Un colpo di fortuna

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    Un altro capitolo corto ma dato che è nato così...

    Cap.7

    Quando scese dalla sua camera, Michael era di nuovo ancora una volta lì, in fondo alle scale, ad attenderla.
    Lucy pregò fra sé e sé che lui non le chiedesse se aveva pianto ancora, perché lo aveva fatto, a lungo sotto la doccia ma non avrebbe saputo spiegarne il motivo.
    Pensò che la scusa migliore potesse essere quella di dare la colpa alla shampoo negli occhi, ma soprattutto evitare che lui potesse osservare se aveva gli occhi rossi sarebbe stato fondamentale.
    “Oh mamma, Lucy! Lo shampoo ti deve essere entrato negli occhi o sbaglio? Avevo chiesto che mettessero shampoo che non brucia ma si devono essere dimenticati…”
    Beccata. Lucy detestava mentire, ma tutto sarebbe stato più difficile.
    “Ehm, sì è lo shampoo in effetti. Ho usato il mio, Michael per questo mi sono venuti gli occhi rossi, il tuo personale non c’entra”
    “Ti sei portata lo shampoo? E perché mai? Qui c’è tutto quello che serve, devi solo chiedere ok?” le disse Michael prima di stringerla leggermente a sé, cosa che gli permise, in modo scaltro di annusarle i capelli: Lucy aveva usato lo shampoo trovato in bagno, non il suo, per cui aveva mentito, gli restava di capire il perché.
    Uscirono dalla casa incamminandosi verso il parco, in silenzio. Poi come niente fosse, Michael si avvicinò un po’ di più a lei e le prese la mano, intrecciando le dita alle sue.
    Lucy sussultò appena sentì il tocco, la mano di Michael era morbida, calda e avvolgeva la sua stringendo decisa ma senza farle male.
    Ad un tratto, all’ombra di un grosso albero, Michael fermò la loro passeggiata.
    “Lucy, dobbiamo parlare, devo chiederti una cosa”
    “Che succede?”
    “Sai il concorso che hai vinto...diceva che avevi vinto un week end”
    “Sì certo, lo so bene. Ho tutta l’intenzione di andare a lavorare lunedì!” disse scherzando
    “Ecco vedi...il problema è proprio questo!”
    “Mi stai dicendo che me ne devo andare? Nessun problema Michael.Se non vado bene per il video non mi offendo credimi! L’ho detto da subito che non sapevo ballare e di certo non posso pretendere che tu mi metta nel video se non vado bene!”
    “Ma vuoi stare zitta un secondo?” la interruppe ridendo Michael
    “Oh già, scusami. Prego parla tu...”
    “Il premio di un week end in realtà serviva a me per valutare chi veniva qui per il video, non per fare anche il video. Capisci bene che non sarebbe stato possibile fare prove e video tutto in un week end”
    “Beh, non sono un esperta di video ma sì...lo avevo intuito” Lucy sorrise
    “Ecco vedi, credevo che avrei impiegato questi due giorni completamente per le prove iniziali con la vincitrice, prima di capire se andava bene o no. Il fatto è che, quando sei arrivata qui, credevo che non sarebbero serviti a nulla, che era una battaglia probabilmente già persa. Tu eri così decisa, dura quasi verso di me che avevo paura che non ti sarei mai piaciuto e ballare sarebbe stato impossibile. Ma prima è successo qualcosa che non mi so spiegare. Averti fra le braccia e ballare con te mi sembrava la cosa più naturale del mondo. Insomma, Lucy, sto per chiederti di passare un mese qui, mia ospite, vorrei che tu fossi la co-protagonista del mio video!”
    “Michael! Tu non sai quello che dici! Il premio era fare la comparsa, nel tuo video, non la co-protagonista! Io non so ballare, non ho studiato danza, ti farei fare una figura pessima!”
    “Lucy tu dimmi solo se puoi fare a meno di tornare al lavoro, se puoi stare qui un mese con me. Al resto ci penso io!”
    “Oh vedi, ci devo pensare, io sono così frastornata ora...devo chiamare credo..sì devo telefonare ed avvisare la mia responsabile d’ufficio”
    “Allora andiamo di corsa a casa, così puoi telefonare!” la prese per mano ed iniziò a correre con lei
    Lucy sentì la felicità invadergli la testa e il cuore. Strano, pensò, per una che come lei fino al giorno prima a malapena sapeva chi fosse Michael Jackson.
     
