Posts written by patma

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    Bellissimo il capitolo della statua...capita a fagiolo, vero Ally?

    Ebbene sì lei è cresciuta e Lisa è tornata...
    Solo Lou va in bianco?... boh vedremo nel prossimo capitolo...
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    Povero Mike, ma se prende una polmonite so chi lo curerà!
    Bellissima la Scozia ed il capitolo a lei dedicato :hug:
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    Mari, facciamo un tutt'uno con Natale ed il prossimo compleanno quasi, ma...

    Tantissimi auguri!!!

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    Tocca ancora ad Ally, spacciatrice di dolci ed eccitanti sogni
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    Grazie ragazze :love: , eh sì i 18 anni sono una tappa importante nella vita di una donna, bla, bla,....
    chissà, bisogna aspettare Ally, ora la parola (scrittura) e sua :love:
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    Non essere dispiaciuta, Pich troverà consolazione in un'altra storia (quale non so)




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    CAPITOLO VENTUNESIMO
    Mese dopo mese





    Che bel compleanno! Memorabile!

    Mi sarei ricordata a vita gli occhi lucidi di Pich.
    Gli volevo bene, ma non nel modo che voleva lui e che inizialmente speravo.

    Avevo fatto la cosa più giusta, anche se forse avevo scelto il momento sbagliato.
    Non potevo continuare a prendere in giro lui, ma soprattutto me stessa.
    Io ero ancora innamorata di Michael, lo sarei stata sempre, non era giusto, ma era un dato di fatto.

    Contemporaneamente sperai di trovare un nuovo amore che avrebbe scacciato dalla mia mente quelle pozze scure.


    A Settembre quando iniziai l’ultimo anno di scuola lo feci con quel proposito ben in mente.


    *


    La mia determinazione iniziò a vacillare già qualche giorno dopo quando, con gli occhi incollati alla TV ed il VCR acceso, vidi la serata dei World Music Awards.

    Inutile dire che l’entrata di Michael in quell’atmosfera luccicante fece balzare la mia mente ad altre immagini di lui in controluce.
    Cercai di concentrarmi sull’esibizione, non ero sola davanti alla televisione, attorno a me “The Cascio Family” al completo.

    Lui era magnifico con quei capelli corti, arricciati naturalmente, un sorriso sul volto…
    …che si faceva incerto quando sbirciava l’angolo in cui era seduta la moglie.

    Che cosa stava succedendo?


    Lei nelle prime inquadrature, da quel momento avevo focalizzato l’attenzione anche sulla sua posizione, era sembrata triste, forse incazzata, sicuramente scazzata.
    Mai un sorriso, un moto di gioia.

    Tuo marito sta ricevendo un premio, si esibisce in modo impeccabile e tu che fai?
    Clap Clap.
    Evviva mi è morto il gatto!?

    Cioè, nessuno si aspettava che lei partecipasse attivamente…
    Giusto?
    Forse ero io l’unica che si aspettava questo?

    Se fosse stato l’uomo che amavo, va be’ togliamo il condizionale, io sarei corsa sul palco, come una fan qualunque ad abbracciarlo.

    Troppo per la principessa sul pisello Lisa Marie Presley in Jackson?


    *


    Ogni tanto rivedevo Pich da lontano, aveva scelto di non frequentare il college per continuare ad allenarsi con l’importante squadra locale ed i suoi risultati sportivi erano notevolmente migliorati, l’astinenza gli faceva sicuramente bene.
    Sembrava più sereno e poi era continuamente circondato da uno stuolo di ammiratrici-galline che osannavano il suo nome “Mike!”.


    Non ne ero gelosa. Lo avrebbero sicuramente aiutato a riprendersi.

    Ed io?

    Quello era un anno fatidico, non avevo tempo per i ragazzi, tranne Michael, ma lui non era un ragazzo. Dovevo impegnarmi con gli studi, scegliere il college, sperare di essere scelta dal college scelto, cose così insomma.



    Sconvolse un po’ la mia determinazione una conversazione tra gli zii sentita nel tardo novembre.
    Parlavano tra loro di una telefonata di Michael, di come fosse sembrato stanco, stressato, di come le cose andassero male tra lui e la moglie.

