa, come lui, era anche molto carina, vivace e spiritosa e lo aveva affascinato con le sue chiacchiere. Lui e Tate avevano infatti parlato fitto per tutto il tempo della festa e si erano poi scambiati i numeri di telefono.

    Michael, rimasto favorevolmente impressionato dalla giovane, aveva iniziato a chiamarla spesso.
    In un primo tempo gli argomenti delle loro telefonate erano banali pettegolezzi, cose futili…
    Ma una sera improvvisamente la loro conversazione aveva preso una piega diversa, un argomento che Michael non aveva mai affrontato neppure con sé stesso, figurarsi con una ragazza…e a maggior ragione con una ragazzina molto più piccola di lui!
    Insomma di punto in bianco lei gli aveva candidamente chiesto:

    “Mike, ti sei mai masturbato?”

    Lui si immobilizzò, la mano che stringeva la cornetta iniziò a sudare copiosamente, sentì le guance bollenti mentre il resto del corpo si gelava contemporaneamente.
    Il cervello intanto lavorava freneticamente alla ricerca di una risposta che soddisfacesse la curiosità morbosa dell’amica e nello stesso tempo non imbarazzasse lui.
    Certo non era un novellino in questo tipo di, come dire, pratiche…ma da qui a confessarlo apertamente a quest’impertinente ragazzina ne passava…

    “Mike, ci sei?”
    Lei lo sollecitò e lui aprì la bocca per rispondere, ma gli uscì solo una specie di miagolio affannato, proprio a lui il pupillo della Motown!
    Tate scoppiò a ridere e cambiò argomento con noncuranza, lasciando Michael a chiedersi se lei lo avesse provocato intenzionalmente.

    Si sentirono ancora per qualche mese, ma nelle telefonate successive, che lui attendeva con trepidazione, gli argomenti furono sempre molto casti, tanto che anche un’educanda avrebbe potuto ascoltarli annoiandosi.

    Ripensando agli eventi successivi, Michael ricordò che per un po’ di tempo non si erano più sentiti, non aveva presente il motivo, forse lei era impegnata con un film o qualcosa di simile…

    Dopo due anni dal loro primo incontro, nella primavera del ’77, Michael fu invitato dal padre di lei, famoso attore, al “Roxy” un esclusivo club di Los Angeles.
    Quando rivide Tate restò molto impressionato, in due anni la ragazza, sempre bella come ricordava, si era anche riempita nei punti giusti e probabilmente, sperò lui, anche maturata…

    Si sedettero ad un tavolo in penombra ad assistere allo spettacolo di cabaret offerto quella sera.
    Tate si sedette tra lui ed il padre, ed iniziarono una tranquilla conversazione.
    Inaspettatamente Tate gli strinse la mano sotto il tavolo, la era una mano morbida e piccola, stringeva affettuosamente la sua comunicandogli calore.
    Michael si emozionò moltissimo, il leggero tocco della mano gentile di lei significava moltissimo per lui, *un affare serio, lo aveva toccato ed ora si sentiva sciogliere…pura magia, sentiva i fuochi d’artificio e non chiedeva altro…*

    Quello che Michael non rivelò mai a nessuno fu il seguito della serata.

    Il padre di Tate si alzò per salutare alcuni amici e i due giovani restarono soli al tavolo.
    La ragazza liberò ben presto la mano dalla stretta di lui, che si sentì smarrito. Perché lo aveva fatto? Stavano così bene le loro mani unite…

    Ben presto capì il motivo.
    Tate con fare noncurante appoggiò delicatamente la propria manina sulla coscia di Michael, poi velocemente la spostò risalendo sempre più vicino alla meta.
    Eh sì, Tate non era più l’innocente ragazzina che faceva infantili domande all’amico forse più esperto di lei.
    Era già una donna ed anche abbastanza navigata, ed ora voleva sapere a che punto il vecchio amico fosse arrivato con le sue esperienze e forse avrebbero potuto scambiarsi qualche pratica…

    La mano arrivata alla meta agognata iniziò una lenta frizione, su e giù, sopra quei pantaloni che ad ogni passaggio diventavano sempre più tesi e rivelavano un delizioso premio…
    Michael, che qualche attimo prima era intento a gustarsi lo spettacolo pensando con nostalgia alla mano che lo aveva abbandonato, restò impietrito quando sentì la stesa sfiorargli la gamba e rapidamente posarsi sulle sue parti intime, che prontamente reagirono al massaggio.