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  2. ( StreetWalker ‚
     
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    Meglio non andrà a lavoro così avrà più tempo per stare con lui e cambiare carattere
     
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    Potrebbe nascere una bellissima storia e sarà un mese fantastico. Grazie per gli straordinari capitoli Andago, attendiamo presto la continuazione
     
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  4. ornellamj
     
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    CITAZIONE
    Lucy sentì la felicità invadergli la testa e il cuore. Strano, pensò, per una che come lei fino al giorno prima a malapena sapeva chi fosse Michael Jackson.

    ehhh cara Lucy...non è strano...Mike è magico!!! :love:
    e adesso aspettiamo di sapere cosa accadrà durante il mese insieme... :shifty:
    thxxx :congra:
     
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    Cap. 8

    “No, non posso dirti dove sono e perché ho bisogno di un mese di ferie…come non è possibile? E’ un anno che non vado in ferie quasi! Sono venuta al lavoro con l’influenza ricordi? Allora ascoltami tu adesso: ho diritto a sei mesi di aspettativa vero? Bene, sappi che due mesi partono da questo momento!” Lucy chiuse la chiamata sbattendo il ricevitore grigio-ferro del telefono.
    Michael seduto su una poltrona nella stanza a fianco finse indifferenza quando lei entrò, ma mentalmente sorrise soddisfatto davanti alla grinta dimostrata dalla sua ospite.
    “Allora cosa ti ha detto?” le chiese
    “Ah… tutto ok, nessun problema!”
    “Allora sei in ferie per un mese?” chiese Michael pur sapendo già la risposta
    “Sì sì un mese di ferie”
    Aveva mentito di nuovo. Non un mese ma due e non ferie ma aspettativa ma a lui aveva mentito e Michael si chiese perché.
    Le giornate da quel momento proseguirono frenetiche, fra sala prove, incontri con la troupe e i ballerini e in ognuno di essi Michael non dimenticava di portare con sé Lucy.
    Poi un giorno accadde l’inevitabile.
    Michael si appoggiò a lei, abbracciandola da dietro, tenendola per la vita, il suo volto sulla nuca di Lucy così che il suo respiro arrivasse all’ orecchio, mentre lei si diceva che quella era sicuramente una posa studiata a tavolino per un evenienza del genere.
    Il sole al tramonto che entrava dai grandi finestroni aperti, illumina il viso di Lucy senza ferirle gli occhi e un’aria molto leggera la sfiorava appena a scomporle i capelli. Lo sorprese a guardarla mentre il fotografo continuava a fare i suoi scatti e lei sapeva bene che Michael avrebbe voluto aver già finito, per restare solo con lei, mentre la stringeva a sé. Una donna certe cose le sente, si disse fra sé e sé Lucy.
    Gli basterebbe un suo solo gesto, un cenno del capo o il suo sguardo per qualche istante in più, perso in quello di Michael e allora le labbra di quell’uomo si poggerebbero sulle sue e lei sarebbe persa per sempre.
    "Stringo troppo?" le chiese e il suo alito caldo le accarezzò l'orecchio e si trasformò in onde che scesero veloci lunga la schiena
    "No tranquillo" tentò di dire Lucy, sforzandosi di sorridere senza lasciar trapelare la matassa di emozioni che la attanagliavano.
    Un'altra foto; con la scusa del cambio di postura una mano di Michael scivolò sui suoi glutei per poi salire piano fino alla spalla, il pollice sulla nuca, dove nascosto, allo sguardo di chi li immortalava, accarezzava i pochi centimetri di pelle nuda di Lucy che aveva a disposizione.
