FairyTale into Fairytale

Due amici , un'antica profezia , un amore ... un destino!

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  1. Elena01
     
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    CITAZIONE
    si mi chiamo Eleonora ma potete anche Chiamarmi Nora( le mie amiche mi hanno dato questo soprannome fin da piccola)

    Bene... allora ti chiamerò Nora (permettimi di usare il soprannome che usano le tue amiche) :si:
    Ma io e te ci conosciamo già! Io sono Marina, ossia la Marijackson (poi Aphrodite) dell'altro forum Forse ti ricorderai di me :mmm:
    Ho letto anche questi due nuovi capitoli, e ti rinnovo i miei complimenti per la maniera così ricca che hai di scrivere
    Sono curiosa di sapere cosa succederà tra Leonor e Michael... questi due non me la raccontano giusta! :si: Vedo già all'orizzonte i cuoricini :wub:
     
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  2. Michael58AliasBlank
     
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    CITAZIONE (Elena01 @ 4/11/2010, 08:44)
    CITAZIONE
    si mi chiamo Eleonora ma potete anche Chiamarmi Nora( le mie amiche mi hanno dato questo soprannome fin da piccola)

    Bene... allora ti chiamerò Nora (permettimi di usare il soprannome che usano le tue amiche) :si:
    Ma io e te ci conosciamo già! Io sono Marina, ossia la Marijackson (poi Aphrodite) dell'altro forum Forse ti ricorderai di me :mmm:
    Ho letto anche questi due nuovi capitoli, e ti rinnovo i miei complimenti per la maniera così ricca che hai di scrivere
    Sono curiosa di sapere cosa succederà tra Leonor e Michael... questi due non me la raccontano giusta! :si: Vedo già all'orizzonte i cuoricini :wub:

    Ciao Marina certo che mi ricordo ...ora collego ... Puoi chiamarmi Nora , certo che puoi ne sono felice :--:
    Il cap 13 è quasi finito mi mancano i pensieri di Michael e ... è successo il finimondo !!!! Chissà ora come farò a districare la matassa , mi sono messa nei guai da sola!!!
    un mega bacio :--:
     
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  3. LSButterfly
     
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    Blank è un vero piacere trovare la tua storia meravigliosa anche qua !!!!!! Ebbene si sono il tuo tormento...hihihi..... :hug: :kiss2:
     
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  4. Michael58AliasBlank
     
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    CITAZIONE (LSButterfly @ 4/11/2010, 17:37)
    Blank è un vero piacere trovare la tua storia meravigliosa anche qua !!!!!! Ebbene si sono il tuo tormento...hihihi..... :hug: :kiss2:

    Il mio dolce tormento ...... farfallina tvb
     
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  5. Michael58AliasBlank
     
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    CAPITOLO 9



    25 Agosto

    “ Ho paura per lei …”
    “ Ne ho anch’io caro! Ma dobbiamo essere forti e arrenderci al fatto che Tisbe aveva ragione !”
    “Io le voglio un gran bene …. E’ impossibile non amarla ! Ma non credevo che … potesse accadere realmente! Ho pregato finchè non avvenisse! L’hai sognata ancora?”
    “ Si … tutte le notti e …. non è affatto tranquilla. E’ terrorizzata e finché lui sarà qui non potrà passare oltre! Leonor è speciale … ma ancora non ne è consapevole. La sua aura attira anche il male oltre che il bene ! Tisbe sapeva che il suo destino sarebbe stato questo , era inevitabile . Ma sperava che fosse morto e bruciato all’inferno!”
    “ Appare sotto diverse forme , ma l’essenza è la stessa, tremenda e ignobile di migliaia di anni fa! Si nutre della gioia e dell’amore degli altri perché il suo cuore è vuoto e la sua anima dannata! E’ potente Alma …. e prende sempre ciò che vuole . Ricordi? “
    “ Si … ricordo benissimo Andres. Ma Tisbe vinse …”
    “ …. Vinse …. perdendo ciò che di più caro aveva al mondo … Edward.”
    “Questa volta sarà diverso .Le è sempre accanto , la protegge in ogni modo possibile. C’è più protezione in questa casa che in tutta Salem! Poi …. le darò l’essenza di Verbena . Le ho fatto credere che sia essenza di rosa , la preferita di Tisbe . La metterà sempre, ne sono certa! Inoltre, ci sono i cristalli e il nostro Marley! Questa casa è sotto il suo potente incantesimo , quindi …”
    “ Non avrebbe dovuto trovarla Alma ! Io …. potrei diventare molto cattivo se lui ….. Dovresti darle il diamante! Ricorda, nei sogni è indifesa! E prima o poi lui entrerà nella sua mente. E’ furbo!“
    “Non posso donarle il diamante , amore . E’ potente , non ne avrebbe il controllo . Voglio che sia l’ultima spiaggia . A quel punto saprà … e si troverà davanti ad una scelta , una scelta difficile e dolorosa ! Voglio che soffra il meno possibile !”
    “ E …. cosa faremo con lui?”
    “ Finchè è qui sarà la sua salvezza, il suo … angelo! Sono legati . Inscindibili!”
    “ Sarà anche la sua disperazione! Alma, sai benissimo che sarà talmente travolgente e sconsiderato da provocare un uragano nelle loro anime . Sono i Prescelti, non due semplici ragazzi che si prendono una banale cotta l’un l’altro!”
    “ Andres , non puoi più evitarlo, come non ha potuto Tisbe e come non posso io ! Solo .. LUI … ha il potere di struggere tutto ciò e io lo eviterò a costo della vita ! Non finirà come Edward e Tisbe ….. Sarà differente! Stavolta non morirà nessuno. Glielo dobbiamo , solo così il tormento l’abbandonerà, lasciando spazio alla pace ! ”
    “ Hai ragione , Alma ! Come hai ragione che quei due sanguinanti cuori non possono sfuggire a loro stessi . Sono nati per amarsi ! …. Alma ?”
    “ Si , tesoro !?”
    “Il loro amore sarà …. l’arma contro L’ETERNO. Contro quegli occhi di ghiaccio!”
    “ Si! Devono solo svegliarsi da questa quiescenza!”

    **

    “La notte non sempre passa tranquilla, può succedere che i normali sogni diventino tormentati e vengano a disturbare il nostro sonno..”
    Le sue notti non erano pacifiche da diversi giorni. Erano notti tormentate, piene d’angoscia e il suo risveglio improvviso e palpitante. Quindi per il resto della giornata si sentiva spossata e nervosa …. Il più delle volte vulnerabile. Non aveva idea di cosa le stesse accadendo. Forse era quel tremendo caldo , la responsabilità di una nuova scuola e nuovi allievi da erudire , la mia mancanza (telefonavo almeno 3 volte al giorno !!!) , Michael e …. Dorian! Si era accorta anche lei che tra loro non scorreva buon sangue ma Michael era tremendamente educato da camuffarlo perfettamente. Per non parlare di Dorian … il quale era praticamente privo di espressioni in sua presenza. Enigmatico, pensava Leonor! Il restauro della cupola d’oro procedeva perfettamente : Battista aveva completato eccellentemente l’esterno, decorando il tutto con rosoni dorati. Il lato posteriore , quello che dava sul lago, era costituito da un’elegante volta retta da due angeli in volo. Mentre la volta esterna da due Gargoyles … Un’idea di Dorian.
    Erano sempre giornate piene di impegni. Virgilio , l’avvocato che si occupava delle proprietà di Tisbe, le aveva conferito un appuntamento importante per risolvere le ultime questioni e consegnarle la privata cassaforte dell’anziana signora . Ero curioso di sapere cosa questa contenesse, a differenza di Leonor che non ne poteva più di sorprese e tristi ricordi! Quindi , quando voleva rilassarsi e staccare dallo stress coccolava il piccolo principe !! Il più delle volte, quando Dorian non era nei paraggi, la si poteva trovare sotto la grande quercia bianca con Michael a giocare con Marley …. Oppure ,dopo il crepuscolo, sulla riva del lago a scambiarsi punti di vista , a raccontare della propria vita donandosi preziosi consigli o ….. a rifugiarsi nel loro angolo neutro :L’arte! Ma … quando Dorian era presente tutto cambiava : l’aria era tesa , le giornate stranamente grigie e Leonor inconsapevolmente presa da lui!
    Ciò che la faceva rabbrividire erano i suoi sogni. Contornati sempre da un velo di triste consapevolezza. Agonia , danzante tra un breve risveglio e l’altro. Tutto era capovolto , mescolato come in un grande calderone dal quale non sai cosa uscirà. La terra al contrario , cieli lividi di porpora , venti gelidi e grandi, misteriosi occhi su di lei. Ultimamente, aveva paura ad addormentarsi perché odiava sentirsi inerme in una realtà che non le apparteneva. E io ….. ero lontano e incapace di aiutarla. Alcune notti , alle tre , il mio cellulare squillava rivelando una voce sconvolta e allibita . Il più delle volte ricordava solo alcuni sfuggenti particolari di quei sogni … un grande giardino , dei fiori ( non ricordando quali) e prima di svegliarsi, un’abbagliante luce . Così , alla fine si destava … ansante e sudata!
    Ma quella notte …. fù differente … Fù agghiacciante!

    Non era il solito luogo! Si trovava in un immenso e florido giardino. Era sconfinato , smisurato … come se non ci fosse una linea di confine tra cielo e terra. Quest’ultimo era terso , dipinto di un azzurro intenso. Attraversato da un arcobaleno. Chissà quale tesoro nascondeva ? Le nuvole giocavano a rincorrersi , lasciando scie dalle forme più svariate : quella che la colpì di più le sembrava un sorriso. Un tranquillizzante sorriso. Poteva percepire l’intensa fragranza di quei fiori , candidi come latte , alternati da qualche sfumatura rosea o lilla.
    E all’improvviso … eccola . Nella sua più totale bellezza. La rosa che aspettava di trovare da una vita. Ora che l’aveva davanti le sembrava di non desiderare altro. Sentiva di aver raggiunto lo scopo della sua esistenza ! Desiderava toccarla , sentirne il dolce profumo … conservarla in eterno con cotanta bellezza . Per la prima volta , nei suoi sogni , il suo animo si placò. Venne invasa da un immenso calore che le fece vibrare il cuore . Un turbinio di farfalle, volteggiando leggiadre ,la circondarono sfiorandole la pelle con le loro ali vellutate. Voleva solo coglierla . Sapeva che il suo destino era tenere tra le mani quel fiore . Ma … appena la sfiorò un altro brivido le scosse il corpo. Era un brivido di orrore!
    Il cielo divenne improvvisamente un livido inferno. Un vento gelido e violento si alzò , sbarazzandosi di quelle soffici nuvole e di quelle giocose farfalle. Tutto intorno a lei raggrinzì, colorandosi di grigio. La sua rosa …. era coperta interamente di sangue. Il suo sangue! Nel tentativo di coglierla si era scioccamente punta . Ma possibile che una spina così piccola possa provocare una ferita così profonda ? Le sue mani erano praticamente ricoperte di quel liquido purpureo . Colava ovunque , espandendosi sul terreno e dilagando incessante. Il panico l’assalì , la tristezza tornò. Il dolore l’avvolse! Dove era finito il suo candore? … Ora era rossa … rossa come …..
    “Il sangue è vita … mia adorata e malinconica Leonor!”
    Queste parole le arrivarono sussurrate e improvvise . Si voltò di riflesso e incontrò i suoi occhi. Quegli occhi insondabili e di un sfavillio funereo. Non sentiva più il suo corpo , non sentiva più il battito del suo cuore . Era , come ogni volta in presenza di Dorian , paralizzata. Infervorata da un terrore che l’avviluppava come una densa bruma cremisi , privandola della volontà. Una strana delizia si mescolò alla paura che la possedeva , poi percepì il suo alito gelido sul collo e solo in quel momento si rese conto di essersi abbandonata tra le sue braccia . Di aver lasciato che i suoi lunghi capelli e la sua testa scivolassero all’indietro permettendogli di posare le labbra sul suo collo. La sua pelle arse. Non riusciva a ribellarsi , avrebbe voluto, ma le parole le morirono in bocca. Non ricordava neanche dove fosse e come potesse fuggire da lui …. Quando …. il cielo venne squarciato da un barlume di luce ! Tutta quella morte, al solo tocco di quello splendore riprese vita e un vortice intenso e abbagliante la riportò alla realtà .
    “ Leonor … !”

    Questo aveva sentito come un eco prima di risvegliasi ,completamente terrorizzata nel suo letto. Ansante ,accese la piccola lampada sul comodino e si guardò intorno sconcertata e speranzosa di ritrovare gli oggetti a lei familiari. Era al sicuro! Era stato solo l’ennesimo incubo. Nella sua mente riecheggiava quella voce che era stata capace di svegliarla. Quella voce melodiosa assomigliava a quella di …. di Michael. Stava forse impazzendo? Non credeva che i sogni potessero sembrare così reali.
    Un lampo lacerò il cielo e un tuono si infranse a terra provocando un rumore sordo. Marley saltò sul letto e Leonor lo abbracciò per lo spavento.
    Ho dimenticato di dirvi , cari lettori, che la mia Leonor odia i temperali. Odia fulmini , tuoni e saette. Agitano il suo sistema nervoso in un modo incontrollabile. Un temporale , per la sua psiche, è devastante! Tutto ciò è riconducibile a un trauma infantile. I tuoni la terrorizzano sin da piccola. Credeva che potessero colpire la terra, lacerandola, per poi risucchiare tutto il mondo. Inoltre la pioggia le ricordava l’eterno lutto del suo cuore , nel perdere la madre. In quelle lunghe e solitarie notti l’avrebbe voluta con sé . Avrebbe desiderato un abbraccio , una confortante melodia che le scaldasse l’anima. Desiderava ciò che suo padre non riuscì mai a darle! E … come potete ben sapere …. una parte di noi non cresce mai . Rimane quel docile , tenero e piccolo fanciullino che siamo stati. Riemerge nei ricordi di un odore , di una parola o nel dispiacere di un rifiuto , di un abbraccio negato … o nella solitudine di un temporale.
    <p align="center">
    “Quando l'infanzia muore, i suoi cadaveri vengono chiamati adulti ed entrano nella società, uno dei nomi più garbati dell'inferno. Per questo abbiamo paura dei bambini, anche se li amiamo: sono il metro del nostro sfacelo”
    </p>Quella notte , fù la prima volta che sognò Dorian!

    **
    Non riusciva a prendere sonno neanche con la presenza dell’imponente e protettivo Marley. Quindi decise di scendere in soggiorno per cercare qualcosa che la distraesse da quel temporale . L’orologio a cucù , nell’angolo del lungo corridoio ,segnava le 00.30. Indossò una vestaglia , percorse il lungo corridoio a piedi nudi , le due rampe di scale in ferro battuto bianche , ritrovandosi all’ingresso. Si diresse verso l’immenso salotto: le pareti erano adornate con carta da parati floreale , il soffitto era decorato da elaborate greche e da lampadari in stile francese. Al centro della stanza , tra le due librerie che facevano angolo, campeggiava il camino. Quante volte lo aveva immaginato acceso! Adorava lo scoppiettio della legna tra le fiamme e l’odore che emanava. Il suo calore sul viso. In cuor suo attendeva l’arrivo dell’inverno con una certa frenesia. Amava la neve! Ogni anno attendeva ansiosa , quei piccoli batuffoli freddi da immortalare in una delle sue tele. Paesaggi innevati: era questo che amava dipingere , con le tecniche più disparate! Per non parlare del calore e del colore di una casa , quando fuori è freddo. Le faceva credere che quel tepore potesse intorpidirle il cuore , donandogli il sollievo bramato per anni.
    La pioggia picchiettava sulle vetrate , lasciando scivolare ininterrottamente quelle gocce d’acqua. Sembrava che il cielo stesse piangendo per qualche arcano e nascosto motivo! Non accese la luce, poiché i lampi e la luna piena rischiaravano la stanza in modo soddisfacente. Ancora quell’ incostante e furba luna! Il suo chiarore era invitante e misterioso. Leonor si avvicinò alla libreria e prese un libro dal terzo scaffale , Marley si accomodò sulla poltrona di fronte al camino. In quel preciso istante … il rumore di un tuono riecheggiò tra quelle mura e il bagliore di un lampo illuminò la stanza lasciando che una sagoma si specchiasse nell’enorme finestra. Leonor urlò! Marley abbaiò! E poi … il silenzio …
    Una mano delicata e calda le sfiorò la spalla .Si irrigidì e si voltò improvvisamente emettendo un sospiro di paura. Ma qualcosa le bloccò le labbra …
    “ Sciii …. Sono io ! Non volevo spaventarti! “ le sussurrò queste parole , adagiando un dito sulle sue labbra per evitare che urlasse ancora , rischiando di svegliare il piccolo Prince!
    Leonor sospirò nuovamente . Ma fù un sospiro di sollievo!
    “Mi hai spaventata , Michael! “ strinse il libro al petto per smorzare la tensione
    “Scusa , Leonor! Ho sentito dei rumori e sono venuto a controllare . Ero in veranda!” portò entrambe le mani in tasca e fece un piccolo passo indietro. Erano troppo vicini , troppo intimi! Leonor notò i suoi gesti e riprendendo contatto con la realtà controllò che la vestaglia fosse chiusa , per nascondere la sua corta e scollata camicia da notte.
    Si schiarì la voce delicatamente … “ Perché sei sveglio a quest’ora? Per di più in veranda con questo temporale !”
    “ Potrei farti la stessa domanda !” Le sorrise. In quell’istante un altro lampo picchiò a terra ma fù più brusco e violento . Sembrava volesse infrangere quei vetri rendendoli polvere. Leonor impulsivamente si rifugiò tra le sue braccia, facendo cadere il libro a terra. Senza esitare Michael l’avvolse amorevolmente.
    “Ora .. capisco!” Lo mormorò tra i suoi capelli. Sorridendo di tenerezza.
    Le sue premurose mani scivolarono lungo la schiena permettendogli di stringerla a sé ancora di più! Leonor sentì il suo corpo vacillare. Erano così vicini! Una sconosciuta vibrazione nacque dal suo petto e si espanse in tutto il corpo , fino a raggiungere la punta delle dita. Non era come la paurosa vibrazione provata nel sogno ( Anche se di reale non c’era niente. Era solo un sogno , giusto? Mentre lui era li : presente e caldo!). Le ricordava quella inspiegabile scossa elettrica la prima volta che si sfiorarono le mani. Solo che ora le invadeva tutto il corpo e …. era sublime ! Terribilmente appagante! Passò qualche istante, che a lei sembrò eterno poi …. Michael le posò un bacio sulla nuca esitando ad andarsene. Un’ altro tuono echeggiò nel cielo ma Leonor non trasalì. Era sorda , percepiva solamente il battito del suo cuore. Era frenetico. Percepiva solo il suo profumo. Era inebriante e languido . Percepiva il suo ardore .. Era rassicurante e familiare. Lentamente si separò da lui , alzò il viso quel tanto per guardarlo negli occhi e …. nell’osservarlo se ne abbeverò. Era davvero bello , inumanamente bello. Di una bellezza … angelica! Se ne rese conto per la prima volta e le parve di vederlo per la prima volta. .
    Oh , mio Dio ! No! … Prince … Debora …. Che razza di donna può rubare il cuore di un uomo che appartiene già a qualcun’altra? Questo è quello che la sua coscienza le ripeteva . La sua coscienza credeva di sapere, di conoscere ,di essere l’indiscussa dominatrice della sua vita e delle sue azioni. E’ qui che si sbagliava ! Non aveva fatto i conti col cuore. Solo lui era a conoscenza della verità e questo era rischioso! Il cuore non prende ordini , non sottostà a nessuna regola. E’ ribelle , acerrimo nemico della ragione strettamente imparentata alla coscienza! Per non parlare degli impulsi , cari lettori. Gli impulsi seguono il cuore … fedeli al loro re … lo seguono anche quando tutto è rischioso! Ricordate quando vi dissi che sarebbe arrivato un momento in cui avrei chiuso gli occhi per non guardare la loro disfatta? …. Quel momento sta per arrivare. Sto tremando ! Ero certo di essere stato la causa della loro distruzione . Volevo morire per questo … ma solo ora mi sono reso conto di essere una piccola pedina guidata da una forza sovrumana . Come lo sono loro. Come lo erano Tisbe e Edward. Il male esiste , ora ne ho la certezza. Può manifestarsi sotto varie forme e quella più antica è la peggiore! Se non fossi sicuro della mia sanità mentale crederei di trovarmi in uno di quei libri che piacciono tanto a Norah. Dove streghe e maghi combattono contro …. contro gli immortali . In una lotta senza precedenti! Era impossibile evitarlo e anche Tisbe ne era consapevole. Ha sempre saputo! Perché su di loro incombe un’antica profezia. Quella profezia che Tisbe non è riuscita a spezzare. Io l’ho sempre chiamato destino , ora devo umilmente ricredermi e chiamarlo … Presagio. Anch’essa,una tremenda parola!
    “ E’ solo .. un innocuo … temporale!” Le prese il viso tra le mani . Con il chiarore della luna i suoi occhi color ambra gli ricordavano il bagliore dell’oro. Le baciò la fronte . Con un movimento lento e estenuante, come se non avesse voglia di separarsene. Leonor tremò in modo evidente.
    “Hai freddo..” Lo soffiò , non avendo coraggio di dire altro. Il suo fiato caldo si infranse sul suo viso come una corrente estiva. Leonor era confusa. Fino a qualche secondo fa era riuscita a formulare un pensiero di senso compiuto. Aveva fatto appello alla sua coscienza e .. era giunta alla giusta conclusione. Ora …. era ripiombata nell’oblio! Nell’invitante oblio che le sue amorevoli carezze e vellutate labbra .. le procuravano! Si detestava .. come poteva solo pensare questo!? Non avrebbe mai avuto il coraggio neanche di dirlo a me! Tantomeno di guardare Debora negli occhi se avesse continuato a provare quelle emozioni.
    A destarli da quel pericoloso momento fù … il mugolio di Marley. Vennero entrambi come scaraventati a terra, schiaffeggiati e schiacciati. Svegliati da quel torpore. Marley si fece avanti , passò tra loro e fissò la finestra , ringhiando minaccioso. Un gruppo di falene nere , molto grandi , vi aderivano esternamente. La piaggia fitta le bagnava , ma loro rimanevano attaccate al vetro come se volessero abbatterlo per entrare. Gli occhi rossi della falena più grande erano incatenati a quelli neri e profondi di Marley, che continuava a emettere strani versi. Poi si ammutolì , si sedette , abbassò il capo e chiuse i suoi grandi occhi scuri. La pioggia cessò gradualmente e le falene più piccole scomparvero in un batter d’ali lasciando l’unica grande regina, sola. Marley tornò a fissarla , annusò l’aria e .. anche quest’ultima volò via!
    Il levriero poggiò il suo naso umido sulla mano di Michael , esortandolo ad accarezzarlo. Gli regalò una grattatina sotto al muso e poi come se niente fosse si riaccomodò sulla sua poltrona preferita , raggomitolandosi su se stesso e chiudendo gli occhi. Il temporale sembrava essersi placato. Michael e Leonor erano ancora in piedi , uno davanti all’altro …
    Lei prese la parola , rompendo quell’imbarazzante silenzio … “ Ti va .. qualcosa di caldo , Michael? Stasera è stranamente freddo!”
    “Volentieri! Se avessi qualcosa per farmi addormentare te ne sarei eternamente grato!” Le sorrise rassegnato.
    Norah , rispose al suo sorriso e a quelle parole ricordò una discussione avuta con me , proprio sulla sua insonnia.
    “Povero Michael , prima delle tre non riesce mai a prendere sonno! I tour , che odia tra l’altro , lo riempiono di adrenalina! Ma … credo che i motivi siano anche altri . I suoi dolori articolari e i suoi tormenti … Leonor ! Quel dolore che lo accompagna da una vita! Come vorrei aiutarlo!”