    Gli occhi del ragazzo restarono fissi sullo show, ma mentre prima erano vigili ed attenti, ora erano opachi e ben presto si riempirono di lacrime.
    I suoi pensieri erano un’accozzaglia tumultuosa e la parte razionale della sua mente era relegata in qualche angolo oscuro della sua testa.

    La frizione si fece più veloce ed insistente e Michael iniziò a gemere piano, un suono che gli usciva dal profondo della gola, un suono quasi animalesco, come quello di un grosso gatto…

    Improvvisamente Tate si girò verso di lui e con un grande sorriso esclamò ridendo:
    “Io vado a ballare, seguimi !”
    E lo abbandonò lì stravolto, talmente eccitato che l’inguine gli doleva terribilmente, a chiedersi cosa avesse fatto per offenderla, ma soprattutto cosa avrebbe potuto fare lui ora, con quell’erezione prepotente che sicuramente si sarebbe notata come un faro, mancava solo la lucina ad illuminarlo!

    A distanza di anni ricordò con un sorriso che aspettò che il club si fosse svuotato prima di fuggire nella sua auto zoppicando, Ovviamente Tate con un sorriso birichino ed una strizzata d’occhi lo aveva già salutato tempo prima con un :
    “Ci vediamo presto Mike, mi sono mooolto divertita questa sera…”

    Un paio di giorni dopo la ragazza gli telefonò per invitarlo a vedere un film in una casa privata.
    Michael accettò volentieri, in quei due giorni aveva riflettuto tanto, combattuto tra i sensi di colpa, causati dal suo credo religioso, ma poi aveva concluso che se doveva andare all’inferno tanto valeva andarci in compagnia e a causa di una bella ragazza che delle proprie mani!

    Quello che Michael aveva creduto, ed intimamente sperato, un invito ufficiale con una compagnia di amici non si rivelò tale.
    Si ritrovarono loro due, soli, seduti su un divano di pelle in una stanza ambigua e illuminata solo dallo schermo TV.
    Il film era una registrazione della serie “radici”, che parlava della schiavitù e che appassionava Michael immensamente, lasciandolo per un paio d’ore inchiodato davanti allo schermo.

    Ad un certo punto Tate tremendamente annoiata dalla proiezione propose a Michael:
    “Sai, in giardino c’è una splendida vasca idromassaggio, potremmo fare una pausa e rinfrescarci là…”
    Michael era tentato di accettare, faceva veramente caldo quel giorno, ma non indossa va il costume e lo disse candidamente alla ragazza. Lei un po’ esasperata rispose
    ”oh, va beh,se proprio ti vergogni chiederemo ai domestici di procurarci qualcosa”

    Si ritrovarono in costume immersi nelle bollicine della vasca, che non era, come Michael aveva sperato, in un posto visibile a tutti, ma tra le fronde di un giardinetto separato dal resto da una siepe erbosa.
    Per un po’ parlarono del film, Michael era molto entusiasta della sua visione, ma la ragazza certamente no perché ad un certo punto si immerse e con destrezza gli sfilò il costume, allontanandosi subito dopo ridendo con il trofeo in mano.

    “Mike, hai perso qualcosa!”
    Lo apostrofò con fare innocente e poi rapidamente cambiò espressione avvicinandosi a lui allungando una mano ed esclamando:
    “Ed io l’ho trovato!”
    Ed ovviamente quest’ultima affermazione non si riferiva al costume.

    Anche dopo molto tempo Michael ricordò ancora le sensazioni provate in quel momento.
    Nessuna donna lo aveva mai toccato in quel modo…così liberamente…madre e sorella maggiore a parte quando gli cambiavano il pannolino, ma quella era un’altra cosa…lei stava…stava facendo a lui…

    Anche se il tocco di lei era ancora inesperto e forse un po’ troppo violento all’inizio, lui l’apprezzò molto.
    Fu una cosa breve, rapida, ma cosa chiedere ad un ragazzo diciannovenne la prima volta che viene intimamente toccato da una ragazza?

    Ricordò l’orgasmo violento che lo colse ed il suo seme che si spandeva nell’acqua…
    E la diabolica Tate che con un candido sorriso gli diceva:
    “bene possiamo guardare l’ultima parte di radici ora!”
    E scappava verso lo spogliatoio.