    Nel sentire questo la mia mente iniziò a lavorare a senso unico: Lisa lo stava lasciando?
    Tra loro le cose non funzionavano temporaneamente?
    O per sempre?


    Certo, sapevo da “Frank boccalarga” che Michael si comportava in modo strano con la moglie.

    Mio cugino era rimasto molto in contatto con lui, quello che mi stupiva è che si confidasse con un ragazzo, anche se in effetti Frank era una tomba, solo io riuscivo a farlo confessare.

    Quello che mi aveva fatto più “ridere” era il modo in cui Michael trattava i bollenti spiriti della moglie, mentre lei urlava lui si limitava a battere le mani e sorridere…
    Ah ah! Cazzo lo avrei spennato!

    Frank mi aveva anche detto che Lisa era gelosa del rapporto che si era instaurato tra noi Cascio e Michael.
    Neppure in questo potevo darle torto, ma forse entrambi cercavano nel patner delle cose che questo non poteva concedere.



    Fatto sta che zia Connie il sei Dicembre ci disse di buttare alla veloce qualcosa in valigia perché Michael aveva urgente bisogno di noi.

    Era a New York, per le prove del concerto HBO con il mimo Marcel Marceau, quando era improvvisamente svenuto ed ora era ricoverato al Beth Israel Medical Center in osservazione.

    Secondo zia Connie era molto disidratato quando era svenuto, probabilmente non si alimentava correttamente, da sempre aveva la tendenza a dimenticare i pasti quando si immergeva nella sua arte, sicuramente una forma acuta di gastroenterite e forse lo stress dell’ultimo periodo.



    Entrarono per primi gli zii, noi ragazzi restammo fuori, i miei cugini piccoli erano rimasti a casa.

    Svelta intimai a Frank:

    -Non dire a Mike di Pich, boccalarga! Altrimenti dico a zia Connie che ti masturbi in bagno!-

    La faccia di mio cugino assunse una colorazione scarlatta, ma era la pura verità, sentivo sempre i suoi gemiti dalla mia stanza e non era un bell’udire!


    Non volevo che Michael sapesse della mia fallita relazione, forse era assurdo, ma pensavo si sarebbe preoccupato per me.


    Zia Connie, uscita, mi prese in disparte dicendomi:

    -Lisa ha chiesto il divorzio. Michael sembra sereno, ma non mi convince. Vorrei che tu gli parlassi-


    In quel momento non pensai alla richiesta della zia, lei era sua amica, perché io avrei potuto far qualcosa per lui?



    Entrai nella stanza, i miei cugini, chiassosi come sempre, stavano raccontando a Michael delle barzellette, probabilmente sporche dato che cambiarono subito discorso al mio arrivo.

    Lui rideva piano.

    Capii subito perché la zia non era convinta, il sorriso no gli toccava gli occhi.


    Indossava un camice da ospedale, nel braccio una soluzione salina lo idratava, i fili degli elettrodi registravano sul monitor la sua frequenza cardiaca. Era magro, pallido, i capelli in disordine.


    Mi sedetti tranquilla in disparte.

    Rimasi nell’angolo fino a che i miei parenti uscirono per lasciarlo riposare.


    Michael mi chiamò a sè:

    -Lou, non ti ho ancora salutato!-

    Gli presi la mano tra le mie.

    La maschera che aveva indossato davanti a zii e cugini di fronte a me si sgretolò.
    Fece un lungo sospiro.

    -Quello che avrei voluto maggiormente era un bambino. Un piccolo tutto mio, da amare-

    Una lacrima solitaria scese sulla sua guancia.
    La mia mano la raggiunse in una tenera carezza.
    Per tutto il tempo che dormì la mia mano non lasciò il suo volto.



    *


    Fu una parentesi nelle nostre vite.
    Un momento in cui le nostre anime si toccarono nuovamente prima di allontanarsi risucchiate nella vita.


    Lui aveva un tour da programmare e, seppi in seguito, un bambino da mettere in cantiere.

