Sweet Temptations (esempio di Round Robin)

[ NC 17 ]

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  1. cinzia 62
     
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    SPOILER (click to view)
    Senza parole!Farmi leggere queste cose alle 7 del mattino è da...PAZZI!Sono tutta sconvolta!


    Edited by °Alexandra° - 4/10/2010, 16:13
     
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  2. Elena01
     
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    Mentre Diana continuava ad invocare il suo nome tra i gemiti di piacere, come una dolce nenia, Michael era pervaso da una sensazione di onnipotenza mai provata prima. Era sempre stato timido e riservato con le donne, vittima forse dei retaggi religiosi inculcatigli senza pietà dalla madre; non aveva mai praticato il sesso per il sesso.
    Lui aveva sempre avuto bisogno di un coinvolgimento emotivo forte, per accendere i suoi sensi.

    Ma quella notte, con quella donna, era tutto diverso: se le porte dell’inferno si trovavano fra le gambe di Diana, lui desiderava imboccarle.
    Voleva possederla, letteralmente, in tutti i modi possibili: voleva sentirla implorare pietà, troppo sconvolta dal piacere che lui era capace di farle provare, voleva essere lui il padrone assoluto ed insindacabile, anche solo per quella notte, di questa mercenaria dell’amore.

    La fece girare prona sul divano; lei ormai non opponeva nessun tipo di resistenza, era come cera fluida e calda nelle sue mani.

    Prese un cuscino e lo mise sotto la sua pancia, sollevandole così quelle sfere gemelle, sode e carnose, che erano le sue natiche, e si fece strada deciso tra di esse, affondando piano anche in quella parte di lei, l’unica che gli rimaneva ancora da esplorare.

    Diana gemette impercettibilmente quando la invase sempre più a fondo, con il suo pene pulsante; poi cominciò un movimento lento, mentre lei dondolava la testa piano, completamente dimentica di tutto, e cominciò ad emettere inconsapevolmente dalla gola un verso roco, animale.

    - Ed ora, dimmi... ne vuoi ancora o ti basta?

    Stavolta fu lui a sussurrargli beffardo all'orecchio.
     
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  3. cinzia 62
     
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    SPOILER (click to view)
    Wow!Marina i miei complimenti!Un Michael cosi...nemmeno nelle mie fantasie più sfrenate me lo sono immaginato!'
     
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  4. °Alexandra°
     
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    -Lo voglio ancora...lo voglio tutto dentro di me!

    Diana parlava con un tono basso,gutturale.La voce ansante per il piacere.
    Piccoli gridolini di dolore la facevano sobbalzare ogni tanto.Non le capitava molto spesso di avere a che fare con uomini così generosamente dotati ed ogni volta si sentiva squarciare in due, come se fosse un tunnel attraversato da un treno troppo grande per lei.
    Ogni affondo era un grido per Diana e un rantolo per Michael.
    Sudatissimi fino al limite si sentivano come una specie di macchina,una catena di montaggio del piacere,che non finiva mai il suo lavoro e macinava minuti di instacabile frenesia.
    Lo specchio stavolta rifletteva quei movimenti ormai quasi animaleschi e sempre più ritmati,ma di un tempo tutto loro che non seguiva più la musica lenta e sincopata che stava ancora per sottofondo.

    -Fammi ciò che vuoi,Michael...Ti prego...dimmi che sono la tua schiava.Dimmelo!!
    Gridò lei senza lucidità alcuna e Michael istintivamente le schiaffeggiò un fianco e l'attirò con violenza a se,spingendo il suo sesso ancora più a fondo.

    -Sei la mia schiava...-disse piano,ma con soddisfazione.Non pensò che quella era la prima volta che si rivolgeva così ad una donna.

    -Più forte!Gridamelo...
    - SCHIAVA!SEI LA MIA SCHIAVA!


    Parole gridate senza più controllo,menti annebbiate dal godimento più estremo.
    Diana si lasciò andare verso un orgasmo mai avuto prima,potente e lacerante come quei colpi dentro di se.Michael si sentì automaticamente lanciato verso il suo.Non potè più trattenersi:sentirla gemere,gridare e dire quelle parole così sconce e così nuove per lui,lo stava facendo impazzire.
    Prima di venire, uscì velocemente il suo sesso da quel caldo e bagnato rifugio e lo direzionò verso la schiena sudata e lucida di lei.Diana accolse con un ultimo sussulto quel liquido caldo che poco a poco schizzava sulla sua carne.