    Lei fece un rapido conto, una proporzione matematica fra quello che le stava provocando quel dito e ciò che avrebbero potuto fare tutte le dita insieme, le mani di Michael sul suo corpo e i brividi aumentarono d’intensità, arrivando a colpire zone che quasi non sapeva di avere.
    Pensò d’improvviso che forse le sue guance si erano arrossate a quel pensiero, anzi, era probabile ammise a sé stessa, ma sperò che la luce del tramonto la aiutasse a mascherare ciò che trapelava e che lui non se ne accorgesse.
    "Sei stanca? Abbiamo quasi finito" le sussurrò poco dopo all'altro orecchio
    "No nessun problema” ma avrebbe voluto dire tutto l'opposto, o forse dirgli che sarebbe rimasta ore così, con le sue mani addosso, il suo profumo che arrivava delicato e dolciastro alle sue narici, il suo corpo snello e forte che la sosteneva.
    Ancora uno scatto; i muscoli di entrambi ormai indolenziti dalla posizione forzata, stentavano ad ubbidire ai comandi del fotografo che lo intuì chiedendo così una pausa.
    Michael allentò la presa su Lucy e come una piantina a cui si toglie il sostegno lei si sentì d'improvviso debole e fragile; le indicò uno scalino, con un cenno della testa, sul quale lei si lasciò cadere mentre mani che non erano più le sue, si prendevano cura del suo trucco, dei suoi capelli.
    "Sei stata brava, davvero brava" le disse quando finirono e io Lucy si sentì una scolaretta che ha appena preso un dieci per il tema a scuola
    Prima le accarezzò una guancia, che subito dopo si chinò a baciare, infine abbracciò Lucy colmando il nuovo sconosciuto bisogno del suo tocco che l’aveva invasa.
    Attraversarono insieme la grande stanza, senza parole, in un muto accordo che li guidava all'uscita; avevano un corridoio semibuio da fare con una debole luce verdastra che evidenziava la parola EXIT e Lucy si irrigidì, poco amante da sempre di luoghi con poca luce.
    Ancora, di nuovo, lui intuì ciò che provava e la prese per mano tirandola un po’ verso sé, camminando un passo avanti a lei, lentamente senza fretta.
    Poi si fermò, di colpo, e guardò dietro a lei, oltre la sua spalla e gli occhi di Michael si dilatarono, si spalancarono prima di spostarsi di nuovo su di lei. A Lucy tremarono le gambe per la tensione, no, per la paura, per essere esatti. Non osava muoversi, stringendo solo più forte la sua mano, perché lui non la lasciasse e in quel momento se ne accorse: Michael stava ridendo
    "Dovevi vederti! sei sbiancata appena ho guardato dietro la tua spalla, non ho resistito, scusami per lo scherzo! Quando ho sentito che mi stringevi la mano...oh al diavolo!"
    Non finì di parlare, non la lasciò parlare, ma la sospinse fino a che la schiena fu appoggiata al freddo muro di cemento. Si scostò appena da lei, guardandola solo qualche istante, con gl’occhi che stavano luccicando nella penombra e Lucy sentì il suo stesso respiro accelerare per poi fermarsi quando il volto di Michael si avvicinò al suo. Le sue mani salirono a tenerle il viso e la sua bocca scese sulla quella di Lucy.
    La stava baciando, leggero, come assaggiasse le sue labbra e lei lo lasciò fare inerte ancora una volta, finché non smise; lo sguardo ancora annebbiato dalla passione, la voce roca, fu lui a dire per primo qualcosa:
    "Era dalla prima foto che volevo farlo, anzi no, da quando sei scesa dall'auto, appena arrivata"
    "Ti offendi se ti dico che io no?" gli rispose sorridendo.
     