    Io ero immersa in un tour de force di studio, depliant di college vari, esami, …


    Luglio arrivò senza che me ne accorgessi.
    Fui accettata da un college, l’ University of Chicago e nella settimana in cui ero nell’Illinois Michael andò nel New Jersey a trovare i Cascio.


    Al mio ritorno a casa Frank mi confidò “in assoluto segreto” (la minaccia del bagno funzionava ancora dato che lui non aveva cambiato le sue abitudini) che Michael stava per diventare padre, un’infermiera sua amica si era offerta di regalargli un figlio.


    Sul come potevo solo fare illazioni, l’unica certezza è che quando zia Connie mi disse:

    -Per il tuo brillante ingresso al college ed il tuo diciottesimo compleanno abbiamo deciso di regalarti il viaggio in Europa con Frank e Michael-

    Le prime parole che mi salirono alla bocca furono “scordatelo!”, ma le volevo bene, ora iniziavo a capire che tutti i suoi strani comportamenti nei miei confronti erano stati dettati dall’amore.


    Ingoiai quindi l’esclamazione ed andai a fare le valigie.
  7. .
    Io (noi) ho l(abbiamo) a Forza (...) di Michael dalla mia (nostra) !!!!! Vero ragazze?
  8. .
    CITAZIONE
    E’ difficile essere lasciati, ma forse è più difficile lasciare…

    Ovviamente era una frase in generale, non assolutamente riferita a Pich che si è messo in mezzo alla pseudo storia d'amore tra i protagonisti...vero Ally :suspect:

    Grazie ragazze, bacioni
  9. .
    Eccomiiiiiii, grazie a tutte, bacioni.




    sesso-le-lacrime-abbassano-il-testosterone




    CAPITOLO VENTESIMO
    Sofferte decisioni





    Il giorno prima del mio compleanno, durante l’intervista a Bill Bellamy sul canale ABC, Michael presentò in anteprima il video di “You Are Not Alone”.


    Era la canzone del nuovo album che preferivo, certo il testo non era suo, ma l’interpretazione sì!


    E quando io sognavo lo facevo alla grande!

    Sentire la sua voce che mi diceva di sentirsi solo, di volermi accanto a lui…


    Ok, probabilmente tutte le fans del mondo intero sentendo questa canzone sognavano allo stesso modo, …ma io avevo sicuramente una ragione in più!

    Insomma sognavo di tornare a Neverland, prendergli quella benedetta mano e non mollarla più.


    Gliel’avrei tenuta mentre lavorava, giocava, mangiava, dormiva, faceva il bagno…soprattutto quando faceva il bagno…avevo pur due mani…sì, gli avrei dato la mano sinistra…perché con la destra…beh, non sono mancina!


    Come ben potete immaginare i miei sogni erotici, ad occhi chiusi od aperti indifferentemente, si erano leggermente evoluti.


    Un po’ mi sentivo in colpa perché in “certi momenti” non pensavo a Pich, ma non si può imbrigliare la fantasia, né gli ormoni!



    Lui era stato via un mesetto per un torneo calcistico in un’altra città, sarebbe tornato il giorno del mio diciassettesimo compleanno e forse quella sera…


    Non volevo pensarci!
    C’erano ancora quasi ventiquattr’ore prima dell’appuntamento con Pich, avevo cose più importanti da fare!


    Come amarmi di una videocassetta vergine, anche lei, prendere a morsi parenti vari che avrebbero sicuramente voluto usare il VCR e piazzarmi davanti alla tele!



    Chissà come sarebbe stato il video?


    Ecco Michael, parla della sua arte, anche a lui è piaciuta molto la canzone di Kelly, ora presentano il cortometraggio…


    Le immagini iniziarono a scorrere, io ferma con gli occhi incollati al televisore le assorbivo tutte, fino alla fine.
    Poi mi alzai, tolsi la cassetta e salii nella mia stanza.


    Perplessa.


    Ecco l’aggettivo giusto.


    Non fraintendetemi, il video era ottimo come sempre.
    Tutta quella porzione di pelle scoperta avrebbe animato i miei sogni erotici per anni, contendendo il posto agli amanti in controluce, ma…

    Che cosa c’azzeccava Lisa Marie in tutto questo?
    Posso capire che lei potesse essere la “salvatrice” dalla sua solitudine, ma l’espressione della donna era…boh!