    Norah si sentiva in colpa. In colpa di sapere avvenimenti privati della sua vita e della sua infanzia , senza che lui ne fosse a conoscenza. Si sentiva a disagio! Ma come poteva immaginare , un giorno , di trovarsi faccia a faccia con il mio “eterno amore”. Come poteva immaginare che un giorno avrebbe avuto davanti a sé , in una semplice cucina di Firenze, a sorseggiare del tè alla 1.00 di notte , il più grande entertaiment del mondo …. Il Re! Ora lo stava guardando nella soffusa luce di quella cucina stile francese , mentre sorseggiava la sua tisana . E la sensazione che ebbe fù la più disarmante che potesse provare : un normale e semplice uomo che cercava di proteggere le persone che amava da ciò che per una vita intera l’aveva ferito e atterrato , perché non voleva che Prince facesse la sua stessa fine . Cercava , con tutte le sue forze , di crearsi una famiglia come la maggior parte delle persone , recuperando il possibile. Recuperando i sani valori e godendo della semplicità delle cose quotidiane e pure. Lo aveva osservato attentamente in quelle settimane e ….. poteva solo apprendere dalla sua umanità e dalla sua umiltà.
    Si era incanta . Lui l’aveva incantata … “Leonor … tutto bene ? La tua tisana si fredda!”
    Si destò dai suoi pensieri , abbassò lo sguardo , arrossendo per essere stata colta a guardarlo … “ Oh , si .. si!!! Pensavo … Tutto qui!”
    “ E a cosa pensavi ? Se posso essere indiscreto!”
    “ A quando te ne andrai!” le uscirono di bocca prima che il cervello potesse frenarle . Era sempre così totalmente sincera. Non sarebbe mai riuscita a mentire. Specialmente a lui.
    Lo spiazzò. Le sue sopracciglia si inarcarono in un’espressione meravigliata e lusingata …. felice …. Posò la tazza sulla grande isola al centro della cucina , dove erano seduti . Adagiò il mento sulla mano per continuare ad ascoltarla . Era certo stesse per continuare.
    “Mi mancherai , Michael! Mi mancheranno le nostre chiacchierate , i tuoi consigli … i nostri animati dibattiti…” sorrise ricordando quando si infervoravano per le idee contrastanti “… Mi mancherà il Piccolo Prince ….mi …”
    La interruppe “ Mi mancherai anche tu .. mio piccolo e prezioso .. tesoro!” l’ultima parola fù un succoso sussurro. Le sfiorò la mano , per poi prenderla con sicurezza tra le sue .
    “ Non sarà un addio , Leonor . Potrai venire a Neverland ogni volta che vorrai. Telefonarmi ogni volta che ne sentirai il bisogno. Ogni volta che ti sentirai sola, io ci sarò. Quando Tisbe ti mancherà e quando farai quei tremendi incubi. Se vorrai io … sarò qui … qui per te! “
    “ A volte mi sento così sola ! Le persone che amo sembrano allontanarsi da me, morendo o partendo …. Tisbe mi ha lasciata , Rupert è lontano , mio padre sembra non ricordarsi di avere una figlia ….. Tu ….”
    “ Io sono qui ! Poi ci sono Alma , Andres e Emma . Ti amano e non ti lasceranno come ha fatto tuo padre. Devi fidarti di loro. Devi avere fede e pregare ! Inoltre …. finchè sarò qui non voglio vedere lacrime.”
    La spiazzò con un grande e rincuorante sorriso. Il riverbero della Luna illuminava metà del suo volto , lasciando l’altra metà in ombra. Sembrava un dipinto Ottocentesco. Preciso , lineare , equilibrato …. Perfetto ! Senza l’ombra di un difetto. Per realizzare un dipinto del genere le sarebbe voluta … un’eternità! Inspiegabilmente desiderò quell’eternità per entrambi. Era un peccato che le cose belle dovessero sfiorire , invecchiare e che … il tempo dovesse inevitabilmente scorrere senza pietà! Quell’eternità avrebbe esaudito i suoi desideri. Qualcosa le disse , la sua coscienza , che quei pensieri erano sbagliati , erano peccato. Una morsa dolorosa le chiuse lo stomaco . Respirò profondamente mentre i suoi occhi cominciavano a riempirsi di lacrime.
    “Ho detto … non più lacrime . Sei bellissima … quando sorridi!” Perché continuava a torturarla così!? A sussurrare parole tranquillizzanti. Perché teneva così tanto a lei?! Leonor non sapeva rispondersi , mentre io avevo capito già dal primo sguardo. Quelle lacrime scivolarono sulle sue gote . Le asciugò con il palmo … “Promettimi una cosa ..”
    “Cosa ?“ chiese Michael con sguardo assorto nei suoi occhi.
    “Che farai attenzione ! Che Wayne sarà sempre al tuo fianco per proteggerti e che …. non rischiarai mai la tua vita e quella dei tuoi figli . Non potrei sopportarlo. Forse dovresti restare qualche altra settimana , Michael. Finchè le acque si calmano!” lo disse tutto in un fiato. Come se avesse i minuti contati. Le loro mani erano ancora saldamente unite.
    “Rilassati Leonor . Non voglio essere la tua ennesima preoccupazione … “ tacque un’ attimo , abbassò lo sguardo e “… Se … potessi tornare indietro nel tempo , sceglierei un’altra vita . Una vita normale . Preziosa ugualmente , ma semplice! Forse a quest’ora tutto sarebbe differente . Dormirei … senza girovagare come un fantasma alle tre di notte e il mio cuore non sarebbe pieno di cicatrici.”
    Le strinse la mano più forte. La guardò. Si perse nuovamente. Nemmeno l’ambra era di un dorato così intenso , con quelle striature di verde che avrebbe riconosciuto tra mille. Quel neo , simile a un seme di girasole , sfiorava il suo labbro superiore , delineato perfettamente da un contorno rosa pallido. E quelle ciglia folte e lunghe che decoravano i suoi occhi , sembrando pavoni danzanti.
    Percepiva i suoi occhi sulle sue labbra . La gola le si asciugò , le labbra le bruciarono. Ma … doveva controllarsi ….
    “ … Così … non ci saremmo mai conosciuti …” Guardò altrove , cercando un appiglio.
    Si alzò lentamente , avvicinandosi a lei. Le scostò quei lunghi fili ramati dal viso , portandoli all’indietro. Nell’atto di farlo le sfiorò la spalle . Ancora quella scossa elettrica! Vacillarono entrambi. Si chinò su di lei , bisbigliando …
    “In qualche modo ti avrei trovata …”
    Leonor chiuse gli occhi . Ringraziò il Signore che fosse dietro di lei per non accorgersi dell’emozione che solo il tocco delle sue dita e il suono della sua voce, le procuravano. Solo la sua vicinanza la faceva rabbrividire di piacere .
    “E … come mi avresti trovata?” continuò lei, in un sussurro …
    “… Con l’aiuto della Luna … Mi avrebbe indicato la via !” lo disse nel modo più dolce e pacato possibile. Rimasero immobili . Ognuno ad ascoltare il respiro affannoso dell’altro.
    Un tuono li destò! Leonor si alzò di rimando. Michael sorrise .
    “Non ridere di me Michael Jackson. Non è divertente !” con finto rimprovero
    “Sei buffa quando hai paura ! Sembri così inerme! … Scusa ,non volevo …” si coprì la bocca per non ridere nuovamente. Leonor sbuffò , si diresse alla finestra e chiuse le tende color crema.
    “ Ok … ora va meglio!! .. Michael?!”
    ”Si … Leonor “
    “Ti ha fatto effetto la tisana ?”
    “ Uhm … non credo !” lo disse toccandosi il mento con espressione interrogativa e buffa . Poi a sua volta le chiese ..
    “ Se chiudessimo tutte le tende , avresti meno paura ?”
    “Uhm … non credo !” Disse con altrettanta arrendevolezza. Risero entrambi.
    Michael la raggiunse , prendendola per mano … “ Vieni con me …”
    “ Dove mi porti ?”
    “Tu vieni con me !!” disse convinto
    Si diresse in salone senza lasciare la sua mano. Le fece cenno di accomodarsi sul grande divano in tessuto lavorato con grandi righe colorate.
    “ Ora resteremo qui e aspetteremo che il temporale termini. Così potrai tranquillizzarti e poi , andare a letto …!”
    “ Ma non puoi restare sveglio per me , Michael ! Potrei passare la notte insonne e .. non sarebbe la prima volta !”
    “ Non preoccuparti non ho sonno e …. non sarebbe la prima volta !” le fece la linguaccia “ Sono ben noti a tutto il mondo i miei problemi di insonnia . Credo che prima o poi scriveranno dei saggi su di me … Sarò la prossima cavia da studiare . “ sorrise amareggiato “ .. la mia vita è di dominio pubblico … Non c’è limite !”
    “ Ti va di parlarne ?”
    “ Solo se tu … mi dici perché hai così tanta paura dei temporali!” la guardò negli occhi con i suoi che le ricordavano le profondità del mare e il luccichio delle stelle , visibile soltanto in un cielo notturno privo di nubi. Mamma mia come le batteva il cuore! Quel rimbombare raggiungeva la testa fino a confonderla.
    Seppe solo annuire , spiazzata dalla sua voglia di consolarlo e comprenderlo.
    “ Ma prima devi promettermi una cosa, Leonor !” Lei attese . La cinse con un braccio, accostandola a sè.
    “ Stai attenta a .. Dorian !” Fù secco e freddo nel pronunciare quel nome. “Non mi fido di lui! Non voglio che tu … debba … rischiare !”
    “Rischiare!? Non capisco, Michael !!”
    “ Non mi piace come ti guarda ..Ti mangia con gli occhi. Non credo che abbia nobili intenzioni e non sono l’unico a pensarlo!”
    “Rupert … ! E’ sempre esagerato!” disse sospirando
    “ Non lo è ! “ la strinse più forte a sè
    “ L’apparenza delle volte può ingannare , Michael!” respirò a fondo per sentirne , ancora una volta , il profumo. Non sapeva definirlo!
    “ Non questa volta ! Ti fidi di me ?” le prese la mano adagiandola sul suo stomaco e regalandole piccole carezze.
    “ Si . Mi fido di te!” a sua volta strinse la sua maglia con quella mano
    “ Allora .. segui il mio consiglio !Ti prego!”
    Si avviluppò a lui , poggiando la testa sulla sua spalla. Parlarono delle proprie paure e della propria vita fin quando un’ inaspettata e ovattata stanchezza non li colse! Un rilassante e profondo sonno li avvolse!

    Dormire in due rende la notte meno opaca
    -Malcolm de Chazal-


    CAPITOLO 10


    Il ricordo della felicità è la peggiore tra tutte le infelicità


    I loro corpi erano pacificamente addormentati , stesi l’uno accanto all’altro , sul lungo divano del salotto. Il temporale era terminato da ore e le prime luci del mattino rischiaravano quell’immenso salotto , accarezzando i loro volti. L’alba era sorta da almeno due ore , le allodole cantavano mentre la casa taceva ancora. Il freddo della sera precedente aveva lasciato spazio ad un gradevole tepore dovuto a quel sole mattutino ma soprattutto alla vicinanza dei loro corpi. Evidentemente durante la notte questi ultimi avevano assunto , inconsapevolmente , la posizione desiderata . La più comoda. Michael era steso interamente supino … mentre Leonor era adagiata al suo fianco. Stretta tra le sue braccia , legata al suo petto. Lui … era molto più soffice di quel divano! …
    Fù il primo ad aprire gli occhi. Lentamente , quella blanda luce li sfiorò ,lui li stropicciò , sbadigliò e … solo allora si accorse di avere lei tra le braccia. Dopo il primo momento di smarrimento , dovuto a quello sconosciuto risveglio , ricordò tutto: il temporale , la tisana , le interminabili confidenze e … la sua spiazzante dolcezza , la sua incantevole innocenza! Si voltò verso di lei cercando di fare meno rumore possibile per non svegliarla. Rimase immobile ad osservarla , contemplandola in religioso silenzio. Se , nel ricordo della sera precedente ella era apparsa bella , ora era spasmodicamente irresistibile. Un tumulto improvviso invase il suo sangue e i suoi pensieri, convincendolo di trovarsi in un Eden , a ricevere l’offerta di un frutto proibito! Ecco , la poesia della vita … pensò! Non sempre si può costeggiare la terra ferma , delle volte è necessario farsi rapire dall’oceano perchè in caso contrario … Cosa sarebbe la vita? La vita non può esistere senza tumulto o incoscienza. Sarebbe molto simile alla morte! E in quel dannato momento voleva che la sua anima vivesse! In quell’istante , per la prima volta in vita sua , assaporò l’autentica felicità. Sembrava che per essere felice gli bastasse guardarla. Questo lo confuse.
    Fugacemente la sua attenzione fù rapita dagli strani giochi di colore che si crearono sullo specchio sopra il caminetto , di fronte al divano. Era l’arcobaleno ! Appena distinguibile dalla porta finestra, tra quelle grandi nuvole bianche . A Michael non sfuggiva mai niente. Era sempre stato un attento osservatore , sin da piccolo. Amava contemplare la natura ,gli animali, il mondo … Tutto ciò che lo circondava. Adesso … anche lei faceva parte del suo mondo.
    Si mosse leggermente , corrugando la fronte , forse per la luce che stava crescendo all’interno della stanza. Dischiuse le labbra . Sospirò .
    Chissà cosa stava sognando!? In quale mondo fantastico la sua fantasia l’aveva catapultata!? Una melodia si impossessò delle sue labbra .. “Somewhere over the rainbow” del Mago di Oz ! Era il suo film preferito e il suo volto dormiente gli ricordò quelle parole …
    Cominciò a mormorare quella dolce armonia … ammirandola interamente. Durante le pause che la melodia richiedeva , osava sfiorare il suo volto ma senza profanarlo audacemente ..

    …Somewhere over the rainbow way up high
    There's a land that I heard of once in a lullaby
    Somewhere over the rainbow skies are blue
    And the dreams that you dare to dream really do come true

    One day I'll wish upon a star
    And wake up where the clouds are far behind me
    Where troubles melt like lemon drops
    Away above the chimney tops
    That's where you'll find me …


    Si mosse ancora . Si bagnò le labbra. Lui fermò le parole mentre le sue carezze proseguirono. Tracciò con il dito indice il profilo di Leonor, adagio. Sfiorò il contorno delle sue labbra , soffermandosi su quello inferiore , per poi scendere verso l’adorabile cunetta del mento. Poi il collo . Infine … la fossetta del giugulo , cioè lo spazio concavo tra le clavicole. Leonor non lo avrebbe mai scoperto, poiché era assorta nei suoi sogni! Per lo meno così credeva Michael!
    Sospirò . Nuovamente quel profumo di fragola e neve. E mentre lui era intento a proseguire quel melodioso canto lei aprì gli occhi. Scintillarono come ghiaccio al sole! Si guardarono tacendo. La sua mano era ancora adagiata su quella fossetta. Si sorrisero.
    L’aveva colta di sorpresa , non immaginava di svegliarsi tra le sue braccia , per di più in una posizione così intima e con quella melodia che non avrebbe mai dimenticato. La conosceva bene quella canzone …. ! Inoltre ,quelle fossette al lato delle sue labbra la spiazzarono e ora poteva notare quegli occhi che in realtà erano color cioccolato non neri. E i suoi capelli folti e ricci , i quali alla luce avevano dei riflessi indefinibili . Per di più la sua pelle dava la sensazione di essere liscia come uno scampolo di seta. Non era perfetta , per colpa della vitiligine , ma nella sua imperfezione era splendente. In quel capolavoro raro che era il suo volto quei segni non erano minimamente percepibili.
    Una domanda le sorse spontanea … Come sarebbe stato baciare quelle labbra e affondare le mani in quella miriade di riccioli?
    Michael portò i propri capelli dietro l’orecchio e Leonor sentì il freddo, che la mancanza della sua mano le aveva lasciato sulla pelle .
    “ Buongiorno … “ le disse con timidezza
    “ Buongiorno a te …” gli rispose con un filo di voce
    “ Che ore sono ?” Chiese curiosa Leonor , ancora con il volto pericolosamente vicino al suo.
    Michael non si mosse. Era incatenato ai suoi occhi. Li spostò velocemente verso l’orologio appeso al muro per poi riposarli su di lei e con voce roca , forse dovuta al mattino , le rispose …
    “Quasi le otto !”
    Lei si guardò intorno , accennando un sorriso meravigliato
    “ Abbiamo dormito … ben 7 ore !”
    “Lo so !” continuò lui soddisfatto
    “ Com’è possibile ? Non mi è mai capitato di addormentarmi così facilmente con un temporale!”
    Michael maliziosamente le rivolse uno sguardo carico di significato …
    “ A me … non è mai capitato di dormire beatamente, per sette ore consecutive senza svegliarmi nel cuore della notte!”
    Le accarezzò la gota . Non lo fermò. Poi non potè fare a meno di posarvi sopra la sua mano. Fino a quando non percepì la consistenza della fede nuziale. In quel momento anche la coscienza si destò dal suo sonno , strattonandola verso la retta via ! Era ancora sposato .. e quello non era uno dei suoi assurdi sogni ma la realtà. Cinica e impassibile!

    “Mi volete spiegare che cavolo sta succedendo ..QUI!!!” una voce , a loro molto ma molto familiare spezzò quell’incanto! ERA LA MIA!!! Michael perse l’equilibrio,cadendo a terra! Leonor si alzò di scatto, impaurita che avesse battuto la testa contro il tavolino. Io mi avvicinai divertito e al contempo .. letteralmente spiazzato per ciò che avevo appena visto. Se ci fosse stata Debora al mio posto , o chiunque altro , avrebbe di certo frainteso. Ma poi , perché fraintendere? Era palese! Non c’è più sordo di chi non vuol sentire e più cieco di chi non vuol vedere. Loro .. erano proprio privi di vista e udito!

    “Il Buon giorno si vede dal mattino … miei cari!” Sottolineai miei cari per infastidirli. Mi divertivo un mondo a vederli imbarazzati e privi di giustificazioni. Ma soprattutto mi divertivo nel vedere le guancie di Mike andare a fuoco per la vergogna di essere stato colto in un momento così intimo. Era profondamente riservato e … ancora non si era confidato!! Non che ce ne fosse bisogno : Già sapevo! Ero molto più perspicace di loro. Non osarono guardarmi in volto. Michael era rimasto a terra , massaggiandosi la nuca per la leggera botta presa. Leonor … era in ginocchio davanti a lui intenta a consolarlo per il dolore. Si voltò per prima , alzandosi. Schiarendosi la voce e assumendo un atteggiamento non curante mi disse …..
    “ Rupert …. ci hai spaventati !!Non si usa avvisare prima di arrivare…. ??” era percepibile la sua agitazione . Non sapeva cosa dire. Che tenera! Quindi l’aiutai.
    La buttai sullo scherzo ….
    “ Pensavo di non averne bisogno con la mia migliore amica !!! Inoltre , non sono stato accolto come desideravo !!”
    Norah alzò gli occhi al cielo con un sorriso raggiante. Adorava i nostri battibecchi e finalmente riconobbi il suo sguardo furbo e pieno d’affetto per il sottoscritto. Era felicissima di vedermi!!!!!!!!!!!!!
    Mi venne incontro ridendo e mi saltò letteralmente sopra!!
    “Oh … Rupert perdonami! Mi sono appena svegliata ,e sai quanto io sia intrattabile di prima mattina! Inoltre , è stata una notte movimentata!!!! “
    “ Non lo metto in dubbio … cara !!” Lo dissi con un velato doppio senso. Rimase sbigottita , accennando no con il capo. Sembrava aver perso le parole. Proprio allora Michael si alzò da terra , ancora con un’espressione dolorante ma al contempo buffissima e , ignorando elegantemente la mia affermazione …“ Rupert …. sono felice di vederti !”
    Sapevo che una volta rimasti soli mi avrebbe detto qualcosa a riguardo! Mi guardò come per comunicarmi altro , poi anche lui mi abbracciò! Dopo i convenevoli e le varie battute , un’ imbarazzante silenzio cadde tra noi … o meglio tra loro due che guardandosi fugacemente cercavano disperatamente qualcosa di sensato da dire … Quindi , ancora una volta corsi in loro aiuto …. Mi schiarii la voce e …
    “ Chi mi fa vedere che stanza devo usa …. “
    Non terminai la frase che Leonor mi afferrò per il braccio e trascinò con sé ….
    “ … A dopo Michael …. “ dissi in un lampo e con un tono sopra , visto che eravamo già per le scale .
    “ Fai con calma Rup …. Devo andare .. da Prince “ la sua voce diventò un decrescente sotto vociare . Molto probabilmente l’atteggiamento incoerente di Leonor l’aveva spiazzato !Sinceramente anche al sottoscritto!

    **
    Non si videro per tutta la mattinata. O meglio , si evitarono. Leonor andò all’università , aveva delle lezioni da tenere . Michael verso le 11.00 bussò alla mia porta! Con lui c’era il piccolo Prince ..
    “ Oh … il mio piccolo King of Pop!!!” esclamai addolcito da quel figurino vestito da marinaretto.
    “Rupert, si chiama Prince … Prince” mi disse con un lieve sorriso
    “ A me diverte chiamarlo così! “ risi.
    Prince protese le braccia verso di me per essere preso in braccio!
    “Mi arrendo … l’hai sempre vinta tu !!”
    Chiacchierammo del più e del meno. Di ciò che accadde durante la mia assenza ,di Dorian ( pronunciare quel nome mi dava i brividi) e della sera precedente . Ma fù vago e discreto. Si sbilanciò solamente dicendomi che era stata la prima notte in tutta la sua vita in cui era riuscito ad addormentarsi spontaneamente (senza l’aiuto di medicine!) e a non svegliarsi dolorante nel cuore della notte. Io sapevo il perché, ma non mi addentrai in quella discussione. Sarebbe stata troppo pericolosa! Non era ancora il momento. Prima o poi avrebbero capito senza l’aiuto di nessuno. Sinceramente speravo di poter scoprire qualcosa in più ma fù come cavare un ragno dal buco! Inoltre mi disse che Tarrak sarebbe arrivato quella sera stessa , al massimo il giorno dopo. Era ansioso e preoccupato per il tour di Michael. Doveva concludere quelle tappe, l’assenza cominciava a essere lunga destando sospetti ai tabloid. Se fosse passata anche solo un’altra settimana l’avrebbero cercato in capo al mondo e certamente trovato!!! Inoltre .. aveva una moglie che lo aspettava !
    Le acque sembravano essersi calmate , le minacce cominciavano a essere un lontano ricordo! Francamente questo periodo assente dai riflettori e da fans impazziti gli aveva ridato vita. Aveva riacquistato un colorito salutare , dovuto alla buona cucina di Alma e un umore discreto. Distante dalla malinconia e dal terrore dei primi giorni! Ora .. doveva solo avere la forza di affrontare il distacco da tutto questo! Dalla pace ! Dalla mia Leonor! Sapevo che sarebbe stato difficile , anzi : Impossibile per entrambi!

    Ore 16.00

    Il pranzo si era svolto in tutta tranquillità! Avevo avuto il piacere di rivedere Alma , Andres , la dolce Emma e Wayne ma anche il dispiacere di rivedere …. Dorian!! La cupola era stata completata ma trovava sempre una scusa per rifinire i deliziosi affreschi della volta interna , attirando l’attenzione di Leonor. In sua presenza era assente , ovattata da un alone inquietante. Ma la cosa peggiore era che sembrava non accorgersene! Sapeva come persuaderla e lusingarla , era un abile pittore e restauratore … Quindi aveva puntato su ciò che Norah amava di più ( per ora !) : L’arte! Devo ammettere che quegli affreschi erano tremendamente reali , rendevano alla perfezione l’anatomia umana . Anche se di due mani differenti ,si fondevano alla perfezione! Un lato di quella volta era decorato con paesaggi surreali (merito di Leonor ) , e scene delle favole più antiche. L’altra , con l’insistenza di D , (D’ora in poi userò solo la sua iniziale!) ritraevano passi presi dalle leggende più lugubri , dall’inferno di Dante , da pittori surreali come Blake e …. Altro ancora che non ho voglia di menzionare.

    **

    Mentre Michael era sotto la grande quercia bianca con Prince , Emma e Marley io raggiunsi Alma e Leonor nella grande serra.
    “Buon pomeriggio … mie care e amate signore!! Come va il giardinaggio?”
    “Caro Rupert , non svilire quest’arte secolare! E’ qualcosa di estremamente delicato …. Le piante sono come piccoli neonati da svezzare . Più te ne prendi cura , più cresceranno forti e capaci delle loro proprietà! Ogni pianta , ogni fiore ha un ruolo ben definito , una missione!” Alma mi rimproverò come se fossi un bambino indisciplinato. Voleva che portassimo rispetto sia alla natura che alla luna !! Solo ora ne ho compreso il motivo . Allora , mi sembrava solamente un’eccentrica signora.
    “ Uhm … Ok !! Credo che la pianta della quale avete abusato sia … marijuana!!!! Quella si, che attinge ad una determinata missione !!!” Leonor mi guardò arresa, sospirando ..
    “ Un domani potresti avere bisogno dell’aiuto di queste piante … Non deriderle … potrebbero sentirti!!!” disse Alma bisbigliando , cercando di mettermi in soggezione. Come se già non lo fossi. Quella casa era un mistero continuo. Ero certo che nascondesse qualcosa di invisibile all’occhio umano. Potrebbe essere interessante cercare nei meandri più nascosti! Ma di certo non sarò io a farlo!!! Leonor è più portata di me per il sovrannaturale !
    “ Ok, ok … scusate! E scusate anche voi … care piantine!” le accarezzai
    Quel pomeriggio imparai che : la Belladonna era usata per unguenti molto speciali che Alma non specificò , il Melograno (caro alla Dea Ishtar …) usato per curare il mal di gola e il raffreddore. Inoltre poteva essere usato nei rituali di fecondità e per la protezione dei bambini piccoli . Protezione !? Rituali?! Uhm , rimasi impietrito e collegai a questo un aneddoto curioso : la maggior parte delle merende che Prince si era abituato a fare comprendeva proprio qualche chicco di melograno , attentamente tritato. Gli veniva dato spesso dallo stesso Michael sotto consiglio di Alma. Prince adorava la sua dolcezza.
    E poi … L’iperico, detta anche Erba di San Giovanni , Scacciadiavoli o addirittura Erba fatata. E’ perfetta contro le ustioni poiché calma il dolore e favorisce la riparazione dei tessuti ma , specificò Alma , aveva anche il dono di proteggere dal malocchio e dall’invidia . Raccolta il giorno di San Giovanni è capace di scacciare i Demoni dalla propria dimora ..
    Non ne potevo più ! Avevo la pelle d’oca , anche se era pomeriggio e il sole splendeva in cielo! Più che una lezione di botanica dava l’impressione di ascoltare : “Il manuale delle giovani streghe : Rituali e incantesimi per sconfiggere il Male!”. Per di più Alma era inquietante nel ruolo dell’erudita e millenaria strega !!! Proprio durante quei pensieri la mia attenzione fù rapita da una pianta in particolare . Non era come tutte le altre , era particolarmente bella , non molto grande e isolata. Era stata piantata in file di quattro in quantità esorbitante. Era la Verbena o anche detta Erba sacra. Uhm … ora a quel nome un tremore scosse il mio corpo . Viene usata per rafforzare le difese immunitarie di chi è malato . Inoltre in Grecia , anticamente , veniva considerata ottima per l’ispirazione . Con la presenza della verbena la fantasia e la creatività nascevano spontanei nella persona che la possedeva , aiutandola a creare capolavori! Ma per le streghe, se la si mette accanto al letto permette di dormire sonni tranquilli e addirittura di tenere lontano i non morti , i demoni più antichi e predatori : I Vampiri.
    Alla pronuncia di quella parola il cielo si annuvolò , velando il sole di una triste opacità. Ci guardammo reciprocamente e Alma ci fece segno di rientrare. Sull’uscio della porta esitò, si voltò , rivolgendo uno sguardo al cielo , mosse le labbra impercettibilmente tenendo stretto tra le dita il ciondolo della sua collana. Non riuscii a comprendere le sue parole!