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    Bacio d'Amore e di passione, grazie per il bellissimo capitolo Andago, attendiamo presto la continuazione
     
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  7. wonderfulMJ
     
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    CITAZIONE
    "Ti offendi se ti dico che io no?" gli rispose sorridendo.

    Ma che bugiarda questa ragazza!
    Lucy si ritroverà presto con il naso di Pinocchio, sicuro!!!!!! :occhiolino:
    :congra:
     
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  8. ( StreetWalker ‚
     
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    Sì renderà conto più avanti di aver mentito sul fatto di non ricambiare i sentimenti
     
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  9. ornellamj
     
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    una sessione fotografica con Michael è....da brividi!! :bow:
    ed alla fine...sì, è successo l'inevitabile... :barella:
    come si evolverà il loro rapporto adesso? :P
    attendiamo... :aaa:
    thxxx :congra:
     
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    Cap. 9

    Lucy poteva ancora sentire quel bacio sulle labbra, un’ora dopo. Erano rientrati a casa, ognuno nella propria stanza per una doccia e un po’ di riposo, ma ora distesa sul letto lei non riusciva a staccare la mente da quello che era successo.
    Era come guardare e riguardare lo stesso film: lui che la teneva abbracciata, lui che le sorrideva, lui che la teneva per mano in quel corridoio, lui che la sospingeva contro il muro. Ogni fotogramma era un brivido, una morsa allo stomaco, un battito perso del suo cuore.
    Se quello significava essere innamorati allora lei non lo era mai stata fino a quel momento.
    Solo che quel mese sarebbe passato, il video finito e si diede della stupida per aver chiesto due mesi perché l’altro mese lo avrebbe trascorso da sola a casa a piangere, ne era sicura.
    E in quel mese lì, con Michael, poi cosa sarebbe successo? Se lui avesse voluto andare oltre i baci?
    Sentì salire la tensione, la stessa sgradita sensazione che la prendeva ogni volta che la storia con qualcuno si faceva più seria ed impegnativa.
    Doveva impedire che succedesse, questa era la questione, aiutare Michael a finire il video prima che lui le chiedesse di più dei baci.
    Già trovarsi in quel corridoio semi buio l’aveva mandata ad un passo da una crisi isterica, dopo anni aveva imparato a mascherare bene la cosa, ma era sempre lì, in agguato. Corridoi, penombre, pareti di cemento, tutte quelle cose erano un segnale di pericolo per lei.
    Michael non poteva capire, né sentire ciò che aveva provato in quel momento, quella paura quasi animalesca che la assaliva ogni volta che era in posti simili.
    Si obbligò a distogliere la mente da quei ricordi terribili che stavano per affiorare e uscì dalla stanza.
    La casa era immersa nella tranquillità, provenivano rumori solo dalla cucina e Lucy decise di andare a vedere. Una corpulenta donna le voltava le spalle, armeggiando con delle verdure.
    “Permesso, si può?” chiese Lucy per la paura di disturbare il suo lavoro
    La donna si voltò e le rivolse un grande sorriso
    “Prego prego signorina, certo che può! Desidera qualcosa, magari del succo d’arancia?”
    “Volentieri signora, la ringrazio” rispose Lucy
    “Glielo verso subito, lei si sieda intanto. E mi chiami Maggie, non signora, la prego”
    “Grazie Maggie”
    La cuoca le porse il bicchiere di succo, fresco di frigo con un sorriso
    “In questa casa questo non mancherà mai, il signor Jackson lo adora”
    “E’ da tanto che lavora per lui?”
    “Abbastanza per averlo visto diventare un uomo” ribattè Maggie
    “Davvero?” chiese curiosa Lucy
    “Davvero, signorina! Potrebbe essere mio figlio e mi creda che lo considero tale e ne sono orgogliosa. E’ un uomo buono e gentile, generoso fino all’estremo e Dio solo sa quanto abbia fatto del bene in ogni parte del mondo!”
    Lucy le vide gli occhi brillare e capì che non mentiva, lo amava davvero come un figlio
    “Vede Meggie, io non lo conosco bene, in realtà non sono una sua fan e qui ci sono finita quasi per caso ma si vede che è una brava persona”
    La donna le sorrise
    “Mi creda, il caso non esiste! Se lei è entrata nella vita del signor Jackson c’è un motivo anche se ancora magari non si capisce qual è, ma mi creda che lo scoprirete prima o poi.
    Mi posso permettere una confidenza signorina?”
    “Certo come no? E mi chiami Lucy, non signorina!”
    “La ringrazio, Lucy. Beh volevo dirle che stamattina il signor Jackson è sceso qui in cucina prima di lei, prima della partenza per lo studio fotografico e…cantava!”
    Lucy la guardò perplessa, non capiva cosa c’era di straordinario nel fatto che lui cantasse, dato che era il suo lavoro. La corpulenta donna capì che Lucy non aveva afferrato il senso del suo discorso.
    “Sono stati anni difficili per il signor Jackson, questi, Lucy. Anni lontano dai fans, dalla famiglia, nascosto, poi tutta la tensione del ritorno, adattarsi nuovamente alla visibilità, apparire di nuovo sui giornali. Ma poi ha tirato fuori questa cosa del video nuovo, del concorso e si è buttato in questa cosa anima e corpo. Quando lei è arrivata in questa casa però lui si è trasformato”
    “Trasformato?” chiese incuriosita Lucy
    “E’ come se lo avesse ipnotizzato, ammaliato. Oh la prego non mi fraintenda, non è un’offesa!”
    “No, si figuri! Ma non la seguo Maggie”
    “Ogni cosa che fa da quando è qui lei è subordinata alla sua presenza. Al mattino la prima cosa che mi chiede non è più il suo latte di mandorle ma se lei si è svegliata o se lei ha fatto colazione e se si è nutrita abbastanza”
    “E’ un padrone di casa eccezionale in effetti con i suoi ospiti, l’ho notato”
    “No, non era così attento…finora!”
    “Come scusi?” chiese incredula Lucy
    “Lo fa con lei, capisce cosa intendo? Lei ha messo di nuovo gioia nella sua vita, signorina Lucy, era da tanto tanto tempo che non lo vedevo così!”