    Anche Michael…sicuramente era imbarazzato dalla situazione…aveva il viso…


    Insomma per dirla tutta mi pareva una farsa!
    Tipo il bacio agli MTV.
    Dov’era la loro passione?
    Quella che avevo colto io quella sera a Neverland.
    Non sembravano amanti!
    Parevano due scolaretti che ridevano di facezie!


    Delusa?

    Sì e no.

    Sì, perché probabilmente le mie impressioni sarebbero state comuni a molti giornalisti e la critica non sarebbe certo stata clemente, lui ne avrebbe certamente sofferto.

    Sì, sarebbe bastato poco alla coppia per lasciar trasparire i sentimenti che li legavano…

    Non lo avevano fatto per scelta?
    Ed allora perché mostrarsi seminudi?
    Per evocare un’impressione di purezza?
    Lisa Marie e purezza erano due cose parallele…
    E rimarcare conseguentemente le voci che erano una coppia fittizia?




    Andai a letto con questi dubbi e con le molte immagini del corpo di Michael accanto a me.

    Era da poco passata la mezzanotte… Auguri Lou!

    Le mie mani iniziarono a vagare sul mio corpo, sognando che le carezze percepite provenissero da altre dita…





    *


    Pich era emozionato.

    Aveva lucidato l’auto per l’occasione, un’impeccabile camicia faceva mostra sul suo ampio torace, la rasatura era perfetta. Un gigante mazzo di fiori veniva sbatacchiato da una mano all’altra.

    -Auguri, Lou!-

    Un casto bacio sulle mie labbra, dietro di noi a controllarci zia Connie, e poi via verso la serata che speravo segnasse un punto di svolta nella mia vita.


    La pizza era ottima, il film scelto anche, il panorama OK, la radio spenta, preservativi, della giusta misura, a portata di mano.

    I baci non erano sicuramente casti, il mio seno svettava tra intimo e camicetta slacciati e lui si stava divertendo ad esplorarlo.

    Sicuramente era eccitato dato i numerosi “Oooh Louuu!” che avevo già sentito, sperando tra l’altro che dice variasse un po’, magari dicesse qualcosa di romantico…

    Un qualcosa che mi avrebbe fatto dimenticare…
    No!
    Michael (Jackson) sparisci!
    Non è il momento!
    Più tardi, nella mia camera…


    Cioè, immaginate la scena: un bel ragazzo innamorato che ce la sta mettendo tutta, secondo i suoi standard, per far eccitare la ragazza che ama e lei che pensa ad un “solitario” tra le pareti della sua stanzetta verginale con in mente immagini erotiche di un altro uomo!


    In quel momento, mentre Pich lavorava con le labbra sul mio seno e la sua mano si avvicinava pericolosamente all’orlo delle mie mutandine, capii di star sbagliando tutto.


    Istantaneamente presi la decisione più giusta.


    -Aspetta!-

    Urlai.

    Lui mi guardò, lo sguardo appannato dal desiderio.
    Probabilmente non aveva nemmeno capito cosa gli avevo urlato.

    Forse aveva avuto più effetto la ginocchiata nelle palle che involontariamente gli avevo dato nel muovermi bruscamente per sottrarmi alle sue carezze.


    Continuò a guardarmi sempre perplesso e dolorante mentre io ricomponevo i miei vestiti.

    -Mike, ti voglio bene…-

    Una luce di speranza nei sui occhi.

    Cazzo! Quanto era difficile!

    -Mike, ho bisogno di una pausa…-

    Dallo sguardo che mi diede non aveva capito nulla.

    Pazienza, Lou.

    -Ascolta, non voglio ferirti, ma non me la sento…-

    Un sorriso sul suo volto.

    -Certo, Lou. Anche io ti amo, posso aspettare finchè lo vorrai-

    Cazzo, Pich! Ma sei ottuso?!
    Dovrai attendere in eterno!

    -Mike, l’attesa potrebbe essere molto, troppo, lunga!-

    Modo soft per dirgli in eterno.

    -Louu-

    Un miagolio.

    -Pich! Ti prego! Non rendere le cose più difficili!-

    Cazzo! Usa il cervello!