    -Oh mio Dio...che scopata...- le sfuggì.
    Michael sorrise malizioso guardandola dallo specchio.Lei si voltò e loro sguardi liquidi si incrociarono per un secondo interminabile.
    Michael pose le dita sui suoi umori e le massaggiò la schiena tracciando un percorso bagnato e biancastro lungo tutta la spina dorsale.Diana,istintivamente, incurvò il suo corpo sotto quei tocchi lenti e lussuriosi.

    Era stato un nuovo Michael quella notte,ma non albergò in lui un minimo senso di colpa.
     
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  5. °Alexandra°
     
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    Michael si ricompose anche se,sudato com'era,gli ci volle un pò prima di rivestirsi del tutto.
    Diana si ripulì in fretta e ritornò dalla toilette del privè.
    Le luci basse e rosse le davano ancora l'aria di una divinità del peccato,ma leggermente meno aggressiva e un pò sfiancata nel fisico.

    Michael le accarezzò alcune ciocche blu.
    -Non toccarmi!-disse lei di scatto,allontanando il viso dalle dita di lui.
    Michael rimase di sasso,forse deluso.
    -Non eri dello stesso parere cinque minuti fa...
    -Cinque minuti fa stavo solo facendo il mio dovere,adesso è diverso
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    Michael continuava a guardarla fisso come per comprendere meglio il senso delle sue parole.
    Diana continuò:
    -Non guardarmi così,Michael Jackson.Cosa c'è?Hai perso l'ugola?

    Michael provò a parlare lentamente:
    -Ho perso solo il controllo,ecco cosa ho perso...
    Diana gettò la testa indietro e dal petto le sgorgò una risata forte, quasi di scherno.
    -Ahahah!Non venirmi a dire che non ti sei mai trovato in situazioni del genere!!TU!!-accentuò l'ultima parola con un tono incredulo e sprezzante al tempo stesso.

    Michael mutò la sua espressione di colpo.Era stato ferito e si sentiva carico di rabbia mista ad una punta di imbarazzo.
    -L'inferno non è un posto che amo frequentare solitamente...Che tu ci creda o no.-rispose infine,piccato.
    -Oh 'l'inferno'...che parolone....allora io chi sarei?la tua diavolessa in perizoma e tacchi alti?Eh su,dai!ammetti che ti sei divertito nel mio girone bollente...

    Diana gli si avvicinò stavolta sorridendo, sempre tanto maliziosa.
    Gli passò una mano intorno al collo e Michael oppose solo quel minimo di resistenza che gli suggerì il suo orgoglio di maschio ferito.Poi però si fece guidare nuovamente da lei, verso quelle labbra carnose e di nuovo brillanti di rossetto.
    Respirò aroma di fragole selvatiche e ancora una volta se ne riempì i polmoni,estasiato,ricaricato.

    -Sei pericolosa,Diana...

    Per tutta risposta lei ghignò di soddisfazione,scoprendo la sua favolosa e lucente dentatura.Gli afferrò una mano e se la portò su una natica.Lo costrinse a stringergliela,nuovamente vogliosa.

    -Sai cos'è?E' che in fondo l'ho sempre pensato che tu potessi essere un vero demonio sotto quel viso d'angelo che vedevo stampato sulle riviste...
    Gli sfiorò il mento squadrato e ridiscese sul collo.Michael rabbrividì.

    -Un finto angelo con gli occhi più luccicanti e profondi che io abbia mai incrociato.I miei complimenti tesoro...-continuò abbassando di qualche tono la voce graffiante e sensuale.

    Michael la strinse a se spingendo il bacino contro la minigonna.La ragazza tastò ancora una volta la risposta di lui alle sue mille provocazioni.Era di nuovo lì: prorompente e pulsante contro il suo ventre.
    -Ma allora sei proprio insaziabile...- gli sussurrò,sorridendo maliziosa.
    -Ti pagherò un extra,ma mi va di scoparti ancora... senza pietà.-sfuggì a Michael,fuori di se per l'eccitazione.
    -Ehi ehi...frena!
    -Cosa c'è adesso?Prima provochi e dopo hai paura delle conseguenze?Ma non mi dire...-la sfidò con un sorriso beffardo.