    Ovviamente Michael non la seguì. Insomma a che gioco stava giocando questa ragazza?
    Certo non gli era dispiaciuto, ma non capiva…insomma l’amore dov’era?
    A lui Tate piaceva, era carina, simpatica, stava bene in sua compagnia, ma dov’erano i baci, gli abbracci, le carezze, oh my god, se per quello le ultime c’erano state e lui le aveva pure apprezzate tanto, ma il romanticismo, l’amore?

    Dopo una settimana di seghe mentali, e non solo, il padre di lei lo invitò a casa propria per un dopo cena.
    Lui andò fiducioso, contento di poter rivedere la ragazza che aveva popolato i suoi sogni, ma anche terribilmente imbarazzato ed insicuro al pensiero.
    Quello che non sapeva era che il padre di lei dopo poco sarebbe uscito lasciandolo in balia della figlia, che già lo guardava leccandosi i baffi, che per fortuna non aveva!

    Ecco in quel momento, ricordò, lui si era sentito come Titty, prigioniero ed in balia delle fantasie erotiche della ragazza!
    Lei gli si avvicinò e gli prese la mano, questa volta, gentilmente, poi avvicinò le labbra al suo viso e lo baciò.
    Un bacio dolce, veloce ed un poco umido.
    Michael si emozionò, ecco era questo che lui voleva da lei, essere baciato, accarezzato, abbracciato…sognava di poter restare accanto a lei a guardare un tramonto sulla spiaggia mano nella mano, e poi correre felici ed abbracciarsi stretti mentre la sera calava…

    Inutile dire che la ragazza era invece molto più pratica, probabilmente più matura ed esperta, i suoi sogni erano di tutt’altra natura e questa sera era determinata a realizzarli!

    Michael non era mai entrato nella stanza di una ragazza, sorelle a parte ma quelle non contavano, e dentro di sé provava una certa emozione, chissà quanti sogni lei aveva fatto tra quelle mura…
    Tate lo fece accomodare sul letto e gli si sedette accanto, guardandolo intensamente negli occhi, poi gli si avvicinò ulteriormente e pose le labbra su quelle morbide di lui.

    Era la prima volta che Michael baciava una ragazza, il contatto con quelle labbra umide e profumate fu per lui inebriante e quando lei lo invitò a dischiudere le labbra fu come toccare il cielo con un dito.
    In breve le loro lingue si intrecciarono in una danza sempre più frenetica.
    Sì, decisamente lei sapeva baciare e decisamente a Michael questo piaceva molto.

    Improvvisamente lei si alzò diretta al bagno lasciando lui solo, perso nei suoi sogni ad occhi aperti ad ammirare *lo splendido paesaggio del profilo della città che si vedeva dalle finestre.*

    Lei tornò a seno nudo, Michael spalancò gli occhi.

    Ovviamente non era la prima volta che vedeva il seno nudo di una donna, ma mai prima d’ora una che gli piacesse davvero.
    Lei si avvicinò e mettendogli un ginocchio tra le gambe aperte lo fece sdraiare sul letto.
    Il vederla nuda da lontano in controluce faceva un effetto, il trovarsela ad un passo, con i teneri seni che incombevano su di lui tutt’un altro e giustamente il suo corpo reagì di conseguenza.

    La ragazza raddrizzò piano il busto ben conscia dell’effetto che aveva provocato nel giovane.
    Si mise a cavalcioni sul suo bacino ed iniziò a muoversi lentamente avanti ed indietro come in una danza estenuante..
    Le sue mutandine già umide che sfregavano sulla ruvida stoffa sottostante ed il suo prezioso contenuto.

    Michael non sapeva che fare, era sopraffatto dalle emozioni, neanche nei sogni più spinti c’era stato posto per delle cose così erotiche.
    Inutile dirlo gli si era già indurito prima, ma ora lo sentiva teso al massimo, smanioso di liberarsi.

    Tate lentamente gli sbottonò la camicia aprendola e chinandosi per leccare il torace di lui.
    La sua lingua vagò ora libera su quella magnifica pelle color caramello, raggiungendo presto le piccole protuberanze di carne con cui giocò a lungo.
    La mente di Michael era out in tutti i sensi ed il suo corpo era come paralizzato dalle sensazioni che l’esperta ragazza gli provocava.
    Lei ora iniziò una lenta discesa, sempre più giù arrivando al tenero bottoncino di carne che spiccava in mezzo al ventre del ragazzo e trastullandosi con esso.
    Le mani di Tate presto si mossero sui Levis slacciando i bottoni 1…2…3…4 e liberando dalla prigione di stoffa un nuovo gioco con cui divertirsi.

