La preferita del Re

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    Cap. 4

    Essere rimasto fuori casa un paio d’ore era stato sufficiente per ritrovarsi poi sommerso dai racconti dei suoi bambini. Era una cosa che adorava, restare ad ascoltarli, li amava così tanto che la vita prima del loro arrivo sembrava una lastra di metallo fredda e senza forma
    Beh, sembrava ci fosse stato un piccolo guaio in cucina da quello che gli raccontarono. Avevano aiutato la cuoca a preparare la merenda e poiché Blanket era ancora un po’ maldestro data l’età, quando volle usare da solo il coltello per prendere la marmellata del barattolo, questa finì sulla giacca da lavoro della cuoca.
    Così lei si ritrovò con una grossa macchia rotonda e rossa (la marmellata era di fragole) proprio dove si mettono le medaglie. La cosa divertì tutti, tranne Blanket, visibilmente mortificato.
    A cena Michael colse l’occasione giusta per cercare di sollevare il morale a suo figlio, guardò la macchia e con fare serio disse la cuoca che aveva portato in tavola il dolce:
    “Oh vedo che hai già ricevuto una medaglia per il tuo ottimo lavoro svolto qui! Sarai presto generale vedrai!”
    Così scoppiarono tutti a ridere, anche Blanket e Prince precisò:
    “Generale del Reale ordine della Marmellata!”
    Poco più tardi Michael si ritirò come ogni sera nel suo studio, mentre attendeva che la baby sitter accompagnasse i ragazzi nelle loro stanze a prepararsi per la notte. Una volta nei loro letti lui sarebbe salito come ogni sera per il bacio della buona notte e la recita della preghiera.
    Nell’attesa di quel momento Michael si mise a ripensare alla giornata appena trascorsa, in fondo sua madre gli aveva insegnato che bisognava trovare sempre un momento per pensare a ciò che si era fatto, a ciò che si poteva aver fatto meglio, ringraziando Dio per ciò che Egli aveva donato nella giornata appena trascorsa.
    A Michael piaceva farlo lì, fra i libri e i tanti oggetti che lo circondavano, si sentiva al sicuro quasi protetto, insomma ci stava bene fra quelle cose.
    Al mattino, invece amava recitare le prime preghiere ancora steso a letto, per poi spostarsi in una stanza con grandi vetrate orientate ad est. Era la sua stanza della meditazione. Meditare lo univa ancora di più a Dio e nello stesso tempo “al divino che c’è dentro di noi”, secondo quanto diceva la filosofia orientale. Ed egli sentiva profondamente questa cosa, tanto da non meditare solo al mattina ma ogni volta che ne sentisse la necessità e avesse avuto modo di farlo, anche per pochi minuti.
    Non avrebbe mai potuto iniziare una giornata proficua e serena se non avesse potuto pregare e meditare, ne era assolutamente convinto.
    Michael quella sera aveva la testa piena delle immagini di quella ragazza, la ragazza dei vetri e sentiva che la meditazione sarebbe stata ideale per portare pace e chiarezza nel suo cuore. Erano bastati quei due incontri e lei gli era profondamente rimasta impressa, come poche volte gli era capitato, tanto da desiderarla anche fisicamente.
    La spia rossa del telefono sulla scrivania, in modo crudele pose fine ai suoi pensieri e lo richiamò alla realtà.
    I suoi ragazzi lo stavano aspettando, solo quello era importante in quel momento.
    Si alzò lentamente dalla poltrona di pelle, stiracchiando i muscoli indolenziti e aggiustandosi il cardigan di lana morbida e leggera che indossava in quelle fresche serate di inizio primavera e si avviò verso le camere.
    Poco tempo dopo, una cameriera della casa bussò piano alla porta della cameretta di Blanket, dove Michael aveva appena finito di leggere una storia al suo ultimo nato che stava già beatamente dormendo.
    “Michael, di sotto c’è Mark che chiede di lei” gli disse
    Michael posò il libro di fiabe sul tavolino vicino al letto, baciò il piccolo sulla fronte e uscì chiudendo al porta alle sue spalle.
    Raggiunse l’autista che lo attendeva in fondo allo scalone di marmo
    “Dimmi Mark che succede?”
    “Mi avevi detto di farti sapere il nome della ragazza dei vetri…” accennò
    “Ah sì! Allora?”
    “Si chiama Silvie. Silvie Duke.”
    “Duke? Quei Duke?” chiese allibito Michael
    “Sì, proprio quelli” annuì Mark
     