    -No,non ci siamo capiti.Questo è un servizio assolutamente gratuito.Il piacere sarà la nostra unica e sola ricompensa.

    Lo spinse sul divano.
    -Adesso stai a guardare.

    Diana alzò la minigonna,e con le mani si accarezzò il corpo dal basso verso l'alto e quando arrivò alla parrucca blu, la sfilò con facilità,lanciandola contro il muro dietro di se.

    -Sono bionda.Biondissima.
    Gettò la testa all'indietro,liberando i suoi capelli morbidi e dorati.
    Poi spostò il triangolino di pizzo che le ricopriva il sesso accuratamente depilato.La striscia sottile e chiara era come una piccola freccia che puntava verso il fulcro del peccato.

    Si sedette sul cilindro della lap-dance che stava di fronte al divano.Poggiò la schiena sul palo luccicante e freddo e divaricò le bambe,alzando le ginocchia. Con due dita prese a toccarsi lì dove Michael non riusciva a smettere di guardare,come imbambolato.Uno spettacolo che nemmeno nei suoi sogni più proibiti aveva mai visto.

    Diana lo puntò come una gatta e si leccò l'indice ed il medio,infilandoseli poi in bocca e succhiando il suo stesso nettare dolciastro.
    -Staremo qui quanto vorremo.Se vuoi per sempre, mio caro Michael.

    Lui cominciò a toccarsi istintivamente e lei,tentatrice,lo provocò ancora di più:
    -Si dai...esci quel cazzo duro e fa' quel che devi fare...Sono la tua playmate,la tua coniglietta personale...In questo momento fa' finta di essere un ragazzo davanti al suo sporco, proibito giornaletto.
    Tutto stava ricominciando.Il gioco non accennava a finire...
     
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  6. -Bells
     
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    SPOILER (click to view)
    :P :wacko: :**: maaaaaa.....
    questo è meglio di un film pornoooooooo :--: poveri minorenni :patpat:
    cosa si perdono :noncela: hahahahah


    Edited by °Alexandra° - 4/10/2010, 17:31
     
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  7. Elena01
     
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    Stava lì seduta con le gambe ben divaricate in modo da lasciare vedere liberamente e nei minimi particolari quello che faceva con quelle dita che entravano in quella fessura nascosta in mezzo alle gambe, risalivano piano fino ad arrivare al clitoride gonfio come un piccolo pene eretto, lo massaggiavano piano con movimenti circolari, per poi tornare a tuffarsi nel profondo di quell'antro caldo e bagnato e infine venire offerte, come in dono, alle labbra di Michael, che le guardava rapito, per poi succhiarle socchiudendo gli occhi.

    Intanto, la sua mano lavorava instancabile sul suo pene, che pareva sul punto di esplodere tanto era duro.

    Continuarono questo gioco per parecchi minuti; lui stava letteralmente scoppiando di desiderio nel guardarla toccarsi in quel modo, ma quando cercava di allungare le mani verso di lei, lei faceva cenno di no con la testa e si spostava in modo che non potesse raggiungerla.

    "No baby, ora il gioco lo conduco io..., pensavi forse di mettere all'angolo Diana? Tu non mi conosci bene tesoro"

    Quindi, si alzò ed andò verso di lui, si inginocchiò ai suoi piedi, gli tolse quella mano che sembrava impazzita e si impossessò di nuovo di quel pene congestionato, cominciando a passarci la lingua tutto intorno, in un'esplorazione precisa ed accurata, finchè spalancò la bocca e lo inglobò piano in quella caverna calda: Michael sussultò sul divano come se avesse ricevuto una scossa elettrica.

    Si mise a succhiare con metodo, rallentando quando sentiva che lui era troppo vicino al limite, tenendolo semplicemente in bocca finchè si calmava un pò, per poi riprendere a succhiare: portò avanti questo gioco fino all'estremo, fino a che il respiro di lui era talmente affannoso da far paura e fino a che non la implorò di lasciarlo venire.