    Sotto la quercia bianca Michael , Emma , Prince e Marley ignorarono quelle nuvole passeggere , ognuno concentrato nel proprio passatempo. Michael scriveva diligentemente sul suo taccuino nero , Emma era accanto a lui con Prince tra le braccia e Marley riposava sornione tra le gambe di Mike.
    Il ritratto della tranquillità fù spezzato da un’indesiderata presenza. Marley si alzò si scatto , rubando solamente l’attenzione di Michael . Un’ombra scura fece capolino sull’erba verde come uno smeraldo , appena tagliata. Il grande Levriero Afgano ringhiò.
    “Salve , Dorian ! Qual buon vento !?” disse con non curanza Michael , senza neanche voltarsi e riportando la sua attenzione al taccuino.
    “I miei omaggi Mrs Jackson … vedo che si sta beando di questo paradiso ! Ne approfitti … Non sarà ancora per molto!” La sua voce era cinicamente soddisfatta. Odiosamente calma.
    Michael sollevò la testa , incrociando quegli occhi di ghiaccio. Su quello sfondo livido era ancora più inquietante! Lo ignorò!
    “Emma , tesoro … porta Prince in casa, sta per piovere . Io vi raggiungo tra un ‘attimo !”
    La dolce Emma annuì , guardando D. di sottecchi e salutandolo sotto voce, quasi avendo timore. Non avrebbe dovuto degnarlo di uno sguardo ,secondo me , ma era estremamente educata! D. le porse la mano e la invitò a baciarlo sulla guancia. Lo fece in silenzio , imbarazzata e poi sgattaiolò via. Prince non lo degnò di attenzioni e D. si permise solo di accarezzargli la nuca.
    Michael si alzò e Marley fece lo stesso … I loro volti erano inespressivi …
    “Cosa vuoi Dorian ?”
    “Volevo fare solo due chiacchiere … Michael! Ti sento ostile nei miei confronti e .. non è carino da parte tua!” Era falsamente offeso. Amava enfatizzare emozioni che in realtà non provava affatto.
    “Ora .. se non ti dispiace raggiungo mio figlio ! “ Fece per andarsene ma le sue parole lo bloccarono
    “O … Leonor ….?!”
    Michael portò le mani in tasca , trasse un lungo respiro e si voltò per osservarlo nella sua laconica strafottenza .. Un vento freddo sfiorò i loro capelli. Era come osservare il giorno e la notte , il bene e il male , il bianco e il nero. Entrambi splendidi nella loro particolarità. Paurosi nella loro eterna guerra. I capelli di Michael lunghi e ricci , i suoi occhi scuri come gemme luminose , la pelle candida come alabastro. Affascinante da mozzare il fiato , da far perdere il lume della ragione.
    D. altrettanto cereo. Ma di un candore diabolico , invitante , prepotentemente bello ma cattivo ! I suoi occhi, grigi come il cielo in quel momento ,erano velati da una patina inespressiva , i suoi capelli lisci e neri risplendevano di riflessi cremisi.
    “Chiariamo alcune cose , Dorian …” Fece una breve pausa , poi con schiettezza e freddezza …. “ …. Stalle lontano !”
    Il ghigno di D. arrivò come un suono stridulo all’orecchio di Michael che lo fulminò ostile , pur mantenendo la sua disinvolta tranquillità.
    D. incrociò la braccia al petto e ….
    “ E’ una minaccia ?!”
    “ No , un avvertimento ! Finché questo cuore avrà vita , non potrai farle del male!”
    “ Sta attento a quello che dici Michael ... La vita è breve , è così effimera! E il cuore … un organo totalmente inutile!” Il suo sussurro fù una chiara minaccia.
    “Non mi fai paura … “
    “Dovresti averne …”
    Michael soffocò una risata sarcastica ma cristallina
    “ Sono più forte di te !”
    “ Non mi piace avere nemici , sai finisco sempre per essere estremamente cattivo con loro ! E io .. odio essere cattivo “
    “ Faccio fatica a crederlo!”
    “ Per evitare la mia furia potremmo patteggiare ! Che ne pensi!? Tuo figlio te ne sarebbe grato per sempre !”
    “ Non provarci ! Non osare pronunciare il nome di Prince. Non pensarlo neanche ! Non sai con chi hai a che fare Dorian! Non hai la minima idea di cosa io possa essere capace quando le persone che amo sono in pericolo! E poi.. non faccio patti!”
    “Già, dimenticavo …. voi siete sempre così stucchevolmente corretti e disgustosamente buoni!”
    “ I patti sono pericolosi per l’anima!”
    “Sono d’accordo ! Almeno per le vostre … Sai la mia non conta molto , è all’inferno da secoli ormai ! “ Rise sonoramente. Una risata fredda “ … Ma credo che Leonor non sia coscienziosa come te , Mi-ka-el ! ( nome dell’arcangelo Michele) Conosce ben poco certe leggende!” si spostò i capelli dal volto con un movimento fluido e leggiadro “ Gli umani sono così deboli !” Sorrise pregustando il fatidico momento.
    “Lei ha me , ha Rupert, Alma e … Tisbe! Ha un’aura di protezione infinita! Sei in netto svantaggio , caro Strigoioul!”
    A sentire quei nomi scosse la testa indignato . Sottovoce ripetè il nome di Tisbe. Poi …
    “Bene , bene .. ti sei anche informato! Noto che ami leggere !” Si riferiva al libro lasciato accanto al suo taccuino : “Racconti e leggende della Transilvania”.
    “ Ora va , Dorian !” Fù deciso e minaccioso
    “Ci sarò sempre , Michael! Posso essere ciò che voglio , raggiungere qualsiasi luogo … Avere ciò che desidero!”
    “Fin dagli antipodi ha sempre vinto il Bene. Inoltre, non l’avrai mai!“ pronunciò le ultime parole con tutta la forza che aveva in corpo. Con tutta la sua anima !
    “ Qualche volta , anche i vincitori diventano … vinti. “

    **

    Era stata una strana e silenziosa cena. C’era qualcosa che non andava , lo sentivo nell’aria. Percepivo la tensione di Leonor e la preoccupazione di Michael, diversa da quella che avevo imparato a conoscere fin ora. Notai la premura di Alma nel controllare ogni loro minimo gesto o parola. Avevo come la netta sensazione che il tempo fosse uno dei motivi primari della loro smaniosa ansietà. L’incedere del tempo che , avidamente e cinicamente, rubava momenti preziosi ai miei più cari amici. Non lascia scampo , termina … separando ciò che di più caro abbiamo. Solo in quel momento ci rendiamo veramente conto quanto preziosi siano stati gli istanti ormai passati. Quella persona che tutti i giorni guardavamo negli occhi dicendogli Buon giorno o che ritrovavamo alla nostra tavola a colazione , pranzo e cena . Quella persona con la quale parlavamo di tutto e con la quale ridevamo per ogni piccola cosa. Quella persona speciale che .. era stata capace di farla addormentare durante un temporale e di alleviargli il cuore quando più ne aveva bisogno. Quella persona che era: semplicemente Michael!
    Stavo soffrendo per loro , immaginando quello che potessero provare , poiché io non avrei resistito neanche un secondo a quella pena. Le spiegazioni potevano essere solo due : Erano enormemente coraggiosi o terribilmente sprovveduti.

    **

    “Vuoi cercare di rilassarti !”
    “Non voglio rilassarmi ! Sono appena le dieci e .. ho voglia di farlo!”
    “ Ok , come vuole Miss ….!”
    “Rupert , smettila !Oggi Wayne non ha fatto altro che chiamarmi Miss. Delle volte vorrei ricordare il mio vero nome ! Grazie !”
    “Ok , Norah!”
    “Grazie , Rup ! E scusa ma … sai …. oggi sono stanca ! Non fisicamente . Sono stanca di pensare , Rupert !”
    “Vuoi parlarne?”
    “ Uhm … non c’è granché da dire. E’ che .. mi sento così triste . Mi manca Tisbe e avrei voglia di chiamare mio padre!”
    “Cosa?”
    “Si , lo so è assurdo! Ma è da qualche giorno che penso a lui! Starà bene ? Che farà? Mi penserà? Gli sarò mancata in tutti questi anni?”
    “Oh mia dolce Leonor . Allora , chiamalo! Se questo è ciò che vuoi veramente , fallo!”
    “Sono consapevole di avere tutti voi. Siete la mia famiglia ora, ma … noi abbiamo lo stesso sangue. Siamo inevitabilmente legati, per sempre. Dio, è mio padre! Ho vissuto troppo tempo nel rancore , non voglio più farlo!”
    “Guardami ! Prima che sia troppo tardi , prima che tu possa pentirti di ciò che non hai fatto … Chiamalo, incontralo!”
    “Ora stai esagerando. Incontrarlo è troppo. Mi limiterò a telefonare. La notte porta consiglio , dolce amico mio. Adesso ho solo voglia di fare il mio squisito tiramisù! Necessito di zuccheri!”
    “ Uhm …. Anch’io !”
    “ A proposito …. Alessandro !? Non me la racconti giusta ! Hai una strana espressione compiaciuta . Quel sorriso ha solo un significato e io ti conosco troppo bene per sbagliare ….”
    “Diciamo che …. “ In quel preciso momento squillò il mio cellulare
    “Parli del diavolo e spuntano le corna !”
    “Altro che corna , cara … un Corno !”
    “Rupert!!!!!!!” mi diede un pizzicotto sul fianco
    “Ahi!!! …Torno subito !” le dissi bisbigliando e spostandomi in veranda , per avere più intimità!

    Era rigorosamente concentrata sul suo tiramisù. La considerava la sua più grande opera d’arte. Adorava mettere in fila tutti gli ingredienti: Accuratamente rompere le uova, separando i bianchi dai rossi ; montare la panna montata , assaggiandola con il dito indice di tanto in tanto ; preparare il caffè , sentendo la sua aroma invaderle le narici e l’intera cucina per poi … inzuppare con calma i biscotti e disporli in file precise nella terrina. Tutto ciò la rilassava enormemente! Ma soprattutto le permetteva di non pensare ad altro.
    Caffè !!!! Solo l’Italia era degna di caffè! Non come quella brodaglia che aveva provato in altri paesi !! Perfino la sua amata Francia non conosceva il segreto prezioso di quell’aroma. Si sentiva benedetta e prescelta per aver vissuto nella Patria del buon cibo. Perché mangiar bene era alla base di un buon umore . Per questo quando era pensierosa e nervosa , cucinava ( oltre che dedicarsi alla pittura , la quale era ineguagliabile!)! Mangiare era un po’ come fare l’amore … certo niente a che vedere con quel tipo di piacere … ma fortemente simile. Comunque: si sentiva grandiosamente appagata!
    Mentre sbatteva le uova canticchiava “Somewhere over the rainbow” … ma nel canto non era eccellente come in cucina o nella pittura! Se fosse stata una giornata assolata e serena si sarebbe annuvolato immediatamente. Potrebbe uccidermi per queste parole quindi voi .. acqua in bocca! Io non ho detto niente .. niente!!
    Quindi ora , lascio che indoviniate cosa accadde! Come non lo immaginate!?
    Su , usate la fantasia .. so che ne avete da vendere!! Ok , ok … ve lo svelo io!
    Un’ incuriosita e familiare figura fece capolinea all’entrata della cucina, divertita da quel canto strampalato, attirata dalle parole di quella canzone che conosceva a memoria fin da piccolo!
    Michael soffocò una risata , coprendosi la bocca per non farsi sentire e la osservò in silenzio per qualche minuto, ben nascosto. Era adorabilmente stonata ma tutto ciò non disturbava le sue orecchie. Lui , abituato alla perfezione! Era deliziosa : concentrata nel bagnare ogni singolo biscotto. Si scostò dalla fronte una ciocca di capelli , poi decise di legarli a cocò , in modo frettoloso con un cucchiaio di legno. Il suo grembiule era a scacchi rosso e bianco !!! Era buffissima e degna di essere la protagonista di un film di Walt Disney!
    Il primo strato di biscotti inzuppati nel caffè era pronto , sopra adagiò accuratamente la mousse di zabaione e panna montata per poi ricominciare con un’altro strato di biscotti. Completata la seconda rifinitura si guardò intorno interdetta , cercando un piatto . Andò verso la credenza per prenderne uno . Si alzò sulle punte perché quello che voleva era troppo in alto! Aveva sempre desiderato essere più alta , non che fosse bassa ( Era 1.73 ..) ma qualche centimetro di più non le sarebbe dispiaciuto!!!
    C’era quasi riuscita , le punta delle sue dita stavano per tirarlo a se ….
    “Se solo fossi più alta …. Non sarebbe un problema prendere questo –semplice- piatto ….. “ sussurrò tra se e se.
    Il piatto avanzò precipitando improvvisamente giù dal ripiano , ma una mano lesta e alta evitò che si fracassasse sulla sua bella testolina …
    Una divertita e familiare voce accompagnò quel salvataggio …
    “Preso!... Sai che la maggior parte degli incidenti più pericolosi sono quelli domestici!? “
    Rimase spiazzata e immobile. Il corpo di Michael ,per afferrare al volo quel piatto, si era accostato tremendamente al proprio. Poteva sentirne il calore e la consistenza. Perse lucidità per qualche istante. Deglutì nervosamente , girandosi di scatto verso di lui.
    Ne incrociò lo sguardo fugacemente abbassandolo all’istante. Era imbarazzata e nervosa per la pietosa figura e per …. altro!
    Michael glielo porse gentilmente come se avesse tra le mani un piccolo tesoro, sorridendole teneramente.
    “Abbiamo evitato l’inevitabile !” rise, lievemente divertito.
    Le sue gote arrossirono in modo evidente, poiché L’INEVITABILE, per lei, cominciava ad essere ben altro!
    Con un filo di voce … “ Grazie”
    “Per così poco!” rispose in un gentile sotto vociare
    Ora il suo sguardo era un punto interrogativo. Non capiva quel profondo disagio venutosi a creare. In verità era da quella mattina che non si vedevano, ed era anomalo. Era realmente all’oscuro del motivo o cercava semplicemente di ignorare la notte precedente? Ciò che i loro occhi si erano confidati nel silenzio e nel bagliore dell’alba ….
    “Le credenze italiane sono più alte e larghe delle vostre! Noi italiani adoriamo l’artigianato. E’ un’arte , qualcosa da tramandare e rispettare! Ma … sinceramente preferisco i ripiani americani : bassi e funzionali!” Disse tutto in un fiato. Poi sorrise lievemente.
    “Se venissi a Neverland cambieresti idea! Amo l’artigianato antico. La mia cucina è stata fatta su misura da un abilissimo arredatore italiano … Sai?! E’ accogliente , luminosa , calda. Tutto è accuratamente calibrato e ogni mobile è un pezzo unico … Questa casa me la ricorda molto … Forse è anche per questo che mi sono trovato subito a mio agio!” Incrociò le braccia al petto
    “Oh … non sapevo amassi i pezzi antichi! A Firenze ci sono molte botteghe artigiane …Ti piacerebbero sicuramente! Dovrò portarti a visitarle un giorno di questi!”
    L’atmosfera sembrava essersi stemperata. Ma i loro occhi erano incollati gli uni agli altri come api al miele.
    “Leonor … credo che la mia vacanza stia per terminare! “
    “Ma … “ Si schiarì la voce perché sapeva avrebbe tremato “ … Quando partirai?” Il suo tono era triste
    “Tra qualche giorno. Stamane ho ricevuto la telefonata di Tarrak e …. Era evidentemente in ansia per i miei concerti!” I suoi occhi si svuotarono. Rivolse uno sguardo arreso al di là di Leonor , oltre la finestra : dove le stelle brillavano in cielo rivelando una serata mite e rassicurante.
    Lui sospirò. Lei, ritrovò in quegli occhi l’angoscia e la paura che aveva visto il giorno del suo arrivo. Quel volto angelico era nuovamente atterrito dal suo destino , quel cuore schiacciato da enormi responsabilità, quel corpo stanco di continuare. Gli serviva del tempo: se fosse riuscito a rimanere di più , ad annullare quei dannati concerti , sarebbe rinato. Ma Tarrak non l’avrebbe mai permesso . Michael Jackson avrebbe perso la sua credibilità , tutti i tabloid l’avrebbero schernito dandolo per spacciato , finito …. Non meritava tutto questo! Era una grande Star , un Uomo fantastico , ma prigioniero del suo stesso talento. Era accecato dal suo stesso bagliore: ne traeva vita , perché simile ad una linfa , eppure mortale se per poco se ne fosse privato. Un labirinto senza uscita!
    “Non fraintendermi , Leonor …. Io amo il mio lavoro , amo i miei Fans. Mi hanno sempre voluto bene e supportato ,non mi hanno mai tradito. Amo creare musica , sentirla scorrere nelle mie vene. Non potrei più farne a meno .. è la mia vita ! Eppure a volte … vorrei essere un uomo normale. Essere uno sconosciuto per il mondo intero! ”
    “Io .. vorrei fare qualcosa per evitarti tutto questo dolore. Mi sento così inutile, Michael !”
    “No , Leonor …! Non dire questo! Sei stata la mia salvezza. Mi hai accolto in casa tua senza nemmeno conoscermi. Mi hai concesso il beneficio del dubbio! Tutti voi mi avete accettato incondizionatamente. Per la prima volta nella mia vita mi sono sentito realmente e solo Michael. Ho assaporato la vera vita! Te ne sarò eternamente grato! !”
    Le ultime parole furono come una delicata carezza per il suo volto. Ne percepiva il profumo inebriante . Michael le accarezzò il mento e poi la baciò in fronte , prolungando quel contatto.
    “Lo rifarei cento e mille altre volte.” Lo attirò a se abbracciandolo. Michael rispose al suo abbraccio , stringendola avidamente. Se fosse stato possibile il corpo dell’uno si sarebbe fuso nell’altro. Leonor adorava perdersi in lui , la faceva sentire al sicuro , la rincuorava. Ma ora era lei a dover infondere coraggio a quell’uomo. Ci stava mettendo tutta se stessa. Chissà se ci sarebbe riuscita!
    Con il viso nascosto nell’incavo del suo collo gli sussurrò
    “ Non credevo fosse possibile voler bene a qualcuno in così poco tempo. Ti ho conosciuto attraverso i racconti di Rupert ma .. averti nella mia vita è stato completamente diverso”.
    “Leonor ..” Fù un lamento il suo. Doloroso e rauco. Le sciolse quel cocò improvvisato , facendo scivolare a terra il cucchiaio di legno. Continuava ad accarezzarle i capelli , poi la schiena … nuovamente la nuca e poi i fianchi .
    Leonor continuò il suo gemito ..
    “Ora sono certa che sarà insopportabile non vederti più girovagare per casa cercando un libro da leggere o … sentire la tua biro scrivere sul quel misterioso taccuino o .. ascoltare i tuoi passi sicuri dietro ai miei o … la tua risata cristallina rendermi felice … “
    Terminò singhiozzando , piangendo. Michael avvertì le sue calde lacrime bagnargli il collo. Era straziante sentirla soffrire. L’ennesimo distacco le sembrò insopportabile!
    Fece un lungo respiro e prese il suo volto tra le mani. Si avvicinò talmente tanto da farla vacillare. Era confusa , la sua vista era offuscata e percepiva il suo cuore rimbombarle nel petto. Faceva un chiasso assordante.
    Era perfetto e splendido da star male.
    “Credi che io mi dimenticherò di te ? Credi che non sentirò la tua mancanza , mio piccolo tesoro prezioso!? Mi hai riempito il cuore più tu , in queste poche settimane , che persone presenti da anni nella mia vita! Comprendo esattamente ciò che stai provando ..”
    “Quindi … come faremo?” Implorava una soluzione che non la dilaniasse.
    Chissà se si rendeva conto di quanto fosse disarmante e sfacciatamente irresistibile.
    Michael si sentiva puro impulso. Si sentiva mosso da un’energia divina: come nei suoi concerti. La differenza risiedeva nel fatto che sul palco poteva lasciarsi andare , dando sfogo ai suoi primordiali istinti , lasciando che la passione per la musica si impossessasse di lui . Ma in quel momento non poteva assolutamente farsi trasportare da quelle sensazioni. Ora quella passione non era più la musica! Sul suo volto l’attesa …
    Ancora una volta , nel guardarla , la sua espressione mutò e i suoi tratti divennero caldi e amorevoli. Si avvicinò al suo volto e con le labbra le sfiorò il sottile naso , le baciò languidamente entrambe le tempie poi inclinò leggermente la testa da un lato fino a sussurrare al suo orecchio ..
    “Ascoltami attentamente .. Ecco come faremo: ci sentiremo ogni giorno …” Lei ebbe un fremito. Stava per dire qualcosa ma lui lo impedì . Continuò
    “… Ogni giorno , Leonor. Verrai a Neverland e .. quando i miei impegni me lo permetteranno .. verrò io da te ! Te lo prometto!”
    Quella promessa uscita dalle sue morbide labbra sembrò un invito a credergli. Voleva fidarsi ciecamente di lui. Ne aveva bisogno.
    Per un istante , che sembrò eterno, rimasero immobili. Ognuno concentrato sul reciproco respiro. Poi Michael prese a sfiorargli lentamente con le labbra , dall’orecchio al mento e viceversa …. Ancora e ancora finché lei sentì il bisogno di guardarlo negli occhi.
    Sorrise sollevata dalle sue parole ma confusa dai suoi gesti. Lui non era da meno.
    “Si , faremo così! Ora siamo amici! E gli amici non si abbandonano mai ….Vero Michael?”
    “Si… Siamo amici e per nessun motivo verrò meno a tale ruolo! Andrà tutto bene , Leonor! ” la rassicurò.
    Si convinsero entrambi di avere bisogno solo di quell’amicizia.
    Amicizia: una buona scusa per nascondere la reale natura dei loro gesti! Non potevano spingersi oltre. Non avrebbero mai dovuto e mai l’avrebbero fatto (qui si sbagliavano di grosso!).
    Michael si schiarì la voce , si separò dolcemente da lei e sfregando le mani curiosamente si avvicinò alla grande isola …
    “Uhmm … Invitante ! Signorina può dirmi gentilmente quale leccornia sta preparando?!” disse con tono scherzoso e profondo.
    Leonor asciugò fugacemente le lacrime dal volto , avvicinandosi a lui. Sorridendogli rispose …
    “Questo si chiama Tiramisù. E’ un dolce italiano! Squisito , aggiungerei!”
    “Tiramelo su?!”
    “Oddio no! Mike… Tiramisù .. Tiramisù …!” disse imbarazzata e tra le risa
    “Ops .. scusa ! Ti-ra-mi-su!”
    “Si! Così va meglio!” fece un sospiro di sollievo non spiegandogli la parola con doppio senso che per errore aveva pronunciato!
    “ Quando verrai a Neverland dovrai darmi lezioni di Italiano! Che ne pensi ?!”
    “Si , sarà meglio se non vuoi essere frainteso !” rise nuovamente
    Michael ignaro , la osservò curioso “Che intendi dire? Perché stai ridendo ? Ho detto per caso qualcosa di sbagliato?” ora sembrava proprio un bambino curioso di sapere.
    “ No , no assolutamente. Ma te lo spiegherò quando avrai preso confidenza con la mia lingua! Oddio … voglio dire … cioè … con l’italiano! Ecco!”
    Pensò che fosse bene terminare la conversazione che stava risultando un disastro!
    “Ti stai divertendo solo tu , Miss …. e questo … non mi piace !”
    Il suo sguardo mutò in furbizia e .. prima che Leonor potesse capire si ritrovò una cucchiaiata di panna sulla faccia . No , non era possibile. Voleva la guerra .. e la guerra cominciò !!
    La sua risata fragorosa , nel vederla interdetta e piena di panna , riecheggio in tutta la cucina. Era talmente divertito da tenersi la pancia dalle risa.
    Leonor portò via della panna dagli occhi per vederlo meglio nel suo sconcertante divertimento. E no ….. aveva barato! Si era distratta e lui ne aveva approfittato. Prese la ciotola di panna rimasta e con movimenti lenti e felini si avvicinò a Michael che , continuando a ridere indietreggiava guardingo
    “ Non riuscirai mai a prendermi! Sono veloce e imbattibile nelle battaglie …”
    Le sorrise malizioso e pieno di sé.
    “Jackson, non sai con chi hai a che fare! Mi chiamavano … Mano lesta a scuola!!! Non - avresti - dovuto !!
    “ … Il tuo nome di battaglia fa così paura!” Ora era sarcasticamente strafottente e sembrava divertirsi enormemente!
    “Al tre sarà la tua fine!” socchiuse gli occhi per sembrare più minacciosa. Giravano intorno al tavolo attenti l’uno ai movimenti dell’altro …
    “ Uno (Portò la ciotola in posizione d’attacco) …. Due ( sorrise beffarda ) …. Tre ( si scagliò velocemente verso di lui )… !”
    Fù abile e lesta ma Michael fù altrettanto veloce da abbassarsi e schivare l’intera ciotola di panna che si riversò a terra. La prese per i fianchi , cominciò a solleticarli e Leonor non potè fare a meno che scoppiare a ridere come una pazza! Lo supplicava di smettere , odiava il solletico ….
    “Miss … l’avevo avvertita di non giocare con il fuoco !!!”
    “Ti prego , ti prego ….. Basta , Michael!” era una supplica soffocata ma divertita.
    “Solo se mi prometti di arrenderti !!”
    “TE LO GIURO!!!” era esasperatamente convincente. Il volto di Michael era pura soddisfazione. Adorava ogni tipo di sfida e di gioco per poi vincere abilmente!!!
    Allentò la presa e cessò il solletico. Si osservarono curiosi e guardinghi in ogni loro movimento. Era davvero terminata la battaglia? Col fiatone , Leonor si portò i capelli all’indietro, si morse il labbro inferiore e fù proprio questo fatale per Michael: posò lo sguardo sulle sue labbra , attratto da quel gesto tanto invitante quanto deconcentrante.
    A quel punto Leonor ne approfittò togliendosi parte della panna dalla faccia con la mano e sporcandogli la guancia. Si riprese da quella disattenzione e teatralmente meravigliato disse
    “ Sei un’ imbrogliona !!!!! Hai barato!” Cercò di afferrarla ma Norah stavolta fù più veloce
    “Non è vero !!! Hai già scordato il mio soprannome !?”
    “Mi hai distratto!”
    “No, no …. Sono semplicemente più veloce e scaltra di te Jackson ! Accetta la sconfitta!”
    Si stavano rincorrendo intorno al tavolo , schivando sedie e lanciandosi uva passa e qualsiasi cosa di commestibile che la cucina offrisse.
    “Neanche per sogno !! Non perdo mai !! Mai!!!”
    Leonor rise più sonoramente ma ad un tratto Michael la raggiunse con un unico e semplice scatto. Urlò per il divertimento e l’eccitazione di essere stata presa. La bloccò imprigionandola tra le sue braccia , incatenando i suoi polsi dietro la schiena con le proprie mani.
    “Presa ..” Ancora quel dolce e profumato sussurro
    Era incatenata a quel corpo . Se la prigionia voleva dire: essere legata così delicatamente, abbandonarsi totalmente a lui , non riuscire più a respirare o a ragionare logicamente - avrebbe desiderato per sempre essere chiusa in quella cella. In quella prigione di sensi che la facevano sentire viva per poi buttare la chiave. Leonor si ricordò di respirare! Prese fiato con un lungo sospiro che non passò inosservato a Michael.
    I loro volti erano così vicini , sarebbe bastato poco per arrendersi a ciò che loro ancora si ostinavano a ignorare. Ad accettare!
    Inconsciamente la fece indietreggiare fino a una delle tante credenze di quell’immensa cucina. Leonor non oppose resistenza, abbassò lo sguardo.
    Sciolse la delicata presa di uno dei suoi polsi e con il pollice le portò via della panna dal labbro inferiore. Le sue dita erano fresche poiché lei stava andando letteralmente a fuoco.
    Inoltre, quella lentezza era estenuante. Le alzò il viso costringendola a guardarlo. Quello sguardo ammaliatore le dava alla testa.
    “ Siamo pari … ora!” la sua voce uscì debole e arresa.
    Michael abbandonò la presa anche dell’altro polso e le racchiuse il viso tra le mani , sporcandosi totalmente. Le sorrise. Le baciò entrambi gli zigomi innocentemente portando via della panna , assaggiandola. Nel tempo di quell’atto Leonor accarezzò i suoi polsi per poi scivolare verso l’ avanbraccio. Durante la lotta si era tolto fugacemente la camicia , rimanendo con la sua classica maglietta bianca ( sono certo ne avesse uno stock!), per essere libero nei movimenti. Quindi, ora, lei poteva percepire la morbidezza della sua pelle e la pelle d’oca che il suo tocco gli aveva provocato.
    “ Sei squisita …” fece una pausa “ … la panna intendo!” se continuava a mormorare in quel modo sarebbe svenuta … Prima che potesse replicare ...

    “Michael Joseph Jackson .... pensavo avessi smesso di giocare con la panna !!”
    Tutto crollò improvvisamente! Come un castello di carte distrutto dal vento! Ancora storditi non ebbero il tempo di razionalizzare e separarsi l’uno dall’altro. Guardarono increduli i loro spettatori , incapaci di giustificare quella scena …
    “Lisa Marie ….!?” disse Michael , come se fosse prigioniero di un’ antico incantesimo ( In questo caso Norah si era rivelata un’abile strega , più di Alma!!)
    Lisa, sottobraccio a Tarrak li osservò con sguardo curioso e bizzarro cosa che non si poteva dire dell’uomo.
    Io feci capolinea alle loro spalle. Vi confesso una cosa : ho assistito silenzioso a tutta la scena dalla finestra della veranda che dà proprio sulla cucina. Ma se avessi saputo che Alma era ancora nella serra a quell’ora , e che avrebbe fatto accomodare questi sgraditi ospiti in casa , sarei intervenuto. Scusatemi ma ero troppo preso da loro! Cioè … chiariamo una cosa : Non sono un guardone!! E che … ero li per caso , al telefono!!

