Silk & Orchid

Round Robin n 2 [nc 17]

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  1. °Alexandra°
     
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    "Mei...ma cosa stai dicendo...?"
    Ripetè Michael con gli occhi già appannati dal piacere.
    Quello non fu un rimprovero e Mei difatti nemmeno lo udì tanta era l'eccitazione per entrambi.

    "Sai quant'è carico questo cannone, Mei?"
    E nemmeno questa fu una domanda,ma solo un invito a scoprirne la risposta.

    Mei gli strinse il sesso così forte che le nocche della mano le si fecero ancora più bianche del normale e Michael respirò rumorosamente,gemendo di piacere.

    "Si...da brava...così..."
    Ormai era un massaggio frenetico e il polso della giovane cameriera faceva su e giù in un modo quasi spasmodico.
    Non voleva farlo venire,ma si era fatta prendere troppo dall'eccitazione.Michael infatti la bloccò proprio quando capì che sarebbe giunto al limite da li a poco.
    Le sollevò la divisa fino all'addome e poi la sospinse all'indietro facendole poggiare la schiena sulla scrivania.
    Poi prese a sfilarle gli slip...
     
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  2.  
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    Curiosità... di che anno/era si tratta? eheh.
     
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  3. cinzia 62
     
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    Mio Dio Ale sei unica!Meravigliosa la frase:io sono abituata ai petardi cinesi,non ai cannoni americani!Da morireee!
     
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  4. V e l e n o
     
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    Era una bambola preziosa tra le sue mani. Poteva farne ciò che più desiderava.
    Per un attimo si fermò ad ammirare quel triangolo di carne sorprendentemente e completamente rasato. Potè notare come, anche lì, la sua pelle sembrasse fatta della porcellana più pregiata. La accarezzò con il dito medio per accertarsi che fosse tutto vero.
    Mei inspirò una gran quantità d'aria e piegò ulteriormente la testa all'indietro.

    Con grande fatica Michael spostò la sua attenzione sulle gambe. Voleva godersela centimetro per centimetro, voleva accertarsi che quella meraviglia che si trovava sdraiata di fronte a lui, fosse una vera donna e non una creatura aliena dalle sembianze assolutamente perfette.
    I muscoli delle cosce si tesero a contatto con il palmo della mano di Michael, che proseguiva ebbra il suo cammino.
    Arrivò fino alle caviglie, ne tastò ogni sporgenza e ne rinchiuse una nel pugno.
    Era talmente piccola da sembrare veramente quella di una bambola.
    Sfilò una scarpetta e si trovò davanti un piede perfetto dalle unghie laccate color rosso.
    Era il piede aggraziato di una ballerina, ne era sicuro.
    Lo guardò per un altro po' di tempo, ripensando a tutta la bellezza che aveva avuto modo di ammirare e di toccare, dopo di che si rialzò in piedi, le si avvicinò all'orecchio e le sussurrò con il solo suono del respiro:
    -Adesso balliamo.-
     
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  5. »Cleo
     
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    CITAZIONE
    "Niente,io...dicevo che sono abituata ai petardi cinesi e non ai cannoni americani!"


    Bravissime! :clap:
     
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  6. Ylenia Jackson 94
     
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    Oddio che bel continuo.....
    Già iniziamo bene!!!
    Continuateeeeee
     
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  7. °dirty°
     
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    Si mise seduta su quell'appoggio di legno scuro dove solo una mezzora prima aveva appoggiato il vassoio per servirlo, dove solo una manciata di minuti appena trascorsi, ma già appartenenti al passato, avevano segnato il momento del suo armistizio nella dura battaglia contro la volontà di non rischiare.

    Come poteva essere successo tutto questo?
    Decise che non c'era tempo per concedersi simili dubbi, questo era il tempo per lasciarsi andare.

    Con le piccole dita affusolate gli aprì la camicia, slacciandone accuratamente un bottone alla volta, con garbo e grazia, senza mai togliere gli occhi dai suoi.

    Lui la lasciò fare e quasi sorrise di tanta delicatezza, al contrario suo, data poca pietà che aveva avuto poco fa lui, nei confronti della sua camicetta.

    Lentamente lo liberò anche della maglietta candida e lo osservò con perizia, scrutando ogni millimetro nascosto del petto liscio.
    Vi posò mille piccoli baci, mentre lui le aveva già aperto le gambe sottili facendosi strata attraverso di esse, alla ricerca di un Eden proibito ma imminente.

    Un gemito di piacere ed una scossa elettrica quando sentì le lunghe dita di Michael insinuarsi fra le pieghe del suo piacere, e muoversi lentamente, inesorabilmente, come serpenti danzanti al ritmo di un flauto magico, lubrificate e libere, immerse in lei.
     