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  2. wonderfulMJ
     
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    Bellissimo come descrivi il rapporto di Michael con i suoi bambini,
    in particolare col piccolino .. che tenerezza :love:
    Bello anche come rappresenti l'aspetto meditativo di Michael,
    sono sicura che appartenesse veramente a MJ.

    CITAZIONE
    “Duke? Quei Duke?” chiese allibito Michael

    Dunque Michael conosce già quel cognome?
    Chissà chi o cosa rappresenta per lui? Curiosisssssssssima! :umh:
    Grazie ed a presto Andago. :ciau:
     
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  3. ( StreetWalker‚
     
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    La conosceva? Continua per sapere di più
     
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  4. ornellamj
     
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    molto dolce questo capitolo.... :wub:

    CITAZIONE
    A cena Michael colse l’occasione giusta per cercare di sollevare il morale a suo figlio, guardò la macchia e con fare serio disse la cuoca che aveva portato in tavola il dolce:
    “Oh vedo che hai già ricevuto una medaglia per il tuo ottimo lavoro svolto qui! Sarai presto generale vedrai!”
    Così scoppiarono tutti a ridere, anche Blanket e Prince precisò:
    “Generale del Reale ordine della Marmellata!”

    ed anche divertente!! :lol:
    ...e...sì...Mike era davvero un grande padre... :ehm:

    CITAZIONE
    “Si chiama Silvie. Silvie Duke.”
    “Duke? Quei Duke?” chiese allibito Michael
    “Sì, proprio quelli” annuì Mark

    comunque sono curiosa anch'io di sapere il motivo della sua sorpresa riguardo il nome della ragazza... :umh:
    attendo il seguito!!! :aaa: :ciau:
     
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  5. Elenajackson777
     
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    Capitolo molto dolce ma anche molto interessante,sono proprio curiosa di sapere a chi altro appartiene questo cognome Duke :umh:
     