    “Buonasera …. Michael!” tuonò serio e imponente Tarrak.
    “Tarrak!” sospirò innervosito e Norah lo percepì
    Si guardarono imbarazzati e lentamente ,lui , fece scivolar via le proprie mani dal viso di lei. Le sembrò di perdere il cuore! Fece un passo indietro , anzi due, pulendosi le mani sui pantaloni . Leonor fugacemente si pulì il viso con il grembiule e mortificata incrociò le braccia al petto , guardandomi chiedendo aiuto.
    Io guardai Mike , Mike guardò me , Leonor guardò Michael , lui contraccambiò per poi rivolgersi entrambi insistentemente e nuovamente verso di me.
    Mi feci avanti mentre la risata divertita di Lisa prendeva corpo.

    …One day I'll wish upon a star
    And wake up where the clouds are far behind me
    Where troubles melt like lemon drops
    Away above the chimney tops
    That's where you'll find me …

    (un giorno esprimerò un desiderio
    su una stella cadente e
    mi sveglierò quando le nuvole
    saranno lontane dietro di me
    dove i problemi si fondono come gocce di limone
    Lassù in alto, sulle cime dei camini ,
    è proprio lì che mi troverai ..)




    CAPITOLO 11



    IMBRAZZO : Stato di disagio interiore che si riflette nell’atteggiamento esitante e nell’espressione confusa del volto …

    Questa è la precisa e incontrastabile definizione che il dizionario della lingua Italiana fornisce del termine imbarazzo o anche conosciuto come : confusione, difficoltà, disagio , gelo , vergogna. Nella cucina , in quel preciso momento , regnava tutto questo insieme al nostro profondo stupore al cospetto di quel dolce vedere. Respiravamo , oltre all’odore della panna e del cioccolato in scaglie, il pericoloso ma allettante profumo di tenero affetto che i loro corpi sprigionavano, osservavamo esterrefatti il loro occhi come argento liquido fuso gli uni negli altri e i loro gesti costretti a controllarsi poiché consapevoli del madornale errore nei confronti di terzi …. Una prepotente tentazione da ignorare, nascosta dietro al rassicurante e innocuo termine di amicizia.
    Amicizia: indica un tipo di legame sociale accompagnato da un sentimento di affetto vivo e reciproco tra due o più persone dello stesso o di differente sesso. Da un punto di vista soggettivo, insieme all’amore , l'amicizia è un atteggiamento nei confronti degli altri, caratterizzato da una rilevante carica emotiva.
    Friedrich Nietzsche affermava : “Una donna può stringere legami di amicizia con un uomo; ma per mantenerla, è forse necessario il concorso d’una leggera avversione fisica “.
    Tuttavia , questa leggera e desiderata avversione fisica tra loro era assente. Tutt’altro …. che assente!

    **
    “Che ci fai qui … Lisa Marie?” il suo tono era pacato , confidenziale ma assente e monotono.
    “Tu perché credi che sia venuta , Mike?” con nonchalance portò il bicchiere di wishy alla bocca , sorseggiandolo con calma.
    “Hai conservato il solito e fastidioso vizio di rispondere alle mie domande con altre domande! Sei incorreggibile!”
    “E tu sei ancora noioso e sempre mortalmente malinconico!”
    Michael sospirò e le diede un piccolo pizzicotto sul braccio. Lei sorrise divertita. Si accese una sigaretta.
    “Avevi smesso! Tutto questo fumo ti farà del male prima o poi!”
    “Dimenticavo … sei ancora fastidiosamente salutista!!” alzò il volto sprezzante.
    “Certe abitudini non le perderò mai … Ormai dovresti conoscermi!” rise nuovamente
    “Sai ,la mia relazione con John è altalenante e Danielle e Ben sembrano risentirne! Quindi mi rimane la mia fedele nicotina!” il suono sarcastico delle sue parole morì in un’ istante di silenzio.
    Nella veranda era udibile solamente il fruscio degli alberi e il canto lontano delle cicale.
    Michael si rivolse a lei con dolcezza …
    “Lisa Marie , mi dispiace! Mi dispiace tanto. Ma i tuoi figli sono bambini intelligenti e giudiziosi, capiranno anche questa volta!”
    “Ben non mi ha mai perdonata per il nostro divorzio..” lo guardò tristemente comunicandogli tutto il pentimento che ora provava verso quella maledetta decisione presa solo poco più di un anno fa.
    Lui la guardò negli occhi e un guizzo di ricordi invasero il suo cuore. Ricordi felici ma anche dolorosi : incomprensioni , fughe, allontanamenti e continui litigi negli ultimi mesi del loro rapporto. Si erano amati moltissimo. Ma … poteva affermare con certezza , col senno di poi , che quel sentimento fosse amore?
    Amore! Facile da pronunciare ma difficile da comprendere e scoprire! Benedetto chi lo avesse provato almeno una volta nella vita! Eppure le doveva molto: gli era stata accanto nel periodo più brutto della sua vita quando quelle accuse mostruose lo avevano costretto a nascondersi, a subire controlli indicibili da parte delle autorità , giudizi falsi e pressanti da parte della stampa e dei telegiornali. Una continua lotta contro le bugie , quelle maledette bugie e insinuazioni che come un serpente velenoso si sarebbero stagnate per sempre nella sua mente e nella sua anima. Tuttavia grazie a lei era risalito in superficie e per due anni aveva assaporato la tranquillità e la gioia di essere speciale per qualcuno. Poi tutto finì. Perche?
    I motivi ne erano molti. Avrebbe potuto elencarli uno ad uno , ma quello che bussava nella sua mente cercando di uscire prepotentemente era solo uno : il suo amore non era abbastanza forte da resistere. Dopo il divorzio Lisa tornò da lui implorante promettendo perfino di dargli dei figli , molti figli, se solo l’avesse ripresa tra le sue braccia , ma non esistono compromessi in amore … Non quando si ama veramente con tutto il corpo e con tutta l’anima !
    “Capirà , prima o poi capirà. Dagli tempo , fallo crescere.” Le sorrise amabilmente poi fece un sorso d’acqua dal suo bicchiere.
    “Anch’io non perdonerò mai me stessa per averti lasciato. Sei stata l’unica cosa buona che ho fatto nella mia vita. Mi hai risvegliata , mi hai salvata da quei dolori che cognomi imponenti come i nostri devono sopportare. Te ne sarò eternamente grata!” delicatamente gli accarezzò la mano , avvicinandosi a lui.
    “Non ringraziarmi Lisa Marie! Sei stata un’amica , una confidente , una moglie e tutto quello che abbiamo provato e vissuto lo abbiamo realmente voluto. Non mi pentirò mai di averti sposata. Ti custodirò gelosamente tra i miei più bei ricordi! Per sempre!”
    Le accarezzò i capelli baciandole la nuca e stringendole le mani.
    “Vuoi che rimanga solo un ricordo, Michael? Ne sei certo?” mormorò vogliosamente
    “Lisa Marie ….” Il suo fù un sussurro. Un sussurro esausto.
    Lisa si avvicinò pericolosamente al suo volto , guardando quelle labbra che più di una volta l’avevano fatta impazzire baciandola o semplicemente parlandole.
    “Poco più di un anno fa mi avresti chiamata solo Lisa e poi …. teneramente mi avresti baciata e avvolta tra le tue calde e esili braccia.” Socchiuse le labbra. Affondò le sue dita tra quei morbidi ricci. Lui non si mosse , guardandola intensamente ..
    “Torna da me , Michael . Torna ad amarmi …. Io .. ti giuro che ….”
    Le impedì di continuare posandole un dito sulle labbra , abbassò lo sguardo
    “Sciiii , No. Non devi dire questo. Ti voglio un bene immenso e te ne vorrò sempre ma il mio è ormai un affetto … Non è più amore, Lisa . Il nostro tempo è passato e se fosse stato destino non saremmo qui a parlarne ma saremmo a casa con i nostri figli …”

    Nello stesso istante qualcun’ altro , sola sulle sponde del laghetto accanto alla piccola taverna in legno, sembrava un animale in gabbia smanioso di uscire dalla propria prigionia. Non riusciva a controllare il suo corpo , a fermarsi nemmeno per cinque miseri minuti. Si fece un’alta coda di cavallo ( le sue famose e abituali code nei momenti di profondo nervosismo) , inspirò rumorosamente , tolse le scarpe bagnandosi nel laghetto fino alle caviglie. Il ritmo della corrente che sbatteva sulla sua pelle incominciò ad accompagnare lo scandire regolare del suo cuore , la freschezza di quell’acqua attenuò le sue bollenti emozioni e il profumo di girasoli e lavanda la avvolse di tranquillità. Quel luogo era diventata la sua salvezza , il suo porto sicuro quando in balia della marea la sua piccola barca rischiava l’ammaraggio!
    Estrasse dalla tasta un sigaro o meglio : IL SIGARO! Andres li aveva dimenticati sul tavolo dopo la cena di quella sera e Leonor aveva avuto l’accortezza di conservarli in un posto sicuro , conoscendo il valore che avevano per lui. Ma … la tensione fa brutti scherzi e probabilmente il primo pensiero che le saltò in mente fù fumare per sfogarsi. C’era solo un piccolo particolare: la mia Norah non aveva mai toccato una sigaretta in vita sua e il solo odore la nauseava. Figuriamoci un sigaro.
    Lo avvicinò alle labbra , accese un fiammifero ma arrivai prima che si potesse strozzare con il suo stesso respiro ..
    “Sei impazzita per caso!? Cosa diamine stai facendo!” lo strappai dalla sua bocca per evitare l’inevitabile che purtroppo non evitai. Cominciò a tossire , guardandomi implorante. Dopo pochi secondi era tornata in sé ma fortemente provata e con gli occhi rossi e lucidi.
    “Sono stufo di correre in tuo aiuto! Stufo di dover trovare una giustificazione al tuo incoerente comportamento. Stufo .. di far finta di niente per non turbare il tuo precario equilibrio!”
    Mi osservò spaesata e preoccupata, incrociò le mani al petto e il suo sguardo mutò in sfida.
    “Ah …. No , no. Non mi farai sentire in colpa per averti parlato con questo tono!!! E’ il momento di essere onesta con me ma soprattutto con te stessa!”
    “Rupert , sei impazzito per caso? E’ solo un sigaro! Volevo provare!”
    “Signorina, non sto parlando del sigaro! Che vuoi che mi interessi se ti fumi un sigaro!! Certo non dovresti , ci tengo alla tua salute e …” Ecco aveva il potere di farmi perdere il filo del discorso , tornai in me scuotendo la testa …” NO … mi riferivo a …. “ Esitai. Sapevo che se avessi pronunciato quel nome mettendola alle strette , le sue difese si sarebbero sgretolate come sabbia al vento.
    “A …. cosa?! Le tue insinuazioni sono assurde e prive di senso! Smettila .. SMETTETELA TUTTI!”
    “TUTTI !? Io non sono tutti … Io sono Rupert. Rupert ricordi? Il tuo migliore amico , una parte di te !” Mi avvicinai a lei e le appoggiai entrambe le mani sulle spalle …” Sono qui solo per te. Parlami , Leonor … Parlami come hai sempre fatto!”
    Mi guardò per un momento spaesata per poi tuffarsi tra le mie braccia disperata!
    “Aiutami a capire Rup , perché io non so più nulla!

    “Ci risiamo ! Vuoi farmi sentire in colpa perché mi sono rifiutata di darti dei figli? Non era quello il momento adatto per averli, Michael!”
    “E quale sarebbe stato il momento adatto , Lisa Marie?! Sempre se posso essere indiscreto e pressante … per una volta!” Si alzò di scatto lasciando che le mani di Lisa scivolassero via dai suoi capelli. Con le braccia conserte dietro la schiena si fermò davanti a lei con espressione seria ,attendendo una risposta..
    “ Ne abbiamo discusso fino all’esasperazione : Non ero pronta per avere altri bambini. La mia vita è già difficile con due , io ….. “
    Michael scosse la testa … interrompendola
    “ Per questo motivo il nostro matrimonio è naufragato: perché abbiamo sempre avuto interessi e sogni differenti , Lisa. A unirci sono state le difficoltà di una vita imponente piena di opportunisti e pochi amici. Abbiamo sperato che fosse amore ma in cuor nostro sapevamo che era solo … disperazione!”
    Si alzò anche lei dal divano in vimini senza guardarlo negli occhi …
    “E qui che sbagli Michael Jackson …. “
    “Non chiamarmi Michael Jackson …. Lo sai che lo odio!”
    “ Lo so che lo detesti ma purtroppo sei Michael Jackson !! Quel Michael Jackson …. La tua fama non ti abbandonerà mai , rimarrà legata a te come una sanguisuga bisognosa di cibo. Michael arrenditi! Non potrai mai avere una vita normale .. La vita che desideri !”
    “Sei la donna più cinica e testarda che abbia mai conosciuto!” il suo sorriso era sarcastico e deluso
    “Sono sincera “ Lo guardò con un’intensità tale da far tremare i muri di quella casa. Era arrabbiata , insoddisfatta e arresa al fatto che non lo avrebbe mai riavuto. In quel preciso momento smise di sperare , comprendendo il bisogno di Mike di essere realmente amato per ciò che era nel suo cuore. Sarebbe mai esistita una donna capace di vedere oltre il copioso conto in banca , gli innumerevoli incassi di thriller , oltre la grandiosità del “Re del Pop”? Lo sperò con tutto il cuore. Come sperò che lui potesse veramente innamorarsi per liberare finalmente la sua anima dall’opprimente e sfiancante senso di soffocamento che ogni giorno doveva subire. Perché , siamo sinceri, quel secondo matrimonio non era certamente dettato dall’amore! Non avevano mai affrontato la discussione ma ne era certa , come è certo che il sole sorge e tramonta!
    “Non sono qui per litigare. Sono qui perché ho paura per la tua incolumità. Sono venuta a conoscenza delle minacce , Michael. Ho cercato di rintracciarti ma il tuo cellulare è irraggiungibile! Così ho contattato Tarrak e … eccomi qui!
    Se Maumetto non va dalla montagna .. la montagna va da Maumetto … No!?”
    Rise. Una risata soddisfatta e corposa. Mike rise a sua volta , scordando la discussione di pochi minuti fa. Era abituato a quel sodalizio , con lei!
    “Ho cambiato numero e temporaneamente abitazione … sperando che nessuno mi trovasse. Ma non ho fatto i conti con Lisa Marie Holmes ….”
    Si sfregò il mento con la mano destra , si morse il labbro e la guardò di sottecchi scoppiando a ridere
    “Elementare Watson che ti avrei trovato!!”
    “Già!” Si rimise seduto, appoggiando stancamente la schiena al divano e accavallando le gambe. Prese a giocherellare con un candido petalo di rosa caduto dal vaso sopra al tavolino. Sospirò ..
    Lisa riprese posto accanto a lui e guardandolo continuò …
    “Come stai , veramente ?”
    La osservò di sfuggita , ritornando al suo petalo che con cura accarezzava.
    “Io … sto bene. Sono solo preoccupato per Prince , Debora e … la mia piccola e futura Paris!”
    Si intenerì alle sue parole , era così dolce e indifeso. In quel momento aveva come l’impressione di avere davanti a sé un bambino impaurito.
    “E’ una femmina ?!”
    “Non ne sono certo , è ancora presto per dirlo ma …. sarà una bimba , Lisa! Lo sento nel cuore!”
    “E’ un bellissimo nome Paris! “
    “Uhm , uhm!” Era assente. Il suo sguardo era ancorato su quel petalo , come se fosse il ricordo prezioso di qualcosa o addirittura … di qualcuno.
    “Supererai anche questo Michael , sei forte e caparbio! E … abituato!”
    “Voglio buttarmi alle spalle anche questa brutta storia. Tarrak afferma che il peggio è passato ma devo assolutamente tornare in tour per non destare sospetti e intensificare ulteriori pettegolezzi! Non ce la faccio più , Lisa. Diventa ogni giorno più dura. E’ come se vivessi in un costante stato di affanno. Anni fa riuscivo a gestire il gossip e i rischi che un nome come il mio comportava, ma ora che ho dei figli e non posso sbagliare. Devo proteggerli a tutti i costi! Non devono soffrire come ho sofferto io!”
    “Sarai un’ottimo padre e andrà tutto bene! Sei un uomo eccezionale, di un’intelligenza fuori dal comune. Saprai come annientarli! D’altronde sei ancora qui! “
    “Già , sono ancora qui! Ferito e zoppicante ma … ancora qui!”
    “E melodrammatico!!” disse sarcastica
    “Grazie tante .. “ la guardò accigliato
    “Ti pare !!!” Con non curanza e spavalderia si portò i capelli da un lato

    Erano seduti sull’erba umida , alle loro spalle la taverna avvolta da edera rossa era come se li stesse ascoltando in silenzio. Solo i grandi salici piangenti sembravano partecipare al loro triste discorso , scuotendo le fronde dei rami. Erano circondati da quegli alberi , apparivano come un’alta e imponente fortezza capace di separare il mondo reale da quel paradiso , difendendolo da qualsiasi aggressione esterna. Leonor non immaginava che quel luogo sarebbe diventato- per loro - un rifugio , un mondo incantato dove fermare il tempo riavvolgendolo a loro piacimento per rivivere emozioni e passioni eterne.
    Cominciava a sentir freddo , si rimise le scarpe. Mi accostai a lei cingendola in vita.
    “Ho chiamato Frank … voglio dire mio padre! “
    “Leonor è … è fantastico. Sei riuscita a sormontare questo terribile ostacolo.”
    “Peccato che .. fosse troppo impegnato per parlare con sua figlia. Quella figlia che non sente e non vede anni! Ho perso il conto Rupert, e la sua segretaria è stata capace di dirmi solamente che era impegnato con un importante cliente e che se avesse avuto tempo .. mi avrebbe richiamata!” La sua voce tremava. Era delusa , rammaricata e demotivata.
    Le baciai la guancia , sussurrandole …
    “Sono ugualmente fiero di te. Hai fatto il primo passo, ti sei aperta alla consapevolezza che è tuo padre e che non puoi far finta che non esista anche se ti ha fatto del male e abbandonata. Ora … spetta a lui completare il percorso , tesoro mio!”
    “Sono certa che non richiamerà! Ho sempre creduto che l’amore e la sincerità vincessero su tutto …. È stato un errore anche solo sognarlo! Il mondo fa schifo Rupert , è ingiusto , crudele e … il tuo caro Dio si diverte a farmi del male. Il destino a deridermi , allontanando da me le persone che amo, addirittura rubandomele nel peggior modo possibile …. con la morte ..”
    “Guardami” le presi il volto tra le mani e la forzai a guardarmi negli occhi. I suoi erano già pieni di lacrime.
    “Non dare la colpa a Dio , ne al Destino . Solo tu sei artefice della tua vita ed è ora di prenderne in mano le redini. Non lasciarti trasportare dalla corrente …. Inverti la rotta , ribellati Leonor!”
    “Sono esausta , stanca! Vorrei solo dormire beatamente e risvegliarmi senza ricordi! Vorrei ricominciare …”
    Ignorai quella preoccupante affermazione , cercando nel mio repertorio una battuta che la facesse sorridere ..
    Feci musetto e … “Ma così non ti ricorderesti di me …. Uhm, sono tanto pessimo da essere dimenticato? “
    “Esclusi i presenti .. ovviamente!” Riuscii a farla sorridere. Così azzardai : pronunciai quel nome !
    “Inoltre perderesti la memoria di …. Michael. Sarebbe veramente un peccato!”
    Distolse gli occhi da me guardando il lago di fronte a noi. Sono certo che arrossì ,ma la notte per sua fortuna celò quell’imbarazzo. Passò un breve momento in cui non ebbi risposta, poi scostandosi i capelli dal volto sospirò e giocando con l’erba mi disse …
    “Hai ragione , sarebbe proprio un peccato perdere la memoria di lui” pronunciò quell’ultima parola con dolore come se fosse esausta , come se il suo inconscio distinguesse distintamente il sentimento che provava per Michael
    ” … avevi perfettamente ragione Rupert: non c’è un motivo plausibile per voler bene a Michael … gliene vuoi e basta. Lo senti nel profondo del cuore , la tua anima è completamente rapita dalla sua essenza … è …. È indescrivibile e imparagonabile. E’ travolgente. Ti chiede di amare con l’innocenza di un bambino , di credere in ciò che sei e in ciò che desideri. E’ amore … puro e semplice amore. Ora , solo ora ti ho compreso veramente Rup!”
    La malinconia avvolse il mio cuore in una morsa sofferente. Credevo che al suono di quelle parole il mio respiro potesse venire a mancare. Mi sentii veramente capito come mai in vita mia. Ebbi pietà di lei perché ormai sapevo: ero certo che si fosse innamorata di lui. Perdutamente e indissolubilmente innamorata di lui.
    “Oh , Leonor ….”
    “Non credevo …. Non credevo potesse accadere proprio a me. Ma sai qual è la cosa strana?”
    “Quale ?”
    “La cosa più strana di questa storia è che per me è solo Michael …. Non è il Re del Pop , non è The Man …. È solo un uomo che ama suo figlio più della sua stessa vita , che cerca di fronteggiarla al meglio mantenendo quel sottile distacco tra successo e realtà. Tra lavoro e normalità ! lo ammiro!”
    Ci abbracciammo a lungo e a lungo lei pianse. Come non aveva mai fatto prima. Tra le mie braccia ….
    “Ma, perderò anche lui. Il destino strapperà dalle mie mani anche l’ennesima persona che ha portato gioia nel mio cuore. Comprende il dolore che provo , sa come sanarlo ,ha sempre quel saggio consiglio a portata di mano, placa il mio istinto e .. mi fa ridere. Vorrei un equilibrio duraturo , vorrei quella forza che mi manca … E’ chiedere troppo , Rupert?”
    “No tesoro, e te lo meriti ! Posso solo dirti che ti sbagli quando pensi che lo perderai! Potrai sentirlo e vederlo quando desideri. Lo faremo , te lo giuro !!”
    “Rupert .. ha un figlio , un’ altro in arrivo , una moglie , degli impegni e un lavoro che non permette sbagli o vacanze … Come credi che riusciremo a restare in contatto !?”
    “Basta volerlo ….. “

    “Come sono belle queste rose bianche!” Guardando quei boccioli ricordò il 29 Agosto del 1994
    “Si , sono splendide! Io .. amo le rose!” Il suo sguardo era fisso su quel ricco fascio di fiori. Era come incantato , ma Lisa ebbe la sensazione che a rapire i suoi pensieri non fossero realmente quei fiori ma il ricordo di qualcuno, che tali fiori suscitavano in lui.
    “Lo so, Michael!” Mai l’aveva visto così assente e preoccupato. Non era come la paura che l’aveva attanagliato poco fa per Prince e Debora, era un tormento ben diverso. Lo percepiva nascondersi nel profondo dei suoi occhi perché se avesse solo liberato quel desiderio sarebbe stata la fine. Come un fuoco che se incrementato avrebbe lambito con l’imponenza delle sue fiamme tutto ciò che avesse incontrato sul proprio cammino.
    Avrebbe voluto sapere con tutto il cuore la natura di quei pensieri ma ciò che conosceva bene di Michael era la sua ostinata riservatezza e la difesa di quel piccolo grande mondo interiore in cui nessuno avrebbe mai avuto il permesso di entrare. Dunque abbandonò la sua ostinazione e …
    “Ti ricordi quando ho riempito la casa di rose bianche e rosse per il tuo compleanno!?”
    “Certo che lo ricordo … ed è stato uno dei regali più belli che abbia mai ricevuto. Non mi abituerò mai a festeggiare i compleanni o ricevere doni, ma questo generi di regali li adoro. Vengono dal cuore e non potranno mai competere con quei surrogati costosi e scintillanti!”
    Si voltò verso di lei e le accarezzò una guancia, poi si sporse in avanti prendendo dal vaso un’intera rosa. Ne odorò la fragranza , sospirando pesantemente. Chiuse gli occhi e sussurrò …
    “Quando io avrò reciso la tua rosa , non potrò più ridarle la sua forza vitale ed ella … avvizzirà”
    Con le sue stesse parole si destò da quei pensieri , ritornando alla realtà. Si stiracchiò scrocchiandosi il collo (ancora non capisco come riesca a contorcersi come un’ invertebrato!!!) .. Osservò Lisa guardarlo incuriosita e ….
    “Che c’è?!” chiese increspando le labbra tra divertimento e non curanza…
    “Chi è?”
    “Annie Rice …. !”
    “Annie chi?”
    “Anne Rise …. Intervista col vampiro … Dovresti conoscerla è una scrittrice statunitense!”
    “No Mike … Chi è LEI!” gli chiese come se fosse una domanda scontata
    Si alzò nuovamente dal divano e camminando avanti e indietro cominciò a giocherellare con quella rosa tra le mani …
    “Non capisco dove tu voglia arrivare … Lisa Marie Presley!” Marcò il suo cognome con tono meravigliato e sgranando gli occhi . Fingendo uno sfrontato e comico stupore.
    La risata arrendevole di Lisa fù accompagnata dal lieve e soffuso tintinnare delle prime gocce di pioggia sul tetto e sul prato. Michael adorava quel suono , riproduceva perfettamente il battito di un cuore, perché con Michael … era sempre una questione di suoni:
    “La nostra vita deve essere piena di musica ,in modo che la melodia pervada tutte le nostre azioni”
    Questo è quello che mi ripete sempre!
    Lisa lo raggiunse , interrompendo quei movimenti pieni di nascosta frenesia. Come se volesse contenere un entusiasmo che quei pensieri non dovevano far nascere dentro di lui ma che inevitabilmente gli procuravano.
    Poggiò le proprie mani sui fianchi e caparbiamente continuò …
    “Non sarà forse … la ragazza dagli occhi d’oro!?”
    Cominciò a torturare il suo labbro inferiore , cercando di smorzare quel sorriso d’avorio , ma fù del tutto inutile perché lo splendore della sua espressione ora irradiava l’intero volto. Solo pensare a Leonor lo elevava come un’ asceta che raggiunge il suo Nirvana.
    “Leonor … il suo nome è Leonor Amelie Delacroix!” le rispose sorridendo
    “Ops , scusa! Ma aspetto una risposta … Non tergiversare , Applehead!”
    Tornò a essere improvvisamente serio
    “Siamo solo buoni amici , Lisa. Mi ha accolto in casa sua senza fare domande , senza un doppio fine ma soprattutto ignorando il fatto che io sia Michael Jackson. Per lei sono solo Michael ! Sono solo un padre … un uomo. E’ una donna infinitamente buona , dolce e sincera. Sono stato fortunato ad incontrarla e ad incontrare Rupert che .. non è da meno!”
    “Capisco! E’ molto giovane .. la definirei una ragazza più che una donna !”
    “Credimi , la sua vita l’ha costretta a diventare una donna prima del tempo! Senza il suo aiuto non so cosa avrei fatto!”
    “ Potevi venire da me !”
    “ Cercavo pace e sicurezza , Lisa …”
    “E magari …. hai trovato anche qualcos’altro!” gli sorrise dolcemente
    “Ma tu non ti stanchi mai di fare domande …. piccola curiosona!?” mise fine a quel pericoloso discorso con un forte abbraccio.