    “Chi è quello che non vedevi così, vecchia brontolona?” le disse Michael, entrato in quel momento in cucina
    “Ehm…il mio cagnolino signor Jackson! Ha fatto amicizia con una nuova cagnolina del quartiere e vedesse come corre felice!” mentì, cercando di sviare il discorso
    Michael la guardò con aria divertita
    “L’amore trasforma la vita, hai ragione Maggie! Non sei d’accordo Lucy?” le disse strizzandole l’occhio
    Lucy arrossì e si alzò dalla sedia
    “Credo che mi farò una passeggiata nel parco in attesa della cena” riuscì solo a dire
    “Vengo con te!” le rispose Michael
    “Se non ti dispiace vorrei andare da sola, scusami” e senza aspettare che gli rispondesse Lucy lasciò la cucina.
     
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  11. ( StreetWalker ‚
     
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    Le servirà per far chiarezza dei sentimenti
     
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    Lucy è sorpresa e felice dei commenti di Maggie e facendo un giro da sola capirà meglio i suoi sentimenti per Michael. Grazie per il bellissimo capitolo Andago, attendiamo presto la continuazione
     
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  13. ornellamj
     
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    Michael innamorato perso...e Lucy sempre più confusa...o meglio, sempre più impaurita...chissà perchè... :o:
    thxxx :congra:
     
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  14. wonderfulMJ
     
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    Ecco spiegato il motivo di tanta ritrosia con Michael;
    c'è qualcosa nel passato di Lucy che ancora la tormenta...
    speriamo che giorno dopo giorno sappiano far chiarezza e comprendersi,
    ma con un Uomo attento e sensibile come Michael non sarà così difficile.
    Thanks Andago!
     