    Solo allora, lo accontentò, finalmente; lui venne con un getto poderoso che lei prese tutto nella sua bocca, per poi rialzarsi e baciarlo, in modo che anche lui potesse assaggiare il suo stesso sapore.
     
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  8.  
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    Siete qualcosa di impressionatamente folle, ma è per questo che mi piace la storia! Complimenti a tutte! :)
     
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  9. V e l e n o
     
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    -Molto bene Mister Jackson. Prova superata.-
    Si alzò in piedi abbandonando a terra il cuscino rosso che si era sapientemente preparata in precedenza e allontanandosi da quella ventina di centimetri abbondante di puro piacere.
    Si rivestì prima che Michael riuscisse a capire il senso di quella frase e si accese una Marlboro Light.

    -Prova superata? Cosa significa Diana?-
    Gli occhi di quello che prima era stato un ragazzo disinibito e voglioso, si muovevano frementi da una parte all'altra della stanza cercando una risposta alla domanda che aveva appena fatto. Non poteva essere stata solo una prova ciò che era appena successo, doveva aver sentito qualcosa. Doveva provare qualcosa.

    -Significa che non fallisco mai. E che non avevo fallito nemmeno sul tuo conto. Te lo leggevo in faccia che eri un amante degno di una scopata gratis, mi immagino la faccia delle altre ragazze quando glielo dirò, altro che Wacko Jacko.. Sexy Jacko!-
    Sorrise e alzò le pupille verso il soffitto immaginando la faccia delle sue amiche di fronte alla rivelazione che Michael Jackson era uno scopatore eccezionale.

    -Scusami adesso Michael, ma dovresti andare. Ho altre cose da fare stasera.-
    Si diresse verso l'uscita, raccolse i rayban che aveva gettato a terra all'inizio del loro incontro, glieli porse e posò una mano sulla maniglia.

    -Diana... Io... Certo, vado. Magari possiamo rivederci. Forse potresti lasciarmi il tuo numero.-
    Farfugliò in preda alla confusione dovuto al cambiamento così repentino di umore della ragazza dai capelli biondo platino.
    Forse aveva sbagliato qualcosa.
    Forse il Sweet Temptations non era posto per lui.

    -Potrei, ma non credo che lo farò. Lavoro qui ogni fine settimana, se vuoi sai dove trovarmi. Ah, e ricorda, questa volta ha offerto la casa, ma la prossima il prezzo è quello del listino. Non credere di essere un VIP anche qua dentro Mister Jackson, qui l'unica diva sono io.-
     
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  10. °Alexandra°
     
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    Wayne guardò l'ora:le quattro e mezzo!Quando alzò gli occhi si vide Michael di fronte.

    -Ehi ma si può sapere che fine hai fatto?Cioè..va bene che non mi sono certo annoiato a guardare culi e tettone,ma avrei avuto il piacere di passarla con te questa seratona in prima fila nel teatro della lussuria...aaahhh..Michael sapessi!!!C'è stata una rossa che prima m'ha lanciato il reggiseno e dopo è scesa dal cubo e m'ha quasi soffocato sbattendomi le tette in faccia...Oddio..m'è salito proprio durissimo.Lì ho temuto il peggio..ahahah...

    Michael ascoltava il suo amico parlare a raffica,tutto eccitato,e sorrideva pensando alla sua di esperienza...ah se solo Wayne avesse saputo cosa invece aveva fatto lui!!Ma come se i suoi pensieri fossero stati udibili,Wayne gli chiese all'orecchio:

    -E tu?!Il privè...eh?Ahahah...che balletto caldo hai subito tu?Dimmi che le hai insegnato il "bodywalk"...Oddio sono una sagoma!!Il "bodywalk"!ahahahah...

    Wayne sghignazzava orgoglioso della sua battuta di spirito,ma Michael non fece trasparire nessuna emozione.
    Pensò a Diana e a come era stato trattato.
    Desiderò solo di andarsene:per quella notte poteva bastare.
    Decisamente.
     