    “Sta cominciando a piovere dovremo rientrare!” voleva eludere quella discussione, portarla da qualsiasi altra parte tranne che verso quel nome che incominciava a popolare i suoi pensieri e accompagnare teneramente le sue notti. Smisi di torturarla , non le chiesi più nulla. E prima di incamminarci verso casa lei concluse così , lasciandomi senza parole :
    “Anche se volessi , non potrei !” lo mormorò come se nessuno potesse sentirla ma io la sentii.
    La pioggia batteva come un cuore impazzito! Corremmo velocemente coperti dalla mia giacca fin sotto la veranda, ed è proprio lì che li vedemmo: Abbracciati e sorridenti. Non trovo le parole per descrivere l’espressione della mia Leonor , posso solo dirvi che si arrestò all’improvviso incredula , finché i loro sguardi non ci incrociarono. Lisa ci dava le spalle ma potei vedere nitidamente il volto di Mike perdere quel sorriso e mutare in mortificazione. Si separò lentamente da lei e rimase a guardarla. Si allontanò dal riparo della mia giacca e rimase a guardarlo. Perse il respiro , il battito cardiaco , l’udito e l’equilibrio. Un mortale silenzio cadde tra noi , perfino la pioggia sembrava essersi placata per l’inaspettata reazione! Fu udibile solo il lieve vociare di Lisa
    “Michael …!? “ si voltò cercando di capire cosa avesse procurato in lui quell’istantanea freddezza.
    Fu una danza di sguardi la nostra , sguardi che si rincorrevano gli uni negli altri senza trovare tregua o spiegazioni. Poi, un guizzo di lucidità annegò nel suo cioccolato e dirigendosi velocemente verso di lei la accompagnò fin sotto la veranda ..
    “Leonor …. sotto questa pioggia ti ammalerai!”
    Solo allora il tempo tornò a scandire i suoi battiti. Tutto si risvegliò! La sua amorevole preoccupazione intorpidì nuovamente i suoi sensi di un carezzevole strazio.
    La coprì con la sua giacca.
    “Grazie … “ Fù flebile e appena accennato.
    “Devi asciugarti immediatamente , sei completamente bagnata!” Scandì quelle parole con premura e lentezza, come se non volesse vederla andar via.
    Mi avvicinai all’ingresso e fugacemente dissi …
    “Vado a prepararti qualcosa di caldo … Tu , dà ascolto a Michael … Mettiti qualcosa di asciutto prima che ti venga una polmonite!”
    Lisa mi seguì in silenzio , prima di lanciare loro uno sguardo rassegnato e compassionevole. Anche a lei bastò quel breve istante per comprendere la potenza di quell’ inevitabile uragano!
    Leonor balbettò … “ Va .. vado. Incomincio a sentire freddo. Gra … grazie per la giacca” se la tolse con cura e gliela porse ma lui non l’accettò rimettendogliela sulle spalle. Le sue mani le sfiorarono il collo e una morsa dolente le frustò il cuore. Il suo sangue ribollì e il suo spirito s’incendiò. Non era possibile che provasse un turbinio tale di emozioni , non era concepibile … Era sbagliato.
    “Ti accompagno in camera … Se vuoi …” fu un sussurro esitante. Sapeva che le tentazioni andavano allontanate e non pericolosamente trascinate con se.
    Lo guardò con arrendevole ardore , non era mai stata brava a camuffare le sue reali emozioni. Le scostò i capelli bagnati dal volto , strizzandoli delicatamente. Lei sternutì.
    L’esortò nuovamente cingendola in vita e accompagnandola nella sua stanza. Salirono le scale silenziosamente ,lei davanti a lui poi percorsero il lungo corridoio l’uno di fianco all’altro. Di tanto in tanto le loro mani si sfioravano distrattamente e ogni volta era pura elettricità. Giunse davanti alla propria stanza , aprì la porta e infine si voltò …
    “Ora .. puoi riprenderla. Grazie , Michael!” era come udire il canto di un angelo .
    Lui non ebbe la prontezza di rispondere , riuscì solo ad accennare un accomodante sorriso. Abbassò lo sguardo e solo in quel momento si accorse di avere ancora tra le mani quella candida rosa. Per tutto il tempo era stata tra le sue dita , silenziosa e leggera, senza che lui se ne accorgesse. Un misterioso e magico fiore che racchiudeva in sé tutti i segreti del mondo , l’amore dei poeti, le passioni degli amanti e l’incoscienza dell’ignoto. Folgorante nella sua semplicità.
    La sollevò portandola all’altezza dei loro volti, ormai troppo vicini. Accarezzò la sua guancia con quei petali in una estenuante cautela. Il tempo cessò di avere significato. Percorse le magre linee del suo collo fino ad arrivare alla cuna del giugulo per poi sfiorarle , con un movimento inverso, la gola e il mento. Giunse alle sue carnose e rosee labbra ancora umide di pioggia e , sempre con quei petali, ne disegnò i contorni come un pittore rapito dalla sua musa. Le loro coscienze si destarono con la morte di quelle carezze.
    Quella coscienza che era sempre presente per indicargli fin dove era possibile spingersi. Ma ci sarebbe stato un giorno in cui la loro brama avrebbe preso il sopravvento su tutto , capovolgendo le loro certezze.
    Doveva scappare , mettere fine a quell’inaspettata attrazione oppure non avrebbe più risposto delle sue azioni …
    Indietreggiò chiudendo gli occhi e con voce spezzata gli diede la buonanotte .
    “Buonanotte …. Michael!” sospirò
    Non sembrava volesse andarsene. Non ebbe risposta. Si avvicinò a lei e le regalò un languido bacio sulla guancia , o meglio , in quel sottile e pericoloso confine tra bocca e guancia. Nell’angolo più estremo delle sua labbra.
    Uno scampolo di seta non sarebbe mai stato così vellutato e delicato come lo erano state quelle labbra in quel momento.
    Ebbe la tentazione di voltarsi e di scoprirne l’invitante sapore e la già sicura e carnosa consistenza, ma non lo fece.
    Si separò da lei quel tanto per bisbigliargli all’orecchio , come una dolce ninna nanna …
    “Buonanotte … mio piccolo tesoro prezioso …”
    Le adagiò quella candida rosa tra le mani e lo vide allontanarsi.
    Prima che Leonor potesse chiudere la porta , rifugiandosi nella sua privata e rassicurante dimensione, Michael la chiamò …
    “Leonor …. “ Attese , ancora palpitante. Lui si voltò con le mani in tasca , proseguendo quei piccoli passi ma all’indietro …
    “.. non è mai quel che sembra …!”
    Il misterioso significato di quelle parole l’accompagnarono per tutta la notte. Notte in cui non riuscì ad addormentarsi …

    “Cogli i boccioli di rosa appena puoi, il tempo vola e vola e il fiore stesso che oggi sorride , domani morirà “


     
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  6. Michael58AliasBlank
     
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    Un piccolo regalino per voi!!! Voi che mi leggete e che amate i miei personaggi!!!!
    Leonor e Michael versione un' po manga ...... La prossima volta curerò i dettagli rendendo tutto più reale ! Vi voglio bene ... kissssssssssssssssssssssssssss :--:
     
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  7. Michael58AliasBlank
     
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    CAPITOLO 12


    18 Settembre ‘97– Dal mio Taccuino nero

    Ho come l’impressione che se le rose sparissero dal mondo con esse sparirebbero i sogni , le speranze e gli infiniti sensuali desideri che suscitano ai nostri sensi. Può una donna , una semplice donna , incarnare l’essenza perfetta e ineguagliabile di una rosa?
    Credo di averla trovata o meglio … scoperta. E’ stata la prima vera scoperta della mia intera e triste esistenza. Come Cristoforo Colombo che affannosamente si prodiga nella scoperta del nuovo mondo e trovandolo prova un’arrendevole meraviglia in esso. Ecco, io sto gustando le stesse sensazioni di un’ esploratore , accompagnate anche dalla paura per l’ignoto. Per ciò che questa delicata e rara creatura potrebbe far nascere in me. Cosa accadrebbe se mi abbandonassi agli istinti , al volere della mia incoscienza?!
    Lei non è una rosa: è La Rosa! La Rosa del Giardino dei Frutti D’argento.
    Quel fiore nascosto tra altri , che per un errore di valutazione non siamo riusciti fin ora a scorgere ma che è sempre stato lì davanti ai nostri occhi , paziente e speranzoso di essere trovato. Come spiegai a Leonor quella sera , in cui il temporale la rendeva irrequieta, questo fiore è amore. Quell’ amore inaspettato e finalmente raggiunto.
    Ma un uomo del mio calibro , con una moglie e due figli , non può permettersi di fare errori o di venir meno alle sue promesse. Forse Tarrak e Lisa hanno tristemente ragione : sono Michael Jackson e come tale non posso aspirare alla normalità poiché la mia vita è stata una favola tramutatasi in un tremendo incubo. Ma chi decide cosa sia giusto o sbagliato? Chi decide della felicità altrui? Chi decide che non si possano cambiare le carte in tavola? Chi decide di non dover tornare sui propri passi? Chi decide se sia giusto mentire a se stessi o tener fede ai propri valori?
    NOI … solo e sempre noi! Io voglio essere semplicemente Michael e non voglio sottostare a queste ingiuste e ormai insopportabili regole! Sono consapevole che spingendomi oltre la metterei in pericolo , catapultandola in un mondo sconosciuto e impossibile da sopportare. Inoltre: cosa mi dà il diritto di pensare ,o solo supporre ,che lei sia anche minimamente attratta da me?! Non essere spudoratamente superbo ma continua a mantenere il tuo candore , Michael! O ti perderai!
    Lasciarla è stato un dolore così grande che avrei voluto rapirla per portarla con me. Ci siamo detti addio sotto gli sguardi attenti , curiosi e dispiaciuti di tutti. E’ stata dolcissima , poichè si è preoccupata di non farmi mancare una quantità esorbitante di “ provviste Italiane” ,come le ha soprannominate. Afferma che il cibo Americano sia “veleno” e non posso darle torto. Non ho mangiato mai così bene in tutta la mia vita , per non parlare del suo squisito tiramisù di cui ancora sbaglio amaramente la pronuncia!! Ha promesso che , quando verrà a Neverland, mi darà delle lezioni intensive di italiano !!
    Dio , come mi manca! La sua lontananza è insopportabile! So perfettamente di essere impegnato : di avere dei concerti da proseguire , un figlio da accudire , una moglie da rispettare e alla quale voler bene ma non c’è istante , profumo , parola o addirittura suono che non mi ricordi Leonor. La mia tenera Leonor!
    Rimembro il fruscio dei suoi lunghi capelli quando è impegnata a legarli per il nervosismo, il suono dei suoi passi simile al ticchettio sobrio di un orologio a cucù , percepisco il suo profumo in ogni angolo verdeggiante e fiorito di Neverland e ,ancora, la consistenza che le sue lacrime lasciarono sulle mie dite in quel pomeriggio cremisi , pochi minuti prima della mia partenza.
    Dolce e salato era il loro gusto!
    Scivolarono dai suoi occhi come gocce di rugiada alle prime luci dell’alba , le intrappolai tra le mie dita e ne assaggiai il sapore. Rimase a guardarmi, silenziosa e meravigliata dal gesto. Ma io non esitai a continuare, abbeverandomi con un’altra goccia, perché in realtà volevo intrappolare qualcosa di lei dentro di me , per sempre. Mi sentii dissetato e risanato come se quella cristallina essenza avesse poteri magici! Tuttavia, ciò che accompagna le mie notti è il ritmo incessante del suo cuore contro il mio petto: Un ritmo convulso , dolorante , a tratti impaurito ma sollevato dalla sicurezza di aver trovato finalmente un cuore simile al suo , capace di comprenderla e alleggerirla da quelle pene.
    Ti prego , ti scongiuro … fa che non sia un ‘inconsistente e meraviglioso sogno che con il mio risveglio svanisca!

    Dio , dammi la forza di resistere perché non sono divino quanto te ma debolmente umano. Prima o poi il potere delle mie passioni prenderà pieno possesso della lucidità , lasciando il mio cuore e il mio corpo in balia del peccato!
    Un tenero e agognato peccato!


    Il mese di Ottobre era alle porte , la vita universitaria di Norah scorreva tranquilla e soddisfacente e la vendemmia in cascina era a metà dell’opera. La raggiunsi nel primo fine settimana libero da impegni , ritrovando quel tepore e quei cari amici che avevo lasciato poco più di due settimane prima. La presenza di Michael aleggiava ancora in ogni angolo della casa. Gli occhi di Leonor erano intrisi di una malinconica nostalgia. Tuttavia la loro lontananza era colmata dalle sue immancabili e innumerevoli telefonate. Erano diventate una dolce abitudine : la chiamava la mattina presto quando da lui era sera , al crepuscolo quando da lui erano appena le quattro del mattino ( ancora non riusciva a prendere sonno prima di una certa ora) infine per darle la buona notte , quando da lui il sole era caldo e alla massima altezza. Le restanti ore , e ne rimanevano veramente poche credetemi , erano riempite da inaspettati e divertenti messaggi.

    Le prime luci del mattino davano inizio ad un nuovo giorno: Domenica! Sacrosanta e attesa Domenica. Il giorno del riposo , ma che in casa Orlando sembrava non esistere più da quando la vendemmia era cominciata. Le sveglia di Leonor segnava le 8.00 e tra meno di quaranta minuti sarebbe suonata ma …. qualcun’ altro la precedette …
    Accettò la chiamata al secondo squillo , con occhi chiusi e un dolce sorriso sulle sue labbra portò la cornetta al suo orecchio aspettando che dall’altro capo quella voce tanto attesa cominciasse il suo canto ….

    “ .. Sun comes up on this new morning shifting shadows, a songbird sings
    and if these words couldn't keep you happy I'd do anything … Uhmm .. uhmm …”
    Era il modo migliore per iniziare la giornata. Passava la mattina , il pomeriggio , la sera e le notti attendendola, beandosi di quella musica. Distendeva il suo corpo , apriva la sua mente e faceva battere prepotentemente il suo cuore. Era più facile per lei quel nuovo contatto poiché nascondeva il suo volto dal rossore dell’imbarazzo che a volte provava , dall’emozione che l’assaliva facendole tremare il corpo e dal luccichio accecante del suo oro caldo.

    “Hey …. “ fù l’unica parola sensata che la sua mente confusa elaborò. Lo sussurrò appena.
    “Buongiorno …” Lo scandì minuziosamente con tutta la dolcezza che il suo corpo poteva contenere. Poi continuò con voce pacata e di un tono più bassa del normale …
    ” Ti ho svegliata?”
    “Non preoccuparti per questo … è stato un gradito risveglio …” la sua voce era sensualmente rauca !
    Tacquero entrambi per qualche istante , restando in ascolto dei corrispettivi respiri. Leonor spezzò quel tormentoso silenzio…
    “La mia sveglia suonerà esattamente tra meno di quaranta minuti ….”
    “Già , dimenticavo … la vendemmia!! Come procede?”
    “Tutto bene … Dobbiamo solo imbottigliare per poi lasciare tutto al tempo!”
    Dall’altro capo sentì Michael ridere amabilmente , probabilmente per il buffo tono in cui aveva pronunciato quella frase. Quelle risa la contagiarono. Ancora con il sorriso sulle labbra disse ….
    “Quelle parole …. Prima ….. E’ una ….” La sua voce era piena di timoroso imbarazzo …
    “Si , è una canzone. L’ho scritta circa …. due ore fa. Ma devo modificare la tonalità , il ritornello e completarla con altre due strofe!” Non l’aveva mai sentito così pensieroso e dubbioso…
    “Michael , qualcosa ti preoccupa? Per caso Prince o .. Debora ….!?” Percepì una leggera esitazione sul nome di Debora ma preoccupazione su quello di Prince
    “No , no … tutto bene ! Non devi preoccuparti , sta tranquilla! Se ci fossero problemi te ne parlerei , Leonor. E che … sono in piena fase creativa , il mio cervello non riesce a riposare e ho talmente tante idee che non so da dove iniziare ..!”
    “Oddio , Michael … Saranno le quattro da te ! Sei impazzito!? Dovresti dormire!” Nuovamente la sua buffa preoccupazione lo divertì.
    “Non dovresti ridere … lo dico seriamente. Non sottovalutare il riposo del corpo e della mente , sono essenziali. Forse è per questo che non riesci a comporre…”
    “Tutt’altro Leonor , sono un treno! Ventiquattro ore non mi sono più sufficienti!” Rise
    “Michael …. “
    “Non preoccuparti per me … piccolo tesoro prezioso … “
    Leonor sospirò … e lui capì … Ripetè sotto voce …
    “ Mio .. piccolo tesoro prezioso ..” lo scandì adagio
    “Ancora … ripetilo ancora ..”
    Michael fece di meglio intonò nuovamente quella strofa con un’intensità tale da entrarle nel petto …
    “ .. Sun comes up on this new morning shifting shadows, a songbird sings
    and if these words couldn't keep you happy I'd do anything …”
    “Continua … ti prego!”
    “ .. And if you feel alone, I'll be your shoulder with a tender touch, you know so well somebody once said .. it's the soul that matters baby who can really tell, when two hearts belong so well? And maybe the walls will tumble and the sun may refuse to shine … but when I say … I love you … “
    Lasciò sospeso quel “ti amo”. Aveva come perso le parole, come se le sue corde vocali si rifiutassero di collaborare e quel nodo alla gola fosse troppo grande da essere inghiottito. E Leonor non avrebbe resistito un minuto di più a quella dolce tortura se lui fosse stato lì. Se solo lo avesse guardato negli occhi , in quegli occhi in cui poteva leggere mille verità. Sospirò pesantemente , continuando ..
    “… baby you gotta know that's for all time … Moon shines down on this good evening one warm kiss in the cold night air … For this good love I'm reciving I'd go anywhere just as long as you were there …. “ concluse con lentezza e strazio.
    La voce del silenzio era l’unico suono udibile. Nella stanza di Michael la luna sovrastava l’immensa tenuta e il suo bagliore filtrava tra le candide tende del baldacchino, rischiarando il suo volto di un candore angelico. Era comodamente sdraiato , supino , occhi chiusi e con una mano sul petto.
    Leonor era avvolta dalla sua fiorita trapunta come una farfalla nel suo bozzolo che sta per nascere. Contrariamente, la sua stanza era rischiarata dai primi raggi del pallido sole , giochi di luce caleidoscopici si divertivano a danzare da un’ oggetto all’altro colpendo di tanto in tanto il suo volto, facendolo assomigliare ad una fata. Chiuse gli occhi e lo immaginò. Ricordò benissimo i particolari del suo volto : le piccole macchie di vitiligine , le labbra carnose , i ricci ribelli e quegli occhi di cioccolato.
    “E’ …. Bellissima ….” Ansimò , non riuscendo a nascondere la sua emozione a quelle travolgenti parole.
    “Grazie … “ aspettò “ .. ma devo terminarla. E’ incompleta!”
    “Quando lo farai voglio ascoltarla per intero …“
    “Sarai la prima … Te lo prometto!”
    “ Ti .. credo ….”
    “Io … ti ….” Attese , si schiarì la voce e … “ ti … volevo chiedere … del testamento di Tisbe … Ci sono novità?”
    Tutto si congelò in un’ istante ! Furono strattonati dalla coscienza fuori dal loro magico mondo e riportati alla realtà.
    “ Oh, si … il testamento! Andrò oggi accompagnata da Rupert. Non so cos’altro aspettarmi , Michael!”
    “Ti amava profondamente , Leonor. Eri come una figlia per lei … sarà certamente qualcosa di …. magico? Non trovo parola più adatta per definire quella donna e tutto ciò che la circondava. Mi sarebbe piaciuto conoscerla!”
    “E tu saresti piaciuto a lei! Ci metto la mano sul fuoco!!”
    “Attenta , potresti scottarti!” c’era malizia in quelle parole. Leonor ne fù attratta spasmodicamente.
    “Rischierò … “ disse pacatamente. Ancora quel familiare silenzio. Stava diventando una strana conversazione fatta di doppi sensi , di pause e di cose non dette.
    Ma improvvisamente prima che potessero elaborare le solite teorie, torturandosi in ragionamenti contorti , la sveglia suonò facendola sobbalzare.
    “Peggio di una cannonata! Mi sarei svegliato anch’io da quest’altro capo!” rise corposamente
    “Dispettosa sveglia …. No … No …. Spegniti!!!!! Oddio!!!”
    La voce di Leonor era lontana ma distingueva nitidamente le sue Imprecazioni, che tali non erano, considerando la sua delicatezza anche quando si arrabbiava. Poi un tonfo , uno scricchiolio e ….
    “Ecco … non c’è modo migliore per cominciare la giornata … Cavolo!!”
    Poteva sentire le grasse risate di Michael dall’altra parte dell’apparecchio e tutto ciò non le piaceva per niente..
    “Leonor ?!” niente risposta “ Amèlie , tutto bene?! O …. devo chiamare un’ambulanza!? Mi sarebbe difficile da Los Angeles!!” continuava a ridere cercando di impostare una tonalità severa, senza risultato.
    “Non ce niente da ridere … Mister “RidoSoloIo” ! Uhmmmmm .. Sono caduta dal letto perché questa sveglia ,che ora butterò, mi ha impaurita. Non dovrebbero mettere in commercio delle possibili armi letali!”
    Sghignazzando continuò … “Ti ho avvertita che la maggior parte degli incidenti più pericolosi sono quelli …. domestici!
    “Spiritoso … Dovrò comprare una sveglia decente! Questa è ormai concime per le piante!”
    “L’hai scaraventata di sotto!?”
    “L’ho distrutta!” Rise e lui le fece compagnia
    “Allora … ora ti lascio andare … Ti aspetta una lunga e impegnativa giornata.!”
    “Già … e io ti do la .. buonanotte . Per favore cerca di riposare!” Fù supplichevole e realmente in ansia.
    “Agli ordini , capo !!!” aggiunse con finto tono da soldato e con voce possente che a stento Norah riconobbe.
    “Non scherzo ..” fù categorica
    “Se questo può farti stare tranquilla lo farò … tesoro prezioso !”
    “Bene , ci conto!” Soddisfatta sospirò. Lui rise
    “Ci sentiamo stasera ….. “ Voleva dire altro ma rimase sospeso nel vuoto.
    “Si ! A stasera, Michael …. “ Voleva con tutto il cuore non riattaccare , voleva essere richiamata. Il suo desiderio fù esaudito …
    “Leonor ?!”
    “Si , Michael!?” Deglutì , sperando che non l’avesse sentita
    Lui esitò
    “ … Abbraccia gli altri da parte mia e dai un bacio enorme alla piccola Emma. Ah … anche una grattatina a Marley !” avrebbe voluto dire altro ma non lo fece.
    “Lo farò .. Tu fa lo stesso con Prince e Debora !”
    “Vuoi che dia una grattatina a Debora?!”
    “MIKEEEEEE!!”
    “Scherzavo .. scherzavo !! lo farò!” attese “ Che Dio ti benedica … Amèlie! “
    “Che Dio benedica te , Joseph !”
    “E .. cerca di non rischiare la vita per il resto della giornata, per favore! Non vorrei ulteriormente preoccuparmi!!”
    Si lasciarono con la cristallina risata di Mike dall’altro capo del mondo.

    Ore 11.30 - Studio Legale V. Veronese

    Ve lo riassumerò in poche e coincise parole : ci recammo dal mio collega Fiorentino , amico e
    avvocato di Tisbe da anni,e scoprimmo che la cara Signora Orlando conservava segretamente nel cavou della sua banca uno scrigno d’oro zecchino intarsiato con gemme di un valore inestimabile. Virgilio Veronese ci mise al corrente del suo secondo testamento nel quale specificava categoricamente le sue ultime volontà:

    La sottoscritta , Tisbe Orlando, nel pieno delle sue facoltà mentali e fisiche desidera che tale oggetto prezioso sia consegnato a Leonor Amelie Delacroix , l’unica che mi abbia mai amato come una madre e la quale ho amato e amerò per sempre , anche dopo la morte , come una figlia. Inoltre ,pretendo categoricamente , con la tua massima serietà Virgilio , di consegnarle personalmente tale tesoro solo dopo due anni dalla mia morte , precisamente nel mese di Ottobre: il 4 Ottobre e non oltre. E’ importante che tu sia fiscale. A ogni costo!
    Ora , voglio che … tu e Rupert non leggiate più le mie parole perché ciò che sto per scrivere è solo per la mia dolce Leonor.

    So che tutto ti sembra pazzesco e magico allo stesso tempo ma devi attentamente comprendere le mie parole. Il resto lo scoprirai da sola mio dolce Angelo. Devi solo avere Fede.
    Sei seduta sulla comoda poltrona verde di Virgilio di fianco alla finestra, puoi benissimo osservare l’immenso panorama che si stende oltre la torre campanaria e so che guardare il cielo e respirare l’aspro profumo degli oleandri ti permette di non perdere il contatto con la realtà. Rilassati e fidati di me.
    Apri questo scrigno quando sentirai il bisogno di farlo , capirai dentro di te il momento giusto per scoprirne il contenuto ma non averne paura. La paura blocca mente e anima e attira il male. Fidati solamente di ciò che è luce , di ciò che è puro e caldo per il tuo cuore. Non lasciarti ingannare dall’astuzia della Luna Piena, quando il cielo è un livido inferno. Cerca di vederne sempre le stelle … Le stelle sono la vera notte. Il resto è falsità!
    Alma è lì per te e con lei è presente una parte di me , ricordalo sempre. Sempre e per sempre. Solo queste ultime parole amor mio:
    Un Angelo … un Angelo nero dal melodioso canto , Amèlie!
    Capirai!
    Sii forte!

    Ps: E’ di vitale importanza che la chiave resti con te. Portala ovunque o nascondila in un luogo sicuro. Nessuno, e dico nessuno, deve appropriarsene segretamente.
    Eternamente, tua Tisbe


    Restò in silenzio per tutto il viaggio di ritorno e io non ebbi il coraggio di chiederle niente. Mentre guidavo le strinsi la mano. Tremava leggermente.
    “Non capisco . Io , non capisco!”
    “Aprilo , Norah! Potrebbe chiarirti le idee e giungeresti a una conclusione. Questa storia è .. è raccapricciante?!”
    “Non lo so Rupert … Non mi sento pronta e Tisbe ….. “
    La nostra conversazione venne interrotta dal suono del suo cellulare. Era un messaggio.


    “Non chiedere la luna , abbiamo le stelle”
    La mia notte è stata piena di stelle .. spero che anche tu te ne possa abbeverare , stanotte.


    Portò il volto tra le mani , incredula. Potevo immaginare di chi fosse quel messaggio! Sospirò , rispose.