    Michael era completamente perso ad occhi chiusi nelle sensazioni che la ragazza gli stava regalando, quando sentì un umido bacio proprio sulla punta della sua virilità.
    Si alzò di scatto sudando copiosamente, trattenne bruscamente il fiato e spalancò gli occhi osservando quella diabolica ragazza spostare la sua lingua su e giù.
    Quella visione fu troppo per lui, che con un gemito prolungato venne.

    Imbarazzatissimo si coprì il volto con le mani ed iniziò a piangere.

    Tate restò interdetta, perché lui reagiva così?
    Non capiva proprio.
    Si alzò e lo lasciò solo.

    Michael era mortificato, il suo corpo lo aveva tradito e lui non sapeva come comportarsi.
    Tate gli piaceva e tanto, ma quando faceva così lui non sapeva letteralmente che fare…e così se ne andò.

    Ricordò l’apprensione e la speranza che lei lo richiamasse, forse si sentiva pronto a fare qualcosa di più… ma ciò non avvenne.
    Fu invece lui a farlo nell’Ottobre del ’78 invitandola ad andare con lui alla premiere del suo film “The Wiz”, ma lei rifiutò.
    Michael non seppe mai la vera ragione di questo rifiuto e se l’avesse saputo ne sarebbe stato devastato.

    Si rividero ancora nel ’79 al party per i tre dischi d’oro dell’album “Destiny”, ma le cose non furono più come prima.
    Ballarono e si divertirono insieme, ma lei probabilmente era cresciuta e condivideva la sue esperienze con un altro amore.
    Per un certo periodo Michael fu molto triste, le dedico anche segretamente una canzone del suo ultimo album…



    Adesso a distanza di tempo ripensava con nostalgia a quegli anni in cui lui era ancora libero di amare e di dimostrarlo, a quella fanciulla dolce e forse un po’ pazza, con cui aveva condiviso esperienze fantastiche persi entrambi nel paese delle meraviglie.



    Le parti tra ** sono parole di Michael prese da "moonwalk", libro rabbino, intervista Bashir.
    per i fatti mi sono avvalsa delle informazioni di questo sito
    http://lacienegasmiled.wordpress.com/


    questa è una storia leggera, di due adolescenti alle prese con le prime esperienze.
    come tale spero che tutte la consideriate.

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  2. Ray of light*
     
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    Bella Pat :D Tatum non mi è mai stata particolarmente simpatica (come Tatiana poi :P) ciò nonostante ho apprezzato molto questa shot.
    Sarei curiosa di poter leggere una tua FF un giorno! :kiss2:
     
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  3. Ylenia Jackson 94
     
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    Mi piace **
    mi sono sempre chiesta cosa fosse successo in quell'episodio in cui ne parlò, perchè, come dicevi tu, non aveva detto proprio tutto...
    (ma bisogna capirlo pucci :love: )

    Brava :)
     
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  4. °RobyMJ°
     
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    stupenda davvero! anch'io vorrei tanto leggere una tua ff!
     
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    Grazie ragazze, ma una futura FF credo non sia possibile. Un'idea frulla nella mia testa, ma manca la voglia di impegnarmi, ed anche il tempo.
    Sarò assurda ma la posterei solo se terminata (magari anche a capitoli, ma con la certezza di essere riuscita a finirla).
    Un abbraccio
     
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  6. Ray of light*
     
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    CITAZIONE (patma @ 4/2/2011, 11:12) 
    Grazie ragazze, ma una futura FF credo non sia possibile. Un'idea frulla nella mia testa, ma manca la voglia di impegnarmi, ed anche il tempo.
    Sarò assurda ma la posterei solo se terminata (magari anche a capitoli, ma con la certezza di essere riuscita a finirla).
    Un abbraccio

    Anche terminata va bene (:D) Comunque scrivi quando puoi Patma e soprattutto se ti va.
    :kiss2:
     
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  7. Diana89MJ
     
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    Complimenti Patma per questa tua one short,mi è piaciuta molto,molto dolce :love: :love: :--:
     
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    Mamma mia Diana...ma quanto hai letto?!
    Grazie milleeeeeee :love: :love: :love:
    Fa piacere a distanza di tempo avere ancora persone che leggono...quasi quasi inizio a rileggere pure io :coffee: :umh:
     
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7 replies since 2/2/2011, 11:28   278 views
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