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  8. Ylenia Jackson 94
     
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    Continuateee *---*
     
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  9.  
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    “Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli

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    Mei si pentì un attimo dopo di aver tradotto quell’espressione che le era salita alle labbra spontaneamente, in risposta a ciò che non credeva possibile esistere se non nelle fantasie più sfrenate delle sue amiche ai tempi del liceo, quando si rinchiudevano nei bagni per guardare tutte insieme le foto osè di certi giornaletti porno.
    Non era vergine, il sesso lo aveva imparato presto, complice un cugino intraprendente che le metteva le mani dappertutto ed alla fine era riuscito a prenderla in un giorno di pioggia, mentre i suoi genitori sorseggiavano il the in cucina.
    Fu abbastanza traumatico per una ragazzina di 15 anni, saper di aver perso con la verginità, il passaporto per la felicità coniugale, ma ben presto si rese conto che in America certi valori non sono poi così importanti come avevano spiegato a lei.
    Poi non ci fu molto di più, se non qualche fugace incontro che non le aveva lasciato nemmeno il tempo dei ricordi.
    Mei aspettava l’amore con la a maiuscola, quello che vedeva al cinema o leggeva nei libri la sera prima di addormentarsi.
    Non voleva concedersi a passioni fugaci e prive di sentimento. Se l’era imposto, ne aveva fatto il suo credo.
    Gli uomini non l’avrebbero più usata per il loro piacere. Il suo era più importante, ma avrebbe atteso l’uomo giusto, quello che sarebbe stato in grado di soffiare nel suo dizi una melodia celestiale e struggente.

    Michael la stava obbligando a stendersi con ferma dolcezza, liberando la scrivania da qualsiasi ostacolo che le impedisse di stare comoda.
    Le aveva sfilato la camicetta e sciolto i capelli e ora Mei incrociava le mani sul seno in un ultimo tentativo di difendersi dal desiderio incontrollato che leggeva nei suoi occhi.
    Anche lei aveva quell’espressione? Anche lei lo voleva con la stessa intensità?

    “E’ sbagliato…io non devo. Ti prego…”
    Ma lui non la ascoltava e continuava a fissarla baciando e leccando il suo piede, la caviglia, il sensibile incavo dietro il ginocchio e continuando inesorabile l’ascesa verso la sua calda meta. Si fermò per carezzarle con un dito la pelle morbida intorno alla piccola fessura rosa inumidita dalla sua stessa voglia e poi lo introdusse piano, leggero e rispettoso, finchè non la sentì ansimare e non le vide sollevare il torace ritmicamente scosso dai sospiri.

    “Credi ancora che sia sbagliato?”
    Insinuò in lei il dubbio poggiando le sue labbra li dove poteva suggere il frutto dei suoi tocchi leggeri e il corpo di Mei si tese come un arco pronto a scoccare la freccia.

    “No…”
    Mormorò lei d’istinto, poiché la ragione l’aveva ormai abbandonata e quando aprì gli occhi vide solo quelli di Michael,vicinissimi e li spalancò di colpo quando lo sentì entrare in lei lentamente,facendosi strada senza fretta.

    “Chiedimi di smettere Mei..”
    Michael si muoveva dentro di lei esasperando i suoi sensi e portandole le mani oltre la testa, intrappolandole fra le sue.

    “Chiedimelo..”
    Le sussurrò all’orecchio prima di baciarle il collo e catturarle il mento fra le labbra.
    Lei rispose aderendo maggiormente per sentire ogni spinta, per tradurgli la sua resa.

    “Non fermarti, non…”
    Gli disse quando lo senti aumentare il ritmo e condurla inesorabilmente verso l’estasi suprema.
    Si contrasse in un vuoto fatto di colori accesi, vivi e scanditi dalla musica dei suoi gemiti che Michael soffocò in bacio appassionato e profondo. Poi lui si sollevò e uscì da lei spargendole sul ventre il prodotto del loro amplesso e il suo grido si spense sul seno ansante di Mei
     
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  10. cinzia 62
     
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    Buon giorno Malice!Grazie per questo sensualissimo aggiornamento...
     
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  11. Ylenia Jackson 94
     
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    Che bello collegarsi e leggere questo splendido aggiornamento O.O
    Ma è già tutto finito??? :shifty: :shifty: Così in fretta??
     