    Prediligo le stelle , le sincere stelle , all’incostante Luna.
    Aspetterò con ansia questa Notte , per dirtelo.


    E se … prima della tua Notte , prima delle tue amichevoli stelle , durante il mio crepuscolo, ti chiedessi qualcosa? Vorresti saperlo?



    Puoi chiedermi ciò che vuoi , in qualunque momento Michael!


    Verresti con me a … Durban , in Sud Africa?


    Vidi Leonor sgranare gli occhi , pervasa da una meraviglia sconosciuta. Era come in trans, fissa sul suo cellulare. Incredula.
    “Oh , Dio!” furono le sue uniche parole
    “Cosa? E’ accaduto qualcosa di grave a Michael?”
    Guardò oltre il finestrino , il sole alla sua massima altezza illuminava splendidamente il panorama verdeggiante della vallata poco distante dalla cascina. Poggiò stancamente il capo al finestrino, chiuse gli occhi e sospirò.
    “Leonor , così mi spaventi! Dimmi cos’è accaduto!”
    Lo fece scendere e inspirò profondamente per riprendere fiato.
    “Mi ha chiesto … di accompagnarlo in Sud Africa ..” fu un esile mormorio
    Rimasi allibito ma capii subito … Le sorrisi
    “Il Sud Africa è l’ultima tappa del suo Tour , Leonor! Ti ha semplicemente e gentilmente invitata ad un suo concerto! Che culo!!!!”
    “Rupert , smettila! Non è per niente divertente .. è …”
    “E’?! Cos’è che ti preoccupa così tanto Norah?” La guardai di sottecchi , stuzziccandola , pretendendo una risposta. Sperando IN QUELLA risposta!
    Mi guardò negli occhi intensamente per poi spostare il suo sguardo imbarazzato al telefonino. Si morse il labbro inferiore e si fece la sua alta coda di cavallo.
    Sulla difensiva mi rispose
    “ Niente , non mi preoccupa niente! Perché dovrebbe preoccuparmi qualcosa!? Mi meraviglio del fatto che … non lo accompagni Debora. D’altronde è sua moglie!”
    Feci finta di niente e volli stare al suo gioco. Stava mentendo spudoratamente ,ormai ne ero certo. Questa ne era l’ennesima prova.
    “Debora è incinta e la sua gravidanza è a rischio. Deve riguardarsi. Non potrebbe affrontare un viaggio così lungo , tanto meno il caldo insopportabile Africano! Usa la testa … signorina!!!”
    Le diedi un colpetto sulla nuca , ridendo. Sembrò tranquillizzarsi perché quando volevo ero molto convincente e bugiardo.

    Intanto , dall’altro capo del mondo , una figura agitata e impossibilitata a fermare il tremore della sua gamba , nella limousine non smetteva di fissare il cellulare. Il suo cuore palpitava , torturandosi il labbro inferiore e scrocchiandosi le dita delle mani.
    Wayne lo osservò compassionevole dallo specchietto retrovisore.
    “Vuoi spezzarti quelle dita , Medusa?”
    Ritornò alla realtà … “Uhmm .. Cosa?”
    Wayne sospirò arrendevole arrivando al dunque .. “ Ha accettato?”
    “Non risponde!” portò un riccio ribelle dietro l’orecchio guardando altrove nervosamente
    “ … Forse … le si è scaricato il cellulare o … non le è arrivato … Sai con le linee intasate ci sono questi rischi .. !”
    La sua mente elaborava queste scuse per tranquillizzarsi dall’estenuante attesa. D’altronde era un semplice invito : un’ invito a un’amica. Un’amica che lo aveva aiutato nel momento del bisogno e lui stava solamente ricambiando il favore , invitandola ad un suo concerto. Regalandole la bellezza della sua Africa. Niente di più! Giusto?!
    L’amicizia è anche questo , certo, ma …. E’ quando c’è un ma che il dubbio si insinua !Una congiunzione rischiosa , direi!
    “Oppure .. un tir l’ha investita e il suo cellulare è stato distrutto dall’impatto! Distratta com’è!” disse Wayne , prendendolo in giro di gusto.
    “Wayne , non dirlo neanche per scherzo … Cazzo!!” era veramente indispettito
    “Mister Jackson … un uomo come lei non dovrebbe usare certi termini!!” Continuava a sfottere
    “Wayne … smettila! O veramente fuggo e non mi faccio più trovare. E la colpa sarà solo tua!” lo fulminò con lo sguardo. Mike non si arrabbiava mai ma quando qualcosa lo infastidiva era veramente drastico e pericoloso. Wayne lo sapeva bene .
    “Magari con Miss Delacroix!”
    “Ti avverto per l’ultima volta Man in Black … Basta!” Wayne tornò serio, la situazione era più grave di quanto immaginasse.
    “Michael , ci starà pensando! In fondo non l’hai invitata a Neverland ma a Durban!”

    Il pomeriggio trascorse silenzioso e velato da un’inaspettata ansia. Percepivo il suo panico , il suo imbarazzo da ogni movimento. Il telefono non squillò più , finché l’ora di cena non arrivò e con essa la fine di
    un’ altro sorprendente giorno.
    Odiavo lavare i piatti , la cucina era dotata di una professionale lavastoviglie ma Leonor continuava a lavarli a mano , lasciando il noioso compito di asciugarli al sottoscritto. Affermava che … quel movimento meccanico la rilassava , sgombrando la sua mente da ogni pensiero. Sapevo benissimo a cosa non volesse pensare ma prima o poi avrebbe dovuto affrontare la situazione , fornendo a Michael una risposta accompagnata da una scusa plausibile.
    L’orologio segnava esattamente le 21.30 e contemporaneamente all’allarme di fine cottura dei biscotti in forno , il suo cellulare ricominciò a squillare. Preciso e puntuale come un orologio svizzero!!!
    Contemporaneamente un piatto scivolò dalle sue mani insaponate, gettandola nel panico … quindi risposi io mentre lei cercava di raccogliere i cocci imprecando contro folletti dispettosi!!!
    “Ehy … Medusa!!!” risposi urlando , entusiasta nel sentirlo
    “Rupert …. Ciao anche a te !!” disse divertito ma stupito della mia presenza
    “Ciao Michael !!! Come stai?”
    “Bene , grazie Rupert! Non credevo fossi da Leonor ..!”
    “Due braccia in più per la vendemmia sono utili .. Sai”
    “Già … Mi piacerebbe essere lì con voi … Mi mancate molto!”
    “Oh , ne sono certo!!!” il mio tono fù malizioso e Michael lo capì poiché percepii la sua risata secca.
    “ Si … “ e il suo rassegnato si
    Come un buon giullare di corte continuai …
    “Mister Jackson ,deduco che non abbia chiamato per me quindi … le passo Miss Leonor che ….. Oddio Norah !! Ora quel servizio di piatti è da buttare … Era il mio preferito!!!”
    Non potevo crederci , aveva rotto un’ altro piatto e un bicchiere. Una calamità naturale travestita da fata!!
    ” Ciao Mike ….. devo salvare Leonor dal … MARASMA PIU’ TOTALE!! “ pronunciai questa frase raggiungendola e passandole repentinamente il cellulare
    “ …. Rupert sparisci da questa cucina …. !” la sentì ridere e se ne beò. Quanto avrebbe desiderato rivedere la felicita di quel sorriso ..
    Percepì la sua presenza dal respiro regolare che gli arrivò all’orecchio … Precedette il suo saluto con poche ma significative parole
    “Allora … ci sono le stelle ?”
    Sorridendo si spostò in veranda per avere più intimità , sotto il mio sguardo soddisfatto mentre cercavo di rimediare al suo disastro.
    Era un piacere vederla felice. Vederla sorridere. Mai , i suoi demoni erano rimasti sepolti così a lungo. Speravo che fossero fuggiti per sempre e sapevo fosse merito di Michael.
    “ Si , ci sono. E direi che sono molte ,questa sera!”
    “Bene! Lo sai che le stelle nella Bibbia sono astri fondamentali? Una in particolare indicò ai tre Magi la strada da percorrere per arrivare a Betlemme , dal Messia … dal Re dei Re!”
    “ .. La stella cometa …”
    “Esatto … Sei preparata, tesoro !!”
    “Non ho mai saltato una lezione di catechismo!”
    “Catechismo?”
    “Il catechismo , in Italia , sono lezioni di religione che vengono impartite ai bambini fin da piccoli. Seguono un percorso per poi giungere alla consapevolezza della fede e all’indipendenza morale. Successivamente spetta a loro decidere se seguirla o meno!”
    “Un’po’ come per i Testimoni di Geova!?”
    “Il concetto è simile ma non c’è costrizione. Sono pochi gli anni di preparazione. I catechisti raccontano la Bibbia come fosse una favola e cercano di infondere loro, la consapevolezza del bene e il pericolo del male poi … in piena autonomia decidi quale sentiero percorrere!”
    “Oh …. E’ un concetto del tutto nuovo per me , dovrai spiegarmelo bene!”
    “Uhmmm , Dio non è tra i miei migliori amici … In realtà sono convinta che le nostre vite siano gestite e decise dall’incostante fato!”
    “Non parlare in questo modo di Dio , Leonor .. potrebbe dispiacersi. Ricorda che è con te in ogni momento delle tue giornate , anche ora!”
    “Mi piaceva parlare delle stelle , dicevamo!?” raggirò educatamente il discorso perché parlare di religione non era il suo passatempo preferito!
    “Hai chiesto consiglio alle stelle? Mi accompagnerai a … Durban?” fu schietto , venendo subito al dunque. La sua voce tremò impercettibilmente.
    “Oh , Michael! Io …. “
    “Ti prego , dimmi di si ! Una semplice e unica parola : Si!”
    Come contraddire quella tenera e disarmante richiesta!
    “Io … Non credo che … insomma , sia il caso. Dovrei lasciare l’università per …”
    “Solo per una settimana … al massimo! Sono le ultime tappe e …. sarebbe il mio modo per ringraziarti!” era irresistibilmente dolce! Come poteva rifiutare!
    “Michael non devi ringraziarmi … Non devi! Tantomeno invitandomi in Sud Africa … Non sei obbligato a fare ciò! Avrai mille impegni , altrettante conferenze .. Sarei un impiccio! Quando tornerai verrò a Neverland , te lo prometto!” Cercò di essere più convincente possibile.
    “ Non è una costrizione e .. non sei un’ impiccio! Lo voglio ..Mi farebbe enormemente piacere , Leonor … ”
    “ Ne sono lusingata e non sai quanto desidero rivederti …ma …”
    Sapeva perfettamente a cosa pensava ma era altrettanto sicuro che non avrebbe mai osato dirlo. Era timida e educata. Così lo disse lui ..
    “Per Debora non è un problema ..”
    La freddò. Nuovamente quel silenzio , che non esprimeva niente ma che voleva dire tutto.
    “Io .. non mi riferivo a lei …. Non …” rimase senza parole , cercando di formulare una frase di senso compiuto ma i suoi pensieri si rifiutarono di prender vita , impedendo alle idee di esprimersi.
    “Debora , ti ammira e ti è profondamente riconoscente per esserti presa cura di Prince come un fratellino! Dice che è il minimo che possa fare per te! E poi … viaggiare da solo mi rattrista!”
    “ Quindi … “ si schiarì la voce “ … è solo per questo?”
    Cosa voleva che le dicesse!? Delle volte proprio non la capisco , è il controsenso fatto persona! L’indecisione e la paura sotto le vesti di una dolce fanciulla. Era talmente tentata da lui che sarebbe bastato così poco per cedere e non se ne sarebbe neanche accorta. Eppure uno dei due doveva mantenere il controllo badando all’incoscienza. Quel controllo doveva essere gestito da Michael , il controllo di entrambi. Anche se … quel delizioso richiamo gli procurava un’acquolina persistente e fortemente salata. Urgeva dissetarsi!
    “Cosa vuoi sentirti dire , Amèlie?” Chiamarla con il suo secondo nome lo appagava , era così musicale!
    “ Sei stata .. fortemente indispensabile in questo difficile periodo della mia vita. Non credevo di potermi fidare , ancora, di qualcuno in maniera totalitaria e incondizionata. Sei … la mia migliore amica , sei una parte di me ormai e … mi manchi. Ecco perché ti chiedo , con tutta l’umiltà di cui sono capace , di venire con me!”
    Rimase in silenzio , ripensando alle sue ultime parole e scoprì che era quello che voleva. Voleva partire , accompagnarlo nel suo ultimo viaggio. Voleva cibarsi della sua arte , ammirandolo in concerto. Non si era mai soffermata sulla sua attività professionale . Sarebbe stata un’inaspettata scoperta! Poi lo spiazzò , quando ormai le sue speranze stavano svanendo.
    “Accetto …! Vengo con te!”
    “ WOW!! È … È FANTASTICO !! Amerai l’Africa , ti farò conoscere ogni suo angolo e vedrai che poi non potrai più farne a meno. Vorrai ritornarci!!”
    Quell’entusiasmo innocente , tipico solo dei bambini, la travolse. Rendendola felice di sentirlo ridere e pianificare le loro visite turistiche: I Giardini Botanici , l’ Old House Museum, il Delfinario , la Waterfront! “Non ci posso credere … mi hai convinta!” rise
    “Ottengo sempre ciò che voglio!!” rise pacatamente. Ma Leonor si sentì enormemente attratta da quelle parole , provando un piacevole brivido lungo le gambe.
    “Non avevo dubbi … Joseph!”

    6 Ottobre –Aeroporto di Malpensa


    Michael la informò che il suo jet privato sarebbe atterrato alle ore 6.00 all’aeroporto di Malpensa. Sarebbe stata prelevata e scortata con estrema privacy dai suoi uomini di fiducia tra cui Bill. Doveva conoscere solo quel nome , non le sarebbe servito nient’altro. Bill si sarebbe occupato del resto!
    Partimmo da Firenze quando ancora il sole dormiva e la luna era ormai nascosta dal manto della notte.
    “Mi raccomando , filma tutto il concerto … Devo inserirlo nella mia privata e preziosa collezione . Ci conto!! Se no verrai crudelmente linciata e rinnegata dal tuo migliore amico! Anche se ne hai acquisito un’ altro .. rimango sempre il PRIMO!!”
    “Filmerò tutti i concerti te lo giuro … Croce sul cuore!!”
    “Croce sul cuore!!”
    “Chiama quando arrivi !”
    Lo farò … Ora abbracciami, scemo!!”
    Ci abbracciammo talmente forte da perdere la sensibilità nel corpo e poi l’affidai a quegli uomini imponenti , vestiti di nero.
    Il jet era comodo , spazioso e fornito di ogni confort. Bill era un uomo alto , di età avanzata , gentile e accomodante. La mise subito a suo agio. L’altro, probabilmente era una della guardie del corpo di Michael pensò Leonor!
    Era in viaggio da meno di 20 minuti , le era stata servita la colazione e in sottofondo la radio trasmetteva canzoni soul degli anni ’70. Era tutto magicamente ovattato e rilassante , non si percepivano ne vuoti d’aria ne spostamenti. Si sentiva cullare da quelle nuvole trasparenti le quali trasformavano i primi raggi del mattino in vortici di luci multicolore, spezzate qua e la da uccelli in volo. Sotto al suo corpo morbidi sedili di pelle color avario , l’ avvolgevano in una persuasiva morsa.
    Il fruscio dell’aria attraversato da quel volo rese le sue palpebre pesanti , sempre più pesanti e man mano sentì il suo corpo e la sua mente abbandonarla. Si addormentò.
    Non seppe quantificare il tempo in cui il suo inconscio prese il sopravvento ma venne gradualmente riportata alla realtà da una presenza al suo fianco. Ne sentiva il calore e il profumo. Quel profumo le era tremendamente familiare. Delle dita fresche e delicate le accarezzarono la gota e lei lentamente aprì gli occhi. Si voltò e lo vide. Incantevole e sorridente come un miraggio!
    Voleva piangere, gridare , strapparsi il cuore dal petto per non provare quell’estenuante emozione che la privava di forze e di parole.
    Gli sorrise a sua volta e si guardarono a lungo senza parlare.
    “ E’ impossibile che tu sia qui … quindi sto sognando!”
    Abbassò lo sguardo e si stuzzicò il mento ,passò la stessa mano dietro la nuca accarezzandosi i capelli e tornò a guardarla inchiodandola a sé
    “Può un sogno essere così reale ?” le sussurrò. Dopodichè le prese la mano tra le proprie e la baciò ,ne accarezzò il dorso e se ne impossessò intrecciandola tra le sue dita. Le sfiorò le labbra con lo sguardo e continuando ad agognarle si accostò a lei .. per poi baciarle la fronte.
    Leonor ansimò ….
    “No , non lo sei ….” Scandì quelle parole ,sorridendo debolmente
    Repentinamente fù tra le sue braccia , spinta dal bisogno di sentirlo! Non vederlo per tutto quel tempo la stava facendo impazzire e ora che era davanti a lei poteva solo bearsene.
    Un’ altro fremito di soddisfazione nacque dalle labbra di Michael e si posò bollente sulla sua spalla. Andava a fuoco.
    “Perché non ti sei svelato … “ guardò l’orologio incuriosita ”….un’ora fa?”
    “Volevo farti una sorpresa! E Credo di esserci riuscito!” si guardò intorno con furbizia
    “ In realtà ..” si avvicinò con le labbra al suo orecchio , bisbigliando …
    ” … volevo spaventarti ma .. dormivi così beatamente!” sentì la sfuggevole consistenza e velleità delle sue labbra sfiorarle il lobo e perse l’equilibrio.
    Chiuse gli occhi non riuscendo a frenare quel debilitante capogiro. Se fosse stata in piedi sarebbe di certo svenuta ..
    “ Leonor , tesoro … non ti senti bene?”
    Se continuava a guardarla in quel modo subdolo e tentatore sarebbe morta … Pregò che la smettesse! Che almeno si allontanasse da lei per farle respirare aria pura, smettendo di annebbiarla col suo profumo.
    “Credo … che sia l’altitudine … non sono abituata ai lunghi viaggi e … ai jet?!” era veramente in preda al panico.
    “Dovrai abituarti , tesoro prezioso … Il viaggio sarà lungo , molto lungo.”
    La osservò divertito.

    Ok , doveva solo riprendere il controllo di se. Lo fece: Si alzò , stirandosi la schiena , le braccia , il collo e le gambe.
    “ Quindi .. che facciamo per non annoiarci ? Sono tua ospite ..è tuo dovere provvedere ai passatempi!”
    Poggiò le mani sui fianchi guardandolo dall’alto , con espressione di buffa attesa. Ma non aveva fatto i conti con una cosa: Michael fece scivolare il suo sguardo sull’intera figura di Leonor con lentezza e parsimonia, cibandosi di ogni particolare. Partendo dagli occhi , per poi scivolare lungo i seni , i fianchi e infine le gambe. Scoperte fino a metà coscia e avvolte da un leggero collant nero.
    -Ti prego no , no! Ancora quello sguardo , ancora quella voglia. Sono stata una stupida ad accettare …. Sono masochista: un’incosciente e sconsiderata masochista!- Pensò.
    Dopo essersi soffermato più del dovuto sulle sue affusolate gambe , che Leonor percepì come carezze estenuanti , si alzò. La vicinanza dei loro corpi le procurò nuovamente quella scossa elettrica. La guardò intensamente, per poi accorgersi della piccola chiave d’oro che aveva al collo. La sfiorò con le dita, incuriosito. Quel tocco fù deletereo. Era stato leggero e inconsistente ma ciò le era bastato per tremare di piacere. Mille brividi percorsero la sua schiena irradiandosi fino alla punta delle dita, intorpidendo ogni muscolo. Un calore diffuso e nuovo nacque nel suo basso ventre fino a renderla incapace di controllarlo. Dischiuse le labbra , guardandolo attentamente … Michael notò il suo cambiamento , anche lui percepì quella scossa …
    Con flebile voce …. “Questa piccola chiave? “ la sfiorò ancora , ma ora si soffermò più audacemente su essa. Percependo distintamente la morbidezza della sua pelle sotto i polpastrelli che sfuggevoli e audaci , osavano accarezzare la fossetta del giugulo.
    In un soffio rispose .. “ E’ .. di Tisbe …”
    Michael annuì distrattamente , contemplando quelle labbra socchiuse. Cercando di rimanere ancorato alla conversazione: Sospirò, mormorando
    “ Apre uno scrigno?” Adagio, fece scivolare la mano lungo il suo braccio , intrecciando poi le loro dita.
    Ancora quei brividi ma che ora pungevano come acuminati spilli. Un tenero dolore ..
    “Si … E’ .. il suo ultimo dono … ma …” le forze la stavano abbandonando. La voce di Bill mise fine a quel sogno ….
    “Michael , è Debora ..” Gli porse il cellulare
    Improvvisamente strattonata dalla sua realtà parallela, ritornò a sedere nervosamente. Accavallò le gambe , giocherellando con la collanina, cercando di controllare quel fuoco invadente che aveva distrutto i suoi sensi volendo portarli al massimo della loro estasi. Era praticamente impossibile che un semplice uomo potesse ridurla in quello stato solo sfiorandola con lo sguardo!
    Un barlume di buon senso riportò Michael ai doveri di un marito: fugacemente sorrise a Leonor , ritirandosi per conversare.
    Rimasero pensierosi per la maggior parte del viaggio.

    7 Ottobre ‘97 , ore 2.00 –dal mio taccuino nero

    C'è nei sogni, specialmente in quelli generosi, una qualità impulsiva e compromettente che spesso travolge anche coloro che vorrebbero mantenerli confinati nel limbo innocuo della più inerte fantasia ..
    Per il bene di tutti!


    Edited by Michael58AliasBlank - 14/2/2011, 10:49
     
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  8. Ester jackson
     
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    BLANK io ti adoro.... :**: ..grazie per questo nuovo capitolo...mi fai sognare ancora... :**: :kiss:
     
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  9. Michael58AliasBlank
     
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    CITAZIONE (Ester jackson @ 10/11/2010, 21:20)
    BLANK io ti adoro.... :**: ..grazie per questo nuovo capitolo...mi fai sognare ancora... :**: :kiss:

    Grazie tesorina mia !!!Tra poco posto il 13 ...ILYM :--: :**:
     
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    Magnifica questa ff ,sei molto brava a scrivere attendo il seguitooo
     
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  11. Michael58AliasBlank
     
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    CAPITOLO 13


    8 Ottobre ‘97 , ore 00.00 –dal mio taccuino nero

    Non ricordo con esattezza quando iniziai a scrivere sulle tue pagine bianche. Ricordo solamente il bisogno di intrappolare le mie idee , le mie canzoni su una materia che le avrebbe custodite per sempre e con riservatezza. Ma ora hai perso quel ruolo , sei diventato il mio confidente più intimo , l’unico. Colui che non giudica ma ascolta silenzioso e comprensivo, anche ora che sto imprimendo sulle tue pagine pensieri proibiti e desideri da cui non dovrei farmi possedere. Tuttavia , sei ancora qui , sei diventato un ‘amico …. Il mio migliore amico, non più un oggetto inanimato. Allora, perché non mi vieti di viaggiare con la fantasia , perché non mi rimproveri dicendomi che sono un pessimo marito!? Un traditore …
    Insultami , fammi sentire in colpa , fa qualcosa che mi possa scrollare di dosso la smania di lei , che mi risvegli dal mio sogno.

    Di fronte ad ogni desiderio bisogna porsi questa domanda: che cosa accadrà se il mio desiderio sarà esaudito, e che cosa accadrà se non lo sarà?
    - Epicuro –


    La tappa di Durban sarebbe stata l’ultima, esattamente il 15 Ottobre. Mentre il 10, l’ 11 e il 12 avrebbe osannato i suoi fans nello Stadio di Johannesburg. Avevano ancora un giorno. Un giorno , prima che Michael fosse assorbito dai doveri , dalle interviste , dalle innumerevoli visite a parlamentari e presidenti .. prima che l’oblio della sua arte lo assorbisse rendendolo schiavo dei suoi più primordiali istinti. Ma ogni volta era come la prima volta! Mai , in quell’intero trentennio di carriera, si era pentito della decisione presa : essere lo strumento attraverso il quale la musica , la natura , l’amore si esprimevano. Lo sarebbe stato per il resto della sua vita , fino alla morte.