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    None of your scars can make me love you less

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    -Michael hai perso la lingua?-
    Gli occhi neri di lui fissavano il vuoto dal sedile posteriore mentre le luci notturne sfrecciavano a destra e a sinistra,confondendosi con i ricordi freschi e pungenti di ciò che era appena accaduto. Non poteva essere stato lui,impossibile,inverosimile,assurdo.
    Lui non andava negli strip bar,non si faceva abbordare come un qualsiasi uomo incapace di dare sfogo alle sue fantasie,non faceva sesso con sconosciute e tantomento con prostitute.
    Quella parola gli rimbalzò per il cervello come la pallina di un flipper facendo scampanellare tutti gli allarmi possibili ed immaginabili.
    Perchè in fondo cos'era Diana se non una prostituta che invece di lavorare per strada lo faceva dentro 4 mura dipinte di rosa shocking?
    Ok non si era fatta pagare,ma quello faceva parte dei benefit che gli portava regolarmente il suo essere star. Riceveva in regalo,di continuo, auto,barche,capi firmati e una quantità di altri oggetti solo e soltanto per il suo nome e perchè le case produttrici speravano che facesse loro un pò di pubblicità. Con lei era stata la stessa cosa. Non si era fatta pagare perchè lui era Michael Jackson e fuori da quel locale c'era qualche milione di ragazze in tutto il mondo che avrebbero voluto essere trattate allo stesso modo.
    Oh,strizzò gli occhi a quel pensiero e deglutì sonoramente lanciando un'occhiata a Wayne che intanto aveva imboccato la strada per il Ranch.

    -Wayne ho fatto una cosa che...che...-
    -Che?-
    -Una cosa a cui non posso ancora credere.-

    -Hai venduto il catalogo dei Beatles a Prince.-
    -Noooo-
    -Ah,meno male...-
    L'uomo rise sonoramente ma Michael non gli fece eco,aggrappandosi ai poggiatesta dei due sedili anteriori con le mani per avvicinarsi a lui.

    -La ragazza con i capelli blu.-
    -Eh-
    -Bè...-
    -Te la sei scopata.-


    Michael annuì serio,guardando gli occhi neri di Wayne che invece gli restituirono un'occhiata tutt'altro che preoccupata,come la sua coscienza si sarebbe aspettata.

    -Ben fatto fratello,è proprio per questo motivo che ti ho portato lì no? Per dimenticare...come si chiamava?-
    La cosa dunque era normale nell'ottica del suo amico e probabilmente del 99,9% della popolazione maschile mondiale ma per lui non lo era per niente.
     
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    “Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli

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    -Nicole-
    Un sospiro liberatorio si scontrò con l'aria fresca della notte, che di li a poco avrebbe lasciato il posto ad un'alba rosata, limpida e rassicurante.
    Michael chiuse gli occhi cercando di materializzare il volto di quella ragazza dagli occhi profondi e innocenti, ma la sua mente continuava a fargli brutti scherzi e sovrapponeva altre sembianze a quelle rassicuranti di Nicole.

    -Hai fatto la cosa giusta Mike. Quella era una palla al piede, ti avrebbe sicuramente incastrato.-
    Glil alberi che delimitavano la strada continuavano a correre veloci come in una serie di fotogrammi impazziti.
    -Mmmm...mi sono comportato come un bastardo con lei. Non lo meritava, non mi ha mai chiesto niente, ha sempre e solo dato.-
    Wayne gli lanciò un'occhiata preoccupata, poi alzò le spalle stringendo le nocche sul volante .
    -Vogliono sempre qualcosa...Soldi, matrimonio, amore. Non esistono donne disinteressate Mike e prima o poi ti presentano il conto-
    Mike lo guardò con un sorriso complice e annuì con la testa.
    Wayne si sentì sollevato. Avrebbe dato la vita per lui, per proteggerlo persino da se stesso.
    -Meglio una puttana,amico mio...Sai che alla fine dovrai pagare ma nel frattempo ti darà esattamente quello che vuoi, senza confonderti con i sentimenti e i sensi di colpa.
    Ti sei divertito stasera,no?
    Quella è una molto selettiva. Sceglie chi portarsi a letto e se non gli piaci non ti darà modo neanche di tastarle il sedere
    .-
    -Wayne...per favore!-
    Era infastidito, stranamente e senza motivo. Infondo stavano parlando di una prostituta che tra l'altro lo aveva congedato nel peggiore dei modi, come un bambino che si è stancato del suo giocattolo preferito e lo abbandona improvvisamente a terra per dedicarsi a qualcosa di più interessante.
    Eppure era stato...bello, tutt'altro che una semplice prestazione lavorativa. Diana si era data con trasporto, non poteva essersi sbagliato fino a quel punto.
    Con Nicole invece aveva avuto persino il problema di come farle capire che avrebbe desiderato fare l'amore con lei che era così dolce, disponibile, comprensiva ma invece che farlo sentire a suo agio, gli aveva creato il problema di non ferirla, di non farle del male. E puntualmente aveva finito per fargliene.
    Succedeva sempre, immancabilmente.