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    “Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli

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    La prima volta può essere un pò frettolosa.. soprattutto se si è caricata precedentemente di troppe aspettative .Ma questo è solo il primo round. Abbiate fede
     
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  13. Ylenia Jackson 94
     
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    Fateci un favore a tutte quante: Legate Michael!!!
    Penso che qui, tutte vorrebbero una scena simile *__*
     
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    None of your scars can make me love you less

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    Mei si sollevò dal legno che le aderiva alla schiena e guardò il suo ventre imperlato da quelle gocce traslucide e ancora tiepide mentre Michael,labbra socchiuse e fiato corto,restava appoggiato con entrambe le mani alla scrivania riprendendo lentamente contatto con tutto ciò che non fosse lei e quel velluto ardente che lo aveva accolto. Era sconvolto dalla violenza del desiderio che lo aveva spinto sul suo corpo come un disperato,mandando in fumo tutto,persino il suo proverbiale buon senso e la sua innata cautela verso il sesso femminile. La guardò mentre rabbrividiva appena, la peluria impalpabile che le velava le braccia si tese reagendo alla tensione che ora,dopo che la calda marea dell'orgasmo si era del tutto ritirata,l'aveva presa.

    "Aspetta...ci penso io."
    Afferrò un fazzoletto e le si avvicinò tamponando con premura il suo seme che le striava la pelle lattea,come fosse una ferita da disinfettare. Lei lo lasciò fare guardando i capelli lisci che gli ricadevano ai lati e l'espressione seria sul viso magro ma indiscutibilmente bello e pensò che forse era folle,ma non si pentiva affatto di come gli si era concessa. Michael allora le sfiorò il braccio inspirando a fondo e seguendo con gli occhi la propria mano che risaliva verso il viso,la guancia,dove prese a carezzare con decisione lì dove il rossore del piacere era ancora visibile,come a cercare conferma di non aver sbagliato in fondo.
    Mei con occhi liquidi e agitati, gli appoggiò la fronte alla spalla a quel punto e Michael sentì il cuore sprofondare,certo che sarebbe scoppiata in lacrime,che avrebbe sentito quelle gocce salate sovrapporsi al sapore dolcissimo e inebriante del suo corpo.

    "Grazie"
    Sussurrò invece in modo appena percettibile aggrappandosi con le dita sottili alla sua camicia slacciata.
    Le accarezzò i capelli sciolti chiudendo gli occhi e rilasciando un respiro che tratteneva da troppo tempo.
    Non chiese di cosa,nè perchè,la guardò e seppe che in ogni caso non glielo avrebbe detto,si vergognava troppo. Si limitò a sorridere e a stringerla forte baciandola tra i capelli profumati, avvolgendola tutta,tanto era minuta e deliziosa,tra le sue braccia che pure non erano un fascio di muscoli.
    Quando i piedi di lei toccarono di nuovo terra silenziosi,Michael rimase a guardarla,aiutandola a rivestirsi senza parlare. Le porse anche un bicchiere di aranciata che Mei bevve e le cancellò con il pollice uno sbaffo di rossetto facendola sorridere.

    "Posso portare via il vassoio?"
    Chiese infine guardandolo negli occhi. Michael si sedette di nuovo e la situazione combaciò assurdamente con quella di partenza,quando Mei era appena entrata e la tempesta si era appena fatta annunciare da una brezza leggera.

    "Sì,grazie."
    Rispose.
    Subito scattò veloce ed efficiente come gliel'avevano promessa,raccolse tutto e chiuse la porta alle spalle dopo avergli rivolto un sorriso che si posò leggero sul suo petto.

    Michael abbandonò la schiena alla poltrona a quel punto e guardò lo schermo del computer.
    Aveva una mail da DartFener66.

    Sei un osso duro KingAppleHead ma te l'ho fatta all'ultimo momento,se gradisci tuttavia posso proporti un accordo,ti rivendo il juke box ad un prezzo maggiorato solo del 50%...
    Non fare quella faccia,lo sai anche tu che è un affare!
    Aspetto notizie dalla mia astronave.
    Dart

    La chiuse e la cestinò scuotendo la testa,al momento l'unica canzone che voleva sentire era quella che gli risuonava in testa prepotentemente ed aveva come unica voce quella di Mei Li. Tutto il resto solo rumore.
     
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  15. °Alexandra°
     
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    Un pomeriggio fra tanti,Mei,stava in cucina a sciacquare alcune stoviglie compresa la tazza di thè verde che solitamente prendeva nella sua ora di pausa.
    Ad un certo punto udì dei passi dietro di se.
    Il cuore cominciò a martellarle in petto con un ritmo quasi innaturale.

    Udì gli ultimi colpi dei tacchetti dei mocassini sul pavimento.
    "Oh è lei signor Michael!"
    Sussultò voltandosi di scatto e trovandoselo di fronte.


