Please Dance With Me

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  1. Sharon Jackson
     
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    Forse si starà innamorando di Michael e per sapere che cosa Matt

    Edited by Sharon Jackson - 25/5/2013, 12:55
     
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    uhh carina questa storia!! Continui? :love:
     
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  3. Dangerous-IBelieve
     
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    Matt...

    Salirono sul suv nero, stavolta guidava Michael però. Il viaggio fu immerso nel silenzio più totale. Annie aveva un espressione cupa e guardò fuori dal finestrino per tutto il viaggio. Michael si limitò ad osservarla ogni tanto di sottecchi. Si chiedeva come mai lei ci tenesse così tanto a quel bambino. Se non avesse saputo la storia di Matt avrebbe pensato che lei fosse sua madre. Dopo mezz’ora arrivarono all’ospedale. Non vi erano paparazzi fortunatamente. Nessuno era al corrente del suo arrivo. Scesero dall’auto ed entrarono nell’edificio. Annie notò subito una piccola folla di suore davanti ad una camera. Non ci pensò due volte ed afferrò Michael per un braccio, trascinandolo nella camera di Matt. Quando furono dentro si accorsero della gravità della situazione. La testa del piccolino era interamente rasata a zero. Annie spalancò lievemente la bocca. La presa sul braccio di Michael si allentò. Lui si levò il cappello. Annie sentiva le lacrime agli occhi. Ma si trattenne. Madre June era seduta su una poltrona e sorrise fiocamente non appena scorse la figura di lei varcare la porta.
    Matt era steso nel lettino con sottobraccio un peluche a forma di orso. Sorrideva. Nonostante tutto quel bambino riusciva a sorridere. Lei avanzò lentamente verso Matt.
    “Ciao Annie!” esclamò vedendola e buttandole le braccia al collo. Annie rimase spiazzata ma dopo ricambiò l’abbraccio. Deglutì.
    “Come stai Matt?” chiese dolcemente, accarezzandogli la testa.
    “Bene! Guarda cosa mi ha portato Madre June!” esultò mostrando il peluche. Annie sorrise, anche se aveva l’impulso di scoppiare in lacrime, ed accarezzò il peluche.
    “Bello! Come si chiama?” domandò con vera curiosità.
    “Michael!” rispose allora il bambino. Annie si meravigliò si voltò verso Michael, che era rimasto sulla porta, ad osservare commosso la scena. Lei gli fece cenno di avvicinarsi.
    “Ciao Michael!” salutò il bimbo.
    “Ciao Matt.” Rispose guardandolo in modo dolce. Il sorriso di quel bambino era spettacolare. Mai vista così tanta felicità in un momento così triste e delicato. Ad un tratto entrò un infermiera.
    “Scusate, dovete uscire.” Dichiarò freddamente. Annie e Michael videro l’espressione di Matt spegnersi.
    “No! Non voglio la medicina! No!” iniziò a dimenarsi e a piangere. Michael e lei vennero scortati fuori prima che potessero reagire. Madre June era con loro.
    “Cos’ha?” chiese Annie rattristandosi.
    “Leucemia.” Rispose Madre June. Annie si sedette malamente su una sedia in sala d’aspetto.
    “Perché a lui? Non ha fatto niente di male infondo…” chiese a se stessa piangendo. Michael si sedette affianco a lei, andando a circondarle le spalle con un braccio.
    “Hey… guarirà… stai tranquilla…” le bisbigliava lui.
    “No… non è così… morirà… morirà come Miriam!” alzò la voce. Michael la prese per le spalle, scuotendola lievemente.
    “Annie! Basta pensare! Andrà tutto bene e guarirà!” ribadì guardandola negli occhi. Lei sembrò calmarsi.
    “E adesso basta piangere… andiamo dai.” Mormorò spostandole un ciuffo di capelli che le ricadeva davanti agli occhi. Lei deglutì, annuendo con la testa. Allora lui si alzò e la prese per mano, conducendola fuori dall’edificio. Ancora nessun paparazzo in vista per fortuna.
    “Portami da Stan per favore…” chiese titubante. Michael la osservò alzando un sopracciglio. Stan per lui adesso era un rivale. Sarebbe riuscito a conquistarla, sempre se non ci fosse già riuscito. Annie era sua ormai.