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    Cap.5

    Ricordava bene tutta quella storia, Michael. Henry Duke era un giovane e brillante avvocato che aveva una promettente carriera davanti a sé, discendente di illustri esponenti del “foro”, poiché sia il nonno che il padre che lo zio praticavano la professione. Lo studio Duke&Duke era il più quotato e con il maggior numero di cause vinte nei propri registri.
    Quindi Henry si apprestava ad allungare la lista e proseguire la tradizione forense, quando accadde quello che accadde. Si innamorò.
    Il problema nacque perché lui s’innamorò di una timida diciottenne, dai capelli dorati e occhi limpidi e…nessuna nobile ascendenza.
    Già, come in ogni favola che si rispetti, la giovane era semplicemente la figlia dell’autista di suo padre e quando alla fine dell’anno scolastico lei tornò a casa dal convitto di Dallas dove studiava, Henry era appena rientrato da un viaggio di divertimenti e gozzoviglie.
    Era appena stato fra le più belle ragazze delle famiglie più ricche del Paese, aveva dormito in hotel di lusso e bevuto fiumi di champagne. Quello era il suo viaggio di “iniziazione”, così lo aveva definito il padre. A ventotto anni, laureato con il massimo dei voti, a Settembre avrebbe affiancato il padre e lo zio nello studio legale. Poi avrebbero pensato al suo matrimonio, valutato quale ragazza e quale ricca famiglia era la migliore da unire ai Duke.
    Per quell’estate però, poteva divertirsi, godersi quegli ultimi mesi di pazza libertà.
    Ma poi vide lei, nel cortile, mentre aiutava il padre a lavare una delle auto della famiglia. L'acqua era schizzata sulla sua camicetta, un po’ ovunque e dove aderiva alla pelle la leggera trasparenza faceva scatenare la fantasia di Henry che l’osservava di nascosto.
    Quella sera stessa trovò una banale scusa per parlarle, dopo una settimana le diede il primo bacio.
    Dopo un mese, suo padre vide suo figlio cambiato e da uomo esperto qual’era, gli fu facile fare due conti quando lo vide parlare sottovoce con la figlia dell’autista.
    Fu un pandemonio. Francine, quello era il suo nome, dimostrò più carattere di quanto si pensasse quando rifiutò la generosa offerta economica del signor Duke perché restasse lontana da Henry.
    Ancora più carattere evidenziò quando, quasi alla fine dell’estate, dichiarò senza preamboli che non avrebbe rinunciato al figlio che aspettava.
    Henry naturalmente si schierò al suo fianco, annunciando alla famiglia il matrimonio che sarebbe stato d’amore, precisò non certo riparatore.
    La conseguenza, in una famiglia conservatrice e tradizionalista come quella dei Duke fu la sola possibile: Henry fu cacciato di casa, con la sua sposa, senza soldi, senza lavoro, senza nessun beneficio che gli potesse essere dovuto per il nome che portava.
    Avvocato comunque, Henry finì per lavorare per un piccolo studio che si occupava di disagiati, mentre le sue donne, nel frattempo era nata Silvie, lo aspettavano nella piccola casa azzurra in riva all’oceano.
    In quella famiglia presto si era aggiunta la mamma di Francine, nonna Kate, dopo che il marito, l’autista appunto dei Duke era morto improvvisamente, colto da un malore proprio nel cortile della villa.
    Nonna Kate era la dolcezza in persona, aveva sofferto molto per la figlia e per Henry, che aveva appoggiato con fermezza nella loro scelta di stare insieme.
    Senza contare che adorava la piccola Silvie, così simile fisicamente a Francine e caratterialmente a Henry. Un pepato mix, amava ripetere.
    Ma si sa, la vita a volte segue strani percorsi e la tragedia e il dolore colpiscono nei momenti più impensati.
    Qualche giorno prima di Natale, di un anno che vedeva Silvie ancora bambina, accade l’imprevedibile.
    Un balordo, perché tale era, aveva perso una causa legale contro il suo datore di lavoro difeso dal padre di Henry. Ignaro che questi avesse chiuso i rapporti con la famiglia, lo attese fuori da un negozio di giocattoli, da dove Henry e Francine stavano uscendo.
    Testimoni riferirono che non disse nulla, semplicemente tirò fuori una pistola dal giubbotto ed sparò tutti i colpi a disposizione contro i due. Il perché lo confessò alla polizia poco dopo.
     
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  7. ( StreetWalker‚
     
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    Capito perché la conosce.
     
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    Appunto...lui non la conosce ma conosce la storia della sua famiglia.Grazie...mi segui sempre e non manca mai il tuo commento! Un bacio!
     
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  9. ornellamj
     
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    accidenti!!! che origini drammatiche ha Silvie... :( però la voglia di vivere non le manca per fortuna :smug:
    e Michael conosce la sua storia...penso che adesso la guarderà con occhi diversi...ma non riesco ad immaginare come...o sì? :love:
    brava Andago!!! che fantasia hai...complimenti!! :congra:
    attendo il seguito :yep:
     
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    CITAZIONE (ornellamj @ 2/4/2014, 23:58) 
    accidenti!!! che origini drammatiche ha Silvie... :( però la voglia di vivere non le manca per fortuna :smug:
    e Michael conosce la sua storia...penso che adesso la guarderà con occhi diversi...ma non riesco ad immaginare come...o sì? :love:
    brava Andago!!! che fantasia hai...complimenti!! :congra:
    attendo il seguito :yep:

    Grazie! Fantasia tanta fin da piccola in effetti, io e le mie amiche (o le Barbie) eravamo sempre al centro di vicende intricate e avventurose ihihihi!!
    I miei parenti ridono ancora oggi al ricordare di quando a 6/7 anni ero una ricca vedova di ben 7 mariti (bel numero eh??) ognuno morto in un modo tragico e diverso dall'altro! Ma il lieto fine non mancava mai! :asd: :love: :love:


    Cap.6

    Da allora, Silvie visse con la nonna Kate. La notizia fece molto scalpore naturalmente, per l’assurda dinamica che aveva avuto la faccenda. I Duke, appunto perché molto in vista furono sommersi dalle incalzanti domande dei media su Henry e Francine, sulla loro vita modesta ben lontana dallo sfarzo della famiglia.
    Il padre e lo zio di Henry, per porre fine alla cosa, provarono a ricucire i rapporti con la nipotina superstite, ma nonna Kate vi si oppose, se non fosse altro, disse, in memoria dei genitori della piccola. Accettò solo, a tutela del futuro della bimba, un versamento mensile in un conto creato a nome di Silvie di cui la ragazza non doveva venire a conoscenza fino al giorno del suo matrimonio.
    Quei soldi sporchi di sangue e intrisi di dolore non avrebbero fatto soffrire più nessuno.
    Michael naturalmente ignorava come tutti la parte che riguardava il denaro di Silvie, dato che la ragazza lavorava per lui come lavavetri credette che fosse stata definitivamente abbandonata dai Duke e la cosa lo rattristò molto.
    Si chiese cosa poteva fare per lei, oltre che parlare con Alì per trovarle un posto definitivo in casa fra il personale.
    Ripensò a lei, a come era “arruffata” mentre cercava le chiavi dell’auto nella borsa…l’auto!! Michael si colpì la fronte con il palmo, illuminato d’improvviso dall’idea. Chiamò indietro Mark che era appena uscito dalla casa.
    “Ho bisogno di un favore Mark. Contatta J.D. digli che mi serve per domattina un’auto nuova”
    Mark, ignaro dei pensieri di Michael lo guardò allibito
    “Cosa c’è che non va nel SUV Michael?”
    “Non è per me, ma per Silvie!”
    “Silvie?? Ma sei impazzito per caso? La sua macchina è già stata riparata dal tuo meccanico di fiducia, la vado a prendere domani!”
    “No no Mark! Quella è vecchia, ha ancora i finestrini a manovella, chissà da chi l’ha presa, quella povera ragazza! Voglio fare qualcosa per lei, farla sorridere e un’auto nuova è quello che le serve!!”
    “Ti rendi conto che sono le nove di sera? J.D. non è neppure in negozio!”
    “Chiamalo a casa, accidenti! Digli che mi trovi qualcosa adatto a lei, piccola e spaziosa ma con tutti i confort! Ah! Chiama poi Moussi, digli che prepari un contratto per assumerla a tempo pieno!” disse frenetico mentre iniziava a risalire la scala
    “Ma Michael….” Provò a obiettare Mark
    “Io sono di sopra nel mio appartamento, quando hai finito vieni su a dirmi come è andata” gli disse prima di svoltare nel corridoio e sparire dalla vista di Mark
    Dovette aspettare fino a oltre la mezzanotte, Michael, per parlare di nuovo con Mark, a cose fatte. Cercò di rilassarsi ascoltando Bach e Beethoven ma neppure il Chiaro di Luna riuscì a distoglierlo dai pensieri su Silvie.
    “Michael, posso?” chiese dalla soglia Mark
    “Entra Mark, entra!”
    “L’auto c’è, la porta J.D. direttamente alla casa di Carlwood Drive domattina. Moussi preparerà il contratto domattina presto e glielo farà firmare appena arriva”
    “No! Chiama Moussi e digli che mi aspetti. Voglio dare io a Silvie la bella notizia. Poi quando uscirà dalla casa si troverà davanti l’auto nuova. Non vedo l’ora, chissà come sarà felice!”
    Mark si congedò da Michael ancora perplesso delle scelte fatte augurandosi che la ragazza non interpretasse in modo sbagliato la generosità di Michael o peggio ancora, ne approfittasse.
    A vederla così, Silvie non le sembrava decisamente un tipo capace di far del male a Michael, ma troppo spesso erano successi spiacevoli imprevisti con ragazze che si erano legate a lui.
    Qualcosa di quella storia non lo convinceva, ma non sapeva dire cosa fosse. Certo era, che dopo anni che lavorava per Michael, Mark aveva sviluppato un sesto senso per le faccende complicate e quella aveva tutta l’aria di non essere fra le più semplici.
     