    Michael aveva un sorrisetto stampato sulle labbra,le mani in tasca e gli occhiali da sole infilati nel taschino della camicia rossa.

    "Non era mia intenzione spaventarti,Mei...",disse con tranquillità.
    Mei arrossì quando si accorse che Michael le fissava la porzione di gambe lasciate scoperte dalla gonna della divisa bluette.

    Abbassò lo sguardo e si girò a continuare ciò che stava facendo,ma con una certa tensione addosso.Sentiva il peso di quegli occhi di carbone che guardandola alle spalle le riuscivano quasi a bruciare la pelle candida e delicata.

    "Ha bisogno di qualcosa,signor Jackson?",chiese poi sommessamente e con lo scopo di allentare quella tensione.
    "Mei non mi piace che mi chiami così...te l'ho già detto.Prima 'Signor Michael',adesso addirittura 'Signor Jackson'...No.Cosa ti avevo detto?Io sono solo 'Michael'.E' così che devi rivolgerti a me."

    La cameriera ascoltò senza voltarsi a guardarlo.Si sentiva imbarazzata in un modo indescrivibile.
    Michael stava tentando ancora di accorciare le distanze tra loro due,di frantumare la già precaria barriera di carta da zucchero che si era costruita dopo quel loro incontro sessuale.
    Voleva dimenticare,ma lui non glielo permetteva.
    Il cuore le balzò in gola quando ,mentre pensava a tutto ciò,sentì le grandi e calde mani di Michael cingerle delicatamente la vita.

    Dall'emozione le cadde persino la tazza dalle mani e si ruppe una parte del manico in porcellana.

    "S..sono d..desolata..signor...ehm..Michael..io non..."
    "Sshhh..."
    Michael le tappò delicatamente la piccola bocca con due dita,poi la fece roteare su se stessa fino a che Mei non gli concesse la vista sul suo bel visino tondo e candido.

    "Alza gli occhi,Mei..Guardami...",le impose con molta gentilezza.
    La sua voce era ancora la solita della volta precedente:suadente e profonda.
    Mei fu assalita da un brivido su per la schiena.
    Alzò gli occhi,molto lentamente,spaventata dal suo stesso desiderio di voler perdersi in quelli di Michael.

    "Non preoccuparti...la ricompro.Non era nemmeno quella del servizio buono",scherzò naturalmente:lì ,in quella casa,non c'era nulla che non fosse prezioso e costosissimo.Anche l'ultima delle gommine sotto i piedi delle sedie.

    Mei si sentì però più confortata,anche se il suo cuore non cessava di battere fortissimo.

    "L'importante è che tu non ti sia tagliata...Sarebbe stato un peccato rovinare questa tua pelle così...così..."
    Non ebbe la forza di continuare e mentre parlava accarezzava languidamente le braccia bianche e nude della giovane.
    Mei teneva gli occhi socchiusi,immersa nella bolla di piacere che quei tocchi le stavano procurando.
    Inclinò la testa poi quando la mano destra di Michael le sfiorò il collo,andandosi ad aggrappare piano dietro la sua nuca.
    Le dita dell'uomo s'immersero nell'ebano setoso di quei capelli lucidi e sani,profumati di un odore che gli parve sortisse un effetto quasi afrodisiaco.
    Ma in fondo,per lui,era proprio Mei ad essere tutta una specie di calamita per i suoi sensi.

    "Sei ogni giorno più bella,Mei...Ti trovo meravigliosa.Io..io..non so perchè mi fai quest'effetto..Giuro che non vorrei,ma non posso evitare di toccarti">,scese con la mano sui bottoni della camicetta della ragazza e cominciò ad aprirli lentamente,"Di annusarti...di guardarti..."
    Le afferrò un seno,piano,e ne strinse il piccolo e già turgido capezzolo.
    Mei inspirò profondamente,senza la forza di aprire gli occhi.Sentiva Michael toccarla e sentiva quel fiato leggero che le carezzava la pelle.Odore di caramella alla menta,questo era il profumo dell'alito di Michael,fresco e caldo allo stesso tempo.

    Egli sporse in avanti il bacino fino a toccare volutamente la pancia piatta della ragazza la quale non potè fare a meno di lasciarsi sfuggire un gemito sommesso di piacere e d'approvazione,percependo la potente erezione di Michael da sotto i pochi centimetri di stoffa che li dividevano.

    "Dimmi che anche per te è così...Dimmi che mi desideri come ti sto desiderando io.",e dicendo questo si abbassò sul suo collo sottile,baciandolo avidamente,ma con gentilezza,con rispetto.

    "Ti voglio.Ti voglio un'altra volta,Mei.."
     
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