    -Se vuoi possiamo restare amici, ma…-

    -OK!-


    Mi interruppe.
    Accese l’auto, con un moto di rabbia ingranò la retro e partimmo.


    Sbirciai i suoi occhi, erano lucidi, faticava a trattenere le lacrime, le stesse che scorrevano liberamente dai miei.


    E’ difficile essere lasciati, ma forse è più difficile lasciare…

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    Grazie ragazze e grazie ad Ally, purtroppo in questo periodo non ho la testa per concentrarmi, ma tanto il capitolo era pronto gia da tempo, LOL.
    Un bacione a tutte
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    ...dato che non vedo le foto...mi consolo

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    Tantissimi auguri!!!



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    Scusate il ritardo, ma sono successe così tante cose che non ci credereste, quindi è meglio il capitolo. Grazie a tutte




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    CAPITOLO DICIOTTESIMO
    Ombre nella notte




    Mi addormentai stremata, il volto ricoperto di lacrime, la custodia del CD stretta al petto e nelle orecchie la sua voce che ripeteva la canzone all’infinito.

    Mi svegliò, qualche ora dopo, una strana calma.
    Probabilmente in quel lasso di tempo la carica della batteria si era esaurita ed ora il silenzio regnava sovrano intorno a me.

    Mi alzai stiracchiandomi, la custodia del CD cadde in terra.

    La raccolsi sospirando, sicuramente un altro tesoro prezioso da custodire gelosamente, per meglio dire da rinchiudere nel fondo dell’armadio a casa e lasciarvelo in eterno.
    Magari accanto a quel pezzettino del mio cuore che aveva ripreso a sanguinare…


    Lou, non sarà tuo né ora, né mai!

    Ecco il nuovo motto che avrebbe dovuto regolare la mia vita da ora in poi!


    Osservai il mio riflesso in bagno: gli occhi erano rossi e due occhiaie ne sottolineavano il contorno.
    L’acqua fresca diede temporaneo sollievo al mio volto irritato dalle lacrime.
    Pettinai rabbiosamente i capelli, indossai un abito comodo ed uscii dalla stanza.

    Tutto taceva, era da molto passata la mezzanotte, ringraziai mentalmente la zia, o chi per lei, che mi aveva lasciato dormire, ma ora il mio sonno era completamente sparito!

    Uscii, l’aria frizzante della notte mi avrebbe aiutata a schiarirmi le idee.


    La notte il parco di Neverland era una cosa meravigliosa e la villa ancor di più!


    Era interamente decorata da bianche lucine natalizie, esse fiancheggiavano il marciapiede, i sentieri, gli alberi, le pareti, le grondaie,…

    Il bello fu che, in seguito, queste luci non rimasero semplici decorazioni natalizie, Michael infatti decise di ricreare la magia del Natale tutto l’anno e le luci non furono più spente la notte per vario tempo.

    Un moderno Jack Skeletron.

    In seguito seppi da lui che in questo modo voleva riappropriarsi dei Natali passati, nei quali non aveva potuto festeggiare per motivi religiosi.
    Voleva tornare al tempo felice di Gary, in cui lui, molto piccolo, restava con il naso incollato al vetro ghiacciato, ammirando le lucine che animavano le case dei vicini, con nel cuore il desiderio di avere anche lui un mucchio di lucine perché ogni giorno fosse Natale.
    (*)



    Seguii a caso il sentiero che portava alla villa.
    Fu una cosa inconscia, un passo dopo l’altro, la mente che continuava a ripetere le parole della canzone…

    Mi ritrovai sul retro, vicino all’appartamento privato di Michael.

    Non fu una cosa intenzionale.

    Una luce danzante attrasse la mia attenzione.

    Dalla finestra aperta uscivano le note di una romantica canzone.
    Mi fermai in ascolto…


    Ripeto, mai avrei voluto spiarlo, ma tutto quello che accadde in seguito fu di una bellezza indescrivibile…


    Due figure si muovevano abbracciate a tempo con la musica.

    Il fuoco acceso nel camino creava riflessi sulle pareti, quasi che anche le fiamme volessero partecipare al ballo dei due amanti.