    -Voglio rivederla Wayne. Fuori di li.-
     
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  13.  
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    Waaaa quanto godrei nel sapere che la ragazza al locale era Nicole, le luci non gli permettevano di vedere bene! ahah.
     
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  14. monsiter
     
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    SPOILER (click to view)
    questa FF è troppo troppo... STRAPPAMUTANDE ... imageimageimage image

    Complimenti ragazze per quest'associazione a delinquere (ai miei ormoni) image
     
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  15. °Alexandra°
     
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    -Cosa c'è?!Wayyneee!

    Erano le sette di sera quando la guardia del corpo se lo trascinò letteralmente per un braccio per quasi mezza casa.
    Giunserò finalmente all'enorme ingresso di Neverland.

    -Chiudi gli occhi Mike!-disse Wayne trattenendo a stento una risata.

    Michael era leggermente infastidito da tutto quel mistero e per giunta aveva detto tantissime volte a Wayne che non voleva essere mai disturbato quando stava al pianoforte.

    -Bene e adesso che c'è?!-chiese, arrabbiato.
    I suoi occhi non ridevano e Wayne comprese che non stava scherzando.L'omone evitò quindi di farlo stare ancora sulle spine.

    -Non hai sentito che hanno bussato alla porta?
    -Non è mio compito vedere chi è!Wayne,ma ti pare il caso di farm...
    -Senti Michael...apri questa dannata porta.


    La curiosità prese il sopravvento sulla rabbia e fu così che finalmente Mike obbedì.

    -TU?!
    Diana.
    Non poteva essere.
    Proprio lei in carne,ossa e.....vestiti.

    -WAAYNEEE!!
    Michael si voltò a chiamare l'amico,ma dietro di se non lo trovò più.
    "Maledetto Wayne..." pensò.

    Gliel'aveva promesso,una sera,e adesso era giunto il momento di accontentarlo.
    Gli aveva portato Diana fino a Neverland.
    Non sapeva se gioire o no di questa cosa...Sapeva solo che non riusciva a staccare gli occhi dall'unica protagonista dei suoi ultimi sogni più spinti e proibiti.

    -E allora?Mi fai entrare o no?
    La ragazza lo guardava con un mezzo sorriso e con le mani sui fianchi in segno di sfida.

    -Come...come...cioè...tu che ci fai qui?

    Diana rise sonoramente portandosi una mano davanti alle labbra dipinte del fucsia più acceso che avesse mai visto.
    I capelli biondi,quasi bianchi,erano raccolti in una coda di cavallo alta sulla nuca e fermata da un elastico pieno di paillettes dello stesso colore del rossetto.
    Indossava un vestitino non troppo corto,a righe trasversali,bianche e rosa,un pò anni settanta, e scarpe basse anch'esse bianche.

    Se non l'avesse conosciuta in tutt'altra veste e luogo avrebbe sicuramente pensato che Diana fosse stata la classica brava ragazza,fresca e un pò frizzante che puoi avere come vicina di casa.
    Ma non era affatto così e lui lo sapeva bene.
    Sotto quel vestito la conosceva benissimo,ricordava ogni centimetro della sua pelle bianca,ogni curva del suo corpo sodo e provocante che adesso veniva occultato sotto una veste a campana tipica delle bimbe innocenti e graziose.

    -Entra...ma spiegami che sei venuta a fare.
    Si mantenne sulle sue,Michael.Fece il duro,tentò di non fare trasparire la sua contentezza e la sua voglia di rivederla.
    Diana l'aveva trattato male.Troppo.

    "A che gioco stai giocando,Diana...?!" questa era l'unica domanda che gli frullava in testa in quel momento.
     
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47 replies since 29/9/2010, 17:12   1821 views
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