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    Cap.10

    Maggie guardò il volto di Michael rattristarsi per la risposta di Lucy, conferma che aveva visto giusto.
    “Le dia tempo, signor Jackson” gli sussurrò quando Lucy fu uscita “E’ confusa, sente di amarla ma ancora non se ne rende conto completamente”
    “Tu dici Maggie?” chiese Michael “lei è così sfuggente, anche quando l’ho abbracciata oggi, quando si stava lasciando andare di colpo si è bloccata ed è diventata come una statua di cera. Non capisco cosa non vada”
    “Cosa sa di lei? Presumo nulla o molto poco. In lei ci sarà qualcosa che l’ha ferita, da cui si difende e contro cui lotta ma nulla che il suo amore non possa sciogliere mi creda”
    Michael abbracciò Maggie con slancio
    “Grazie Maggie! Dio ti benedica, hai sempre delle parole così speciali per me e così tanto affetto!”
    La donna si commosse del gesto e per non darlo a vedere si sciolse dall’abbraccio e ritornò alle verdure
    “Su su signor Jackson, non sono io che deve abbracciare! E adesso esca di qua e smetta di farmi chiacchierare o avrà pane secco per cena!”
    Michael fece come le chiedeva ed andò nel salone dove aveva il pianoforte. Fece scivolare le dita sui tasti, e prima che se ne accorgesse, iniziò una melodia nuova, una canzone che parlava di un uomo che chiedeva alla sua amata di aprirle la porta del suo cuore.
    Lucy poco distante, in giardino, sentì la musica attraverso le finestre aperte del salone, chiuse gli occhi per cercare di trattenere le lacrime che invece le scendevano senza freni.
    Il sole era tramontato, lasciando il posto ad una grande e luminosa luna piena, i fiori si erano chiusi e i grilli sparsi nel giardino cantavano serenate.
    “Parlami di te” per l’ennesima volta Michael la fece sobbalzare con quella frase, arrivandole alle spalle senza far rumore
    “Accidenti Michael, ogni volta che me lo chiedi in questo modo perdo dieci anni di vita!”
    “Non dire così, ti prego! L’ultima cosa che voglio è farti del male! Ma ti voglio conoscere Lucy, sapere chi sei, imparare cosa posso donarti e di cosa hai bisogno” le disse mentre si avvicinava a lei tanto da poterle accarezzare i capelli
    Quel gesto stordì Lucy
    “Tu non mi devi donare nulla…voglio dire, sono qui, ospite a casa tua, partecipo al tuo video, quante donne vorrebbero essere al mio posto? Sei passato dall’essere un cantante famoso e semi sconosciuto per me ad un amico dolce, gentile e generoso con cui ho la fortuna di trascorrere quello che sarà il periodo migliore della mia vita probabilmente”
    “Due mesi giusto?” azzardò Michael per vederne la reazione
    “Due mesi già…” disse quasi senza rendersene conto Lucy “Oh mio Dio! No volevo dire un mese, non due!” cercò di coprire la gaffe
    “E perché hai due mesi di aspettativa?” Michael scoprì le carte
    “Tu hai sentito la mia telefonata?” chiese sorpresa
    “Sì, non volendo, ti assicuro. Ma ho sentito. Non capisco perché però a me hai detto un mese”
    “Fra un mese il video sarà finito ma pensavo di approfittare per riposare un po’ a casa prima di tornare al lavoro”
    “E perché non me lo hai detto? Perché non ti riposi qui, con me?”
    Michael era vicino, così vicino che poteva parlarle in un sussurro e Lucy continuava a fare piccoli passi indietro mentre lui continuava a seguirla.
    D’improvviso l’ennesimo passo indietro la fece inciampare, facendole perdere l’equilibrio e si sentì cadere all’indietro. Ma prima che lei toccasse terra con la schiena Michael l’afferrò e la sostenne, poi si lasciò scivolare con lei fino a stendersi sul prato.
    “Presa!” disse sorridendo
    “Ora sono in debito con te ancora di più, mi hai anche salvato…” disse Lucy cercando di mascherare l’imbarazzo
    “Sono io ora quello fortunato”
    “Perché mai? Sporcarti d’erba i pantaloni per evitare che la tua maldestra ospite si facesse male non mi pare una fortuna”
    “Oh sì invece! Ho avuto la scusa pronta per abbracciarti, per finire sul prato con te e…”
    “E…?” chiese Lucy mentre il suo cuore sembrava un kamikaze pronto a scoppiare
    “E baciarti un’altra volta” finì di dire Michael prima di baciarla
    Lucy si sorprese a rispondere alle carezze di Michael e ai baci, diversamente dalla prima volta e non riuscire più a controllare sé stessa come avrebbe voluto e si era promessa.
    Sentì Michael che tirava sulla camicetta leggera per farla uscire dai pantaloni e crearsi un varco per arrivare alla sua pelle. Lo sentì accarezzarle la schiena mentre la baciava sul collo con piccoli baci e poi la sua mano arrivò al suo seno cercando il capezzolo. Fu come essere colpita da una scossa, gli fermò la mano e lo allontanò brusca da sé.
    “No!” gridò
    Michael vide gli occhi di Lucy riempirsi di paura e ne fu sorpreso
    “Scusami io non volevo…” tentò di dirle cercando di trattenerla per una mano mentre lei si alzava in piedi
    “Lasciami! Lasciami!” disse Lucy cercando di svincolarsi dalla presa
    Michael la lasciò e rimase a guardare mentre correva via, verso la casa chiedendosi perché fosse così sconvolta.
    Al momento della cena, la cameriera l’avvisò che Lucy sarebbe rimasta in camera e non sarebbe scesa a mangiare e Michael capì che il problema era più serio di quanto avesse potuto immaginare.
     
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71 replies since 23/5/2014, 07:43   895 views
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