    -Ti voglio!-

    La voce di Michael mormorò roca mentre i loro volti si univano in un bacio.



    Avrei potuto andarmene, anzi dovuto, ma ero come ipnotizzata dalle ombre che questi creavano in controluce.

    Vidi i vestiti cadere a terra ad uno ad uno.

    La donna scendere lentamente ed inginocchiarsi di fronte all’amante.

    Movimenti ritmici caratterizzarono le due figure.

    Parole sussurrate e gemiti investirono i miei sensi.


    Lentamente l’uomo sollevò la donna, la prese in braccio, le loro labbra si fusero in un bacio…

    Piano si unirono creando una bizzarra figura a due gambe che si muoveva fluidamente.


    Erano bellissimi.
    Il loro far l’amore era bellissimo.
    I loro ansiti, gemiti, parole sussurrate e poi gridate erano bellissime…

    Era mai questo il sesso tra due persone che si amavano?


    Restai incantata a guardare la scena, le gambe strette tra loro per cercare di calmare quel languore che lento si era creato nel mio basso ventre, radicato in quel punto ancora inesplorato che ora doleva in cerca di sollievo.


    Le figure si inginocchiarono sul tappeto, una dietro l’altra ed i movimenti ripresero.

    Se prima era una danza armoniosa, ora la follia si era impossessata dei due corpi che si muovevano rapidi, a scatti, a volte sbagliando il ritmo, ma pareva che ciò non importasse ai due amanti.

    Le parole prima sussurrate erano ora grida animalesche di soddisfazione.
    L’uomo iniziò ad intonare una melodia d’amore urlata fino all’apice…


    Delle contrazioni misteriose invasero il mio basso ventre lasciandomi ansante come loro…


    Si sdraiarono sul tappeto abbracciati.
    In silenzio mi allontanai dalla finestra.


    La mia mente era ora piena delle immagini di ciò a cui avevo appena assistito, il volto in fiamme, stranamente ero in pace con me stessa.


    Mai una volta mi pentii di ciò che avevo vissuto, avevo violato la loro intimità, ma erano talmente belli insieme che in quel momento decisi che anche la mia prima volta avrebbe dovuto essere così.

    Romantica, sensuale, passionale, erotica tutto nello stesso momento.



    Tornata nella mia stanza mi cambiai ed infilai sotto le coperte.

    La parte di me che quella sera si era risvegliata alla vista dei due amanti pulsava debolmente in cerca di attenzioni…


    *


    La mattina successiva mi svegliai tremendamente in ritardo, gettai in fretta le cose nella valigia e di corsa infilai quest’ultima nel baule del grande SUV.


    Michael e Lisa stavano salutando gli zii.


    Frank mi spinse da dietro:

    -Lou! In ritardo, come sempre!-

    Mi apostrofò sghignazzando.

    -Senti chi parla! Ritardato mentale!-

    Evviva ritrovata, banale quotidianità!



    Tutti erano già stipati nelle auto che ci avrebbero riportato all’aeroporto.
    Lisa mi aveva salutato gentilmente, ma tiepidamente e poi era rientrata con i suoi bambini.


    Michael si avvicinò a me, sorrise.
    Mi avvolse tra le sue grandi braccia.

    -Fai un buon viaggio, Lou!-

    L’odore della sua colonia invase le mie narici.
    La stoffa morbida del suo maglione accarezzò la mia pelle.
    Le sue labbra si posarono piano sul mio volto, poi proseguirono verso il mio orecchio.
    Brividi percorsero la mia schiena.

    -Quello che è successo resterà il nostro piccolo segreto…-

    Si staccò da me e mi sorrise.
    Un sorriso divertito, malizioso, ma gli occhi erano tristi.



    Salii in auto e mi sedetti pietrificata.
    Per tutto il viaggio di ritorno un unico pensiero riempiva la mia mente:
    Cosa intendeva con “il nostro piccolo segreto”?!




    (*) Dal libro “You are not alone” Jermaine Jackson

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    :00: :00: :00: :00: :00: :heart:
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    :lol: grazie Serena, lo prendo come un complimento :look:
1715 replies since 5/11/2010
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