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  11. Elenajackson777
     
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    Bei capitoli,ha davvero una storia molto drammatica Silvie,speriamo tanto che adesso Silvie non interpreti in modo sbagliato la generosità di Michael verso di lei.Bravissima Andago,attendo il continuo :)
     
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    Nel frattempo che proseguo la stesura dei capitoli di questa FF (potrei ritardare un pò, visto il periodo un pò "intenso") vi posto un'altra FF se vi va di leggere ancora qualcosa di mio, che, essendo completa, mi permette di postare capitoli già pronti.

    https://foreverdarling.forumfree.it/?t=68503939
     
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  13. ornellamj
     
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    CITAZIONE
    “Ti rendi conto che sono le nove di sera? J.D. non è neppure in negozio!”
    “Chiamalo a casa, accidenti! Digli che mi trovi qualcosa adatto a lei, piccola e spaziosa ma con tutti i confort! Ah! Chiama poi Moussi, digli che prepari un contratto per assumerla a tempo pieno!” disse frenetico mentre iniziava a risalire la scala
    “Ma Michael….” Provò a obiettare Mark
    “Io sono di sopra nel mio appartamento, quando hai finito vieni su a dirmi come è andata” gli disse prima di svoltare nel corridoio e sparire dalla vista di Mark

    ehhh quando Michael vuole qualcosa non lo ferma niente e nessuno!!! :B):

    chissà come sarà la reazione di Silvie alla generosità di Michael... :shifty:


    CITAZIONE
    I miei parenti ridono ancora oggi al ricordare di quando a 6/7 anni ero una ricca vedova di ben 7 mariti (bel numero eh??) ognuno morto in un modo tragico e diverso dall'altro! Ma il lieto fine non mancava mai!

    Andago!!! già vedova a 7 anni?? ammazza...pure tu che infanzia tragica.... :blink: :lol:

    e vedo che ci proponi pure un'altra FF....fantasia veramente spaziale....grazie!!! :congra:
     