    “Okay.”Il viaggio fu ancora silenzioso.
    "Sei sicura di stare bene?" Chiese lui ad un tratto, vedendola lievemente pallida. Annie deglutí e lo guardó.
    "Sí. Portami da Stan ti ho detto." Rispose riportando lo sguardo oltre al finestrino, a fissare chissà quale punto lontano. Poco dopo si ritrovarono davanti alla casa di Stan. Lei fece per scendere ma venne fermata dalla presa di lui.
    "Cosa c'è?"
    "Se hai bisogno, chiamami pure. Il mio numero ce l'hai." Le disse prima di lasciarle andare il braccio. Lei annuí sforzandosi di sorridere. Sapeva benissimo che non appena avesse varcato la soglia della porta di casa si sarebbe ritrovata di fronte ad uno Stan infuriato per la sua assenza. Salutò Michael con un cenno. Chiuse la portiera e s'incamminó verso il portone. Michael non era ancora ripartito. Era lí, a controllare che entrasse in casa. Annie entrò. Salí velocemente le scale per poi trovarsi davanti a quella porta. Prese fiato. Entrò, guardandosi in giro circospetta.
    Avanzó di qualche passo. Richiuse la porta lentamente.
    "Oh, ben tornata!" Tuonò una voce alle sue spalle. Cacciò un urlo per poi indietreggiare di qualche metro.
    "Stan! Mi hai spaventata!" Esclamò cercando di recuperare la calma.
    "Tieni." Le disse porgendole una lettera. La lesse attentamente.
    "Cos'è?" Chiese perplessa. Sulle labbra di Stan si dipinse un sorrisetto.
    "Sfratto." Rispose sorridendo.
    "Che!?" Era esterrefatta. Lui, il suo amico, il suo compagno, il suo fidanzato, la stava buttando fuori casa.
    "Devi lasciare la casa entro tre giorni. A meno che tu non voglia un incontro in tribunale." Continuò, incrociando le braccia al petto.
    "M...ma... per...perchè?" Domandó.
    "É da due mesi che pago le bollette per due! Vivi fuori di qui adesso, perchè mai dovrei continuare a mantenerti?" Si spiegó. Lei annuí col capo. Lo capiva.
    "Va bene... dammi il tempo di preparare la valigia..." disse mogiamente. Entró in camera da letto e iniziò a raccattare tutte le sue cose ed i suoi vestiti. Una volta finito, non ci mise molto visto la poca quantità di indumenti che aveva, uscí dalla sua stanza e si fermó davanti all'uscio. Stan la raggiunse. Le prese una mano e gliela bació. Le sue labbra finirono sul collo di lei. Anni gli prese un polso e cosí facendo lo interruppe.
    "Non toccarmi. Prima mi cacci di casa e poi mi fai la corte?" Lo rimproveró.
    "Sono meglio di quel montato là."
    "Si okay, ciao Stan. Anzi, addio." Disse uscendo definitivamente da quella casa. Era ormai sera. C'era pochissima luce. Percorse un bel po' di isolati a piedi prima di arrivare all'isolato dove era situata la cosiddetta Sala prove. C'erano dei ragazzi in giro. Ad un tratto un gruppetto le si avvicinó. Lei si fermò, stringendo di piú la presa sulla maniglia della valigia che si portava in giro.
    "Hey dolcezza... ce l'avresti qualche dollaro da prestarci?" Chiese un giovane ragazzo. Avrà avuto all'incirca la sua età, o forse era anche piú giovane. Annie li guardò. Sembravano cosí duri e cattivi. Ma non lo erano. Avevano solamente bisogno di soldi. Basta. Lei sorrise. Un sorriso sincero. Si fermó e inizió a frugare nella tasca del jeans che indossava. Ne estrasse venti dollari. Prese la mano del giovane e glieli porse. I ragazzi la guardavano allibiti. Non avevano mai visto una reazione del genere. Nessuno gli aveva dato veramente qualcosa. Lei salutò con la mano. I ragazzi si spostarono per farla passare ed alzarono basiti la mano, in gesto di saluto.
    "La ragazza mi piace." Mormorò il ragazzo con i soldi in mano.
     
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  4. Sharon Jackson
     
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    E' normale arrivare a questo punto perché si capisce che non a mai amato veramente Stan. Posta il prossimo per sapere cosa succederà e per capire se si renderà conto di amare Michael
     
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18 replies since 1/4/2013, 17:10   387 views
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