    Era mezzanotte.
    Affermare che in Sud Africa fosse caldo era un eufemismo. Quel caldo era tremendamente soffocante e umido. Tuttavia la suite nella quale alloggiava Leonor era dotata di un’ impianto d’ aria condizionata all’avanguardia che donava pace e sollievo al proprio corpo …. ma soprattutto alla propria anima. Michael aveva voluto a disposizione l’intero piano attico. Vi erano più di 12 stanze e dopo averle assegnate ai suoi collaboratori più intimi ne rimanevano libere altrettante. Era così in ogni tappa dei suoi viaggi, poiché voleva tranquillità e ridurre al minimo la presenza di intrusi e eventuali disagi dovuti alla stampa o ai paparazzi. Inoltre girovagare libero tra quei corridoi gli dava una parvenza di libertà e svago.
    La suite di Leonor era accanto a quella di Michael … L’aveva voluta vicina , vicinissima … d’altronde era sua ospite!!! Pranzavano insieme , cenavano insieme , lo seguiva ovunque , e proprio quella sera erano stati reduci da un’interessantissima visita ai “Giardini Botanici” e al “ Museo d’ Arte Antica”. Uno splendore. E avere Norah come guida turistica un’altrettanto splendore. Conosceva ogni tipo d’opera d’ arte , ogni artista - anche il più sconosciuto. L’arte per Leonor era come la Danza per Michael : l’unica ragione di vita (fin ora … ).
    Era appena uscita dalla doccia e non aveva avuto il coraggio di indossare non più che una leggera e morbida camicia da notte di lino bianco. Sentire il fruscio e la freschezza di quel morbido tessuto tra le gambe la rinfrescava, donandole un’ pò di sollievo. Aveva raccolto i capelli bagnati in uno chignon improvvisato , lasciando che alcune ciocche libere le sfiorassero il collo, e permettendo che goccioline d’acqua fredda scivolassero sul suo candido corpo.
    La porta finestra che dava sul grande terrazzo era aperta, il cielo era limpido ma la luna velata da quell’umidità persistente. Una morbida corrente d’aria calda si infranse sul suo corpo mentre, appoggiata sul davanzale in marmo del terrazzo, osservava i segreti dell’oscurità , inventando mondi nascosti all’occhio umano e popolazioni ricche di poteri magici. Era vero ciò che si diceva dell’Africa : Quando ne hai conosciuto i suoi misteri , le sue bellezze , la sua bontà … non puoi più farne a meno!
    Il silenzio la sovrastava e per la prima volta si sentì inerme , piegata dall’imponenza della natura , completamente nuda davanti alle sue paure. Flash della sua vita le passarono davanti indomiti , dolorosi e accecanti come scintille di fuoco: la mancanza di una madre , il disinteressamento di un padre, la perdita di Tisbe e la consapevolezza di essere sola. Pericolosamente in bilico tra realtà e fantasia. Quella realtà che tanto odiava ma quella fantasia per la quale avrebbe dato la sua anima pur di rendere reale.
    A quei pensieri si levò un vento possente e violento , il fruscio delle Palme da dattero divennero come frustate secche e dolorose .. verso quella terra indifesa e vittima. Come lei.
    Rientrò velocemente chiudendo la finestra alle sue spalle con difficoltà. Cominciò a piovere sonoramente , e la mia Leonor sperò solamente che tutto non si trasformasse in uno di quei rumorosi e terribili temporali che tanto odiava!
    Al primo lampo , per riflesso, coprì le orecchie e chiuse gli occhi. Accostò le tende color crema! Prese un lungo respiro e … in quel momento sentì un rumore secco come di .. qualcosa che si infrange a terra. Proveniva dalla stanza di Michael. Cauta e silenziosa si avvicinò alla porta comunicante delle due suite , accostandovi curiosamente l’orecchio. Poggiò delicatamente la mano su essa per intensificare il contatto e attese ….
    Passi svelti , una sedia che si sposta , una finestra che si chiude. Un lamento , un sospiro , un ‘altro più vicino …. Silenzio.
    Se aveste potuto vederli sareste rimasti sconcertati dalla scena : entrambi appoggiati a quella porta , intenti a percepire qualsiasi sospiro , suono vitale che confermasse il loro stato di veglia. Vista dall’esterno i loro volti combaciavano perfettamente , le loro mani sembravano unite in una silenziosa preghiera. Chiusero gli occhi nello stesso istante , sperando che l’esclusione di quel senso acutizzasse l’udito e fù in quel momento che i loro affanni si incontrarono.
    Un tuono cadde a terra rimbombando. Leonor soffocò il suo strillo con la mano per non farsi sentire. Non voleva essere trovata , da lui , sveglia e terrorizzata dal temporale un’altra volta! No! Era adulta e non più una bambina indifesa .. Doveva smetterla di compatirsi! Delle volte si odiava profondamente per la debole forza di volontà che possedeva!
    Tuttavia , Michael aveva percepito quel tenero mugolio di paura. Non poteva fare a meno di sorridere intenerito dall’espressione che ora immaginava sul suo volto ma non voleva farla sentire controllata in nessun modo , tantomeno sembrare indiscreto. La sua era solo apprensione!
    Ma perché? Perché lo aveva colpito al cuore , era entrata con garbo nel suo mondo portando luce e compassione , affetto incondizionato e lealtà , aiuto e …. gioia. Non osava dirlo ma …. non si sentiva minimamente abbandonato come prima. Gli bastava anche solo pensarla!
    Norah si allontanò dalla porta , agitata. Cominciò a torturarsi il labbro inferiore dall’ansia. Si sciolse lo chignon e lo rifece , lo risciolse rinunciando a rifarlo. Si guardò intorno stringendosi le braccia al petto e poi …. Qualcuno bussò alla porta.
    Il cuore le arrivò in gola per quell’inatteso bussare , tantomeno a quell’ora tarda della notte. Con il rumore martellante della pioggia nella testa si avvicinò alla porta e sottovoce…
    “ Si , chi è ?”
    Una voce pacata e possente sussurrò a sua volta ….
    “Sono io Miss … “
    Leonor trasse un sospiro di sollievo. Wayne era sempre estremamente gentile con lei e si fidava di lui perché sapeva che per Michael era più che una guardia del corpo.
    Aprì la porta sfoggiando un sorriso felice e implorante al tempo stesso!
    Wayne rise , portando le mani in tasca.
    “Ero certo di trovarti sveglia Miss …. “ si corresse “… Leonor!”
    Incrociò le braccia al petto … ”Chissà perché?!” Non le rimaneva che ironizzare sulle sue paure per sdrammatizzare … Fantastico!!!
    “Non è così tremendo come sembra! E’ solamente una fitta pioggerella … “
    Non completò la frase che un lampo rischiarò la stanza e un ruggito bestiale si infranse a terra. Leonor si lanciò su di lui avvinghiandolo . Nascosta sul suo petto soffocò queste parole …
    “…. Ma l’Africa non è conosciuta per il caldo torrido e il sole accecante!? Sono sempre più convinta che sia colpa mia … Forse una tremenda profezia incombe su di me : “Tu … porterai con te il freddo della pioggia … la rabbia dei temporali …” soffocò una risata isterica. Wayne rise amabilmente stringendola ancora di più con le sue grandi braccia. Solo ora siamo consci della reale profezia , che in quel preciso istante , non poteva neanche immaginare.
    “ Leonor … è il periodo delle piogge in Africa!!” sembrava così ovvio per lui ma non per lei!
    “Uhm … se l’avessi saputo non sarei venuta!” lo strinse più forte
    Wayne la volle provocare …. “ Saresti venuta comunque … Credimi!”
    Le sue parole erano velate di una misteriosa consapevolezza. Leonor sentì una fitta al cuore perché a quell’affermazione pensò a Michael! Tacque , indifferente!
    Poi ci fù il leggero scricchiolio di una porta che si apriva e una voce famigliare e rassicurante fece capolinea …
    “Leonor , stai bene ? Ho sentito un bisbigliare e …..”
    Michael era sulla soglia con un’espressione preoccupata in volto. Wayne si separò delicatamente da Norah e le diede un buffetto sulla guancia.
    “ Ero certo che la nostra Miss stesse tremando di paura !...” disse teatralmente “ … sono solo venuto a controllare . E’ il mio lavoro la vostra sicurezza !” era sincero nel pronunciare quelle parole ma con un velo di giustificazione.
    Wayne e Michael si guardarono: una segreta e tacita conversazione.
    Leonor guardò altrove, imbarazzata per l’ennesima figura da fifona e sorrise di sfuggita a quell’affermazione.
    “Bene , Miss … ora che sei al sicuro posso congedarmi! Ritorno alla mia partita di scacchi con Robert!”
    Michael con tono sarcastico rispose … “Grazie , Wayne …. E …. Straccialo!!!” gli fece l’occhiolino
    “Lo farò! … Se avete bisogno sapete dove trovarmi !!” Si congedò con un saluto militare e sparì nella sua stanza.
    Un’ altro tuono fece eco nell’immenso piano attico. Leonor si sforzò di resistere al tremore che il suo corpo stava provando … ma fù inutile.
    Michael si avvicinò a lei , accarezzandole la nuca. Dolcemente le disse ..
    “Puoi venire nella mia stanza se … non vuoi rimanere sola!”
    Un profonda agitazione la colse.
    “Michael , sei gentile ma devi riposare , è già molto tardi ! Domani hai degli incontri importanti e devi essere riposato … Ma grazie ugualmente , sei sempre così gentile e premuroso con me e io ….” Un’altro tuono coprì le sue parole …
    Si irrigidì e per un momento chiuse gli occhi , sfregandosi nervosamente l’avambraccio …
    “Vieni …. “ fù un docile ordine. Le avvolse un braccio sulle spalle e la invitò ad entrare. Chiuse la porta dietro di lui. La televisione era accesa ma il volume era assente. C’era un’ intenso profumo di miele caldo e brezza fresca, in sottofondo solo un’ancestrale melodia proveniente dal lettore cd : Arabesque di Debussy.
    Quella stanza era enorme , splendida. Impreziosita da cornici dorate e tavoli antichi. Alle pareti diverse gradazioni color panna e ocra si ricorrevano, fondendosi con abilità.
    Michael si avvicinò alle finestre e accostò le tende. Sapeva che Leonor odiava anche il solo lampare.
    “Rilassati , Leonor. Tra poco terminerà!” Affermò con sicurezza. Rimase fermo a guardarla
    “Come fai a saperlo?” era in piedi , a pochi passi da lui
    “Fidati di me !” c’era ben altro dietro quelle parole. Un senso di impotenza l’avvolse. Era così convincente!
    Michael la stava studiando attentamente , percorse tutto il suo corpo con lo sguardo provando un’irrefrenabile voglia di abbracciarla. Di proteggerla.
    Stavolta non abbassò lo sguardo intimidita o titubante ma vi rimase aggrappata , incapace di cedere a quelle invisibili carezze.
    “Ti dona … il bianco ..” si riferiva alla sua preziosa camicia da notte. Decorata con ricami dello stesso candido colore.
    Arrossì impercettibilmente rendendosi conto di non indossare altro , era anche a piedi nudi. Con esile voce rispose …
    “Grazie … è il mio colore preferito! La neve è bianca e io .. amo la neve !” sembrava che il respiro la stesse per abbandonare. Annaspava smaniosa l’aria che sentiva mancare.
    “Lo so , Leonor .. Mi hai parlato della neve .. Ricordi?!” fù un invitante sussurro. Quanto poteva essere celestiale quella voce? Troppo , anche per un angelo!
    “Ricordo … Michael ..”
    Una di quelle indimenticabili sere di Agosto lei gli aveva confidato di amare la neve. Fin da piccola il suo candore , il suo odore ,la freschezza che le procurava erano stati un forte deterrente contro la malinconia. Quell’immensa distesa di soffice zucchero a velo la rendeva felice , la trasportava in mondi immaginari pieni d’amore e privi di sofferenze. In un mondo in cui l’unica sovrana era : sua madre. Aveva avuto modo di conoscere il suo volto grazie a delle vecchie foto e da quelle immagini aveva elaborato e migliorato i colori , le morbidezze degli zigomi , la fluente chioma bionda e il colore caldo e dorato dei suoi occhi … fino a imprimere nei suoi ricordi quel volto di puro amore. Quindi, anche per questo attendeva smaniosa l’arrivo dell’inverno. Ancorando poi , con quei paesaggi innevati, quella miriade di sentimenti sulle sue tele. Per sempre.
    L’incedere di Michael verso di lei la scosse dai suoi ricordi … Si stuzzicò il mento per poi chiederle gentilmente ..
    “Posso offrirti qualcosa , Leonor? Un succo di frutta , un bicchier d’acqua .. qualcosa da mangiare ….”
    “Un .. succo di frutta sarà sufficiente! Grazie , Michael..” Rispose sorridendo.
    Ora , poteva dirsi felice. Stare in sua compagnia la rendeva … felice. Non trovava termine più adatto. Placava i suoi demoni , si sentiva protetta, capace di affrontare anche quel temporale. Nel lasso di tempo che servì a Michael per prendere due bicchieri , poggiarli sul tavolino di fronte al divano e versarvi all’interno del succo d’arancia lei , aveva perfino dimenticato quell’insistente pioggia e quei ruggiti indomiti. Perdendo l’udito e la parola: solo il senso della vista le era rimasto. Vigile e ammaliato a contemplare ogni suo movimento. Quei piccoli gesti li conosceva bene , se chiudeva gli occhi poteva ricordarli alla perfezione non tralasciando nessun particolare: la delicatezza con cui teneva tra le mani qualsiasi oggetto; l’accortezza di non versare nemmeno una goccia fuori da quei bicchieri e poi .. il gesticolare a volte leggiadro e delle volte concitato ; il vizio adorabile di mordersi il labbro inferiore quando era imbarazzato ; l’accarezzarsi i capelli quando era intento ad ascoltare con attenzione il suo interlocutore ; il tremolio della gamba destra durante un’attesa e … le sue lunghe dita affusolate e fresche che accuratamente le scostavano i capelli dal viso per osservarla meglio o la prendevano per mano , semplicemente per sentirla più vicina e rassicurarla. Sarebbe impazzita volentieri per tutto questo! Ma sapeva che non erano pensieri corretti , pensieri sani e il motivo era semplice e sempre lo stesso: Michael era un uomo sposato , lei era amica di Debora e il Piccolo Prince meritava una famiglia unita. Ancora una volta la coscienza le venne in aiuto , riportandola violentemente alla realtà …

    “Accomodati , Leonor .. Non farai mica complimenti !?” le fece gesto di sedersi e le accostò , accanto ai piedi scalzi ,le sue pantofole.
    “Oh ,Michael .. non era necessario ..!” disse evidentemente nervosa. Essere in quella suite , in Africa , con la pioggia incessante che batteva frenetica sui vetri e in sua compagnia le procurava un’inspiegabile agitazione. Le girava la testa! Eppure aveva passato l’intero mese di Agosto in sua compagnia ….
    Con un gesto non curante , Michael … “ Era necessario … e non è un disturbo. Lo sai benissimo …!” le sue parole furono perentorie ma velate da quella gentilezza tipica di lui. Ancora un lampo e poi un tuono. Sussultò , maledicendosi silenziosamente.
    Michael si sedette accanto a lei , accavallò le gambe , rilassandosi su quel soffice divano. Solo ora , ritrovando la sua lucidità , si accorse cosa indossava. Uno dei suoi pigiami preferiti: pantaloni larghi di cotone , color azzurro, con impercettibili righine blu notte. e una t-shirt bianca con scollo a v.
    Ripiombò nella confusione. Michael le stava parlando ma le sue parole le arrivavano confuse e distorte , lontane anni luce. Non riusciva a staccare lo sguardo da quel collo . La morbida e abituale collana con quella particolare pietra nera era ancora li a conferirgli ulteriore mistero e bellezza. Era possente e ben definito, nella sua delicatezza e morbidezza. Perché ne era certa: se lo avesse anche solo sfiorato avrebbe percepito setosità e calore … nient’altro. Lo accarezzò con lo sguardo, per poi salire lentamente verso le mascelle ,scolpite e pronunciate; poi le labbra. Si muovevano mute , leggermente umide e copiose. E infine i suoi occhi , che nuovamente la fecero scivolare nella palude dei suoi sogni. Una palude da cui non riusciva a rinvenire; la immobilizzava rendendola incapace di ribellarsi , di salvarsi perfino! Il tempo cessò di avere significato. Ancora un terribile e ancestrale lamento , ed eccola ritornata alla realtà , aggrappata affannosamente alla ragione.
    Michael , ignaro di quei pensieri , cercò di distrarla da quella paura, scherzando..
    “Sei pronta per il tuo primo concerto , Miss?” rise. Una risata leggera e cristallina
    Sospirò e come se niente fosse rispose sorridente
    “Pronta come un’adolescente! Maglietta di MJ , jeans e zainetto in spalla!” rise a sua volta , pensandosi così.
    “Saresti carina …”
    “ Sarei … ridicola !!”
    “Ehy .. le mie fans non sono ridicole!” la rimbeccò lui con finto rimprovero
    “Ops , scusa!! Ma io non sono una tua fans ….” quella frase rimase in sospeso …
    I loro sorrisi scemarono, lasciando sul volto di Michael una dolce attesa … Leonor continuò , ma abbassando lo sguardo “… sono tua amica e ..” si riprese da quel momento di tensione … “ .. e ho un posto privilegiato dietro le quinte!!! “
    Michael si morse il labbro stavolta in segno di resa , sorridendo maliziosamente disse
    “ Sarebbero capaci di sbranarti se lo sapessero !!”
    “Per questo c’è Wayne !!!” Se continuava a guardarla con quell’insistente tenerezza i suoi nervi avrebbero ceduto , ne era certa.
    Le sue labbra lo avevano incantato: erano rosse come le fragole che tanto adorava ma non per merito del make up , erano naturalmente di quell’invitante color cremisi , lucide e carnose, sfiorate da quel neo che conferiva al suo volto magia. Mentre i suoi occhi erano oro colato, bruciante e pericoloso ; capaci di lasciare indelebili cicatrici a chi li avesse guardati anche solo per un’ attimo. Una delle creature più belle che avesse mai visto , sembrava una Dea , una Musa pronta a ispirarlo. Tuttavia la realtà lo reclamava e anche .. il suo buon senso.
    “Già … Wayne ...” Pronunciò queste parole con noncuranza poiché quei pensieri lo turbarono.
    Leonor doveva smetterla , e affrontare una normalissima conversazione senza che i suoi assurdi desideri prendessero il sopravvento. Era sua amica , punto e basta e come tale era preoccupata per lui e … per la sua famiglia.
    “Come sta Debora , Michael?”
    La gravidanza di Debora era a rischio , quindi per lei era impossibile seguirlo in concerto.
    Sulla fronte di Michael apparvero rughe di preoccupazione. Era logico , pensò Norah : sua moglie rischia di perdere il bambino , la ama , è distrutto e io … me ne sto qui a fare pensieri impuri su di lui quando ha solo bisogno che gli stia accanto! Sono egoista e senza cuore! Dio , se esisti davvero , puniscimi per questo!
    Prese un lungo respiro e risposte …
    “La tengono sotto controllo , non è ancora fuori pericolo ma i dottori affermano che la situazione stia migliorando. A prendersi cura di lei c’è il miglior ginecologo che potessi trovare ma … vorrei starle accanto , godermi questo momento di puro amore e gioia! Aspetto un figlio , Leonor .. e invece sono qui , lontano ore , giorni , per fare dei concerti. Un vero padre , un vero marito non si comporterebbe mai e poi mai in questo modo !” le ultime parole gli morirono in gola , simili a singhiozzi ..
    Il cuore di Leonor si strinse dolorosamente nel vederlo così. Assorbì tutta la sua sofferenza , perdendo per un ‘attimo il respiro.
    Prese la sua mano tra le proprie . Stringendola forte gli disse ..
    “Michael , andrà tutto bene. Avrai …. Avrete questo bambino e sarà bellissimo e in salute! Non puoi fare altro … Ho imparato che nella vita ci sono doveri dai quali è impossibile fuggire. Doveri e fatalità alle quali è impossibile non sottostare. Devi solo essere forte e resistere … perché tutto trascorre , tutto ha una fine , ritrovandoti all’improvviso in quella realtà che sognavi e attendevi da tanto. Ti ritroverai , senza che tu te ne accorga, con tuo figlio tra le braccia e Debora accanto … “ fece un pausa. Si guardarono intensamente negli occhi …. “ … Fidati di me ..”
    Un’esile sorriso fece brillare quel volto d’ebano.
    “ Leonor …. come fai a esserne certa? Ho paura , molta paura …”
    Si avvicinò a lui , scivolando cautamente e delicatamente al suo fianco. Gli accarezzò la guancia. Aveva ragione : la sua pelle era fresca e vellutata , le sue labbra irresistibilmente carnose. Bagnò le proprie per la secchezza e sussurrò ..
    “ … Ne sono certa , perché io spero. La speranza deve essere una costante della nostra vita. Ricorda: Ieri è esperienza , domani è speranza . Oggi , è passare dall’una all’altra come meglio possiamo! Se non avessi avuto lei in tutti questi anni non sarei sopravvissuta , Michael…”
    “Io non voglio sopravvivere , Amelie! Voglio … voglio vivere!” sussurrò a sua volta.
    Chiuse gli occhi come impossibilitato a reggere tale dolore. Il suo volto si contorse in uno spasmo di rancore , rabbia e rassegnazione. Fù tutto rapido e istintivo: L’abbracciò! Un’ abbraccio carico di rimpianti. La sentiva più vicina di qualsiasi altra persona , capace di dissipare quelle nubi più di chiunque altro , capace di comprenderlo realmente e lealmente .
    Lei fece altrettanto: contraccambiò quell’abbraccio provando , per la prima volta , un vero senso di completamento. L’appagava enormemente unirsi a lui. Era inspiegabile ma …. sentiva la sua anima nuda e pronta ad un’arrendevole fiducia; fuse, entrambi in un abbandono reciproco , poiché soli non si può vivere!
    Percepivano i propri cuori battere all’unisono , stavolta più forte di quell’incessante pioggia di cui Leonor non aveva più paura. Perché tra le sue braccia si sentiva al sicuro. Una frustata le colpì il cuore ; un’ondata di calore avvolse il suo corpo ; quegli incantevoli sogni tornarono a galla!
    Gli accarezzò i capelli , con un’estenuante movimento , lui se ne beò trovando pace nel cuore ma fuoco nel corpo. Continuò ad accarezzarlo silenziosamente per un tempo indefinito, immergendo il volto nell’incavo del suo collo , inebriandosi di quel miele caldo che era il suo profumo.
    “Vivrai , Michael …. devi solo volerlo! Riprendi in mano la tua vita , circondati solamente di anime pure e sincere … Vedrai che riuscirai a sopportare il tuo destino con dei veri amici accanto … “ le sue parole furono un affannoso sotto vociare, come se il lume della ragione la stesse per abbandonare improvvisamente.
    Il suo fiato caldo gli solleticò il collo , provocando in lui brividi lungo la schiena e uno strano formicolio alle labbra. Il sangue pulsava prepotente nelle vene come se fosse troppo per essere contenuto. La strinse ancora più forte , sentendo i piccoli seni aderirgli al petto. E poi … il proprio corpo fece leva , accostandola adagio , alla sponda del divano.
    Il cuore di Leonor smise di battere e lei di respirare.
    A stento , Michael , allentò la presa . Scivolò con la guancia su quella di Leonor e all’ orecchio le mormorò …
    “ Dimmi che sarà così , che sarà realmente come dici. Giuramelo …. Leonor ..”
    Quelle carezzevole parole le fecero girare la testa. Gli poggiò una mano sul petto, inspirando ancora la sua essenza, poi prese il suo volto tra le mani, costringendolo gentilmente a guardarla, interrompendo, a suo discapito , quell’invitante contatto. Erano talmente vicini che sarebbe bastato così poco per far si che le loro labbra si sfiorassero e che gli istinti prendessero il sopravvento sulla ragione .
    “ Te lo giuro ….” Chiuse gli occhi a quel giuramento.
    “… Incomincia con me .. “ li riaprì , lucidi d’amore. Quell’amore di cui ancora erano inconsapevoli.
    “Sono qui … qui per essere sincera e aiutarti .. sono qui per essere tua amica e..” abbassò lo sguardo e fissando la catenina di lui cominciò a giocherellarci
    “ … e poi c’è Rupert , Alma , Andres , la piccola Emma … Debora … Siamo già in sei , direi che è sufficiente!” rise timidamente , ritornando a guardarlo.
    “Grazie , mio piccolo tesoro prezioso .. Grazie per tutto ciò che hai fatto anche non conoscendomi e per .. tutto ciò che continui a fare senza chiedere nulla in cambio .. ” le scostò una ciocca di capelli dal viso, sfiorandole lo zigomo. Il palato le solleticò. Inspirò sonoramente ..
    Scosse la testa indignata …
    “ Non voglio niente … Perchè mai dovrei voler qualcosa!? … Io …. “ si fermò , la bocca dischiusa , il suo cioccolato caldo nel suo oro colato.
    “ Io … ti voglio bene , Michael … Semplicemente , sinceramente , inspiegabilmente …”
    Sorrise , intimidito da cotanta innocenza e sincerità.
    “ … Perché inspiegabilmente ?” si sfiorò il mento , curioso. La trafisse con lo sguardo.
    “Perché … “ rise sonoramente.
    Era più curioso che mai …. Si morse il labbro ..
    “ … Stai ridendo …. !” disse in preda ai primi cenni di divertimento. Si scostò da lei per guardarla meglio e bearsi di quel sorriso ma lei lo trattenne per la maglietta. Voleva sentire il calore del suo corpo accanto e … quella posizione era così intima da volerla ancora e ancora. La osservò , meravigliato dal gesto. Era sempre così riservata e discreta nelle manifestazioni d’affetto che non credeva potesse farlo. Ne fù lusingato!
    “ .. Perché sei piombato improvvisamente nella mia vita da lasciarmi senza parole . Tu , un perfetto sconosciuto , che in meno di … tre mesi? Si , tre mesi … sei riuscito a comprendermi , consolarmi , scacciare i demoni di un’infanzia dolorosa e piena di solitudine …. Tu , un semplice uomo , non il Re del Pop descrittomi da Rupert in tutti questi anni …”
    Quel sorriso avrebbe potuto illuminare la notte più buia e tempestosa. Lui , definito come un : uomo semplice e sconosciuto. Adorava quelle parole! Gli conferivano un senso di normalità , di umanità , di … Michael e non Michael Jackson. Ma soprattutto sapeva di adorarle perché dette da lei. Dal suo piccolo tesoro prezioso!
    L’abbracciò nuovamente , di getto.
    “ Se avessi potuto evitarti tutto questo dolore , lo avrei fatto Leonor. Se potessi manipolare il tempo , tornerei indietro per cancellare i tuoi tristi ricordi … per starti accanto. Se fossi Dio , ti farei rivivere la tua infanzia … da capo , differente! “
    “No , non vorrei! “ la sua voce tremò
    “Perché? “ si separò da lei , guardandola meravigliato
    “ Perché …. non ti avrei incontrato! E credimi …. sarei più triste di quanto i miei ricordi mi facciano sentire ! Sarebbe insopportabile …”
    “ Leonor … Oh , mia Leonor!” le baciò la fronte con estrema cautela.
    Scandì queste parole adagio, con un fremito nella voce
    “.. Il bene che ti voglio è indescrivibile … Non riuscirei ad esprimerlo neanche con delle parole … La musica sarebbe ,per la prima volta, impotente davanti a tale emozione …. Potrei provarci, ma sarebbe impensabile. ”
    Scese con le labbra verso gli zigomi , li baciò entrambi , poi le sfiorò il naso con il proprio poggiando la fronte sulla sua. Sospirò.
    Ora , lui profumava di vaniglia e menta fresca.
    Leonor non riusciva a capire i suoi atteggiamenti , la confondevano.
    Poi inaspettatamente ,le citò queste parole , tratte da “ Eleonora” di Edgar Allan Poe ,con concitato trasporto ..
    “Per quindici anni , mano nella mano , vagai con Eleonora per questa valle, prima che l’amore entrasse nei nostri cuori. Fu una sera alla fine del suo terzo lustro che ci sedemmo , e abbracciati strettamente, sotto gli alberi simili a serpenti , guardammo le nostre immagini nelle acque del Fiume del Silenzio.
    Non parlammo per il resto di quel dolce giorno e anche l’indomani le nostre parole furono rare e trepidanti. Da quelle onde avevamo evocato il Dio Eros e ora … sentivamo che egli aveva acceso dentro di noi gli spiriti dei nostri antenati ..”
    Prese a sfiorarle, più volte , il naso con il proprio , mentre i suoi occhi si chiudevano , stanchi di resistere , limpidi di sincerità. Solo nascondendoli alla sua vista avrebbe domato tali emozioni.
    La mia Norah fù invasa da un senso di impotenza. Era ad un passo dal crollo. Voleva cedergli , bramava un suo bacio con tutta l’anima. Glielo avrebbe rubato se necessario! L’avrebbe preso a tradimento perché la voglia era tale da accecarla , da confonderla , rendendola pura passione.
    Si sporse verso di lui, verso quell’invitante tentazione. Poteva impossessarsene , non l’avrebbe vista , non avrebbe fatto in tempo a rifiutare perché era a occhi chiusi e lei sarebbe riuscita, almeno per un fugace momento, ad assaporarle.
    L’aria vibrò , il fruscio della sua veste arrivò inconsistente al suo orecchio … aprì gli occhi. Leonor si fermò , si morse il labbro inferiore arrossandolo dolorosamente e poi …
    “Le passioni che per secoli avevano distinto la nostra razza affluivano insieme alle fantasie per le quali essi erano conosciuti e insieme alimentavano la nostra delirante felicità attraverso la Valle dell’Erba dai Molti Colori…” completò il passaggio di quel racconto che sapeva a memoria.
    “E’ il mio passaggio preferito …. “ Michael ne studiò attentamente l’espressione , meravigliandosi che anche lei lo conoscesse a memoria.
    “ Anche … il mio …” disse adagio e incredula