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    Cap.7

    Fu così che quel mattino molto presto, in quella che era la nuova casa di Michael, una strana atmosfera aveva invaso ogni stanza perché in ogni stanza, i domestici intenti al loro lavoro appena iniziato, sapevano già che quella mattina sarebbe arrivato Michael e avrebbe assunto di persona la “ragazza dei vetri” addirittura regalandole un’auto nuova.
    Le voci e le ipotesi passarono di bocca in bocca, tanto che quando arrivò l’auto che era andata a prendere Silvie, tutti smisero il loro lavoro e si potevano vedere alle finestre tanti volti incuriositi guardare verso il cortile.
    Silvie, all’oscuro di quanto stava per accadere, non si preoccupò né per le persone che la guardavano dalla finestra né per il signor Moussi che l’aspettava sulla porta della casa.
    “Buongiorno signorina. Dovrebbe avere la pazienza di aspettare l’arrivo del signor Jackson prima di iniziare il suo lavoro” le disse in tono neutro l’uomo
    “Perché? Cosa è successo? Ho sbagliato o commesso qualche errore?” chiese preoccupata
    “Non sono autorizzato a dirle nulla, ma non è ciò che pensa” ribattè l’uomo
    “Beh, non ho molto tempo a mia disposizione, per finire il lavoro. Se questa è una sua mossa per avere la scusa per non pagarmi, le giuro che…” Silvie, rossa in viso puntò il dito verso il grassoccio e basso responsabile del personale
    “Signorina, deve avere la pazienza, ripeto, di aspettare l’arrivo del signor Jackson” replicò impassibile Moussi
    Per fortuna la discussione fu interrotta dal rumore dell’auto che stava arrivando nel cortile. Moussi sospirò di sollievo, convinto comunque che anche una volta assunta, quella ragazza avrebbe dato del filo da torcere a lui e probabilmente al resto del personale. Quella giovane non sembrava per nulla adatta a fare quel genere di lavoro, aveva grinta da vendere e male si adattava a lavorare per gli altri, si chiese come fosse finita a fare quel lavoro.
    Michael scese dall’auto sorridente e andò incontro alla giovane Silvie che lo guardava attonita.
    “Buongiorno Alì, buongiorno signorina Duke!”
    I due risposero quasi all’unisono restando immobili nelle loro posizioni
    “Alì mi auguro non abbia svelato la piccola sorpresa che attende la signorina” disse Michael
    “No signor Jackson, anche se non stava diventando per nulla semplice la cosa” disse ricevendo in tutta risposta un’occhiataccia da Silvie
    “Cara signorina Duke, la vede alla sua destra, lì in fondo quella auto rossa? Ho il piacere di dirle che quella da oggi sarà la sua nuova auto! Vorrei inoltre chiederle di lavorare per me da oggi, con un contratto regolare e che discuteremo assieme nei dettagli” disse tutto di un fiato Michael
    Silvie girò la testa verso il punto indicato da Michael ad osservare la nuova fiammante monovolume rossa. Lo sguardo era cupo quando si voltò nuovamente verso Michael.
    “Che fine ha fatto la mia auto?” sibilò visibilmente contrariata
    “E’ stata riparata naturalmente così che lei la possa vendere e ricavarne qualcosa” rispose Michael stupito dalla reazione
    “Io non vendo proprio un bel nulla! Io rivoglio qui la mia auto e subito! Come si è permesso di credere che io avessi bisogno di un’ auto nuova?”
    Moussi e Mark fecero un passo verso Michael pronti a proteggerlo da un’eventuale aggressione fisica ma lui alzò le mani a fermarli.
    “Mi perdoni signorina Duke, viste le condizioni della sua auto e il suo bisogno di lavorare credevo non avesse la possibilità economica di acquistarne una nuova e credevo di farle un regalo..” tentò di giustificarsi
    “Lei credeva troppe cose signor Jackson! La mia vecchia auto ve bene così com’è e ora se mi vuole scusare ho un lavoro da terminare!”
    Silvie passò di fianco a Moussi ed entrò in casa, senza lasciare il tempo a nessuno di aggiungere nulla
    Moussi si avvicinò a Michael, visibilmente sudato
    “Credo che questo le faccia capire che forse sarebbe meglio rivedere l’idea dell’assunzione, signor Jackson”
    Michael lo guardò per qualche istante poi scoppiò a ridere
    “Tutt’altro caro Alì! Quello che mi ha appena detto la signorina Duke mi ha convinto del tutto! Vado nello studio, a rileggere il contratto e mi aspetto che lei mi raggiunga con la ragazza fra mezz’ora!”
     
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  15. ornellamj
     
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    che caratterino la nostra Silvie!!! la trovo...spettacolare!!! :lol:
    eh sì..darà del filo da torcere a Michael...ma in fondo, è quello che lui vuole no? :occhiolino:
    bravissima Andago...mi piace!!! :yeah:
    al prossimo capitolo... :siga:
     
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195 replies since 19/3/2014, 11:31   2457 views
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