    Nuovamente , un rombo di tuono si infranse a terra e fece tremare i vetri delle finestre. Come se Zeus in persona lo avesse scagliato ,adiroso , per il gesto appena compiuto da lei!
    Poi, bruscamente la luce saltò , lasciandoli completamente al buio.
    Ecco , ora poteva approfittarne. Erano avvolti dalle tenebre.. Poi un guizzo di lucidità la scosse e si maledì per quelle assurde ipotesi . Ma cosa le stava succedendo?! Soprattutto: come si sarebbe giustificata?! Avrebbe veramente rovinato quell’amicizia per un semplice bacio? Poteva definirlo solo un semplice bacio ?
    Prima che potesse scagionarsi dal senso di colpa , lo sentì accarezzarle le spalle per rassicurarla …
    “Non tremare , Leonor. Non è niente , terminerà prima che tu te ne renda conto. Tutto passa , prima o poi!”
    Stava tremando senza rendersene conto. lo sentì ridere leggermente. Immaginò il suo sorriso.
    “ Non vale , queste sono le mie parole !” disse in preda al panico ma con una nota di sarcasmo nella voce.
    Michael rise più sonoramente , divertito dalla sua paura. Lo odiava quando faceva così! Era imprevedibile. Sapeva abilmente passare da un’ umore ad un altro , cambiare espressione ed emozioni. La sorprendeva continuamente!
    “Non muoverti , rimani qui. Cerco una torcia!”
    Percepì il corpo di Michael alzarsi dal divano e quel gradevole tepore abbandonarla. Alcuni passi incerti e poi … bam …. Era andato a sbattere contro qualcosa.
    “Ahy !!!! “
    “Michael , sta attento!!!” ora era lei a ridere .
    “ … Perché riempiono le suite di tavolini bassi!!! Uhm… “
    Leonor continuava a ridere ….
    “ Se non la smetti .. Miss …. te ne pentirai appena tornerà la luce !!!” adorava quando tra l’ offeso e il permaloso la chiamava Miss.
    “Ok , ok … scusa ! Ti prego trova questa torcia .. anche delle candele vanno benissimo … l’importante è che sia una fonte di luce. Non resisto ….”
    Un lampo illuminò la stanza e una saetta tuonò. Sembrava fossero bombardati.
    Leonor si alzò dal divano , soffocando un urlo , completamente spaesata ..
    “Michael …” lo sussurrò appena dalla tensione. Non ebbe risposta.
    “Michael … ti prego … Non è divertente … “ ancora nulla. Una porta che scricchiola , un flebile rumore di passi …
    “Dove sei ? “ mormorò , avanzando incerta . Si ricordò la posizione del tavolino e lo evitò accuratamente.
    Sospirò pesantemente mentre si portava al centro della stanza …
    “ Tutto questo è tremendamente snervante …. Non sei divertente …. Se al tre non sei qui con una torcia o qualsiasi altra cosa .. urlo ! E Wayne correrà in mio aiuto !! “ tacque per un ‘attimo
    “ Uno …. Michael ti imploro per l’ultima volta …. Due …. “
    Non pronunciò il tre perché una mano , dietro di lei e più veloce di lei, le chiuse delicatamente la bocca , posando l’altra sul suo fianco.
    Pericolosamente vicino , le sussurrò …
    “ … Tre …” Poi, ancora un lampo accompagnato da uno scroscio di pioggia incontrollabile. Fece scivolare anche l’altra mano lungo il fianco, liberando la sua bocca.
    “ Sei ….. “ sentiva l’affanno salirle in gola
    “Sono ?!”
    “ In Italiano ti direi che sei … uno stronzo!”
    Rise , perché conosceva bene il significato di quella parola. Frank usava imprecare di tanto in tanto quando si arrabbiava e lui aveva involontariamente impresso nella memoria alcuni termini.
    Le adagiò i capelli da un lato , erano ancora umidi. Continuò ..
    “Dei termini così scurrili non si addicono alla tua persona ..!”
    Fece finta di ignorare quei brividi che al suo tocco la percorsero.
    Con esile voce , rispose … “ Odio i temporali e lo sai benissimo! Odio la pioggia …. Tutto ciò che è violento e impetuoso proprio non lo sopporto .“
    L’abbracciò da dietro, stringendola in vita. il corpo di Michael aderiva tremendamente al proprio , percepiva ogni muscolo , ogni morbidezza , ogni curva.
    “Non devi avere paura della pioggia , Leonor !” era teneramente disarmante
    “Michael , io … “
    Le sue mani esperte la invitarono a voltarsi, sempre mantenendo quell’intimo contatto.
    “Sciii …. Ascolta !” le poggiò un dito sulle labbra per non farla continuare.
    “Ascolta attentamente il suono della pioggia. Io … lo amo!”
    Non ebbe risposta.
    “ Lo senti ? Senti la sua delicatezza?” chiese dolcemente
    “No , Michael … non sento niente … proprio non ci riesco!”
    “Chiudi gli occhi …”
    “Non sentirei nulla ugualmente … Non riesco a percepire la delicatezza di questo tintinnio … E’ fastidioso per me!”
    “Non è un semplice tintinnio …. Ti prego … ascolta! Fallo per me !” era tremendamente disarmante.
    Si arrese “D’accordo ! Delle volte sei proprio insistente come un bambino!”
    “Lo so !” Era certa avesse sorriso . Non rispose …. Ascoltò.
    Le prese la mano e se l’appoggiò sul cuore ,accarezzandola …
    “Ora … ascolta e senti …”
    “Ascolterò …”
    “No Leonor , devi anche sentire ! Sono due sensazioni ben differenti … “
    Lui attese un ‘ istante , sospirò e …
    “ …. La pioggia è : Il battito di un cuore! E’ incessante e pieno di foga quando è violenta ; è passionale e sconvolgente quando viene trasportata dal vento ; è languido e invitante quando picchietta leggera sul prato …. “
    Spostò la propria mano al petto di Leonor …
    “ … Infine … è impaurito e confuso quando … sta per piovere. Anche in quel breve istante ne sento l’impercettibile suono ..”
    La tirò a sé inaspettatamente e piegandosi leggermente posò il suo orecchio su quel cuore. La strinse con tutta la forza che aveva in corpo per sentirlo nitidamente. Lo ascoltò, lo sentì!
    Era tutti i suoni della pioggia. Li racchiudeva magicamente nel suo piccolo cuore. Come poteva una creatura fragile come lei avere la forza di essere pioggia senza saperlo? Lei, che adorava la neve : un’ altro elemento carico di mistero ma totalmente diverso. Quella pioggia , all’apparenza sana in un periodo di siccità, era capace di far straripare i fiumi! Di far annegare!
    Si sentiva sommerso da lei , cercava di respirare, ma quella stanza sembrava priva d’aria.
    “ Non farmi questo , Michael …” lo supplicò in un affanno , vinta dai suoi gesti.
    “ Perché , cosa credi che stia facendo ?” ancora chino sul suo petto , le accarezzò languidamente la schiena.
    “ Stai .. per farmi diventare … pioggia! E io ….” La testa le pulsava , sentiva il pavimento sotto i suoi piedi cedere. Palava a stento.
    “Allora , diventa pioggia … diventa incessante … leggera … inebriante ..” le sue parole erano un’implorazione , una nascosta preghiera.
    “ Io … non ne avrei la forza … non reggerei tale impeto. Sono debole , paurosamente debole !” Affondò le sue esili dita tra quei riccioli scuri , percependone la consistenza e la morbidezza.
    “ Io sento di amarla più di quanto dovrei …. La amo inspiegabilmente .. e mi arrenderei volentieri ad essa se solo ..”

    Non riuscì a continuare perché quelle estenuanti carezze lo stavano facendo impazzire , privandolo della saggia coscienza. Il buio celava i suoi occhi liquidi di amore , le sue labbra pulsanti di bisogno. Ringraziò Dio per quell’oscurità. Non poteva rovinare tutto , non poteva farla scappare impaurita per ciò che si era reso conto provare. Era sbagliato , era un tradimento. Allora, perché solo pensando a quella tremenda infedeltà si sentiva … vivo? Il suo Dio non esisteva più? Quel Dio che lo aveva sempre rincuorato e aiutato nei momenti dolorosi della propria vita , quell’amorevole padre che gli indicava la retta via, ora era fuggito indignato da quei desideri. Lasciando spazio al destino , il cinico e incostante fato a cui Leonor credeva e che ora lo stava spingendo tra le sue braccia , che come un’ancora di salvezza l’aveva gettata in quell’oceano che era la sua vita.
    Sempre su di lei , scivolò cautamente , senza perdere neanche un millimetro del suo petto , verso il collo. Le labbra sfiorarono la fossetta del giugulo , dove riposava ignara quella piccola chiave dorata. Le portò una mano al collo , avvolgendo il suo zigomo in una dolce morsa. Sentiva il flusso impetuoso del suo sangue pompare all’impazzata , il battito del cuore salirle in gola. Quella pelle lo arse improvvisamente, cominciò a darle piccoli e delicati baci sul collo. Stava cedendo , non poteva più nascondersi dietro al banale ruolo d’amico :un amico non desidera ciò che agognava lui , un’ amico non muore dalla voglia di sentire quel corpo tra le proprie braccia , non ambisce alla conquista del suo cuore. Un amico … non ama come lui!
    Più osava , più pregava di essere punito ,più accompagnava quei baci all’estremità delle sue labbra cremisi, più cercava la redenzione. Tuttavia nessuno sembrava ascoltare quegli implori. Spettava a lui controllare gli impulsi , spettava a lui il fardello dei propri rimorsi ma non sembrava preoccuparsene. Non ci sarebbe mai riuscito, perché in sua presenza diventata vento , quel vento impetuoso che trasportava la pioggia in luoghi lontani e arcani ; diventava nube , quella nube grigia e pesante, capace di far scoppiare un temporale ; diventava terra , quella terra che assorbiva ogni goccia di quella pioggia caduta dal cielo ; diventava sole , per scaldarla, facendola evaporare e tornare a lui che era anche … aria. Ma ora i suoi movimenti erano incontrollabili , repressi troppo a lungo per essere fermati; la mano libera accarezzò i suoi lombi , accostandola a sé ; un’ altro bacio al confine delle sue labbra , lento , umido , caldo …. Poi , le sue parole ridotte ad
    un’ affannato gemito …

    “ Potrebbe travolgerti … Non puoi , non devi Michael !Ti ruberebbe alla tua famiglia e … loro non meritano questo ….”
    Le prese entrambi le mani portandole alle labbra, e baciandole esalò l’ultimo briciolo di lume rimasto …
    “Non ti accorgi di quanto tu sia simile a questa pioggia che odi tanto?! A questa pioggia che io .. amo da sempre … Che mi ha ispirato , accompagnato per la maggior parte della mia vita , che mi fatto gioire , sentire solo e che ora …. sta imprigionando il mio cuore … Non capisci che .. sei sempre stata al mio fianco!? Ho scritto di te , sognato di te , ti ho vista prima ancora di conoscerti … prima ancora che …”
    La luce tornò , come la melodia di Debussy.
    Lo scintillio dei loro occhi era accecante , il loro volto era intriso da una voglia incontrollabile , la loro consapevolezza venne a galla per la prima volta , sconvolgendoli. Un bussare alla porta li fece sussultare , le loro mani , ancora avvolte le une nelle altre , si sciolsero ; i loro corpi , incollati tra loro, si separarono a malincuore. Leonor indietreggiò , vacillando vistosamente , Michael le porse la mano per darle stabilità ma lei rifiutò palesemente. Distolse lo sguardo , incrociando le braccia al petto nervosamente. Un’ altro bussare …
    Michael era come sordo, continuava a guardarla , maledicendosi , chiedendosi cosa provasse … se lo odiasse per aver rovinato tutto! Perché lui .. si detestava!
    Il bussare si fece più insistente …
    Leonor era assente, seppe solo mormorare …
    “Apri …”
    Michael fece un passo avanti, lei indietreggiò ancora.
    “Per favore … apri “ era un’ implorazione. Continuava a non guardarlo.
    Rivolse uno sguardo afflitto alla porta e con voce monotono , come se sapesse, chiese … “Chi è … ? ”
    Proprio in quell’istante Robert aprì la porta , affacciandosi per metà …
    “Michael , sono venuto per essere certo che andasse tutto bene. Wayne mi ha detto di non preoccuparmi ma il blackout …”
    Lo interruppe prima che potesse terminare ..” Grazie, Robert. Va tutto bene !”
    La guardia del corpo spostò curiosamente lo sguardo su Leonor che lo osservò fugacemente dandogli poi il suo profilo …
    “Buonasera , Miss Leonor ..!” era incerto e meravigliato della sua presenza nella stanza di Michael a quell’ ora tarda …
    “Buonasera , Robert … “
    La voce lontana di Wayne nel corridoio li raggiunse …
    “ Robert che diavolo stai facendo?” l’espressione di Robert era spazientita …
    Wayne fece capolinea dietro al suo collega , precedendolo aprì totalmente la porta. Entrò.
    La loro tensione era palpabile e Wayne se ne accorse all’istante. Il suo sguardo saltò dal viso di Leonor a quello di Michael …..
    “Scusa , Michael … Scusate …. E’ tardi e non era sua intenzione disturbare!”
    Robert sospirò , proprio non capiva quel giustificarsi! Non era stato mai necessario con Michael, era normale controllare che tutto andasse bene !
    Leonor ruppe il silenzio e quello che disse lasciò Michael irrequieto
    “Nessun disturbo Wayne , stavo andando ! Michael ,ritorno nella mia stanza … il temporale è cessato ! “
    Continuando a non guardarlo si diresse verso la porta ..
    “Leonor ….. “
    Lo interruppe bruscamente … “ Michael sto bene ! Voglio solo … dormire !” e se ne andò con le lacrime agli occhi.
    Wayne seguì con lo sguardo Leonor andar via , preoccupato e accigliato. Robert , silenziosamente , la seguì , chiudendo la porta alle proprie spalle , lasciando Wayne solo con Michael.

    Si guardarono per un breve momento. Michael era trafitto dalla pena , dal rimpianto , schiacciato da un desiderio troppo forte da controllare ma che andava represso , per il bene di entrambi … di tutti. Aveva ceduto! Non era riuscito a controllarsi , era stato stupido , avventato e sconsiderato. L’aveva stravolta , sbigottita .. lasciata andare via in lacrime. Come si sarebbe potuta ancora fidare di lui? Aprì le tende di quell’enorme porta-finestra: il cielo si stava liberando di quelle minacciose nubi , la luna era tornata visibile e le stelle danzavano fiere intorno ad essa. L’aprì! Uscì fuori per schiarirsi le idee e placare il suo ardore !
    Wyne si avvicinò con discrezione e con profondo rispetto gli chiese ..
    “Michael ,che sta succedendo ?”
    “Wayne non è il momento “ Portò le mani in tasca , trasse un lungo respiro
    “Cosa le hai fatto ? … “ fece una pausa , poi con voce bassa e impaurita …. “Cosa state facendo , Michael ?”
    Si voltò di scatto verso l’amico , con occhi lucidi e pieni di paura ma nello stesso tempo combattivi …
    “Ho detto che .. ORA .. non mi va di parlarne! Questa è la mia vita Wayne! …Sono stufo .. stufo di essere controllato! Di dare spiegazione ad ogni mio comportamento!!”
    “Michael , ora non sono più la tua guardia del corpo , ma ti parlo d’ amico. Ti prego …. sta attento !” le sue parole furono una supplica. Teneva veramente a quel piccolo gioiello. E sapeva abbastanza di lei da essere certo che non avrebbe retto, nuovamente, un’altra perdita!
    “ E’ fragile! .. Troppo debole per reggere la mole del tuo nome , per incatenarsi alla tua prigione dorata …. per affrontare tutto ciò! “
    Era disgustosamente sincero e si odiava per questo. Sapeva di farlo soffrire enormemente dicendo ciò!
    “Wayne, io … non voglio ascoltare queste stronzate! Credi anche tu che io non meriti una vita normale, che non meriti l’amore vero di una donna ? il mio destino è quello di restare solo , per il semplice fatto di essere Il Re del Pop? “
    “Credo che …. non sia facile per chi ti sta accanto , non che non lo meriti. Ne hai bisogno più di chiunque altro! E io sarei felice se tu trovassi la pace che cerchi … ma …. se veramente tieni a lei , si cauto. Controllati!” Portò una mano tra i capelli nervosamente e poi continuò , avvicinandosi a Michael …
    “Dannazione Medusa, la stampa potrebbe distruggerla , inventare cose , addirittura seguirla. Sono ossessionati da te e da qualsiasi novità sul tuo conto e lei sarebbe una preda succulenta! E poi …. come farai con Debora ?”
    “Sai benissimo che non amo Debora !!!” Il suo tono era freddo e esausto
    “ E’ un’amica che mi sta permettendo di realizzare il mio più grande sogno! La rispetto e ammiro, ma niente di più. Credevo che il suo affetto e un figlio potessero bastarmi ma …. “
    Abbassò lo sguardo e poi lo rialzò alla luna. Delle piccole rughe di sofferenza si disegnarono sulla sua fronte. Quando i dubbi lo assalivano e la disperazione lo schiacciava il suo sguardo diventava vacuo e quelle piccole rughe gli conferivano almeno dieci anni in più! Cominciò a giocherellare con la sua collanina , completamente assente.
    Wayne si fece più vicino , appoggiandogli fraternamente una mano sulla spalla. Come se quel gesto potesse rincuorarlo!
    Con voce pacata disse …
    “ Lei, ha già perso troppe persone care , Michael! Non sopporterebbe di perdere anche te !”
    “Non mi perderà mai , Wayne. Io, ne sono innamorato! Irrimediabilmente innamorato! “
    Lo guardò di sfuggita ,come se quel segreto non andasse svelato per nessun motivo al mondo , come se al solo pensiero qualcosa di orribile potesse accadere. Rientrò , si sedette stancamente sulla poltrona , chiuse gli occhi ormai colmi di lacrime e ..
    “E poi .. chi ti dice che lei provi anche un minimo di amore per me? Mi vuole bene e di questo ne sono consapevole , è una vera amica .. buona e pronta a sacrificarsi per chiunque ne abbia bisogno ma ….. io parlo di Amore , Wayne! Quell’amore che la notte non ti permette di dormire finché lei non è al tuo fianco , quell’amore che ti riempie lo stomaco di farfalle , quell’amore che sai durerà per sempre e per il quale potresti anche … morire! Mio Dio , è piombata nella mia vita come un’ inaspettato e fresco temporale estivo!”
    Portò le mani al volto , disperato.
    Lentamente Wayne si sedette sul bracciolo della poltrona e lo esortò a riprendere il controllo. Doveva essere forte , forte per entrambi e pensare lucidamente.
    “L’ ho capito dal primo momento in cui l’ho conosciuta: Leonor è speciale e sapevo che te ne saresti innamorato. E’ perfetta per te, Medusa!” Rise . Voleva spezzare quella tensione assurda!
    “E sono certo che anche lei stia morendo per te. Ma è una ragazza estremamente intelligente e rispettosa , non oserebbe mai mettersi tra te , Debora e Prince, andrebbe contro la sua moralità! Ricorda Mike , non sa per quali reali motivi hai sposato Debora! Vede semplicemente … una famiglia!”
    “Come vorrei esserne certo quanto te , Man in Black!”
    Sulle sue labbra si disegnò un’esile sorriso. Immaginare quell’amore l’aveva reso, per un’ istante, l’uomo più felice del mondo. Il solo pensiero di “loro” insieme aveva dissipato quelle nubi minacciose che da una vita incombevano su di lui, soffocandolo. Si ricompose , si alzò e prese un bicchiere d’acqua.
    Wayne lo seguì silenziosamente con lo sguardo …
    “Voglio darti un consiglio Michael … fa quello che ritieni giusto , non sarò di certo io a impedirtelo , ma … usa la testa, non puoi sbagliare! Quindi sì prudente. La lontananza è una subdola nemica! Se , per ipotesi , tutto dovesse precipitare … sarebbe disastroso per il suo cuore e per il tuo!”
    “La speranza Wayne , la speranza! Senza essa siamo finiti!” mormorò , stanco.
    “La speranza è un concetto , un pensiero Mike! Ora , devi essere concreto!”
    Non considerò le sue ultime parole ..
    “Lasciami solo Wayne .. ho bisogno di riposare!”
    “Come vuoi … Michael..” uscì , chiudendo la porta alle proprie spalle. Esitò davanti la porta di Leonor , cercando di captare qualsiasi suono gli permettesse di capire se stesse bene. Ma niente! Un silenzio inquietante!

    Ora era solo, in quella grande suite. Il chiarore della Luna si posava su quei preziosi mobili, intrappolando la sua luce e creando indefinite forme sui muri e sul pavimento. Si guardò intorno , spaesato, inquieto , triste. Quell’immagine di lui calzava a pennello : un uomo , un semplice uomo , solo in quell’immenso e buio universo. Poi .. improvvisamente … lei! Lei che : era luce , pioggia , luna, amore e pace. Lei che con discrezione e cautela aveva riportato chiarore in quella sbiadita esistenza.
    Lo sovrastava , lo affannava e incombeva sul suo cuore rendendolo frenetico e pieno di paura al solo pensiero di perderla.
    Si avvicinò alla porta comunicante , gli sarebbe bastato sentire il suo respiro , anche un suo passo , ma .. nulla. Accarezzò quella porta immaginando il suo volto , silenziosamente le chiese scusa .

    Leonor era ancora addossata stancamente alla porta , immobile come una statua di sabbia, sull’orlo del disfacimento. Anche solo un minimo movimento , anche solo un soffio , l’avrebbero sgretolata in mille e invisibili granuli.
    Pochi minuti fa, in quella stanza , al buio , tra le sue braccia , aveva perso la coscienza di se , diventando impulso e possessione. Ma paurosamente completa!
    Era confusa , preda di mille pensieri , il suo cuore non voleva smettere di dimenarsi e il suo affanno stava per soffocarla.
    Un’unica domanda: Perché? Perché quelle parole? Perché quei gesti?
    Stava diventando pazza , travisando la realtà?!
    Eppure …. quelle parole le erano entrate nell’anima , sembravano così vere , piene di nascosti segreti!
    No! No! Era sposato, amava un’altra donna e lei non voleva soffrire nuovamente. Non voleva dipenderne ,per poi vederlo andar via!
    C’era solo una spiegazione logica a quelle azioni : il dolore e la paura per Prince e Debora lo avevano spinto tra le sue braccia per cercare conforto e aiuto. Un aiuto che lei non gli avrebbe mai negato. Si erano ritrovati entrambi , tremendamente soli , bisognosi di quella fiducia mai data a nessuno! Perché erano così simili!
    Stava ricominciando a piovere!
    Si scosse da quella languida tortura e con movimenti decisi aprì la porta- finestra. Un lampo cadde a terra , uscì sul terrazzo , la pioggia cadde improvvisa e fitta , aprì le braccia al cielo , chiuse gli occhi e …. si fece travolgere da quell’elemento.
    Ora la sentiva veramente , la percepiva in ogni parte del suo corpo , entrare strisciante dentro di se … Divenne pioggia.
    Battente , impetuosa …. fresca , leggera.

    La pioggia è vita; la pioggia è la discesa del cielo sulla terra; senza la pioggia, non ci potrebbe essere vita.



    Edited by Michael58AliasBlank - 14/2/2011, 10:51
     
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  12. cinzia 62
     
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    Adoro quello che scrivi e come lo scrivi!Bellissimo il disegno.
     
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    Ciao Blank sono Eleonora,piacere .Capitolo sublime,molto lungo ci ho messo 2 ore per leggerlo,ma tremendamente romantico. Finalmente Michael ha ammesso di amare Leonor :rolleyes: UFFA ma perche hanno bussato alla porta perche Michael si e fermato ,e poi CONTROLLARSIIIII no non deve controllarsi deve cedere all amore che prova per Leonor .CONTINUAAAAA :love: :noncela:

    Ciao Blank ho visto che hai il mio stesso nome :lol: :love:
     
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  14. Michael58AliasBlank
     
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    CITAZIONE (Who is it =D @ 11/11/2010, 13:07)
    Ciao Blank sono Eleonora,piacere .Capitolo sublime,molto lungo ci ho messo 2 ore per leggerlo,ma tremendamente romantico. Finalmente Michael ha ammesso di amare Leonor :rolleyes: UFFA ma perche hanno bussato alla porta perche Michael si e fermato ,e poi CONTROLLARSIIIII no non deve controllarsi deve cedere all amore che prova per Leonor .CONTINUAAAAA :love: :noncela:

    Ciao Blank ho visto che hai il mio stesso nome :lol: :love:

    Ciao Ele ... si , abbiamo anche lo stesso nome della protagonista .. guarda caso in italiano vuol dire Eleonora !!!!! Che sia un caso !!??
    Grazie dei complimenti sei un tesoro .... Credo che ci vorrà un po di tempo prima che i nostri innamorati si dichiarino l'un l'altro: Norah è molto moralista e nn farebbe del male ad una mosca e lui è un uomo sposato e ancora non è pienamente cosciente delle sue emozioni. è confusa .... in preda al panico!!! Michael è sicuro di amarla , è un uomo maturo , la vita lo ha messo davanti a delle prove , delle scelte e conosce la differenza tra affetto e amore ma ha fatto un voto , si è sposato ed è come mentire a Dio . essendo profondamente pieno di Fede si sente peccatore .... inoltre non vuole che Leonor soffra e si ritiene pericoloso per lei , non vuole privarla della vita , della libertà che la sua gabbia dorata ruba!!! Poi ... lo amerà quanto lui ama lei? I dubbi si insinuano ..... quant'è difficile amare ma non preoccuparti ... perchè ...... SORPRESA.... :**:
    Ti abbraccio forte Ele e grzie di condividere con me la mia favola ... :--:
    PS: non dimentichiamoci di Dorian ... il male è sempre in agguato!!!! Agisce quando la debolezza prende il sopravvento!!!
     
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    La stavo seguendo sul MJJF, ma ho deciso che continuerò a seguirla qua Blank.
    Amo questa storia, tanto.
    E penso che, alla fine, diventerà come un libro che non mi stancherò mai di rileggere.
    Stamperò questa storia, e sarà la prima.

    CITAZIONE
    ...parlo di Amore , Wayne! Quell’amore che la notte non ti fa dormire finché lei non è al tuo fianco , quell’amore che ti riempie lo stomaco di farfalle , quell’amore che sai durerà per sempre e per il quale potresti anche … morire! Mio Dio , è piombata nella mia vita come un’ inaspettato e fresco temporale estivo! Io, ne sono innamorato! Irrimediabilmente innamorato!

    Queste parole mi hanno fortemente colpita, forse perchè sono parole che in qualche modo rispecchiano l'amore che provo per il mio fidanzato.

    Mi piace da morire il tuo modo di raccontare, scrivere ma soprattutto mi piace la passione con la quale lo fai che, ti assicuro, arriva molto più di quanto tu possa immaginare.

    Grazie per questa bellissima storia.
    Attendo il continuo. :)
     
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308 replies since 1/11/2010, 13:21   6996 views
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